giovedì 25 febbraio 2021

e questo è il motivo per cui Joe e Woody oggi indossano pantaloni identici

Per il mio terzo compleanno, i miei genitori mi regalarono la mia prima bicicletta. Era stupenda. La ricordo come fosse ieri. Intanto era blu, il mio colore preferito, e poi era pure metallizzata quindi dal mio punto di vista era non solo blu, ma aveva anche le "stelline". Ricordo il piacere di perdermi guardando quella vernice luccicante in cui vedevo galassie e pianeti, mondi lontani. Un sogno. Quando la biciclettina blu


divenne troppo piccola per me, venne passata a mia sorella. Normale, certo, anche se in realtà fu un evento di una certa portata nella mia infanzia. In famiglia, si fece un gran parlare della biciclettina che in poche parole, doveva farsi irriconoscibile. Mio padre si prese addirittura la briga di ridipingerla del colore preferito di mia sorella, aggiunse il cestino, un campanello nuovo credo: doveva tornare nuova o più che altro doveva essere diversa.

Quando Joe aveva più o meno tre anni, gli comprammo una bici. Non era un'occasione speciale. La trovammo usata a un garage sale. Quando fu troppo piccola, comprammo un'altra bici usata a un altro garage sale e passammo quella lì a Woody.
Non esitai un secondo, non vidi nessun tipo di dramma o dilemma. Anzi, in quell'occasione mi tornò in mente l'episodio della biciclettina blu e pensai "era proprio un altro mondo, un'altra mentalità".
Tempo fa ho comprato un bel po' di vestiti nuovi per Joe e giusto un paio di cosine per Woody che ha ereditato tutto il guardaroba dal fratello. Nessuno dei due ha mai dimostrato un apprezzamento particolare per i vestiti.
Eppure successe una cosa che non dimenticherò mai.
Qualche giorno dopo dal nulla Woody, con degli occhi enormi, occhi che chiedono per sapere, mi fece una domanda. :
- Perché compri sempre tante cose per Joe e per me no?
Che alle mie orecchie suonò come:
- Vuoi più bene a lui?
Un'epifania.
E questo è il motivo per cui Joe e Woody oggi indossano pantaloni
identici. Li stavo comprando per Joe che ne ha bisogno, ero di fretta, quando all'improvviso mi sono ricordata quella domanda e ho tirato su anche una taglia più piccola. E' vero che quella domanda ci ha dato il modo di chiarirci e di spiegarci, di dirci che gli oggetti sono solo oggetti, che hanno una funzione e non c'è bisogno di comprarli se non servono, ma stavolta doveva andare così.
Finalmente ho capito i miei genitori e la loro ansia da "riciclo". E no, non è un altro mondo, non è un'altra mentalità. Certi sentimenti, certe rivalità, certi sensi di colpa sono universali e non vanno mai ignorati. Penso sia fantastico che il piccolo Woody si sia sentito libero di esprimere la sua perplessità.
Più passano gli anni e più mi rendo conto di quanto miei genitori non abbiano mai lasciato nulla al caso nelle piccole cose come nelle grandi. Non so come potrei mai barcamenarmi nella vita senza aver avuto il loro esempio.

lunedì 22 febbraio 2021

dove sono


In questo periodo sono sempre più spesso su Instagram e Facebook, specialmente nelle stories.

Ho pochissimo tempo per scrivere e forse anche poca voglia di fermarmi a fare il punto della situazione. Con le immagini è tutto più semplice, in un certo senso, parlano da sole. E poi ho dei giganteschi problemi con l'algoritmo di Facebook che a volte nasconde i post. Qui oramai penso ci passino ben pochi affezionati.

Ho raccontato dettagliatamente la tempesta invernale che ci ha appena colpito nelle stories. Le trovate in evidenza sul mio account Instagram nel cerchietto #texasfreeze2021

Buona settimana!




 


venerdì 5 febbraio 2021

what feeds your soul

Devo confessarvi che in questi giorni sto facendo davvero tanta fatica.

Ci sono alcune cose che non vanno, ma sostanzialmente il problema è piuttosto banale. 

All'improvviso mi sono resa conto che è passato quasi un anno.

Quell'albero fuori dalla finestra era coperto di fiori quando tutto questo è cominciato e ora è sul punto di fiorire di nuovo.  
Sono sicura di non essere la sola.
Ti senti bloccato, immobile, imprigionato in una sorta di realtà parallela. 

Un anno, è passato quasi un anno.

E il bilancio in questi casi è dietro l'angolo.

Mentre tutto -a livello scientifico, personale, organizzativo, professionale - rimane avvolto nell'incertezza, non faccio altro che cercare risposte. E per ogni risposta trovata nascono altre mille domande e avanti così di palo in frasca, anche se a ben vedere c'è sempre un filo rosso a tenere tutto insieme. 

Uno dei primissimi giorni del lockdown, l'anno scorso, sono praticamente inciampata su una frase:
Usa il tuo tempo facendo quello che nutre la tua anima.

Sull'attribuzione a Frida Kahlo ho forti dubbi, ma non importa chi l'abbia detta.  Quella frase è stata la mia stella polare in questi mesi, il mantra che mi aiutava a ritrovare la rotta quando l'esasperazione annebbiava la vista. Non si può sbagliare troppo se si segue questo principio, no?

E allora le cose che nutrono la mia anima, lo sapete ormai, sono sempre piú o meno le stesse e sempre diverse, sono cose come leggere, camminare, ascoltare, disegnare, conversare... le mie piccole scialuppe.

Mi è tornato in mente quel famoso discorso di David Foster Wallace ai neolaureati, quello in cui diceva che l'unica verità con la V maiuscola è che sei tu che decidi che senso dare alla vita e che lo scopo dello studio non è la conoscenza, ma la consapevolezza di tutto quello che è reale ed essenziale, ma anche ben nascosto, proprio lì davanti ai nostri occhi. 
Noi come pesci che non si sono mai chiesti che cosa sia l'acqua. 
Ho trovato una versione ridotta che ha anche i sottotitoli in italiano, se vi interessa è qui. This is water. This is water. This is water...

In questi mesi, mi ha dato un qualche conforto leggere delle pandemie del passato. L'altro giorno per caso mi sono imbattuta in una lezione di Eva Cantarella sulle pandemie nell'antichità (qui). I paralleli con la nostra situazione attuale si sprecano, ma dopo un po' che ascolti ti chiedi... come mai si parla per quasi tutto il tempo del concetto di responsabilità personale più che delle pandemie?
E' che colpevoli o incolpevoli siamo noi, non gli dei. La pestilenza, ci insegna Tucidide, dipende da noi e dal nostro rapporto con tutto quello che ci circonda. Ecco, non so come dire, un'idea di questo tipo adesso, mi aiuta.

Un'altra cosa che mi aiuta è continuare a seguire il meno possibile l'attualità, però ho trovato interessante un podcast di Johnathan Swan (ve lo ricordate qui? Sembra passato un secolo!) che si intitola How it Happened e mette in fila con chiarezza e brevità i fatti della politica americana da novembre in poi.  Sullo stesso argomento, ma con un taglio diverso e soprattutto in italiano, è uscito da poco anche un episodio speciale di Da Costa a Costa.

Come al solito sto leggendo tanti libri contemporaneamente. 
Si tende a giudicare con sospetto questa pratica, ma io la difendo a spada tratta. Se mi ancoro su un libro, ne prendo in mano un altro e così non sento la pressione di doverli finire in fretta o il presunto senso di colpa della pila sul comodino. Cosa ne pensate? Che lettori siete?
Il dopo Trump mi ha lasciato, oltre a una sorta di stress post traumatico nei confronti delle breaking news, tutta una serie di riflessioni e conversazioni molto dense, di cui magari prima poi vi racconterò qualcosa. Non a caso, i libri che mi hanno colpito di più in questo periodo hanno in comune trattandolo in modo del tutto diverso, il concetto di libertà e la lotta dell'individuo sotto le dittature.

- Sapevate che Sympathy for the Devil dei Rolling Stones è ispirato a Il Maestro e Margherita di Bulgakov? Io no, non l'avevo mai letto.
Un libro denso e misterioso e magico, che ho trovato anche abbastanza difficile, devo ammettere. Da una trama multiforme e intricata emergono una quantità personaggi che sono immersi in una cultura e in una geografia che non mi sono minimamente familiari. Scavando dopo averlo letto, ho scoperto tante cose. Ho anche recuperato una conferenza del professor Alessandro Barbero che mi ha dato spunti e chiarito molti dubbi. I manoscritti non bruciano, questo lo ricorderò.

- Il secondo libro è La Collina del Vento di Carmine Abate. E' una saga archeologico-familiare ambientata in Calabria. Scorre via come un film, vivido. La Calabria è uno di quei posti in cui non sono mai stata, ma che ho la sensazione di conoscere.

Per quanto riguarda i podcast, mi sto appassionando a The Happiness Lab in cui Laurie Santos, docente di Yale, usa ricerche scientifiche per spiegare che cosa ci rende davvero felici o per meglio dire, più felici. Mi è piaciuto molto l'episodio intitolato Reconnect with the Moment in cui la famosa psicologa ed esperta di meditazione Tara Brach (che ha un suo podcast di meditazione, qui) spiega il suo metodo RAIN per riconoscere, consentire, investigare e nutrire le nostre emozioni.  

Visto che gennaio è finito e con lui molti dei nostri buoni propositi, vi segnalo un Ted Talk brevissimo che si intitola The 1-Minute Secret to Forming a New Habit e insegna un ottimo trucco per trovare la motivazione quando risulta completamente assente. 

Per quanto riguarda le serie, ce ne sono due che spiccano.
 
- The Wilds (Amazon) che ho trovato per caso e da cui non sono riuscita a staccarmi fino alla fine. Una sorta di Lost femminista con tanti significati nascosti che ho scoperto in un secondo momento ascoltando l'interpretazione di Marina Pierri e Carolina Capria. 

- Il secondo è Search Party (HBO). C'è qualcuno di voi che l'ha visto? Sembra lo guardi solo io. E' appena uscita la quarta stagione. Ogni stagione si ispira a un genere diverso, attori fantastici, storia surreale, adoro!

Per quanto riguarda la musica, in questo periodo ho scoperto Gordon Lightfood. Lo so, lo so, sono in ritardo di qualche decennio, ma meglio tardi che mai. C'è una canzone che più ascolto e più amo. Si intitola Oh, so sweet. 

Back when life was still only a mystery
Wasn't it good, wasn't it bad?
Or the best you ever had?
But sometimes it was, oh, so sweet


Buon ascolto, a presto.