venerdì 29 maggio 2009

intervallo




La scuola e' finita e questo blog ha davvero bisogno di una vacanza.
Grazie a chi mi ha scritto in questi giorni, mi avete regalato un sorriso in piu', come sempre. Con calma rispondero' a tutti.

A presto,

Nonsi (quella nella foto)

giovedì 28 maggio 2009

paragoni

Un mio conoscente lavora in un'agenzia di viaggi qui, e in questa agenzia di viaggi e' stata assunta una persona che ha cambiato sesso e ora e' una donna. Dice il mio conoscente che questa persona ha un abbigliamento molto vistoso e un aspetto, nonostante tutto, ancora piuttosto mascolino. Per questo, una collega si e' lamentata con altri dipendenti del fatto che questa persona usi il bagno delle donne. E cosa e' successo?! Ho chiesto io molto incuriosita, memore di una polemica simile nata quando Vladimir Luxuria fu eletta parlamentare in Italia.

- Ha rischiato di essere licenziata!

- Ma chi?

- La tipa che si e' lamentata, ovviamente!

A quanto pare, l'azienda, venuta a conoscenza da altri dipendenti delle voci che giravano, ha formalmente richiamato la signora, intimandole di non osare mai piu' fare un commento di quel tipo, pena il licenziamento perche' si tratta di una discriminazione gravissima. Che significa piu' che altro secondo me che l'altra parte potrebbe tranquillamente fare causa a tutti quanti. Al che', ho raccontato, per come me lo ricordo, l'episodio di Luxuria.

- Ah no, ma qui non ci sarebbe nessun problema.

- In che senso?

- Nel senso che non sarebbe mai stata eletta.

mercoledì 27 maggio 2009

cose che succedono nel far west

Come fai a capire se la nonna del Far West ha smesso di considerarti una specie di ospite? Chiedile, come al solito per gentilezza, se ha bisogno di una mano. Se un nanosecondo dopo, anche tu come il resto della famiglia, ti ritrovi in mano una vecchia maglietta perfettamente stirata e una zappa, probabilmente hai smesso di essere un ospite.


Cugino: - Look!

Nonsi: - It's a tarantula!!

Zio: - It's just a garden spider, keep working.

Nonna del Far West: - Oh yeah, it's a baby tarantula, let it be, it's ok.


n.b. A baby tarantula.


martedì 26 maggio 2009

ma tu mi vuoi un po' di bene?

In questi giorni di vacanza, dal nulla, mi e' tornata in mente una cosa particolare che faceva il mio compagno di banco del liceo. Ogni tanto all'ultima ora, mentre facevamo finta di leggere insieme per farmi ridere e scoprire, mi scriveva sul libro ma tu mi vuoi un po' di bene? Pensavo che in fondo, non sarebbe una domanda tanto stupida, se solo si potesse fare. Il bene, che bella cosa il bene.
E' che in questo periodo mi e' capitato qualcosa di piuttosto spiacevole. Per la prima volta in vita mia, sono stata, come si puo' dire, vediamo...accoltellata alle spalle? Si, mi sembra questa l'espressione che rende meglio l'idea. Qualcuno che evidentemente aveva qualche ben celato problema con la sottoscritta, ha approfittato di un momento di debolezza per piantarle questo coltellaccio dietro alla schiena, a tradimento. Chiariamoci, il coltellaccio e' ancora li', bello affilato, ci vorra' un po' per riuscire a toglierlo e un certo fastidio lo da', e' inutile negarlo, ma a questo punto, non piu' di tanto. Mi assumo le mie responsabilita'. E penso che queste responsabilita' siano fortemente legate alla condizione di straniero. Al fatto che sei nuovo di un posto, sei fondamentalmente solo e hai una grande urgenza di essere circondato di gente, di amici spereresti, e cosi' finisci per non ascoltare piu' l'intuito. Quella vocina dentro che immediatamente ti dice se una situazione va bene per te oppure no. Proprio io che detesto e ho sempre combattuto queste cose dai tempi della scuola, senza nemmeno accorgermene, sono entrata in un ridicolo meccanismo da signore delle mosche e va da se' che quando l'ho capito, era troppo tardi. Ho deciso di prenderla come una di quelle cose dolorose della vita, che ne so un morbillo o una varicella, che se capitano a tutti, o almeno cosi' si dice, prima o poi doveva capitare anche a me. Per affrontarla, invece di chiedermi il perche' e il per come, che' tanto in questo caso non ne vale proprio la pena, ho cercato semplicemente di dimenticare. Quelle parole che mi hanno fatto male e quei comportamenti che mi hanno deluso, li ho mandati via, non voglio che mi tocchino. Mi sono fermata a riflettere al contrario, sulle cose e soprattutto le persone belle che mi circondano. Dopo essere stata maltrattata ingiustamente, in questi giorni, sento uno spropositato bisogno di affetto sincero, di persone tranquille e simili a me che per fortuna si sta materializzando in mille modi. Cose a cui non avevo mai dato peso. Ogni abbraccio e ogni sorriso, ogni gesto di amicizia, mi ha davvero scaldato l'anima. E quanto mi sono mancati i miei vecchi amici italiani in questi giorni. Persone con cui ci si era davvero scelti negli anni, attraverso mille esperienze diverse, persone a cui sono legata da un affetto profondo. Mi chiedo se sara' possibile qui ricreare rapporti simili e quanto tempo ci vorra', ma per ora ho capito che bisogna rallentare, che il tutto e subito non esiste e se esiste porta solo guai. Non e' la quantita', ma la qualita'. Ricorda, la qualita'.

venerdì 22 maggio 2009

la nozione del freddo

E cosi' e' arrivato quel magico periodo dell'anno texano in cui misteriosamente scompare la nozione di freddo.
L'acqua del frigorifero e perfino i cubetti di ghiaccio.
Per un po' di mesi, niente si puo' dire piu' veramente freddo.

giovedì 21 maggio 2009

toh' chi si rivede

Immaginate la mia sorpresa quando oggi, andata in ospedale per un esame di controllo mi sono ritrovata davanti lo stesso tipo che il giorno in cui sono stata operata, a dicembre, minaccio' di cancellare tutto un minuto prima di entrare in sala operatoria perche' non volevo pagare tremila dollari seduta stante. Questo secondo incontro e' stata un'esperienza particolare devo dire. Lui non si ricordava di me, ma io di lui perfettamente. Quelle parole dette senza scomporsi, a voce bassa I'm sorry, this is business. Scioccante, disumano. Eppure lo osservavo prima. Era cosi' gentile, impeccabile con le sue mani curatissime e il suo bel vestito stirato. Credo di averlo messo a disagio con lo sguardo. Credo di averlo davvero guardato con odio all'inizio e si sara' chiesto come mai visto che non ci conosciamo. Poi non so, piu' lo guardavo muoversi con diligenza fra le sue scartoffie e piu' mi rendevo conto che e' un povero diavolo che non merita nessun tipo di sentimento, nemmeno negativo. Uno che tratta la gente cosi' e non se ne ricorda nemmeno, uno che calpesta gli altri per professione e poi torna a casa come se niente fosse. Mi fa piuttosto pena quella sua piccola vita.
Cio' non toglie che assomigli in maniera imbarazzante a lui.

mercoledì 20 maggio 2009

se ti lamenti sei parte del problema e non della soluzione

L'altro giorno raccontavo a un'amica italiana che pero' vive qui da tantissimi anni del teacher's appreciation day. Dicevo anche a lei di essere ogni volta stupita da cotanta generosita' e gratitudine da parte dei genitori e che non capisco fino in fondo il motivo per cui si sentano in dovere di rigraziarci cosi' tanto per fare semplicemente il nostro lavoro. E lei mi ha spiegato come la vede alla luce della sua esperienza. Mi ha detto Vedi, il fatto e' che qui la gente non si lamenta. Se vogliono che la scuola sia migliore, la rendono migliore. Donano, aiutano, fanno quello che possono. E anche mostrare gratitudine e' un modo per creare un ambiente positivo, anche preparare una torta, qualunque cosa.
Ed e' cosi'. Almeno per quanto riguarda quello che ho potuto vedere in questi oltre due anni passati qui, e' proprio cosi'.
Appena arrivata mi stupivo, pensate un po', della mancanza di lamentele. Ricordo la prima volta che andammo a bere una birra con dei nuovi amici conosciuti qui. Alla fine della serata mi mancava qualcosa: nessuno si era lamentato. Ne' per la politica, ne' per l'economia, ne' per il lavoro. Per tutta la serata. E c'erano anche due italiani! Oramai in Italia, mi ero abituata al fatto che la lamentela fosse parte della mia vita sociale, che a pensarci e' allucinante. E mi lamentavo anch'io. In Italia, tutto era estremamente complicato, e' vero, molto piu' che qui, pero' riguardo al lavoro per esempio, e' vero che li' avevo pochissimi diritti, ma non e' che qui ne abbia molti di piu'. Il fatto e' che qui mi sento apprezzata. E non mi lamento piu'.

martedì 19 maggio 2009

la scrivania fotogenica

La cosa piu' diventente e' che Mr. Johnson stamattina ha dato un'occhiata al blog e si e' illuso:

-Guarda che bello, finalmente ha pulito la scrivania...

Arrivato a casa ha avuto l'amara delusione. Devo avere una scrivania particolarmente fotogenica.

E questa paginetta che piano piano diventa sempre piu' parte della quotidianita'. E in fondo non mi dispiace.

domenica 17 maggio 2009

scrivanie di domenica mattina

Il bellissimo Placido Blog oggi sfida i blogger a mostrare le proprie scrivanie. Dovete sapere che qui e' domenica mattina e la sottoscritta e' inchiodata proprio a questa scrivania a lavorare quasi ininterrottamente da 48 ore (c'e' stata una piccola pausa Star Trek, trascurabile). Quando ho letto, mi sono guardata intorno e ho pensato che ci vuole un bel coraggio. E allora visto che il coraggio non ci manca, ecco la postazione strategica di Nonsisamai questa domenica mattina di maggio.

E voi?
Per esempio Fabrizio Cariani, le Anne, Dancin, Gap, Elisen e chiunque passi di qui?

venerdì 15 maggio 2009

when it rains, it pours

La vita e' proprio strana. Sei come in letargo, o in convalescenza, o in attesa di non si sa bene cosa per mesi e poi bum!
Mille cose li' davanti a te, tutte insieme.
Nel giro di due giorni senza che io abbia fatto assolutamente nulla per provocarlo, si sono aperte alcune porte, se cosi' si puo' dire, che non avrei mai immaginato. Per ora sono solo cose potenzialmente belle, che possono potenzialmente rendere la mia vita sia professionale che personale molto piu' interessante, pero' qualunque cosa succeda questa sensazione e' impagabile. Il pensiero della possibilita' e' sempre molto piu' esaltante della realta' stessa, non c'e' niente da fare. Specialmente quando le cose arrivano cosi' proprio mentre te stai nel tuo da un po' cercando soprattutto di tirare avanti e fare passare il peggio che deve per forza passare, ti ripeti, senza aspettarti proprio nulla. Sia quel che sia e' bello, oggi e' molto bello. Ho la testa piena di idee e colori e progetti e treni da acchiappare al volo, qualcosa di buono sta sicuramente arrivando ed era ora.
E cosi', immersa in questi vaneggiamenti ho anche imparato un'altra espressione inglese nuova che calza a pennello, when it rains, it pours. Letteralmente significa quando piove, diluvia. Potrebbe assomigliare forse al nostro piove sempre sul bagnato. Per qualcuno vuol dire che i guai non arrivano mai soli, ma per me -ho deciso- che vuol dire esattamente il contrario.
Soprattutto quaggiu' con il caldo che fa, la pioggia bisogna imparare ad amarla. Bisogna imparare a trasformare tutto quello che arriva finche' si puo', in vantaggio e meraviglia. E poi... whatever.

giovedì 14 maggio 2009

sono tutti uguali

Si cena con degli amici che hanno un bambino di tre anni, molto bellino, ma anche molto fuori controllo. Si giustificano continuamente per quello che combina il figlio, non avendo la piu' pallida idea di come arginarlo. Del resto non e' mica facile. Io li rassicuro di non preoccuparsi, che sono abituata a ben peggio a scuola, che sono solo periodi un po' cosi', solite cose che si dicono. E poi incautamente faccio ma si, figuratevi che invece c'e' un bimbo nella mia classe mooolto peggio, vivacissimo, violento anche, feticista delle forbici [e questa andrebbe spiegata] e i genitori sono tranquillissimi. Ci hanno confidato che pensano seriamente che abbia un'intelligenza superiore! E tutti a ridere.
Il pranzo va avanti e dal nulla, mentre si era passati a tutt'altro l'orgoglioso genitore se ne viene fuori con una statistica che ha letto non so dove che dice che i bambini problematici all'asilo sono i migliori all'universita', mentre quelli ubbidienti finiscono per condurre delle esistenze "piatte", dice lui. Ha perfino aggiunto che vivendo qui da anni ha notato che stranamente i bambini americani sono sempre molto piu' calmi degli altri [solito triste razzismo latente].
Insomma, ci ha fatto capire chiaramente che anche suo figlio deve avere un'intelligenza superiore.
Suppongo che sia a questa cosa qui che si riferisce il famoso detto ogni scarrafone...

mercoledì 13 maggio 2009

del teacher's appreciation day

E cosi' anche quest'anno e' arrivato il teacher's appreciation day.
Che cos'e'.
E' un giorno surreale e...surreale. Cercavo un altro aggettivo che rendesse l'idea, ma non mi e' venuto fuori niente di meglio. E' il giorno in cui alcuni genitori prendono il posto degli insegnanti e gli insegnanti se ne vanno comodamente a pranzo serviti e riveriti da altri genitori.
A ogni insegnante, e ce ne sono venticinque, viene regalata una bottiglia di vino, buono sembra, che' da queste parti bisogna sempre stare attenti, una gift card e un regalo pescato a caso in una specie di lotteria. Oltre a un piccolo soggiorno vacanza nel mio adorato hill country (che ovviamente non ho vinto). Tutto generosamente offerto dai genitori degli studenti. Prima di distribuire i regali una mamma ha preso la parola. Un discorso lunghissimo in cui non faceva altro che ripetere quanto loro e i loro figli ci vogliono bene, quanto rendiamo migliori le loro vite, facciamo la differenza come si dice qui, e poi mille aneddoti e poi che tutto questo e' solo il minimo che devono fare per noi. Anzi! - fa a un certo punto con grande enfasi- bisognerebbe che fosse cosi' tutti i giorni! Al che', nella commozione generale, la maestra che va in pensione e tutto, mi scappa un entusiasta e trasognato Siiii dai, tutti i giorni! che forse sarebbe stato meglio non scappasse, nonostante in quel momento tutti stessero pensando esattamente lo stesso. Insomma, io non voglio fare l'ingrata perche' quello che hanno fatto per noi e' un gesto splendido, ma rimane quell'elemento di surrealismo per me che sono sospettosa di natura. E' una scuola privata, queste persone pagano un sacco di soldi per mandarci i loro figli, mi sembra il minimo che tutto fili piu' o meno liscio. E poi si', ci sta la riconoscenza, ma dovete vedere cosa ci regalano a Natale e ai compleanni e alla fine della scuola e le torte e i biscottini ogni giorno, perfino troppo. Non fateci caso se brontolo, il mio e' il famoso problema del troppo bello per essere vero, anche se e' vero, ne devo convenire. Deve essere per questo che l'anno scorso non ve l'ho nemmeno raccontato, sotto sotto non ero sicura fosse successo veramente.
Comunque sempre per non passare da ingrata, mentre Ms. Guorton fra i ricchi premi in palio, zitta zitta si portava a casa una pregiata bottiglia di tequila e con tanto di bicchieri coordinati (party party party, l'ho sempre sospettato) la sottoscritta mostrava grande compiacimento nel vedersi assegnato dalla sorte il regalo piu' triste in assoluto, ovvero il fantastico set bottiglia e bicchierini che vedete nella foto. Completo inoltre di vassoietto che, dice la scritta sotto, non si puo' mettere in lavastoviglie, nel microonde e nemmeno puo' essere messo a contatto con il cibo, praticamente e' tossico. Il problema vero e' un altro pero'. Per dare alla confezione piu' prestigio, le mamme hanno pensato di togliere il tutto dalla sua scatola di cartone e incollarlo con l'attak al vassoio tossico. E ora come faccio?
Potremmo bere uno per volta sollevando l'intero vassoio, cioe' bere dalla bottiglia piu' che altro. Suvvia, a caval donato.

martedì 12 maggio 2009

la cartolina elettorale

Mi e' arrivata una cartolina dal mio comune italiano. Mi dice che i primi di giugno ci saranno le elezioni e che se voglio votare devo presentarmi li' con la scheda elettorale. Se per caso non ce l'ho devo semplicemente presentarmi in comune a ritirarla. Ma si, cosa ci vuole. Anche perche' con la presente cartolina posso usufruire di tutte le agevolazioni di viaggio concesse dalla legge.
Vi dico subito che al momento non ho dieci minuti da perdere per andare a verificare questa cosa, ma mi piacerebbe davvero sapere che razza di agevolazioni avrei per tornare a votare dal Texas.
Non e' niente di che', anzi e' una stupidata in confronto a tutte quelle che sento tutti i giorni dall'Italia pero' e' indicativo anche questo. Lo spreco, la burocrazia, la mancanza di buon senso. Mi viene da pensare a questo oscuro dipendente comunale nella sua remota stanzetta grigia che manda migliaia di cartoline, con tanto di timbri e scritte a mano, ognuna personalizzata a gente sparsa per il mondo che magari nemmeno le leggera'. Un lavoro di ore, giorni, senza il minimo senso critico, senza la minima logica di quello che si sta facendo e del perche' lo si sta facendo. O forse gli tocca solo eseguire gli ordini poveraccio. In ogni caso, indicativo indicativissimo.

lunedì 11 maggio 2009

le montagne

Una cosa che manca da queste parti sono le montagne. Il Texas e' per lo piu' piattissimo. I grattacieli del centro di Dallas si vedono praticamente dappertutto.
Non mi ricordo nemmeno piu' da quanto tempo non vedo una montagna.
Pero' ogni tanto, come oggi, il cielo e' blu e le nuvole basse basse e quando stai guidando ti sembra in lontananza di vedere le montagne, proprio come a Milano.

venerdì 8 maggio 2009

cosa nasconde veramente mr. joe?

Vi avevo raccontato come la signora Juanita, la donna delle pulizie dell'asilo, fosse stata licenziata in tronco nonostante la sua estrema professionalita' a causa della concorrenza.
La concorrenza e' quella dell'agguerritissimo Mr. Joe, che come vi dicevo e', se possibile ancora piu' volenteroso di lei. Mr. Joe ha pulito tutti i muri della scuola, perfino gli estintori. Si e' infilato con il suo equipaggiamento postnucleare negli angoli piu' dimenticati e li ha riportati alla luce. Ha pulito perfino l'esterno della scuola e ha sistemato il giardino, tutto da solo.
Si prende cura della scuola come se fosse la sua casa. Ha sviluppato la notevole capacita' di raccogliere le schifezze lasciate dai bimbi prima ancora che tocchino terra. E' sempre dietro di noi ad aspettare che passiamo per pulire. E ripulire. E ripulire. Come se non bastasse sorride. Sempre. Manifesta felicita'. Sempre. Saluta tutti i membri dello staff (noi non ci siamo nemmeno mai presentati per esempio) per cognome (cosa molto inusuale fra adulti, ci si chiama tutti per nome) e chiede mediamente cinque volte al giorno come va oggi? tutto bene? Per di piu', nonostante il lavoro che fa riesce ad essere perfino elegante, mai sudato, mai visibilmente stanco.
Uno dei primi giorni di lavoro, l'ho incontrato per i corridoi e mi sono sentita in dovere almeno di dirgli grazie per tutto quello che sta facendo, per la cura che mette nel suo lavoro e che di conseguenza rende piu' semplice anche il nostro di lavoro. E lui?

- [Sorride] Ma no, non mi deve ringraziare, io non lo prendo come un lavoro. Io sono felice di essere in questa scuola e di rendermi utile. Cerco solo di fare del mio meglio.

La sottoscritta, che tra l'altro, in quel momento tornava a casa con i capelli dritti e il pensiero stupendo della siesta dopo una misera mezza giornata con i marmocchi, e' rimasta senza parole. Nel senso che non ho proprio detto nulla. Cioe', per un secondo ho pensato perfino fosse sarcastico, poi ho capito che non lo era, allora ho salutato e me ho preso la porta. Cosa c'e' che non va? Perche' mi insospettisce? Rasenta la perfezione, non e' possibile. E' disumano. E se fosse invece troppo umano? Troppo bisognoso magari, troppo povero? Troppo disperato? Oddio mr. Joe!
Recentemente come in tutti i misteri che si rispettano c'e' stato un bel twist, il colpo di scena che avevo fiutato e che aspettavo da tempo. Mr. Joe non e' un semplice uomo delle pulizie, ma e' una spia.

Ta daaa!

No, magari. Mi sarebbe piaciuta una bella storia di spionaggio all'asilo. Che' poi tutto sommato non e' detto che non arrivi anche quella, dopo tutto da queste parti non si sa mai. Va bene la smetto.

In verita' Mr. Joe e' il proprietario di una enorme impresa di pulizie. Gira su un macchinone fico e probabilmente e' molto molto piu' ricco di tutti noi che lavoriamo in quella scuola. E allora perche' si comporta cosi?
Per rimanere ricco, e' ovvio. E' questo il segreto del suo successo. Ogni volta che la sua azienda acquisisce un appalto nuovo, lui va li' in prima persona per qualche mese a verificare la situazione sul campo per sapere esattamente in cosa consiste il lavoro e solo in un secondo momento manda un dipendente. Che lungimiranza, che dedizione.
Non e' una spia (forse), ma che personaggio.

giovedì 7 maggio 2009

apriti cielo

Si chiama Toni e ha deciso di regalarmi un mazzo di fiori.
Toni e' una donna.
E' colpa mia se in questa lingua e' del tutto normale che gli uomini abbiano nomi da donna e viceversa?

mercoledì 6 maggio 2009

l'infuenza suina da qui

L'altra sera faceva caldo, sono uscita un po' scollata e ho completamente perso la voce a causa dell'aria condizionata, niente di strano. Stamattina, mentre mi sforzavo di rispondere a una collega ho avuto una specie di attacco di tosse. Li' per li' cercavo soprattutto di respirare, ma poi ho notato che nello scherzo del 'non avrai mica preso la suina' mi ha mandato un brutto sguardo. Sempre in questa sorta di scherzo, una volta ripresa, mi e' toccato spiegare tutta la storia dell'aria condizionata a tre persone. Sto benissimo, ho solo un abbassamento di voce. Sembra che tutto sia tranquillo a scuola, che la gente stia cominciando a non pensare piu' a questa cosa come se fosse passata di moda, ma ho la vaga sensazione che basterebbe davvero nulla a scatenare il panico. L'impressione di un po' tutti i miei conoscenti e' che questa cosa sia stata gonfiata, non vedo nessuno preoccupato. Pero' in giro vedo anche tanti estremi. Nel distretto di Dallas a cui fa riferimento la mia scuola tutto e' normale. So che la settimana scorsa e' stata mandata un'impresa di pulizie durante la notte per disinfettare tuttto, ma le lezioni si sono svolte regolarmente. In altre contee, anche vicinissime, invece, ci sono scuole chiuse da una settimana e genitori disperati perche' non possono prendere le ferie per stare con i figli e anche le baby sitter sono difficili da trovare in questo momento. Insomma, se volete sapere come la penso, il vero shock e' stato scoprire quanta gente muore per l'influenza comune senza che nessuno se ne preoccupi lontanamente. La sensazione e' che in condizioni igieniche precarie si muoia anche di questo come di tante altre cose. Vediamo un po' cosa succede. Il fatto positivo se cosi' si puo' dire, e' che mi dicono che i prezzi dei voli per Dallas sono crollati, non sia mai che a qualcuno venisse voglia di venire a farmi un saluto con l'occasione, la butto li'. Il fatto negativo invece e' che si era programmato di andare in Messico in vacanza fra un mesetto. Un viaggio che volevamo fare da tanto. Per fortuna non avevamo prenotato. Psicosi o no, non ci sono voli e poi e' meglio vedere come se la gestiscono. E speriamo che non mi venga un altro attacco di tosse, che' non vorrei rischiare il linciaggio.

martedì 5 maggio 2009

la kefiah e la green card

Finalmente e' arrivata la green card definitiva.
Beh dai, almeno la nuova foto fa meno schifo della precedente.
Un momento.
La kefiah!?
Non si vede benissimo, ma sulla foto della mia green card americana definitiva ho indosso una bellissima kefiah.
E son cose.

lunedì 4 maggio 2009

I think I smell all right

Uno dei piu' grandi vantaggi di avere imparato l'inglese e' che finalmente capisco le canzoni. O credo di capirle. Cioe' mi convinco che il significato e' uno e vado avanti tranquilla a pensare che sia quello per un po'. Poi magari all'improvviso mi viene un dubbio. Allora controllo il testo e scopro di essere un genio. Sono capace, cambiando anche una sola misera parola, di inventare scenari che i cantanti veri si possono sognare. Non e' da tutti, provateci pure. L'altro giorno, dopo un sacco di tempo, ho realizzato con grande meraviglia, che questa simpatica canzone non parla affatto di una certa Diana. Ed e' un peccato perche' ancora una volta, era anche una bella storia quella di Diana, meritava. E invece. Il capolavoro dei capolavori rimane la famosa I think I smell all right dei White Stripes, che sinceramente penso ancora abbia qualche carta da giocarsi rispetto all'originale.
Menomale che quando canticchio, non mi ascolta nessuno. Anzi fanno anche di peggio. Mi chiedono cosa hai detto?
Questa cosa la odio. Capito? La odio.
Vitaccia.

sabato 2 maggio 2009

rieccomi qua

Volevo ringraziare quanti si sono preoccupati della mia piccola assenza da questa pagina e rassicurare che va tutto bene, e' solo che stranamente non avevo nessuna voglia di scrivere in questi giorni. In realta' poi, quando non ho voglia di scrivere sono io la prima a preoccuparsi. Anche perche' di cose da raccontarvi ne avevo. Volevo dirvi della mia prima delusione su Obama, ma poi ho sentito talmente tante altre cose positive che mi e' passata completamente la voglia. E poi volevo raccontarvi di quanta tenerezza mi ha fatto leggere in prima pagina sul Corriere dello scandalo dei bambini che rimangono senza pranzo perche' i genitori non pagano la retta della mensa: nella mia scuola, privata, frequentata da gente che se non paga si e' semplicemente dimenticata e nessuno ne dubita, e' gia' successo che un bambino non abbia portato il buono e, dopo diversi avvisi, tre credo, non sia stato servito. Si parla di bambini di 3-4 anni per di piu' e nessuno si e' scandalizzato. Ovviamente e' toccato al buon senso della maestra trovare una soluzione. Avrei anche potuto raccontarvi del socialismo tropicale, dell'influenza suina e delle vacanze cancellate in Messico, delle tecniche di ricordo dei sogni di cui mi sto interessando, delle follie dei miei studenti di italiano, di un certo numero di belle serate e belle persone. Ma il passato e' passato. E il presente e' un bel sabato pomeriggio di tornado watch con il cielo verde. Gia', il cielo e' proprio verde. Credo che lo passero' a cucinare per gli amici che verranno domani, che' se no mi riduco sempre all'ultimo minuto e brucio tutto. Spero che il cielo torni blu in fretta e senza danni perche' devo assolutamente andarmene al parco con i bracchetti.
Un fine settimana senza parco, senza serpenti, coyote e altre cosine cosi' non e' un vero fine settimana in Texas.

Buona domenica.