Ho ricevuto tantissimi messaggi. Vi ringrazio collettivamente ora per il pensiero e vi rispondo pian piano.
mercoledì 25 maggio 2022
gun control now
domenica 3 aprile 2022
unapologetic/3
Volevo raccontarvi di un lavoro che stanno facendo dei ragazzi in un liceo che ho visitato questa settimana.
sabato 26 marzo 2022
unapologetic/2
E così l'ho fatto: per una volta nella vita sono stata completamente unapologetic (continua dal post precedente qui).
Un po' di tempo fa ho ascoltato un'intervista che, come qualcuno di voi ricorderà, mi ha scaturito mille riflessioni non tanto sul contenuto in sé, quanto sull'uso della lingua inglese dell'intervistato. Non avevo mai sentito una persona con un inglese peggiore del mio mostrare tale sicurezza. Questa persona, un italiano molto famoso e stimato, costruiva frasi lunghe e complesse e usava termini corretti, ma desueti in inglese, eppure il suo interlocutore sembrava -magicamente- seguirlo alla perfezione.
lunedì 7 marzo 2022
unapologetic
Non so dirvi se l'ultimo film di Paolo Sorrentino mi sia piaciuto o no. Forse no.
sabato 5 marzo 2022
tanto rumore per nulla, ma tanto rumore
Questa settimana a scuola.
Un quattordicenne molto più alto e forte di me va in escandescenze. Si crea una certa confusione. Nessuno come al solito si era preso la briga di avvisare la supplente, ma l'individuo non era nuovo a questi exploit. Un compagno allarmatissimo, ma preparato al peggio, si offre di correre a chiamare la psicologa. Certo, vai pure, gli dico. Arriva la psicologa e insieme a lei un poliziotto armato fino ai denti, sorriso smagliante, tipo Superman. La sola vista di un poliziotto armato in una classe mi ha terrorizzato.
L'ho mandato via immediatamente dicendogli che era tutto sotto controllo (la psicologa si era portata via il ragazzo) e che nessuno era stato violento (vero).
Il fatto è che non riesco più a scacciare quell'immagine dalla mente.
Ieri vado in un'altra scuola a sostituire come sempre un insegnante di arte perché sono un'insegnante di arte. All'ultima ora però hanno un buco da tappare e mi mandano a sostituire quella di matematica. Non mi era mai successo, mi viene quasi da ridere. Non ero mai stata in quella scuola, non conoscevo né i ragazzi né l'edificio tanto è vero che mi sono persa prima di trovare la classe giusta. In qualche modo me la cavo. Mancano 10 minuti, i ragazzi hanno fatto le loro equazioni e si stanno rilassando con la mente già nel fine settimana. Parte un annuncio, ma non riesco a sentire bene, il volume è basso e loro stanno parlando. Capisco solo che dobbiamo chiuderci in classe e che nessuno può uscire o entrare. Gli studenti sembrano tranquilli, mi dicono che è già successo. A me invece mai, fingo ma non sono per niente tranquilla io. Passano i minuti.
Qualcuno fra i ragazzi comincia effettivamente ad agitarsi.
Non posso fare tardi a danza.
Mio padre si preoccuperà se non mi vede uscire.
Voglio uscire.
Quanto possiamo sopravvivere con questo pacchetto di patatine?
Ho paura, moriremo tutti.
Provo a telefonare in segreteria, ma nessuno mi risponde perché sono in lockdown anche loro. Il tempo rallenta. Un genitore manda un messaggio al figlio dicendo che fuori dalla scuola c'è un'ambulanza. Appena fuori dalla porta vedo un poliziotto che entra in una classe. Fuori un ingorgo di macchine, c'è anche il camion dei pompieri e una macchina della polizia. Non mi viene in mente di chiedere cosa sia successo, voglio solo andare a casa.
A giudicare da Google suppongo non sia successo nulla di tragico. L'angoscia non passa del tutto però.
In dodici anni di insegnamento è la prima volta che mi capitano episodi simili e ora nel giro di pochi giorni due.
Di sicuro è stato un caso. Ho insegnato a lungo, ma sempre alle elementari, alle secondarie l'atmosfera è leggermente diversa. Ad ogni modo, non so se mi basteranno due giorni per riprendermi da una settimana come questa.
Tanto rumore per nulla, ma... tanto rumore.
Sigh.
giovedì 3 marzo 2022
non siamo così diversi
Vi ho raccontato mille volte di quanto sia divisa la società texana e di come le divisioni emergano anche nelle più piccole interazioni di tutti i giorni, almeno nella mia zona.
Ecco, un altro regalo
bellissimo che mi ha fatto Mimì è darmi la possibilità di interagire con tante persone in modo del tutto rilassato. Persone che non avrei altre occasioni di conoscere. Persone con cui, lo ammetto, non avrei voglia di intrattenermi in altre circostanze. Prima, ad esempio, ho chiacchierato un'ora con un tipico cowboy texano. Mi raccontava di come ha insegnato al suo cane, che è molto simile al mio, ad accudire le mucche. È probabile che le nostre idee politiche, almeno secondo i soliti stereotipi, non siano allineate, ma in quel momento eravamo solo due persone che amano i loro cani.
domenica 27 febbraio 2022
quietest evening
Come tutti sono molto preoccupata per quello che sta succedendo in Ucraina. Per una volta, invece di cadere nel vortice delle news, mi sono messa a imparare qualcosa sugli artisti di quel paese.
sembrava abbastanza sicuro, ora probabilmente non più.
sabato 26 febbraio 2022
I voted
Ieri ho votato per la prima volta.
Ho votato per le primarie democratiche. Le primarie repubblicane erano nello stesso seggio. Ognuno sceglie a quali primarie partecipare di volta in volta.
giovedì 10 febbraio 2022
coincidenze sospette
Volevo tornare un attimo sulla questione di New Kid e dei libri controversi (qui). Innanzitutto ringrazio ancora chi ha ordinato il libro o scritto alle librerie. C'è stato anche però chi ha fatto un po' l'avvocato del diavolo sostenendo che i pazzi che bruciano i libri in piazza sono quattro gatti e che di solito i libri rimangono disponibili e la censura non arriva mai fino in fondo. Il problema non è tanto la possibilità di reperire i libri quanto il clima che queste azioni creano intorno ai libri.
Il fatto che un libraio, un bibliotecario o un insegnante che decidano di proporre questi contenuti sappiano fin dall'inizio di poter finire nella tempesta, ricevere minacce e perfino rischiare il licenziamento nei casi peggiori, è un grande deterrente. Molti preferiranno mettersi al sicuro presentando libri più leggeri, mi sembra logico.
Il messaggio di New Kid è che il razzismo che riguarda la maggior parte delle persone, non è quello che finisce nella cronaca nera, ma è in un certo senso anche più infido. Si tratta appunto di occasioni mancate, libri che non sono disponibili a scuola, sottintesi e allusioni che non potresti mai provare davanti a un giudice. Tutte quelle sensazioni che potrebbero facilmente avere anche altre spiegazioni, ma che si ripetono all'infinito nei confronti di alcune persone e non di altre. Nel libro di Jerry Craft, ad esempio, i ragazzi di colore vengono spesso confusi fra loro e chiamati con nomi sbagliati e sì, potrebbe essere che alcuni insegnanti abbiano la memoria corta, ma il ripetersi dello stesso episodio in maniera costante verso le stesse persone, qualcosa deve pur significare. Che *loro* siano tutti uguali, tutti nello stesso calderone, agli occhi di alcuni insegnanti? Ognuno giudichi.
L'autore del libro, Jerry Craft, ha raccontato in un'intervista che tante volte quando va in una scuola a tenere una conferenza viene scambiato per il tecnico della fotocopiatrice o per l'uomo delle pulizie. Succederebbe a un bianco? Certo, probabile. Mai sentito.
L'altro giorno sono entrata in una scuola che aveva una bellissima biblioteca open space. Mi hanno colpito subito i libri esposti in evidenza. Poi ho incontrato la preside. Guarda caso l'unica preside nera che abbia mai incontrato in questi mesi. Ci saranno sicuramente altre scuole con presidi bianchə che espongono questo tipo di libri in tale quantità. Il fatto è che vado in un sacco di scuole e non mi è mai capitato, qualche dubbio mi viene.
Ho pensato di raccontarvi tre episodi emblematici che mi sono successi nelle scuole in cui lavoro perchè credo che sia più facile capire tramite esempi concreti. Provate a trovare il filo di congiunzione di queste situazioni.
1- Ci sono quattro bambini seduti allo stesso tavolo. Una bambina comincia a piangere silenziosamente, ma disperatamente. Mi allarmo. Cosa succede? Un compagno le ha detto che non vuole parlare con lei. Il motivo? Deve concentrarsi. Strano, è la lezione di arte. Avevo appena dato il permesso di parlare mentre si lavora. La bambina che piange è l'unica nera della classe. Dico al bambino diligente che può andare a sedersi da solo allora se vuole concentrarsi meglio. Dopo tre minuti viene a supplicarmi di tornare a sedersi con i suoi amici. Non è che forse a quel tavolo c'era solo una persona specifica con cui non voleva parlare. Non è un po' strano che quell'unica persona sia anche l'unica persona nera?
2- Qualche mese fa ho mandato il mio curriculum a una scuola. La segretaria mi ha contattato diverse volte, almeno due o tre, dicendo che le era piaciuto molto il mio portfolio e che forse la loro insegnante di arte se ne sarebbe andata. Ogni volta è finita che l'insegnante è rimasta al suo posto. A un certo punto ci scherzo su...accidenti, si vede che proprio non le piace quest'insegnante se è così aggrappata all'idea che se ne vada. Un giorno finalmente vado a fare una supplenza in quella scuola e rimango basita. L'insegnante, quella che si ostina a rimanere al suo posto, è nera. Ho fatto supplenze in tante scuole in questi mesi. Nelle classi c'è sempre una foto dell'insegnante: è la prima volta che vedo un'insegnante di arte nera, la seconda, credo, in 12 anni di carriera. Che strana coincidenza.
3- Vado a fare una supplenza in una scuola particolare, in un quartiere abbastanza problematico. Mancano un paio di giorni alle vacanze di Natale. Vengo accolta da un professore di musica super cool. Ha lunghi capelli biondi raccolti a cipolla sulla testa e indossa un completo giacca e pantaloni con stampe natalizie. Mi dà il benvenuto con grande giovialità e mi spiega che devo fare l'appello ogni ora, ma gli studenti in quella scuola se la prendono molto se non pronunci bene il loro nome. Cioè: lui un John Williams qualunque viene a spiegare questa cosa a me che quando da Starbucks cerco di usare il mio nome, trovo scritto sulla tazza Himalaya. Mansplaining ne abbiamo? Con l'aria di farmi un grande favore e di mostrarmi come avere rispetto della diversità, propone: "Guarda, facciamo così: per aiutarti ti evidenzio il nome dello studente migliore in ogni classe (sai, sono ragazzi un po' difficili...) così chiedi a loro di occuparsi di questa cosa". Whatever. Arriva la prima classe e c'è letteralmente una sola bambina bianca, bionda con gli occhi azzurri: neanche a farlo apposta secondo il professore è proprio lei 'la migliore'. Le coincidenze. Arriva la seconda classe e vengo accolta da un gentilissimo studente di colore che mi chiede come sto e come può aiutarmi. Do per scontato che sia suo il nome evidenziato e invece no. Di nuovo in classe c'è un solo bambino bianco ed è lui il prescelto. Quel giorno avevo sei classi e questa scena si è ripetuta almeno 4 volte. Non sto dicendo che il prof sia razzista, anzi, di sicuro si impegna al massimo. Ma a me sembra evidente che nell'evidenziare quei nomi il suo razzismo interiorizzato abbia avuto un ruolo.
Vi ho raccontato questi episodi ( e ce ne sarebbero moltissimi altri) perchè sono tutti casi in cui il pregiudizio razziale potrebbe benissimo non essere preso in considerazione. Sono i tipici casi in cui capita di sentirsi dire cose tipo "ma non è che tutto deve c'entrare con il razzismo, non è che ti stai fissando?". La mia risposta è: non è che stai ignorando il problema perchè non ti tocca? Il fatto è che purtroppo tutto c'entra con il razzismo (e con il sessismo, l'omofobia, ecc) nella nostra società. E non solo nella società americana. Ecco, è anche per questo che volevo proporvi degli esempi concreti. Guardatevi intorno, anche in Italia è la stessa identica cosa. Non ne parlo mai perchè le poche volte che l'ho fatto ho trovato così tante resistenze che mi sembra quasi inutile. Dico solo: teniamo gli occhi aperti su queste cose. Notiamo e interveniamo anche su noi stessi, tutti sbagliamo ogni giorno, tutti abbiamo la possibilità di fare meglio il giorno successivo.
martedì 8 febbraio 2022
contro la censura
Qualche settimana fa, ho ascoltato un episodio di This American Life (qui) in cui si diceva che un gruppo di genitori qui in Texas da qualche parte, ha cercato di proibire un libro sulle difficoltà di un ragazzo alle prese con nuova scuola. Mi è sembrata un'assurdità.
Il libro - New Kid di Jerry Craft - due anni fa si è aggiudicato la Medaglia Newbery come miglior contributo alla letteratura infantile americana. Non capivo come qualcuno avrebbe mai potuto volerlo censurare. Poi ho scoperto che l'autore del libro e il protagonista sono afroamericani e si parla, fra tante altre cose, anche di razzismo. Secondo alcuni genitori farebbe sentire a disagio i ragazzi bianchi. Ho subito ordinato il libro, mi sembrava perfettamente adatto per i miei due figli bianchi. Viviamo in una comunità abbastanza conservatrice in Texas e penso che sia vitale che siano esposti a punti di vista diversi dal loro. Quando gli ho dato il libro, non sembravano molto entusiasti, ma appena ho girato la testa, hanno cominciato a leggerlo. Lo hanno finito quella stessa sera.Il giorno successivo ho chiesto a Joe (Woody è ancora troppo piccolo per notare certe cose) cosa ne pensasse. Mi ha detto che questa storia lo ha colpito perchè mostra come il razzismo modifica la vita quotidiana delle persone in tantissimi modi che non aveva mai considerato prima. Poi mi ha chiesto di leggerlo così avremmo potuto parlarne più nel dettaglio.
Il giorno successivo sono andata a tagliarmi i capelli e ho portato il libro con me, in caso avessi dovuto attendere. Il parrucchiere lo ha notato immediatamente quando ho varcato la porta. "Anche a te piacciono le graphic novels?" mi ha chiesto indicando un libro sul bancone. Ho risposto: "No, mi interessa questa in particolare perchè sembra completamente a posto, ma qualcuno ha cercato di censurarla". Non credeva alle sue orecchie: "Censurare un libro che ha vinto la Medaglia Newbery?".
Lo so, è una follia, vero?
Abbiamo così cominciato una bellissima conversazione. Lui è della Corea del Sud e si è trasferito in Texas dopo aver vissuto molti anni a New York e io sono italiana. Ci siamo scambiati impressioni su questa zona in cui ci siamo appena trasferiti entrambi. Alla fine gli ho regalato il mio libro. Mi è sembrata la cosa giusta da fare visto che gli piace così tanto quel genere. Abbiamo deciso che parleremo del libro al prossimo taglio di capelli.
Il giorno seguente, ho comprato un'altra copia di New Kid e finalmente l'ho letto. Mi ha commosso. Come insegnante, assisto a queste microaggressioni ogni giorno e mi spezzano il cuore. Penso che tanti ragazzini si sentiranno meno soli grazie a questo libro. Continuo a non capire come qualcuno possa sentirsi offeso da una storia simile.
Ho voluto condividere la mia esperienza con questo post nella speranza che altre persone conoscano e decidano di supportare questo e tutti gli altri libri che stanno cominciando a essere considerati controversi per motivi simili.
Cerchiamo di leggerli tutti questi libri e usiamoli per cominciare conversazioni significative con tutte le persone che fanno parte della nostra vita dai nostri bambini al parrucchiere. Perchè no?
P.S. Lascio in evidenza su Instagram nel cerchietto New Kid delle storie con qualche informazione in più su questo argomento.
Grazie a chi ha già ordinato il libro.
venerdì 28 gennaio 2022
un chiarimento a cui tengo tantissimo
Nelle storie di Instagram racconto spesso la mia vita quotidiana. In questo periodo, il mio tema preferito è Mimì.
C'è una persona che con estrema delicatezza e rispetto mi ha chiesto spiegazioni sul perché insegni a Mimì a fare un giochetto che all'apparenza può sembrare sadico e umiliante come tenere in equilibrio un dolcetto sul naso. Dice... "I giochi non sono per noi umani? Non posso credere che proprio tu faccia una cosa simile. Mi sfugge qualcosa? Mi puoi spiegare che senso ha per favore?"
Ho risposto attraverso delle storie che lascio in evidenza su IG nel cerchietto 'dog training' in modo che tutti possano togliersi lo stesso dubbio o contribuire alla discussione. Sono arrivati tanti messaggi soprattutto di ringraziamento per il chiarimento, ma la persona che ha fatto la domanda non era l'unica ad avere avuto questo dubbio. Forse c'è una mentalità diversa rispetto a questo tema in Europa e US? Mai avrei immaginato che a qualcuno venisse in mente una cosa simile.
campo. So di non sapere tantissime cose quindi studio e consulto chi sa più di me sempre prima di prendere qualunque decisione. Anche in questo caso ho fatto la stessa cosa e sto seguendo scrupolosamente i consigli di un'etologa che ho consultato per capire meglio Mimì. Non ho mai avuto un cane come lui. Non solo di quell'età e con le sue esperienze di vita, ma anche di quella stazza e razza particolare. Pare che Mimì sia un pastore australiano puro e questo gli dà una serie di caratteristiche piuttosto definite che bisogna conoscere. Mi dispiace molto constatare che questa sua cosiddetta razza, il modo in cui determinate caratteristiche siano state selezionate e rafforzate di generazione in generazione, sia alla base delle sue nevrosi e dei motivi per cui è stato desiderato quanto di quelli per cui è stato abbandonato. Quando prendiamo con noi un animale che è già adulto che è stato abbandonato diverse volte, che magari è stato maltrattato (non mi risulta sia il caso di Mimì) dobbiamo mettere in conto che la sua salute mentale potrebbe averne risentito e valutare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per aiutarlo.


giovedì 20 gennaio 2022
la capsula del tempo di joe
"Ciao persona del futuro.
