martedì 30 ottobre 2007

halloween in texas

Il week end di Halloween e' andato molto bene. Sabato sera sono stata a una festa cosi' cosi' e poi a vedere il Rocky Horror Picture Show a Victory Park, che e' una specie di piccola Piccadilly Circus dallasiana. La citta' era piena di musica e colori e la situazione del cinema all'aperto fra i grattacieli mi e' piaciuta molto con i nostalgici che ballavano e urlavano le battute a memoria. L'anno scorso, invece, ero stata a una festa a casa di un amico che aveva trasformato la sua casa in una haunted house, la casa dei fantasmi. Mi ero divertita tantissimo. Era tutto talmente surreale che aveva addirittura allestito un piccolo cimitero in giardino e tutti gli invitati erano in costume. Peccato che quest'anno lui sia nel mezzo di un divorzio. Ho pochissimi amici sposati e lui e' il primo a divorziare a 27 anni, l'ho saputo proprio in questi giorni, ma questa e' un'altra storia. Mi e' rimasta ancora una zucca da intagliare, ma credo che per Halloween quest'anno sia quasi tutto dato che domani lo festeggeranno soprattutto i bambini. L'anno scorso me ne sono dimenticata e sono uscita, ma quest'anno ho comprato un sacco di caramelle e spero bussino anche da me che sono troppo curiosa di vedere se e' vera questa cosa del 'dolcetto o scherzetto'.
Un'ultima cosa che potrebbe succedere e' lo smashing pumpkins: pare che i ragazzini piu' grandi invece vadano nei giardini del quartiere a rubare le zucche e spiaccicarle per strada, vedremo se anche questo e' legenda o realta'.

Sono giorni vorticosi e ho preso un raffreddore noiosissimo, ma non avrei voluto trascurare il blog (e tutte le altre cose che sto trascurando). Mi piacerebbe scrivere di piu', ma mi sa che se continuo fra poco comincio a delirare. Ammesso che non lo abbia gia' fatto visto che stavolta non riesco nemmeno a rileggere.

Buon Halloween a tutti.

venerdì 26 ottobre 2007

la scatola nera

Stavo pensando che la maggior parte delle conversazioni durante la giornata riguardano cose superficiali e inutili. Credo che tutti, anche quelli che sembrano piu' seri e razionali, apparentemente noiosi, abbiano dentro di se' qualcosa di brillante ed intenso, ma mi fa un po' di tristezza che poi quando questo qualcosa si manifesta in qualche modo siamo sempre pronti a sminuirlo o a riderci sopra. Sembra che esprimere le proprie idee piu' profonde faccia paura, che indebolisca, tanto che c'e' qualcuno che addirittura cerca di chiudere questo qualcosa di prezioso in una scatola nera, insieme a tutte le sue emozioni piu' controverse e difficili da spiegare solo perche' se le tirasse fuori rischierebbe di uscire dai contorni di quel disegnino che gli altri hanno catalogato in testa e che corrisponde al suo nome. Forse e' per questo che spesso fingiamo con gli altri, fingiamo di stare sempre bene, di avere un mucchio di certezze. Perche' la realta' e' complessa, ma bisogna sempre dare l'idea di avere tutto sotto controllo.
C'e' perfino chi si giustifica quando si lascia un po' andare: si ma ora non pensare che sia triste o che sia matto. Perche' mai? Non siamo tutti anche un po' tristi e matti a volte? Anzi no, continuiamo sempre a sbandierare questa idea di efficienza che rassicura noi e gli altri.
Pero' e' anche bello ogni tanto uscire allo scoperto, farsi cogliere impreparati ma sinceri.
Non si puo' essere nella stessa giornata disperati e poi scoppiare di felicita', annoiati e subito dopo pieni di progetti e impazienti?

E' bello a volte lanciare un sassolino sulla superficie delle cose e vedere cosa capita, vedere se qualcosa si smuove.

martedì 23 ottobre 2007

ci siamo arrivati: il sesso

Si chiaccherava tempo fa con un'amica tedesca che vive qui da anni di come sia diverso il senso del pudore degli americani da quello degli europei. In Europa in moltissimi Paesi, e' piuttosto comune imbattersi in programmi molto spinti di notte e agli americani in viaggio questa cosa colpisce molto perche' qui da loro non esiste. Pero' vivendo qui noto che per molti altri versi si fanno molti meno problemi. Magari non avranno tutte le letterine e le veline che ci sono in Italia, ma ci sono programmi che a me sembrano molto piu' spinti. Sono rimasta un po' perplessa proprio qualche sera fa, per esempio, quando mi sono imbattuta in questo programma di mtv. La trama e' questa: una supersexy minidonna sta cercando l'anima gemella, ma non ha ancora ben capito se si trattera' di un uomo o di una donna. Allora, nel dubbio, invita tutti i corteggiatori e le corteggiatrici, una trentina, a vivere a casa sua. Qui e' un continuo scambio di baci di tutti con tutti e corpi unti e svestiti che si sfiorano voluttuosamente. Ecco, una cosa del genere viene trasmessa alle 10 di sera e non fa nessuno scandalo da queste parti, poi pero' censurano Sex and the City per i canali generalisti e lo trasmettono comunque in seconda serata. I don't understand.
Anche nella vita reale ho avuto un'impressione contraddittoria.
Non ho nulla contro la nudita', ma frequentando la palestra, per esempio, ho notato l'assenza totale, almeno nella mia, di spogliatoi singoli in cui cambiarsi per conto proprio. Mi e' capitato di incontrare ogni tanto qualche signora completamente nuda intenta a spalmarsi creme o nella sauna magari. Quest'ultima situazione l'ho sempre evitata perche' poi sei li' a tu per tu e che fai? Ciao, come va? Caldo, eh? Lasciamo perdere.
Ma la cosa che mi ha piu' stupito e' un'altra. Probabilmente questa cosa che sto per scrivere sconvolgera' chi non ha nessuna esperienza in materia, siete avvertiti. Come sapete sto lavorando in un asilo e insomma, succede che esista anche una sorta di masturbazione infantile.

[Se state dicendo NO NO e' impossibile e poi comunque io no, tenete presente che e' piuttosto probabile che lo abbiate dimenticato visto che succede, se succede, in genere fra i 3 e i 4 anni]

Alcune insegnanti italiane che ho conosciuto me ne avevano parlato come il male supremo, indice di problemi familiari, fenomeno da impedire e punire. Qui, proprio qualche giorno fa a un corso sull'educazione infantile, organizzato da una scuola protestante per di piu', appare una slide a caratteri cubitali che dice "La masturbazione infantile". Spiegazione: e' una cosa normalissima, stanno solo imparando a conoscere il loro corpo. Se vi capita, comportatevi come se si fossero messi le dita nel naso. Queste cose non si fanno davanti alle altre persone, vai a lavare le mani e torna indietro.

Siamo piu' puritani noi o loro?

lunedì 22 ottobre 2007

altri cambiamenti

Prima vivevo in un appartamento in affitto e ora vivo in una casa mia quindi ci sono stati vari cambiamenti in queste poche settimane. L'appartamento in affitto qui in Texas mi sembra sia visto in genere come una soluzione piuttosto provvisoria. Ci sono dei grandi complessi di appartamenti con una direzione che provvede sia ad affittarli che alla manutenzione. L'ufficio della direzione e' aperto tutti i giorni, per cui quando si cerca una casa in affitto qui non c'e' bisogno di chiamare un agente e fissare appuntamenti anche perche' hanno quasi sempre degli appartamenti disabitati che usano solo come modello di quelli reali da affittare. Si va li' e si chiede di vedere cosa hanno a disposizione. Vivere in appartamento dopo un po' non mi piaceva piu' molto, soprattutto perche' la gente va e viene e non sai mai chi e' il tuo vicino. Non mi sentivo a mio agio.
Ora che abbiamo comprato questa casa e' tutta un'altra storia invece e dopo tanto tempo ogni tanto ho ancora quella sensazione di vivere in un film che avevo appena arrivata. Nessuno purtroppo ha ancora bussato alla porta con il cestino di biscotti, ma i vicini che si presentano appena ti incrociano, il modo in cui ogni casa e' curata, i bambini che giocano fuori... e' tutto molto tipico della provincia americana come te la immagini prima di arrivarci.
Faccio una passeggiata con l'acchiappaconiglietti e ci sono davvero i coniglietti e gli scoiattoli dispettosi che lo fanno impazzire. Le diaboliche formiche del fuoco e verso sera i gechi appiccicati ai muri. I cani che abbaiano dietro ai recinti di legno fanno paura perche' a volte emettono rumori da branco di lupi inferocito, ma non li puoi vedere da fuori. La cosa che mi piace di piu' e' osservare le casette, tutte una diversa dall'altra e i giardini. Ora che ho una casa ho scoperto che quei bei praticelli in realta' andrebbero tagliati tipo due volte a settimana, non fanno altro che crescere alla velocita' della luce. Dopo un po' facendo una passeggiata si imparano a riconoscere i diversi tipi di erba, perche' non sono assolutamente tutte uguali e le piu' lussuose sono appunto quelle che crescono piu' lentamente. Si incontrano i vicini quasi sempre proprio mentre tagliano l'erba. Quelli che la mettono nuova invece la comprano gia' cresciuta e la srotolano nel loro giardino come un tappeto. Credo nessuno la semini. Poi ci sono tantissimi garage sale ogni fine settimana: la gente fa dei piccoli mercatini nei loro garage per vendere le cose vecchie che non usa piu'. Spesso si possono fare buoni affari, ma e' comunque divertente vedere anche le assurdita' che finiscono nelle case degli americani.
Ogni giorno faccio una passeggiata un po' piu' lunga e ogni tanto mi perdo perche' il quartiere e' piuttosto grande. Mi piace perche' ci sono molti alberi e animaletti, sono felice di vivere finalmente nel verde. Mi piace la luce del tramondo che filtra dalle finestre e dalla porta con il vetro a forma di stella. E tornare a casa e trovare Mr. Johnson che mi cucina una delle sue famose bistecche alla brace e bere quel vino speciale che ha comprato per farmi una sorpresa e che ci ricorda tutte le cose migliori della vita.

venerdì 19 ottobre 2007

ecco come va il mondo

E no che non era possibile!
Mi dicevate nei commenti Guarda lo spirito aziendale di questi americani! Guarda che correttezza che in Italia ce la sognamo! ma io sotto sotto lo sapevo che anche qua c'era qualcosa di strano in tutta quella gentilezza ostentata.
Cosa e' successo.
Qualche tempo fa avevo ricevuto dalla scuola una strana lettera, dove mi si invitava a fare una donazione in occasione della campagna annuale di raccolta fondi. Io avevo cestinato immediatamente la lettera e il relativo modulo di pagamento (su cui avrei in teoria dovuto apporre nome, cognome, somma di denaro che avrei inteso versare e data entro cui avrei completato il mio pagamento), pensando a un clamoroso errore della segreteria.
Io ci lavoro in quella scuola, sono loro che devono pagare me, no?
Ebbene, ieri vengo raggiunta dalla direttrice in persona, la stessa che mi ha abbracciata lunedi quando sono arrivata in ritardo perche' era preoccupata, che mi dice Carissima, hai ricevuto una certa lettera recentemente? Le dico Si', ma pensavo fosse un errore dato che io qui ci lavoro e poi non c'era scritto a cosa servono i soldi.
Farfugliando velocemente qualcosa tipo nuovi computer, (quelli che abbiamo sono gia' piu' che dignitosi) e nuovo parco giochi (ne abbiamo due), schiarisce la voce e mi dice dolcemente Sai, non ti voglio obbligare, ma sei l'unica che non ha fatto nessuna donazione, potresti dare qualcosa, anche poco, cosi' che possiamo dire ai genitori che tutti gli insegnanti supportano la causa?
Io allibita, imbarazzata e per di piu' circondata da bimbi non potevo certo mettermi a discutere in quel momento. Finito il lavoro ho cercato di riprendere il discorso, ma non ho trovato la direttrice, troppo occupata com'era a organizzare questa famosa colazione di beneficienza. Mi sono sentita in una certa misura minacciata da una richiesta di quel tipo. Tornata a casa, mille cattivi pensieri mi hanno assalito. Si, perche' se il suo scopo era farmi sentire in colpa lo aveva raggiunto in pieno. Mi sono immaginata la lista dei donatori con un unico nome mancante, il mio. E poi io lo vedo che santi lavorano in quel posto. La direttrice stessa sa a memoria i nomi di tutti i bambini di tutte le classi dai 2 ai 12 anni. Si dedicano tutti al lavoro con una passione fuori dal comune. Non ho mai sentito un pettegolezzo o una lamentela, si pensa solo a dare il massimo e si parla solo dei bambini. Una cosa splendida certo, ma per quanto mi sia affezionata ai marmocchietti, per me quello resta semplicemente un posto di lavoro. Se era volontariato me lo dovevano dire al colloquio, che tra l'altro sono anche iperqualificata. Lo faccio soprattutto perche' ho bisogno di migliorare il mio inglese visto che l'altro giorno Mrs. Guorton mi ha chiesto di portarle la glue stick e io invece della colla nel tubetto le ho portato quella vinilica con il bastoncino dentro. Fa ridere, ma se devo dirla tutta la cosa mi pesa anche un po'. Nessuno sembra far caso ai miei strafalcioni anzi mi consolano quando mi sbaglio e mi incoraggiano in tutti i modi. Umanamente, lavorare in quella scuola e' un'esperienza fantastica, ma professionalmente ho fatto dei passi indietro, e' inutile negarlo. A volte penso che ne so molto piu' di loro su alcune cose, ma me ne sto nell'angolino perche' ancora non mi sento completamente sicura della forma da dare ai miei pensieri in questa lingua. E dire che adesso capisco quasi sempre le canzoni al primo ascolto, ma la vita vera e' sempre molto piu' rapida e complicata di una canzone.
Insomma, io l'offerta oggi non l'ho portata e che pensassero quello che gli pare. Con quello che guadagno preferisco aiutare i bambini poveri piuttosto che quelli delle scuole private del quartiere fico di Dallas, e' una questione di principio. No way. E poi segnare il nome e la cifra della donazione e renderlo pubblico e' a dir poco volgare, probabilmente anche illegale mi dicono. E' una forzatura bella e buona. Io la penso cosi' e credo sia un punto di vista ragionevole, eppure sono l'unica la' dentro, mi sento un'aliena, e' questo il brutto. Sembra che si butterebbero tutti nel fuoco in nome di quella scuola, ma per me e' un tantino da esaltati. Sara' che in Italia una cosa del genere e' inimmaginabile, almeno nella mia esperienza, ma forse anche qui e' piuttosto rara.

Oggi c'e' stata la famosa colazione di beneficienza.
Hanno raccolto 88, 000 dollari.
Dubito serviranno per il mio aumento.

mercoledì 17 ottobre 2007

black is the colour*

Mi e' successa una cosa che forse mi dovrebbe dire qualcosa su questa societa', ma come sempre i segnali sono contrastanti e difficili da interpretare. Oggi mi ha fermata il mio vicino di casa con cui ho parlato un paio di volte di sfuggita e si e' scusato profondamente, tipo per 10 minuti, per avermi scambiata per messicana. Sarebbe come se in Italia uno si scusasse per averti scambiato per albanese.
Mi ha fatto un po' l'effetto della mia nonna milanese, una persona generosissima che ha sempre trattato tutti allo stesso modo e ha anche aiutato molte persone, ma che poi quando parla magari qualche volta salta fuori con espressioni tipo Ma si, portano il velo, ma non sono mica malvagi, si vabbe' saranno un po' diversi... quella forma di sottile razzismo che uno non si rende nemmeno conto di avere sotto sotto, magari a causa dell'educazione ricevuta. Il mio vicino e' nero.
Insomma, ho sempre pensato i neri come vittime del razzismo non come razzisti, che scherzi mi fate? Bisogna riconsiderare anche questo?

Le cose sono sempre molto piu' complesse di come sembrano guardandole da fuori.

* Christy Moore

martedì 16 ottobre 2007

ma e' possibile?

Siccome non si sa mai nella vita, succede che esci di casa la mattina alle 6,30 e c'e' un diluvio che ti impedisce di guidare per recarti al lavoro. Cerchi di avvertire del ritardo, ma non riesci a rintracciare nessuno e cominci a preoccuparti e a inveire contro il maledetto lunedi mattina. Finalmente arriva l'alba e con un po' di luce decidi che puoi provare a incamminarti nonostante la pioggia. Arrivi al lavoro quasi un'ora in ritardo e per prima cosa, trafelata, ringrazi la persona che ti sta sostituendo.
Non devi ringraziarmi, siamo qui per aiutarci fra noi.
Proprio cosi' mi dice! E mentre mi da il suo numero di cellulare in caso avessi bisogno qualche altra volta, mi sembra di vedere una luce diafana incorniciarle il volto. Ma chi sei Pollyanna? Strano penso io malfidente, troppo gentile.
Subito dopo spunta la direttrice e

[Questo e' totalmente assurdo]

e mi abbraccia.

Caspita, cosa succede?!Non ero in ritardo? Penso io cercando istintivamente di ritrarmi.
Sono cosi' felice che sei riuscita ad arrivare e che stai bene, mi dice lei.

Evidentemente non si sa proprio mai nella vita. Lavoro per delle belle persone. Lo sospettavo gia' da un po', ma devo davvero cominciare ad accettarlo. Anche se la cosa va contro ogni esperienza lavorativa precedentemente vissuta dalla sottoscritta, devo cominciare ad accettare che a quanto pare non tutti cercano di farti le scarpe appena ti giri un attimo. Fa specie pero'.

lunedì 15 ottobre 2007

que pasa, que paso'

Questo fine settimana e' letteralmente volato. Ieri c'e' stata la prima grigliata nella nuova casa durante l'immancabile partita di football. Eravamo quattro gatti, ma alla fine della serata sembrava fosse passato un tornado. E' che io non sono abituata ad avere amici con figli e per di piu' piccoli, quindi non capisco se sono io che ho la soglia di tolleranza troppo bassa o loro che fanno troppo casino. La geniale idea della mia amica e' stata: porto tutti i colori (pennarelli, acquarelli, pastelli, tempere...) che gli hai regalato al compleanno cosi' mentre loro pasticciano noi chiaccheriamo in pace. Bene. Oggi mi sono accorta che l'acchiappaconiglietti aveva le orecchie rosa. Certo, e' andata sempre meglio dell'altra volta, quando ci siamo presi tutti un orrendo virus intestinale perche' la piccolina giocava con gli antipasti, pero' forse dovrei dirglielo. Intendo che magari un pochino vanno limitate queste due pesti, dopo tutto lei e' la mia migliore amica americana, dovrebbe capire. Magari lo faro', ma queste cose tendo a rimandarle all'infinito che e' piu' l'imbarazzo di dirle che il fastidio della cosa in se'. Poi oggi sono riuscita finalmente a visitare la famosa State Fair del Texas. C'e' di tutto, ma a me ha dato piu' che altro l'impressione di una mastodontica sagra del fritto. E' stata una giornata divertente all'insegna della vera essenza del Texas e delle sperimentazioni gastronomiche. C'erano i marchmellows fritti, la coca cola fritta, il gelato fritto, la cheescake fritta e perfino l'alligatore fritto (dicono sappia piu' o meno di pollo, ma non ho avuto il coraggio di provare). Credo che a richiesta ti friggessero qualunque cosa. Texani.
Poi c'e' stato il nuovo doppio episodio di Family Guy (in questo video la simpatica presa in giro degli italiani, in realta' poco da ridere per me che parlo piu' o meno cosi' davvero) dedicato a Star Wars, imperdibile. E ho anche scoperto un blog davvero originale che vi consiglio di andare a sbirciare. Si chiama PostSecret ed e' qualcosa di unico, almeno per ora. Da questo blog tra l'altro e' appena stato tratto un libro A lifetime of Secret di cui mi ha colpito molto questo video promozionale.
Per quanto riguarda il sondaggino, ha vinto khorakhanè di De Andre' con 11 punti, seguito da Because the night di Patty Smith. Poi nell'ordine, Redemption song di Bob Marley con 8 voti, Cucurrucucu paloma di Veloso e Mala Vida dei Mano Negra con 3 e Come sei veramente di Allevi e Into the groove di Madonna con 2.
Nel precedente sondaggio quasi nessuno aveva risposto di amare la musica italiana, mentre questa volta invece ha vinto De Andre', interessante. A me le canzoni per un motivo o per l'altro piacevano tutte ovviamente, ma per la prima volta ho votato anch'io, per Cucurrucucu Paloma. E' che quella canzone e' un capolavoro e poi quella scena di Parla con lei di Almodovar dove c'e' Caetano Veloso che la canta mi fa venire il magone ogni volta che la vedo, cosi' carica di pathos e di atmosfera com'e'. Per la prossima domanda sto pensando a qualcosa di piu' personale ancora, ma non sono del tutto convinta.

Buona settimana a tutti, anche se per me, per poco, e' ancora domenica.

sabato 13 ottobre 2007

mia sorella e' figlia unica


No scherzo, mia sorella e' una grande e mi manca tanto (anche se mette la magliettina che le ho regalato io fra i calcinacci - I spy with my little eye...).
Almeno so che sta facendo cose importanti dall'altra parte del mondo.

venerdì 12 ottobre 2007

tutte le strade portano su nonsisamai

Siccome non si sa mai, molte volte avevo fantasticato sulla mia vita mentre qualcuno pensava di usare il cotone emostatico per eliminare i gechi. Con in mano la ruota dei colori, il primo giorno di lavoro, decise anche di imbiancare il soggiorno ma prima si fermo' a guardare le scene di sesso nei cartoni animati giapponesi e le foto del piu'grosso tornado nel Texas. Un bradipo sulla sua lazy boy, poltrona, intanto pensava.... Ho un cane asociale, voglio dargli il lexotan per cani e vorrei sapere come si vive a Dallas. E chissa' che fine hanno fatto saranno famosi? Che cibi mangiano gli inglesi a pranzo? Come pulire mazze da golf? E ancora come comprare dr. Pepper a Milano? Insomma cercava consigli sui colori delle pareti di casa e su cosa non fare il primo giorno di lavoro e come fare bella figura a letto poi. Il mattino dopo si presento' in ufficio senza slip e infiniti pensieri sull'ottimismo. Kennet Foster era ormai salvo, ma l'arte del pettegolezzo e' la vera vocazione di ognuno di noi cosi' chiese aiuto a Luca Bella Facinelli, una sorta di Madonna dei poveri con malizia su youtbe.
- Mi preoccupo per te Miriam Caputo! Nella vita bisogna assolutamente fare tre cose: scrivere un libro, piantare un albero o un marito...
- Ma
se io non votero' mai cosa mi faranno?
Dovro' tornare a Squinzano? La fai facile tu! Ma a te te c'hanno mai mandato a quel paese? C'e' una parte del corpo involontaria che si accende, come avere le farfalle nello stomaco....
Adesso basta! Questo e' il blog dell'amore, il blog dell'amicizia scritto da un'italiana facciamoci una gelatina di wodka! Lo so che sei di malumore, ma ti prego fai tornare il sole! Tanto non e' vero niente: Buffalo bill non era un vero omosessuale.



mercoledì 10 ottobre 2007

i minuti sono sabbie che non possono lasciarsi senza estrarne un po' d'oro*

Io non so come faccio a incasinarmi sempre la vita. Non so mai dire no, ma poi il tempo e' cosi' poco. Che differenza c'e' fra avere una giornata piena, ricca di soddisfazioni e una corsa senza fine? In questo momento non lo so, sono troppo stanca per saperlo. Va tutto bene, molto bene in ogni senso, ma io ho bisogno di piu' tempo. Tempo per me stessa, per respirare, per scrivere, leggere, per pensare. Mr. Johnson questa cosa non la capisce. E' che io ho bisogno di tanto tempo per me e non ha nulla a che fare con lui. E' sempre stato cosi', ma ora che di tempo ne ho meno, per forza di cose il mio tempo da sola deve coincidere anche con il tempo che prima passavamo insieme. Cosa c'e' da essere gelosi? Cosa c'e' da arrabbiarsi? Non ho voglia di parlare o di scherzare e non sono per niente di cattivo umore, voglio solo stare da sola. Io sono cosi', sono sempre stata cosi' perfino da bambina e probabilmente non cambiero' mai almeno in questo. Perche' non voglio cambiare. E' questa solitudine che mi tiene in equilibrio. La vita mi sfugge, ho bisogno di fermarmi ogni giorno un attimo a raccogliere le idee. Non credo sia colpa mia se poi i miei attimi sono a volte piu' lunghi di quelli di molte altre persone. E se non le condivido tutte queste mie idee, non c'e' da prendersela, e' che mi piace giocare con l'immaginazione, avere i miei segreti. Non credo che questo sia egoismo.
O si.


* A memoria dai Fiori del Male

lunedì 8 ottobre 2007

le rimpatriate, gli anfibi e gli anni novanta

Ieri poi non sono piu' andata alla State Fair perche' abbiamo ricevuto la visita a sorpresa dello zio Duane che tornava dalla sua high school reunion. La high school reunion e' l'incontro con i vecchi compagni del liceo. I rappresentanti di istituto dell'ultimo anno da queste parti hanno l'incarico di organizzare queste rimpatriate, la prima dopo 10 anni dal diploma. Mi sembra proprio che questa cosa venga presa molto seriamente. Chi dice 10, 20, 30 anni prima che la organizzera', poi la organizza, e gli altri come lo zio Duane sono dispoti a fare lunghi viaggi per essere presenti. Mi piacerebbe rivedere i miei vecchi compagni. Non sono sicura che sarebbe divertente perche' ci sono state parecchie incomprensioni dopo la fine della scuola pero' sarebbe interessante e magari ci si potrebbe chiarire o anche solo ricordare i bei tempi passati. Quegli anni sono cruciali nella formazione di una persona. Ogni tanto la sogno ancora la scuola. E' uno dei pochi contesti dove la gente, sia i professori che gli studenti, ti fa capire senza mezzi termini se vai bene o no e quella sensazione di essere giudicati rimane un po' addosso anche dopo.
Secondo me se la organizzassero per la mia classe finirebbe alla Ecce Bombo: mi si nota di piu' se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? (Che ne dici Sandra? Se per caso stai leggendo...)
Tra l'altro, a proposito di liceo: ho comprato un paio di anfibi che mi hanno catapultata nei tremendi anni Novanta, li adoro! Anche se davvero e' difficile pensare di portare scarpe chiuse con questo caldo e dopo cosi' tanti mesi di piedi nudi.

Cambiando discorso, che ne dite del nuovo template e dei nuovi colori? E' che ho appena dato un taglio piuttosto radicale ai miei capelli e cosi' ho deciso di cambiare un po' anche Nonsisamai, le due cose (o persone) in fondo vanno sempre di pari passo.

sabato 6 ottobre 2007

questo weekend

La stagione di college football e' appena cominciata e io non ne posso gia' piu'. Oggi poi c'e' questo famoso derby Oklahoma-Texas che dura ore e ore. Il problema e' che a me il football non piace, ma dovrei cercare di farmelo piacere, perche' qui ti trovi spesso magari a vedere una partita in compagnia o a sorbirti battutacce sul football e non e' bello non capirci. Succede soprattutto perche' per chi ne sa qualcosa il nome dell'acchiappaconiglietti, ha a che vedere con il motto di una squadra e mi fa troppo ridere perche' quando lo capiscono a volte mi chiedono are you from oklahoma? Yes of course.
Non so e' che davanti a una partita di football posso essere anche inchiodata davanti alla televisione con qualcuno a fianco che mi spiega le regole, e' gia' successo, ma riesco sempre a pensare a qualcos'altro, e' piu' forte di me. E' come se la noia stimolasse la mia creativita' o la mia follia...
Comunque, la vera notizia e' che forse (ma non diciamolo troppo forte) sta arrivando l'autunno. Oggi ha piovuto per la prima volta dopo un sacco di tempo. Ieri sono uscita di casa alle sei e mezza di mattina e c'erano gia' 26 gradi, un po' surreale per la mia idea di ottobre, ma non male tanto per il freddo c'e' sempre tempo. Intanto oggi ho comprato due gigantesche zucche per Halloween, lo so che manca ancora tanto ma qui si tengono fuori dalla porta per tutto il mese. Adoro le zucche. Ho sentito che qui la competizione di zucche giganti e' un po' come un vero sport, in cui ci sono perfino stati casi di doping. Dicono che crescono talmente rapidamente che di notte in un campo di zucche e' possibile proprio sentire il rumore della buccia che si espande, ma io non ci sono mai stata in un campo di zucche, forse qui in Texas fa troppo caldo.
Domani per la prima volta dovrei visitare la State Fair of Texas una manifestazione enorme da quello che ho capito. Una cosa a meta' strada fra il luna park e la sagra di paese, credo che sara' divertente, qui ne parlano tutti. E poi ci sara' l'attesissimo nuovo episodio di Desperate Hoswives. Devo dire che il primo della quarta stagione promette davvero bene, non vedo l'ora.
Per quanto riguarda il sondaggino sulla musica, ha vinto il rock con 15 voti, seguito dal jazz con 5, il pop con 2 e la musica etnica e l'italiana a parimerito con 1. Pero' non sono molto soddisfatta di questo sondaggio. Era un po' troppo generale e non si e' capito bene cosa vi piace, stavolta riprovero' con qualcosa di piu' preciso. Io stessa non avrei saputo cosa votare, mi piacciono tutti quei generi...gia' infatti, che sondaggio banale, scusate.
Buona domenica.

venerdì 5 ottobre 2007

il luogo comune del cibo

Ebbene, si ci siamo arrivati. Ho fatto di tutto per evitarlo perche' e' (anzi sembra) veramente troppo scontato, ma parlando di shock culturale bisogna proprio passarci.
In Italia si dice sempre che gli americani mangiano male e io ho sempre pensato che non fosse vero, in base alle persone che conosco. Di cibo buono ce n'e', eccome. Pensavo fosse solo questione di scelte personali e che si puo' mangiare bene anche qui senza problemi. E in effetti, questo e' verissimo. Sono i gusti degli americani che a questo punto mi lasciano molto perplessa.
Ora che lavoro, ho un quadro della situazione un po' piu' generale.
A scuola c'e' la possibilita' per i bambini di avere un pranzo caldo o di portarsi il pranzo da casa mentre ricordo che in Italia tutti mangiavano le stesse cose perche' nessuno doveva sentirsi diverso dagli altri. Infatti, mi sono subito accorta che il pranzo della mensa e' da sfigati sia perche' pochissimi bambini lo mangiano sia perche' oggettivamente non sembra per niente buono. Il menu' prevede cibi a mio parere non molto sani come hamburgers, hot dogs, burritos, nuggets di pollo, ma il tutto e' cucinato talmente male che i bambini lasciano perfino le patatine fritte. Quindi, i genitori piu' premurosi li mandano a scuola con la lunch box, una borsina termica dove mettono sostanzialmente quello che ai miei tempi si chiamava pranzo al sacco. Il problema e' che il pranzo al sacco era una cosa speciale, giusto quando si andava in gita, mica tutti i giorni, mentre qui si mangiano sistematicamente queste cose. Caramelle e merendine al cioccolato per pranzo sono all'ordine del giorno. I genitori americani poi sono pazzeschi: c'e' una bambina che ogni giorno viene a scuola con due sandwich di forme diverse (e' da piu' di un mese che lavoro li' e le forme non si sono mai ripetute. Oggi, forse avendo finito le forme, la madre ha cominciato con le lettere dell'alfabeto A e B) e un altro che nel sacchetto ha sempre una letterina decorata con scritte tipo "Hi Henry, today is Thursday. Mommy and daddy love you", ovviamente non sa leggere. Ma di cibo proprio non capiscono un fico secco. Vi dico solo che cerco di invogliare i bimbi a mangiare per prima cosa il sandwich burro di noccioline e marmellata perche' e' la cosa piu' sana che portano a scuola.
Poi vedo che per quanto riguarda gli adulti il discorso non cambia. La parola chiave e' sempre snack e se pensate che si tratti della nostra merenda vi sbagliate di grosso. Mi sto facendo una cultura sugli snack: dai piu' sani tipo le bustine confezionate con dentro le mele tagliate a fette alla gelatina blu che diosolosa! cosa ci mettono per farla di quel colore. Ho scoperto che qui c'e' perfino gente che non cucina. Cioe' proprio non cucina. Mai. Mangiano fuori oppure, neanche a dirlo, degli snack. Per me questa cosa e' inconcepibile. Non e' che sia una gran cuoca, ma gia' quando sono in vacanza dopo un paio di giorni che mangio schifezze sogno qualcosa di casalingo, figuriamoci vivere sempre cosi'. Comunque non voglio fare la criticona. Come al solito, e' solo questione di abitudini. Con i miei amici italiani diciamo che il problema e' che c'e' sempre un ingrediente in piu' nel senso che a noi piacciono le cose semplici: la pasta, il pomodoro, il basilico, cose cosi', a loro piu' elaborate possibile e spesso non sono neanche male come sapore, e' solo che... c'e' sempre un ingrediente in piu'.

mercoledì 3 ottobre 2007

what about....



Primo esperimento video.
Ecco questa e' Dallas in una serata piovosa di qualche tempo fa (in particolare questa qui).