lunedì 29 settembre 2008

dirty sexy old europe

La mia migliore amica americana, quella bellissima, un giorno tra una chiacchera e l'altra mi ha fatto una richiesta interessante. Vorrebbe che le facessi delle foto un po' "pin up" dice lei, per fare una bella sorpresa al suo uomo, che e' anche un grande amico di famiglia tra l'altro.
Io l'ho guardata in silenzio. E in quel mezzo minuto, ho pensato principalmente due cose. A livello puramente estetico dovrei dire di si' perche' e' proprio un gran bel soggetto. Pero' no. Perche'? Perche'...no. E' strano. Punto. No way.
Lei, prima di scoppiare a ridere, con la voce improvvisamente acuta ha esclamato solo:

- Oh, Come on Ema! You are European!

E cosi' ho scoperto che gli europei, oltre ad avere fama di essere raffinati, ma un po' sporchi, hanno anche questo tipo di fama qui.

giovedì 25 settembre 2008

devi imparare a controllare le tue emozioni

Oggi qualcuno mi ha detto 'devi imparare a controllare le tue emozioni'. E ne sono successe di cose oggi, ma quella frase detta fra tante altre senza particolare peso, continua a ronzarmi per la testa anche ora che sto per andare a dormire.
Su una cosa non c'e' dubbio: non dovrei mai passare di qui prima di andare a dormire. Mi trovo sempre troppo sincera e non e' una cosa necessariamente positiva, anzi.
Ma il fatto e': bisogna imparare davvero a cotrollare le proprie emozioni o e' una di quelle frasi cosi' che si dicono senza significato tipo sii felice, stai calmo, fai il bravo?
Pero' da un lato sarebbe bello controllare le proprie emozioni.
Pero' dall'altro in realta' non capisco il perche': se le controllo non e' che vanno via, stanno sempre la' e allora non cambia proprio nulla. In fondo e' un po' come dire non disturbare.


Pero' in effetti bisogna un po' controllarle queste emozioni se no finisce che se ne vanno in giro a combinare disastri.

E buonanotte.

mercoledì 24 settembre 2008

riflessioni sul benessere italiano e americano

Ogni tanto qualche americano mi dice che conosce un italiano anziano che gli ha raccontato qualcosa di strappalacrime, tipo che ha sofferto la fame in Italia o cose del genere. Mentre me lo dicono sembrano come un po' sconvolti dalla cosa e vogliono parlarne per sapere da me cosa ne penso, quasi per una sorta di conferma. A me sembra che loro non si rendano conto di una cosa fondamentale: anche se l'Italia ora come ora e' un paese ricco, li' il benessere e' arrivato molto dopo rispetto a qui.
I miei nonni oltre alla guerra e alla fame, hanno fatto a malapena le elementari, mentre quelli di Mr. Johnson hanno fatto l'universita' e non perche' fossero particolarmente ricchi. Perfino la nonna contadina che vive in mezzo alla prateria per esempio, ha due lauree e un master. Si, non sara' un caso comunissimo magari, ma nemmeno cosi' raro.
Guardo le foto dei genitori di Mr. Johnson da giovani e mi ricordano molto le mie esperienze, i viaggi, gli amici, le stupidate.
Guardo le foto dei miei genitori da giovani (tra l'altro molto piu' giovani dei suoi), emigranti a Milano con tutto da costruire, e mi sembra un mondo lontanissimo.
Il benessere da noi e' arrivato rapidamente, anche se ora sembra che ci sia sempre stato.
Non ci avevo mai pensato tanto nemmeno io prima di venire qui perche' a me e anche a voi immagino, certe cose come l'istruzione o il divertimento per esempio, sono sempre sembrate quasi scontate.

lunedì 22 settembre 2008

se non fossero morti, sarebbe come andare allo zoo

Una delle cose che mi angosciavano di piu' viaggiando nelle regioni piu' sperdute del sud degli Stati Uniti era vedere gli animali morti ai bordi delle strade. Si tratta di quel tipo di strade in cui vai forte e ti sembra sempre di andare piano perche' non hai nessuno davanti, nessuno dietro e fuori e' sempre tutto uguale. Come l'altro giorno sul Chickasaw Turnpike per esempio. Luoghi fuori dal mondo e fuori dal tempo. Autostrade costruite davvero in mezzo alla natura selvaggia.
Gli indigeni hanno sempre sorriso della mia delicatezza di city girl, del mio preoccuparmi per l'animale morto perche' secondo loro il punto principale della questione e' il pericolo, il fatto che bisogna essere freddi e capire cosa fare dal momento che un cervo o un altro grosso animale sull'autostrada puo' causare incidenti spaventosi. Mi dicevano che dopo un po' invece di girarti dall'altra parte, cominci a guardare di proposito per capire di cosa si tratta. Insomma, e' brutto da dire, ma mi e' successo e non l'avrei mai creduto. Immagino sia perche' come al solito nella vita capire che cos'e' e se e' (perche' spesso si tratta semplicemente di altro) fa meno paura.
Che metamorfosi pero'.

sabato 20 settembre 2008

fra ragazze

E' vero, quando ci siamo accorte che ci guardava, abbiamo un po' giocato, ma dobbiamo averne sparate davvero delle belle se alla fine della serata, lui ha deciso di venire al nostro tavolo a fare una sorta di difesa del genere maschile in quanto tale.
La moglie non sembrava pero' molto persuasa mentre se lo trascinava via.

venerdì 19 settembre 2008

prova a camminare nelle sue scarpe una volta

Ogni volta che mi capita mi dico ma no, una possibilita' la si da' a tutti. E poi invece un giorno immancabilmente mi accorgo che proprio no: quando una persona, e succede molto raramente, non mi piace a pelle, e' la fine, non mi piacera' mai. In quei casi dopo pochi istanti dall'incontro avverto una specie di fastidio, una netta sensazione negativa, come se qualcosa non fosse al posto giusto. Dovrei fidarmi di piu' delle mie sensazioni e rendermi conto che ci sono persone -esistono!- che poverine, non capiscono cosa provano gli altri. Non hanno questa capacita', empatia zero. Sono le persone che vogliono sapere come stai per curiosita' e insistono e chiedono e richiedono e scavano e scavano finche' non riescono ad avere un'occasione qualsiasi per ripeterti pedantemente le quattro stupidate che hanno sentito chissa' dove. E poi le vedi che cercano di fare la faccia giusta, ma non ci riescono perche' non hanno capito nulla, hanno a mala pena ascoltato. Non sono spontanee perche' non gliene frega niente di quello che hai detto, ma solo di dare una certa impressione di se'. E non gliene frega niente non perche' sono cattive ma perche' non riescono a mettersi nella testa e nel cuore di un altro nemmeno per un secondo. Sono queste le persone che non mi piacciono mai, dopo un minuto o un anno, che non voglio vicino e che non meritano nessuna possibilita'.

lunedì 15 settembre 2008

ma che cos'hai dunque al posto del cuore?

Sottotitolo: Questa volta me la sono proprio voluta.
SottoSottoTitolo: Il senso di colpa di Facebook.

Giorni fa navigavo nel famigerato faccialibro quando mi sono casualmente imbattuta nel gruppo della mia scuola elementare. Li' ho visto fra tanti nomi sconosciuti il mio simpatico compagnuzzo di classe Ciccio, chiamiamolo cosi'. E cosa ho fatto secondo voi? Senza nemmeno contare fino a tre gli ho mandato un messaggio ridicolo che diceva piu' o meno:
Ciao Ciccio! Facevamo le elementari insieme, ti ricordi di me?
Lui, come si puo' dedurre non si ricorda minimamente di me, ma nei venti anni che ci separano dal nostro ultimo incontro deve essere diventato una persona estremamente gentile se si e' affrettato a scrivermi una lunga mail grondante senso di colpa per la dimenticanza.
Io non lo biasimo, devo essere stata una bambina particolarmente noiosa. Del resto con tutti quei perche' perche' perche' chissa' che palle. E poi il fatto e' che io ho una memoria di ferro per certe cose. Sono molto fisionomista e raramente sbaglio. Mi ricordo perfettamente di piu' o meno tutti quelli che ho conosciuto, figuriamoci di una persona che seppur venti anni fa ho visto tutti i santi giorni per cinque anni. Per questo di solito non mi paleso: non riesco mai a capire se sia plausibile che anche l'altra persona si ricordi di me e mi intimidisco.
Insomma Ciccio, ha fatto di tutto per alleviarmi la figuraccia, cercando disperatamente un appiglio a cui aggrapparsi, un qualunque ricordo di me, arrampicandosi sugli specchi, quasi umiliandosi...
"...Finchè non sono andato un poco più avanti negli anni e forse, ma veramente forse, ti ho ricollegato ad un evento successo in piscina.

Ed è forse per quello che ti ricordi perfettamente di me.

Se il ricordo e la persona combaciano, credo di doverti ancora delle scuse per il calcio in faccia... altrimenti dimenticati tutto "non ho mai tirato calci in faccia a nessuno"
Va da se' che non ero io quella del calcio in faccia, altrimenti mica gli avrei scritto.

Comunque, Ciccio so che potresti essere all'ascolto e spero non ne avrai a male per essere stato impropriamente citato. Anzi gia' che ci sono. Ma come hai fatto a dimenticarti di me? Qui si parla di una prima donna. Hai presente la recita di quarta? Io ero nientemeno che la colomba della pace! Nonostante la giovane eta', con fare da attrice consumata declamavo nelle mie alucce di carta crespa:
- Ma che cos'hai dunque al posto del cuore?
Appunto che cos'hai? Tirare i calci in faccia alle bambine, roba da matti.

domenica 14 settembre 2008

under the weather

Un secondo solo per dirvi che alla fine non e' successo praticamente nulla. Nuvoloni minacciosi , ma quattro gocce quattro.
Siamo quasi un po' delusi. Scherzo!
Ho sentito il metereologo di Dallas dire che hanno un po' esagerato con l'allarme, qui almeno. Il resto lo stiamo apprendendo anche noi dai giornali. La cosa bella e' che ci siamo svegliati con il sole e il fresco finalmente stamattina e ci aspetta a quanto pare una settimana meteorologicamente splendida.
Un'ultima cosa, se vi interessa. Mi sono ricordata che in effetti c'e' un'espressione in inglese per indicare quell'agitazione che viene con i cambiamenti climatici, quella ipersensibilita' o meteoropatia di cui parlavamo. Si usa comunemente:

To be under the weather

sabato 13 settembre 2008

ecco perche' ho sempre la macchina fotografica in borsa

Un po' di aggiornamenti.
Dicono alla tele che Ike e' un mostro e la citta' e' in fermento. Sono andata anch'io a rifornirmi di acqua, just in case, e questo e' lo spettacolo che mi sono trovata davanti all'uscita del supermercato alle otto di sera. Non so se la foto rende, ma era uno spettacolo che mi ha lasciato un momento smarrita. E poi mi chiedono perche' vado sempre in giro con la macchina fotografica. Chissa' pero', cosa avranno pensato i texani vedendomi scattare foto all'uscita del supermercato...non mi abituo, e' inutile, ma come ci si fa ad abituare?
Le immagini che arrivano da Galveston per chi c'e' stato sono piu' che preoccupanti. So che alcune persone si sono rifiutate di abbandonare le loro case anche se le autorita' hanno dichiarato che in questo modo andranno incontro a 'certain death', morte sicura, come avete letto sui giornali italiani. Mi avete chiesto se era vero e si e' vero, ma si parla della costa, non di Dallas. Qui si prospetta semplicemente un fine settimana casalingo che non e' affatto male.
Io non me ne intendo, ma Mr. Johnson avendo vissuto tanti anni in Oklahoma, uno stato che ha problemi climatici ancora piu' seri a causa dei tornado e' un po' scettico su questo allarme di 'morte certa'. Dice che lassu' i metereologi si sono azzardati a fare un'affermazione del genere una sola volta in tanti anni ed effettivamente quella volta il tornado colpi' Oklahoma City e morirono circa 60 persone. In questo caso, invece, sembra si stia mettendo male certo, pero' non si hanno ancora certezze. Se dovesse essere un falso allarme, la prossima volta la gente prendera' questi avvisi con molta piu' leggerezza e potrebbe essere ancora piu' pericoloso.
Questa e' l'atmosfera che si respira qui stasera, vediamo cosa succede e incrociamo le dita.

venerdì 12 settembre 2008

mai capito quelli che si annoiano

Oggi i bimbi all'asilo erano agitatissimi. E' incredibile quanto siano a contatto con la natura, quanto lo siano piu' di noi adulti almeno. Percepiscono l'aria dell'uragano in qualche modo e sono inquieti. Il cielo oggi in effetti, per me che l'osservo molto tutti i giorni almeno, mette un po' di agitazione. Cosi' assolato, ma non sereno, non so spiegare meglio, bisognerebbe vederlo. In autostrada c'erano ovunque cartelli luminosi di avvertimento che spiegavano come comportarsi. Sostanzialmente oltre a fornire numeri di telefono utili, dicevano di non andare verso Houston, com'e' logico. Qui dovrebbe arrivare molta pioggia, magari qualche allagamento e vento forte, tipo 60 miglia all'ora ho sentito, ma non dovremmo essere in pericolo.
Questo fine settimana dovremmo avere anche il pleniluinio, quindi suppongo che dovro' riposarmi molto nel weekend perche' le mie bestioline probabilmente saranno agitatissime anche lunedi. Avevo condiviso con voi tutti i miei dubbi in proposito e come sapete non pensavo di aver preso la decisione giusta, ma ora come ora sono proprio contenta di essere tornata all'asilo. Ho tante di quelle soddisfazioni dai bimbi, e' fantastico. Sono loro che stanno curando me e sono sempre loro che stanno insegnando a me tantissimo. E poi questo lavoro mi sta dando qualcosa in piu' di qualunque altro lavoro nel 'mio campo', la liberta'. Torno a casa senza pensieri e ho ancora dopo aver lavorato, tutto il tempo per scrivere e concentrarmi sulle cose a cui davvero tengo. Questa e' la liberta', poter fare quello che sento essere giusto per me, per la mia crescita e il mio benessere. Spero di riuscire a fare in modo che tutto questo non ricada su Non si sa mai. E' che ho talmente tante altre cose per la testa, sono piena di idee, se solo avessi ancora piu' tempo...
Mai capito quelli che si annoiano.

mercoledì 10 settembre 2008

il dieci di settembre

Dopo tutti i saluti del caso, quelli alle persone e soprattutto quelli ai luoghi, alle pietre della Quintana e alle fontane della citta' vecchia, ai musicisti di strada e alle streghe di Bonaval, si ritrovarono come era giusto che fosse a Praza do Obradoiro a salutare la loro amata cattedrale. Provarono a guardarla finalmente anche loro, come per un anno avevano visto fare ogni giorno ai pellegrini, a testa in giu', sdraiati proprio al centro della piazza. E poi rimanesero li', abbracciati in silenzio, pare molto a lungo. Le parole, le avevano perse da qualche parte lungo la strada dove ogni tanto passava un ubriaco. Era la fine di luglio e quella era la loro ultima notte insieme. Il giorno dopo entrambi sarebbero saliti su un aereo che li avrebbe riportati a casa, sfortunatamente agli angoli opposti del planisfero. Ti chiamo, mi chiami, non e' cosi' che si dice sempre? E poi invece, si torna alla vita di sempre e pian piano sembra che sia stato solo un magnifico sogno ad occhi aperti. Ma mentre pensavano a tutto questo, successe qualcosa che li lascio' senza fiato. All'improvviso una nebbia fittissima fece la sua trionfale entrata in scena dal nulla. In pochi minuti avvolse ogni cosa e non furono piu' capaci di vedere nemmeno la cattedrale davanti a loro, a pochi metri. Come un sipario sulla loro storia, un momento perfetto.
A questo punto se si trattasse della trama di un film, partirebbe una canzone di quelle molto tristi e subito dopo comincerebbero a scorrere i titoli di coda.

"Il faro tagliava la notte, un filo d'acqua bagnava la strada
Camminavano insieme in direzione del ponte, da un portone una tromba suonava..."
Ma evidentemente non era cosi' che doveva andare a finire questa qui di storia. Infatti, lui chiamo' davvero e poi richiamo' e poi richiamo' ancora mille volte. Si resero conto che nonostante tutto quello che gia' avevano avuto insieme, quel film era solo all'inizio.
Certo, le difficolta' non sono mancate in questi anni, ma ci e' dato di sapere anche che da qualche parte quei due si stanno ancora gustando il sapore del lieto fine. Gli amici che vanno a trovarli gli dicono la vostra casa sembra cosi' felice! e lo e' perche' anche quando ci sono dei problemi in quella casa come in tutte le altre, loro sono sempre felici di essere li' a risolverseli insieme. Sono felici e grati di essere insieme ogni giorno perche' sanno cosa significa volerlo disperatamente e non poterlo essere. Non hanno ancora scordato che sarebbe bastato un niente per fargli perdere l'occasione della vita, che sono tremendamente fortunati. E cosi' ogni tanto si ritrovano a fare discorsi stupidi e a dirsi che magari anche tutti gli altri si amano come loro anche se non si vede tanto. Che e' cosi' che va il mondo e non avremmo mica inventato nulla noi due, no? Pensano al postino dalla faccia triste oppure al vicino di casa chiaccherone o alle coppie che si guardano sempre in cagnesco. E se in realta' tutti loro tornati a casa facessero gli stessi discorsi stupidi che fanno loro?
E per un momento il mondo sembra un posto migliore.

lunedì 8 settembre 2008

le cene

Le cene fra amici sono sempre momenti molto piacevoli, ma da quando vivo qui anche estremamente interessanti. Ogni volta succede qualcosa di nuovo. Forse e' perche' sono tutte persone che frequento tutto sommato da poco e hanno sempre un background molto diverso dal mio. Non lo so, comunque devo dire che quelle con gli amici israeliani si stanno rivelando in genere le piu' movimentate. Forse e' solo che e' la prima volta che ho degli amici israeliani e i loro costumi spesso mi stupiscono. Si e' gia' detto del cibo, non so se qualcuno di voi si ricorda. Ecco, la lista degli alimenti no continua ad allungarsi. Tanto che di solito siamo noi che andiamo a cena da loro perche' io francamente dopo quel primo esperimento sono rimasta un tantino traumatizzata. L'ultima volta abbiamo portato un dolce. Lei l'ha guardato e con un grande sorriso sulle labbra ha esclamato menomale che non e' una di quelle torte al cioccolato ricoperte di cioccolato pesantissime! Io sono rimasta un po' perplessa: una torta al cioccolato pesantissima ricoperta di cioccolato era proprio quello che avevamo portato noi la volta precedente. Nel dubbio amletico si era pensato che col cioccolato si va sempre sul sicuro, dopo tutto a chi non piace il cioccolato? A quanto pare a loro. Anche se ora che ci penso se l'erano anche spazzolata via tutta la mia torta, chi se lo aspettava che non gli piacesse. Si saranno messi a dieta.
Comunque non importa. Perche' lo so che suona malissimo questa cosa, ma nella realta' loro sono davvero delle persone carine, magari se l'erano dimenticata la mia torta al cioccolato, chi lo sa. C'e' da dire che hanno un'idea altissima dell'ospite in generale e si vede che fanno di tutto per farti sentire a casa. Ti fanno capire che vogliono veramente parlare con te, che gli interessa quello che pensi. Ti raccontano sempre del loro paese, delle loro tradizioni ed e' talmente interessante! E poi ti ringraziano mille volte di essere venuto e ti dicono e' un onore averti qui, e si vede che la sentono davvero questa cosa. E tutto questo e' molto bello. Pero' c'e' questo ostacolo non da poco del cibo e poi anche il fatto che ti fanno sentire sfigato. Come noi non sono ricchi, ma parlano continuamente di affari. La vedi questa lampada? 300 dollari e io l'ho avuta per 50, lo vedi questo tavolo di legno massiccio? 3000 dollari, noi l'abbiamo pagato 200, e via dicendo. Non si sa come pur vivendo qui da pochissimo come noi, conoscono gia' tutti i modi per risparmiare su tutto e in un certo senso, se ne vantano. Anche se secondo me a volte i sistemi che trovano per risparmiare non sono del tutto chiari. Le tasse ad esempio dovrebbero essere un po' quelle per tutti, mi sembra.
Lo so, lo so cosa starete pensando "e poi dicono di noi italiani!". Ma mi e' stato spiegato che e' piu' una nostra idea (o magari un'ambizione?) quella di essere considerati furbi. L'italiano furbo a quanto pare non e' tanto un luogo comune all'estero. Ma niente paura: ce ne saranno senz'altro molti altri di luoghi comuni per noi.
Un'altra cosa stranissima e' che in vita mia non ho mai sentito molto parlare male degli ebrei in generale, ma soprattutto mai come loro israeliani giovani e laici parlano male degli ebrei ortodossi. Si vede che e' un'attivita' liberatoria per loro perche' lo fanno a ogni occasione, ma io vado in crisi. Volano parole pesanti. Tipo come quando noi italiani si parla male della chiesa per farvi capire, ma loro parlano degli ebrei. Non si fa, non esiste. O perlomeno questo ci e' sempre stato insegnato, e' un tabu'. Ecco, mi fa impressione questa cosa.
Mi chiedo cosa verra' fuori alla prossima cena.

sabato 6 settembre 2008

vedi a comprare le macchine usate

Periodicamente nella mia macchina c'e' odore di banana.
Da un anno e mezzo. E la banana non e' ancora saltata fuori.

giovedì 4 settembre 2008

you can't win an occupation - tra sarah palin e una puzzola

Quando McCain ha nominato Sarah Palin come vicepresidente in caso di vittoria, ho sorriso. Mi sembrava un gioco troppo scoperto e ovvio per funzionare. I democratici fanno i moderni con il primo candidato di colore? Bene allora noi nominiamo una bella donna giovane come vicepresidente!
Si, ma non una come Hillary Clinton che, piaccia o meno, da anni e anni dimostra la sua professionalita' e la sua abilita' politica, ma la prima che capita. Che razza di strategia di alta politica e' questa? Ho letto che Sarah Palin e' stata scelta come possibile vicepresidente degli Stati Uniti in base a un colloquio di tre ore e settanta domande scritte. Il mio amico ingegnere non per entrare alla Casa Bianca, ma per ottenere un semplice contratto a tempo indeterminato in un'azienda internazionale e' stato sottoposto a colloqui e test per mesi e mesi. Pare che McCain abbia incontrato il governatore Palin una volta sola a cena prima di nominarla. Ora ragioniamo: lui e' il candidato alla Casa Bianca piu' anziano di tutti i tempi. Se sfortunatamente dovesse morire a un'eta' che e' perfettamente nella media per gli abitanti del paese che potrebbe ritrovarsi a governare, metterebbe il paese nelle mani di una persona con cui ha cenato una volta. Io non affiderei non dico una nazione, ma nemmeno il mio cane a una persona con cui ho cenato una sola volta. Una persona pressoche' sconosciuta alle cronache politiche prima di questo exploit.
Questi sono alcuni dei motivi per cui come donna non mi sento minimamente soddisfatta di questa scelta. Noi donne non vogliamo al governo donne in quanto tali, ma donne capaci, donne che hanno dimostrato la loro professionalita' quanto gli uomini che aspirano alla medesima carica. Altrimenti di che razza di parita' stiamo parlando?
E invece, sono proprio le donne quelle che hanno abboccato. Contente che finalmente ci sia un modello a cui possano paragonarsi, una madre di famiglia come tante. Si, ma non serve una madre di famiglia come tante qui, serve un leader politico, qualcuno capace di risolvere crisi serie che avranno ripercussioni a livello globale. Tutto questo e' semplicemente ridicolo.
E invece continuo a sentire donne entusiaste. La donna di paese contro l'uomo snob della metropoli. Come se fosse questo il punto: dimostrare che quelli di campagna sono smart come quelli di citta'. Antichi e mai sopiti complessi di inferiorita' e preconcetti culturali che evidentemente tengono ancora banco. E poi tutta questa solidarieta' da quattro soldi per i suoi problemi personali: mi piacerebbe sapere che tipo di comprensione avrebbero mostrato le stesse persone, qualora la figlia di Obama fosse rimasta incinta a 17 anni. Mi sembra di sentirli. Giu' a condannare i libertini di sinistra magari anche con qualche simpatica allusione raziale.
Piu' ascolto gli approfondimenti su questa Palin e piu' mi arrabbio, ma come si fa? Dopo Bush, poi. Eppure piace, cosi' sembra, e molto.
Sara' che stamattina per prima cosa quando sono uscita di casa sono stata travolta da una puzza di puzzola che solo chi si e' fatto un giro da queste parti puo' capire che tipo di buongiorno devo aver avuto, pero' oggi ho proprio il dente avvelenato. Del resto mi e' stato esplicitamente chiesto cosa ne pensavo e questo e' quanto.

Qualche ora dopo...
Aggiungo qualcos'altro gia' che ci sono, dopo aver seguito un po' meglio la convention repubblicana. Prima di tutto che non so come abbia fatto il tipo con il cartello "You can't win an occupation" ad entrare durante il discorso di McCain, ma grazie di cuore. E poi che ascoltarli e' veramente irritante. Il paese piu' potente nella storia dell'umanita', Il popolo piu' generoso del mondo, Vinceremo, la retorica della guerra e del pattriottismo, del portare la democrazia, ecc. Ieri quando Giuliani ha detto che Obama non ha accennato al terrorismo e all'11 settembre per non offendere i terroristi non potevo credere alle mie orecchie. Io non giudico le persone che in buona fede votano i repubblicani, ne conosco molte, bravissime persone, ma mi dispiace che non si rendano conto che e' proprio per questo genere di idee che un sacco di gente al mondo odia questo paese. Da qui hanno una percezione distorta di quello che poi arriva fuori. Non pensano minimamente all'impressione di arroganza e tracotanza che danno agli altri, deve essere cosi'.

mercoledì 3 settembre 2008

degli spin off e di gustav

Ieri sera e' andata in onda la prima puntata dello spin off di Beverly Hills 90210 e per un attimo sono stata incuriosita. Ovviamente pero' non mi ero informata nemmeno su che canale fosse e a che ora cosi' ho acceso la tv a caso e ho scoperto di essere in ritardo di tipo un'ora e mezza. Grazie al cielo (!) ho comunque fatto in tempo a vedere l'incontro fra Kelly e Brenda al Peach Pit. Che dire? Non so niente della nuova storia, ma e' stato un bel momento nostalgia. Cioe' bello proprio no, triste appunto. Con Brenda invecchiatissima, che fa sempre la gatta morta con i fidanzati delle amiche. A quarant'anni, crescere un po' magari, anche per finta non sarebbe male. I meccanismi televisivi mi sono sempre piu' oscuri. Chissa' che senso hanno tutte queste continuazioni, con tutti i personaggi che si mischiano a caso e sempre quei soliti quattro attori che girano da una serie all'altra e che li hai visti da qualche parte, ma morire se ricordi un nome. Boh.
Ad ogni modo l'evento piu' significativo di ieri e' stato l'uragano Gustav, cioe' quel poco di lui che e' arrivato fin qui. Speravamo in un po' di pioggia che non c'e' ancora stata, ma in compenso Gustav ci ha regalato dei cieli spettacolari per tutto il giorno. Nuvoloni neri velocissimi e cieli assolati. Perfino qui, dove ai cieli mozzafiato ci si potrebbe quasi fare l'abitudine, non ho visto spesso giornate cosi'. Televisione non molta, ma tutte le sere guardo il tramonto con gli acchiappaconiglietti e questo (foto) e' lo spettacolo a cui abbiamo assistito ieri. A volte basta cosi' poco. Anche se poi non e' poco per niente, in effetti.

martedì 2 settembre 2008

la bambina viziata

Ho notato che in una classe tendono a ripetersi ruoli simili: il timido, il coccolone, l'aspirante primo della classe, il prepotente, ecc.
Quest'anno pero' mi trovo davanti a una tipologia nuova: la bambina viziata. Prima, nella mia ingenuita', pensavo che tutti i bambini della mia classe fossero viziati (e tra l'altro non ci ho mai trovato niente di male). Ora invece, mi rendo conto che le cose non stanno proprio cosi'.

La vera bambina viziata e' quella che fissa il rubinetto.

- Stai bene bambina? E' tutto a posto? Cosa fai li' imapalata?

- Mi devo lavare le mani.

Tradotto: mettimi il sapone sulla mano e apri il rubinetto.

La vera bambina viziata e' quella che fissa il banco.

- Stai bene bambina? E' tutto a posto? Hai male al pancino?

- Vorrei fare un disegno.

Tradotto: portami un foglio e anche dei pennarelli, grazie.

Che' la bambina viziata e' educatissima.

lunedì 1 settembre 2008

stiamo tutti bene :)

Sono stata svegliata da parenti e amici allarmati. Volevo solo dire a tutti quelli che si preoccupano che stiamo tutti bene e che l'uragano e' lontano e che qui non arrivano gli uragani perche' siamo troppo lontani dal mare. I tornado si, ma di solito in primavera.
Magari arrivera' un po' di pioggia, stiamo a vedere, ma niente di preoccupante si spera.

E ora torno al mio primo maggio.

tradizioni americane -l'ibernazione della torta

Il sabato pomeriggio fra amiche viene bruscamente interrotto da una telefonata.

- Scusa, ma forse e' meglio che ci avviamo. Era lui. Dice che ha vomitato tre volte.

- Mi spiace... Ma cosi' all'improvviso?

- Ho come la sensazione che sia colpa della torta del matrimonio.

- Quale matrimonio?

- Il nostro.

- Ma vi siete sposati a luglio dell'anno scorso!

- La tradizione dice che bisogna tenerla in freezer almeno un anno e poi mangiarla. Solo che io ne ho assaggiato un quadratino, lui tre fettone. Forse avrei dovuto impedirglielo.

- Beh, forse si...

Di questa tradizione non avevo mai sentito parlare pero', dico io, a parte il fatto che quella torta (a tema arcadico-micologico?) era gia' assurda un anno fa, come si fa addirittura a riesumarla e propinarla al coniuge sbadato dopo piu' di un anno? E dire che l'omicidio e' punito con la pena di morte da queste parti. Paese che vai.