lunedì 29 marzo 2021

giovani eroi del guatemala

È successa una cosa un po' strana ieri.

Un vicino ci ha suonato alla porta perché aveva comprato un trampolino per la figlia e non aveva idea di come istallarlo. Ha visto il nostro e ha pensato che potessimo aiutarlo. In realtà non si è rivolto a me, ma solo a Mr J ché sono questioni da uomini forzuti queste.
Mr J è andato ad aiutarlo, ma non tornava più.
Il giovane papà del Guatemala non aveva la minima idea di come fare quel lavoro. Dopo un'oretta, Mr J si è accorto che gli mancavano dei pezzi e lo ha mandato a comprarli. Siccome non parla inglese gli ha dato il bullone in mano. "Gli fai vedere questo e te ne fai dare tot". Visto che tardava, Mr J è uscito a fare altre cose.
Il vicino è tornato e mi ha chiesto il suo numero di telefono, ché sono questioni da uomini
forzuti queste. Glielo ho detto in spagnolo, ma non riusciva a trovare i numeri nemmeno in spagnolo.
Ha fatto digitare a me.
Ecco, ho il forte sospetto che sia analfabeta anche nella sua lingua.
Hanno lavorato per almeno un paio d'ore.
La bimba era impaziente, ma alla fine sono riusciti a montare il trampolino.
A quel punto è successa la cosa più triste del mondo.
Il vicino ha insistito per pagare Mr J.
Dieci dollari.
Ha insistito così tanto dicendo che doveva pagare "per se stesso" che alla fine Mr J con il cuore a pezzi ha accettato i soldi.
Noi siamo rimasti lì con questi stupidi dieci dollari in mano a pensare a questa famiglia stupenda. A quei giovani genitori che senza *letteralmente* sapere né leggere né scrivere sono riusciti a affittare una casetta qui nei suburbi dopo essere stati nel ghetto per sei anni. E sono così contenti.
Ora la loro bambina ha perfino un trampolino tutto per sé, l'emblema della middle-class americana.
Anche se non sanno leggere le istruzioni e reputano inconcepibile che un vicino texano bianco li aiuti per gentilezza, senza voler niente in cambio.
Nonostante tutti i risultati che hanno raggiunto ancora oggi e forse per sempre, per loro sarà tutto in salita.
Questi sono eroi, altroché.

mercoledì 17 marzo 2021

è giusto avere dubbi sui vaccini

Sapete che anch'io che ho sempre creduto all'efficacia dei vaccini, ho avuto un momento di dubbio una volta?

Woody aveva tre mesi. Lo portai a fare i suoi vaccini. Fece la cacca proprio nello studio del medico prima della puntura e poi praticamente mai più per settimane, forse un paio di mesi.

Lui stava benissimo, ma non poteva non allarmarmi un cambiamento così grande e repentino.
Ai miei occhi, c'era una correlazione logica: subito dopo aver fatto quella puntura, ha smesso di fare la cacca.
La pediatra disse che non c'era nessuna correlazione e che era tutto perfettamente normale. Una seconda pediatra disse la stessa cosa. Google confermò.
E potete fare una ricerca anche voi se volete. È una cosa che può succedere ai neonati. Il latte materno è così nutriente che il corpo del bambino lo assorbe quasi completamente.
Sapete cosa è successo? Niente.
I medici avevano ragione.
È stato un caso, un puro caso, il vaccino non aveva nulla a che vedere con quello che è successo subito dopo. Avrebbe potuto smettere di fare la cacca in qualunque momento.
Per dire che io capisco i dubbi, è giusto toglierseli, fare mille domande e poi ascoltare quello che la scienza risponde.
Altrimenti che senso ha fare le domande, no? 😃

domenica 14 marzo 2021

il senso di sollievo

Oggi vengono a cena i nostri carissimi amici, due dei pochissimi senza i quali non so cosa avremmo fatto in questi mesi.

Il fatto è.

Per la prima volta non abbiamo dovuto rimandare perché si è messo a piovere e forse non possiamo stare all'aperto.
Per la prima volta, ci rivedremo e saremo tutti vaccinati.
Per la prima volta ci riabbracceremo. È da ieri che ho una specie di magone quando ci penso.
È un'emozione enorme, quasi un sogno ad occhi aperti.
È cambiato tutto così in fretta. È abbastanza incredibile.
Spero succeda lo stesso in Italia.
Solo allora il senso di sollievo sarà completo.

venerdì 12 marzo 2021

sull'intervista di oprah a meghan

Dubito che al mondo esista un tema più lontano da questo blog di quello dei reali inglesi. Non hanno mai esercitato alcun fascino nei miei confronti e mai me ne sono occupata. 

Il motivo per cui ho deciso di dedicare qualche riga a questo argomento è che da quando è andata in onda la famosa intervista di Oprah a Meghan Markle, non ho potuto fare a meno di notare l'abissale differenza fra la reazione dei media e del pubblico italiani e quelli americani.

In Italia mi sembra che si parli molto di messa in scena, di confezione, ma non dei temi nella loro sostanza. Vedo una tendenza all'ironia facile e una banalizzazione pericolosissima di argomenti che vanno ben al di là del singolo caso e che toccano tutti noi, come la salute mentale, il razzismo, il femminismo e il classismo. 

Bisogna stare attenti a come si trattano certi argomenti. Come si sentiranno le persone comuni alle prese a loro modo con le stesse identiche dinamiche?

Dopo aver letto certi commenti e articoli, l'ho guardata l'intervista e certo anch'io ho pensato che Meghan mentisse spudoratamente quando ha affermato di non aver mai cercato Principe Harry su Google, ma a parte questo, i suoi argomenti mi sono sembrati logici e consequenziali, perfettamente credibili e in gran parte anche verificabili. 

Può darsi che abbia fatto degli errori nella vita? Che siano vere alcune voci su di lei? Certo, ma cominciamo a mettere in chiaro una cosa che dovrebbe essere ovvia: non bisogna essere infallibili per essere vittime di abusi ed essere creduti.

I temi dell'intervista rilasciata a Oprah sono poi grossomodo simili a quelli toccati dalla famosa intervista di Diana alla BBC nel 1995. Evidentemente, c'è un elemento di disagio intergenerazionale all'interno della famiglia reale, anche se ci sono delle differenze che saltano all'occhio. 

Diana era completamente sola contro tutti, Meghan invece può contare sull'appoggio di un elemento di rilievo della stessa famiglia reale, il marito. Tanti di quelli che oggi danno addosso a Meghan lo fanno mettendola in contrasto con l'alta statura morale che attribuiscono a Diana, ma anche nel '95 l'opinione pubblica si divise. Ci fu chi accusò Diana di remare contro la sua stessa famiglia e di non essere all'altezza di quel ruolo. Poi successe che Diana morì, e morì nel modo che tutti sappiamo fornendo suo malgrado in qualche modo una ulteriore prova dei rischi a cui quel tipo di vita la esponeva. E' innegabile che nella percezione dell'opinione pubblica mondiale da quel momento sia diventata una sorta di santa. 

Ho trovato di cattivo gusto le allusioni che ho letto sulla stampa italiana al fatto che Harry abbia incontrato una donna matura, divorziata che gli ricordava la madre e si sia fatto manipolare. Può essere, ma chi lo sa? E' così comune quando si cresce in un certo ambiente, incontrare prima o poi qualcuno che viene da un'altra parte e ti fa notare cose che tu avevi sempre dato per scontate. Non vi è mai successo? Perchè bisogna sempre cadere nella psicologia spicciola o ancora peggio nella retorica della donna strega ammaliatrice che manipola il povero angelico principe con le armi della seduzione? Magari Harry prima o poi avrebbe capito lo stesso, parlandone con qualcun altro, che certi meccanismi della sua famiglia non sono proprio sani o normali.

Mi sembra ovvia e comprensibile la loro decisione di allontanarsi da quell'ambiente tossico. Oltretutto, non bisogna dimenticare che nel caso di Meghan l'intersezionalità è davvero drammatica: oltre al sessismo, al classismo e alla stigmatizzazione dei suoi disturbi psicologici, deve vedersela anche con il razzismo. Tutto questo la mette in una posizione di disagio praticamente unica nella storia della monarchia britannica. 

Ho notato in questi giorni anche un grande snobismo nel dire che gli americani sono dalla parte di Meghan. C'è sempre in chi dice queste cose, un sottinteso di superiorità storica e culturale che non mi piace. 

Certo, qui negli Stati Uniti non c'è mai stata la monarchia, però non dovrebbe essere difficile nel 2021 capire che il fatto in sè che esista una famiglia magicamente designata in base a un criterio che è ereditario e in nessun modo basato sul merito, a vivere al di sopra del popolo per sempre, non ha molto senso. 

Quello del cosiddetto sangue blu è un concetto intrinsecamente basato sulla disuguaglianza e sul razzismo. Il fatto che sia stato normalizzato nei secoli non lo rende meno sbagliato.

Provate a dare un'occhiata all'articolo citato da Oprah durante l'intervista, quello su BuzzFeed che confronta l'atteggiamento della stampa verso Meghan e Kate nelle stesse identiche circostanze (qui). C'è una comprovata disparità di trattamento e chi ha visto l'intervista si ricorderà la battuta prontissima di Meghan sul toast all'avocado. 

A me sembra, e ne sono molto felice, che qui negli Stati Uniti su certe cose non si scherzi.

Avete mai ragionato, ad esempio, sul fatto che il principe Andrea, il figlio della regina in persona è stato accusato di reati penali gravissimi, fra cui la pedofilia, ma quasi nessuno lo sa o ne parla? Che società è una che fa passare sotto silenzio la pedofilia, ma si accanisce contro una mamma che si accarezza 'troppo' il pancione o vuole profumare la cappella in cui va a sposarsi? 

E' un'arrampicatrice sociale (già il termine...), aveva un'età, sapeva a cosa andava incontro.... Ne siamo sicuri? Chi mai si aspetterebbe una cosa simile? 

Pensate a questo.

Voi cosa direste a un'amica che vi chiama e vi dice che dopo il matrimonio, la famiglia del marito le ha sequestrato le chiavi, i soldi, il passaporto e l'ha chiusa in casa per 4 mesi? Che non può nemmeno mettere il naso fuori di casa senza chiedere il permesso? Cosa le direste se vi dicesse che in questa situazione si trova ad avere continue fantasie di suicidio e che le impediscono di rivolgersi a uno specialista?

Io le direi di scappare più lontano possibile da quella famiglia.  

Quelle emerse dall'intervista di Oprah sono circostanze familiari drammatiche e lo sarebbero a tutti i livelli della società. 

La ricchezza non giustifica l'abuso e la privazione della libertà personale in un castello e neppure in una baracca. Su questo non devono e non possono esserci titubanze e distinguo. 

La colpa di Meghan forse è quella di costringere la società occidentale a guardarsi allo specchio. 

martedì 9 marzo 2021

quella luce ora

 Questa è una di quelle cose che al momento mi lasciano senza parole.

E' passato oramai qualche giorno da quando abbiamo perso il nostro amato 'real life Snoopy' eppure sembra così irreale dopo tutti questi anni insieme.

C'è una frase di James Baldwin che mi è stata di conforto al momento dei saluti, un momento che di fatto è durato diversi mesi. Esprime un concetto che va ben al di là di questa esperienza particolare e che è poi per me il senso stesso della vita e di tutto.  



Mr. Boomer  2006? - 2021

"I’m aware, you know, that I and the people I love may perish in the morning. I know that. But there’s light on our faces now."

                                               - James Baldwin  

giovedì 4 marzo 2021

in texas la pandemia è ufficialmente finita

Ieri Greg Abbott, il governatore del Texas, ha deciso che qui la pandemia è ufficialmente finita e ha sollevato la cittadinanza dall'obbligo di indossare la mascherina.

È una decisione sconcertante per molti motivi.
I numeri stavano cominciando a migliorare. La campagna di vaccinazione sta andando bene.
Gli scienziati della University of Texas hanno affermato che Dallas potrebbe raggiungere l'immunità di gregge a giugno (giugno, non fra due anni).
Le mascherine - è dimostrato - funzionano, proteggono, salvano vite.
E allora perché mollare il colpo ora?
Per riaprire l'economia, dice.
Ma se ti ammali o se hai paura di ammalarti, probabilmente eviti di andare in mezzo alla gente a spendere e fare girare l'economia, no?
Non capisco davvero la logica.
E poi qui dovete sapere che era già tutto aperto. I cinema, i ristoranti, le palestre, le scuole...con l'unica accortezza di indossare una mascherina.
Questo, tra l'altro, è un déjà vu dei peggiori. L'anno scorso in primavera la nostra situazione era grossomodo sotto controllo quando Abbott i primi di maggio all'improvviso sorprese tutti con la decisione di riaprire. L'estate successiva ne pagammo le conseguenze. Mentre in Europa ci si godeva una sorta di provvisorio ritorno alla normalità, qui navigavamo a vista nel mezzo di una catastrofe che probabilmente si sarebbe potuta evitare.
Ora sta succedendo la stessa cosa ed è surreale.
Perfino i gestori dei ristoranti e delle varie attività si stanno lamentando perché ora toccherà solo a loro, se vorranno, fare rispettare l'obbligo di mascherina a gente che non l'ha mai voluta e che a questo punto si sente anche nel giusto. Ogni scuola, ogni negozio, ogni palestra potrà decidere per sé.
E il problema non si ferma al Texas. Sono già ben 13 gli Stati senza obbligo di mascherina, il Texas ha fatto più scalpore solo perché è il più grande.
Dicono "statevene a casa" oppure "nessuno vi impedisce di coprirvi la faccia se vi va" dimostrando allo stesso tempo egoismo e ignoranza fuori dal comune. Le mascherine funzionano se tutti le usano.
È bello in queste ore leggere i numerosi comunicati di tutte quelle attività che mettono subito in chiaro che nonostante gli ordini di Abbott, per quanto li riguarda non ci saranno cambiamenti, ma è palese che la situazione ora sarà più complicata e frammentaria.
E poi c'è un'altra cosa.
Da quando è iniziata la pandemia, ogni volta che le cose vengono affidate al buon senso dei singoli, non so voi, io tremo.