giovedì 30 agosto 2007

kenneth foster e' salvo!!!

Giornate convulse.
Spiego meglio piu' tardi.
In due giorni ho pianto due volte di gioia.
Ho ricevuto una mail che diceva:
"Thank you very much to the more than 5,000 people who wrote Governor Perry, the Board of Pardons and Paroles and every member of the Texas Legislature. Thank you to the many members of the Foster family, lawyers and activists around the world in the Save Kenneth Foster Campaign who have worked on this case and saved Kenneth's life. You have made a difference! You have made history! Extra thank you to the Campaign to End the Death Penalty in Austin who worked very hard for Kenneth."

Non importa tradurlo perche' l'unica cosa che conta e' che Kenneth Foster e' salvo!!!
E' una notizia meravigliosa e insperata. Allora e' vero che le cose possono cambiare!
Allora e' vero che non e' inutile continuare a lottare per quello in cui crediamo!

E' uno di quei giorni in cui tutto sembra possibile, in cui il mondo sembra un posto un po' meno orrendo dove vivere.

mercoledì 29 agosto 2007

lamentela retrospettiva

Vorrei solo esprimere la mia profonda gioia per la fine di questo mese di agosto.
A differenza di altri non riesco a scrivere quando sto male (non per orgoglio, ma perche' mi fa solo sentire peggio) pero' ora che e' quasi finito lo voglio dire: e' stato un periodo tremendo. Lo so che la maggior parte di voi era in vacanza felice e contento, ma per quanto mi riguarda questo mese e' stato una dura prova. Ho sperimentato una solitudine che non saprei descrivere bene perche' fortunatamente non mi era mai capitata prima. Eppure, io sono una persona piuttosto solitaria per natura, ma per la prima volta mi sono trovata a vivere una lunga solitudine del tutto involontaria. Le poche persone che conosco qui per un motivo o per l'altro sono state poco presenti e non potevo nemmeno chiamare casa perche' erano tutti in vacanza in posti sperduti. Nulla, nemmeno una mail per quasi un mese, un'eternita'. Avete un'idea di cosa voglia dire passare le giornate da soli, non sapere chi chiamare quando hai voglia di fare quattro chiacchere, di andare a bere qualcosa [quando compri la tua prima casa e non hai nessuno a cui dirlo]? Io non lo sapevo e avrei preferito continuare a non saperlo. E poi un caldo che mi ha buttato completamente giu' fisicamente. Ho scoperto espressioni tipo 'fa troppo caldo per andare in piscina' e mi sono chiesta su quale pianeta fossi atterrata. E poi la ricerca del lavoro, l'autostima sotto ai piedi e i giorni tutti uguali, uno scombussolamento totale.
D'altra parte me lo dovevo aspettare, mi sono trasferita dall'altra parte del mondo, mica sono andata a fare una scampagnata, prima o poi qualche difficolta' sarebbe spuntata.
Ed e' questo quello a cui pensavo in quei momenti. Che era tutto nell'ordine delle cose. Pero' che fatica.
Insomma, e' stato un cammino piuttosto doloroso, ma ora mi sento piu' forte perche' ho superato anche questo. Sono stata costretta in qualche modo a riflettere seriamente su molte cose e alla fine credo almeno di aver capito cosa voglio, di cosa ho bisogno, che e' sempre un gran passo avanti.
In mezzo a tutto questo credo che nonsisamai mi sia stato di grande aiuto. Cioe' voi mi siete stati di aiuto. Vi ringrazio di cuore.

lunedì 27 agosto 2007

il primo giorno di lavoro

Il primo giorno di lavoro e' andato molto bene direi. Tutti sono estremamente simpatici e gentili. Di lavori ne ho fatti parecchi, ma non mi e' mai dico mai, capitato di chiedere ai colleghi come si trovano ed avere risposte tipo Lavoro qui da 30 anni, e' fantastico!
Non so che pensare...e' strano...comunque meglio cosi', vedremo se e' proprio vero e se andra' allo stesso modo anche per me.
L'unico 'problema' e' che la mia collega principale e' un'anziana signora inglese: io non capisco molto bene quello che dice e lei e' un po' sorda. Siamo un'accoppiata vincente.

domenica 26 agosto 2007

ha vinto caravaggio...

Solo un momento per dire che ha vinto Caravaggio, secondo posto per Picasso e terzo per Warhol. In realta', non era proprio questo che volevo sapere, forse ho formulato male il quesito, pero' interessante: chi passa di qui preferisce Caravaggio. E' che sono curiosa, infinitamente curiosa di voi! Chissa' cosa ci sara' nel prossimo sondaggio...ora ci penso, questione di un paio di minuti...domande profonde mica pizza e fichi...

Ieri sera, volevo vedere Sicko, questa volta mi sentivo davvero dell'umore adatto, tranquilla e positiva, per niente ipocondriaca (!), ma lo hanno gia' ritirato purtroppo. Cosi' sono finita a vedere un film con Nicole Kidman. Non era malissimo per quel genere di film, la tensione c'era, ma il problema principale era proprio lei. Lei che si sveglia al mattino a casa con il figlio di sei anni e cammina tutta sexy, lei e il suo sopracciglio, lei che non dorme per giorni, ma ha sempre il lucidalabbra, lei che anche quando non e' ancora successo niente va al lavoro gia' con la faccia paranoica che avra' fino alla fine del film. Quasi ridicola.
Ovviamente parlo per invidia.
Buona domenica (anche se in Italia e' quasi lunedi'...siete sempre avanti)

sabato 25 agosto 2007

ma perche' "meme"?

La mia prima catena.
Giuy mi ha nominato per una catena e per la prima volta ho deciso di farla perche' si tratta di una cosa simpatica e semplice semplice: citare quei post che ti sono piaciuti particolarmente, tanto che avresti voluto scriverli tu. Quando ho cominciato a leggere il suo post mi sono sentita ovviamente lusingata. Ho pensato qualcosa tipo ma guarda finalmente qualcuno che mi apprezza profondamente, che ha capito il significato dei miei pensieri piu' reconditi. E invece ha citato una foto, piu' che un post. Ma che ci vogliamo fare? E' destino dei grandi rimanere incompresi, si dice cosi' no?

Beh, insomma, questi sono i post che avrei voluto scrivere io , cioe' quelli che mi sono per qualche motivo rimasti piu' impressi (anche se non ho mai capito cosa vuol dire 'meme').
E chi vuole incatenarsi, liberissimo.

viridian perche' scrivere del proprio compleanno e comunicare qualcosa anche agli altri non e' semplice
omissioni adorabilmente scarcastica
e.l.e.n.a intensa, piena di passione
subdolamente complessa e leggera come solo lei sa
@llerta non so se vale perche' ha chiuso il blog
meolandia perche' e' l'egocentrico piu' divertente

giovedì 23 agosto 2007

aperte le iscrizioni al club dell'autoboicottaggio stagione 2007-2008

Mi sono afflitta per due mesi perche' non riuscivo a trovare lavoro qui, nemmeno un colloquio, un disastro. Ora, all'improvviso ne ho trovato uno e ne sono strafelice. Cioe' sono strafelice all'idea di ricominciare a lavorare, per il lavoro in se' vedremo, non e' che sia niente di speciale.
Pero' ora che ho ottenuto il mio scopo penso questo: ma valeva la pena di angosciarsi in questa maniera? In fondo un paio di mesi per trovare lavoro in un continente nuovo non sono un tempo irragionevole. E' che io pensavo al peggio. A partire dal secondo giorno. Pensavo che non ne sarei mai venuta a capo. Ero pessimista oltre ogni logica e quando finalmente ho ottenuto il colloquio, sono quasi riuscita a mancarlo. Google map stimava circa 30 minuti per arrivarci e la strada era tutta dritta, in fondo a sinistra, di una facilita' ridicola. Bene, sono partita un'ora e mezza prima da casa e sono arrivata 5 minuti dopo al colloquio. Sono riuscita, non so come a perdermi e ho quasi avuto una crisi isterica. Nonostante cio', e' andata.
Avevo cominciato a ragionare su questi strani fenomeni qui, ma ora voglio lanciare un preciso messaggio agli altri autoboicottatori in giro per il mondo: uniamoci!

Chi e' il peggior nemico di te stesso?

Chi e' il guastafeste della tua vita?
Chi e' che ti rovina gli esami all'universita'?
Chi e' che ti fa fare brutta figura con gli amici?
Sei tu?

Allora iscriviti al club dell'autoboicottaggio e scambia la tua esperienza con altri come te, ti aiutera' a uscire dal tunnel!

custom image

mercoledì 22 agosto 2007

ancora sul problema dei nomi

Stavo pensando...

Qui i bambini dell'asilo devono sempre chiamare la maestra Ms. + il cognome, che e' un po' come darle del lei. Un bambino di 3 anni chiede:

- Signora maestra posso andare al bagno?

Poi, a partire dai 18 anni non si e' piu' tenuti a 'dare del lei' a nessuno perche' si diventa adulti. I professori dell'universita' sono solo John, Phill, Sean, ecc. Ci si chiama usando il nome di battesimo, non importa l'eta' o il livello sociale o lavorativo perche' si e' tutti adulti. (A 18 anni si diventa adulti e non si puo' bere un bicchiere di vino, ma quella e' un'altra storia)

Ecco. In Italia succede esattamente il contrario, non ci avevo mai pensato!
La maestra viene chiamata per nome e poi, a partire dalle medie, si comincia a creare una distanza che all'epoca dell'universita' diventa una specie di oceano fra 'chi comanda' e i suoi 'sottoposti'. E piu' le persone sono importanti, piu' la distanza (o il timore reverenziale) cresce.

Il rettore dell'universita' e' detto IL MAGNIFICO. Il passo dopo credo sia Onnipotente.
Non ci avevo mai pensato...

lunedì 20 agosto 2007

surroghiamoci

Questo fine settimana ho passato una bellissima serata al Dallas Museum of Art. E' un museo molto grande, con opere che vanno dall'antica Grecia al contemporaneo. Era pieno di gente e c'era di tutto, dalla musica classica alla tecno, dalla mostra sulla pittura romana a varie performance. Una di queste mi ha, diciamo, colpito. Si tratta di un gruppo che ha fatto delle danze italiane, con grandissimo successo. Mi ha colpito nel senso che, da un lato mi ha fatto piacere vedere l'entusiasmo e l'orgoglio di queste persone che si proclamavano nipoti o figli di italiani, ma dall'altro mi piangeva un po' il cuore. Innanzitutto, alcuni ballerini non sembravano minimamente italiani. I costumi erano a dir poco approssimativi. Le musiche andavano bene tranne una tarantella ricorrente. Non so come si chiami, ma non l'ho mai sentita in Italia e fa da sottofondo a ogni cosa "tipica" italiana qui. Piu' o meno come le tovagliette a quadretti bianchi e rossi nei ristoranti cosiddetti 'italiani'. Chissa' perche'. E' strana questa cosa: da una parte mi faceva piacere vedere l'entusiasmo generale per l'Italia (mi e' sempre sembrato che i texani amassero l'Italia e ne ho avuto la conferma) e dall'altro ero sconvolta dall'approssimazione. Perfino mia cugina Tamburrello da Lecce avrebbe fatto la figura della professionista fra quei ballerini.

[Tra l'altro le mie cugine e le mie zie sono tutte molto belle e ballano la pizzica benissimo, e' una cosa piuttosto 'naturale' per loro]

Pensavo: ma se si esaltano per questa roba cosa farebbero se vedessero l'originale? Era tutto cosi' addolcito, cosi' pacato, cosi'...inautentico. Ecco l'ho detto. Mi spiace fare la sputasentenze e sugli altri balli non ho competenze, ma non mi dovevano maltrattare la pizzica tarantata, il ballo tipico del Salento. Ragazzi, non si fa cosi'. C'e' tutta una storia di secoli, una cultura profonda, non potete ballarla come se faceste una scampagnata...please. Mi veniva voglia di ballare io piuttosto, il che e' tutto dire. Il fazzoletto agitato dalla donna durante la pizzica ha un significato profondo. Il corteggiamento, la passione, la follia, mica quella roba li'...
Ancora la gente sente queste cose in Italia. L'anno scorso ero alla notte della taranta a Melpignano e lo vedevi che la gente sentiva la musica, che ci era dentro fino al collo. Quei due ragazzi che vedete nella foto avevano le mani a pezzi a furia di suonare, ma erano come invasati. Questa musica e' una cosa speciale, popolare, profonda...come gliela spieghi a un cowboy? Dovrebbero almeno vederla.
Ma tant'e'. E' stato carino lo stesso davvero. C'e' talmente poca Italia da queste parti che in una serata di agosto ti va bene anche un piccolo surrogato. Anzi quando ho sentito la musica della pizzica mi e' venuto un nodo in gola tipo quando ho sentito il discorso di Morricone alla consegna degli Oscar a marzo. Strane cose fa l'emigrazione.

Comunque il centro di Dallas di sera mi piace da morire. E' cosi' espressionista, cosi' Fritz Lang, cosi' diverso. Mi piacciono i palazzoni. E soprattutto le lucine.

Ultima cosa: ho visto un gran bel film questo week end, ve lo consiglio, si intitola Fast food Nation.

domenica 19 agosto 2007

toccata e fuga

Toccata e fuga solo per dire che da un po' di tempo e' stato aggiunto l'angolo del sondaggio.
Ci si diverte con poco :)

venerdì 17 agosto 2007

flusso di coscienza o qualcosa del genere

Mi ricordo tutte le estati passate in Salento da bambina. Due mesi o anche piu' di vita semi selvatica. Senza nemmeno la televisione, il telefono e i compiti delle vacanze. Mi ricordo che mi arrampicavo sugli alberi di fico e mi rimaneva tutta la pelle appiccicata da quella specie di latte che esce fuori dai rami e dai frutti. Mi ricordo la fobia per i gechi, un terrore paralizzante che per fortuna a un certo punto come e' venuto se n'e' andato. Mi ricordo la nonna che ci veniva a trovare con la parmigiana e i peperoni ripieni e i panini mangiati in spiaggia. I pasticciotti e i cornetti alla nutella per colazione. Mi ricordo che prendevo i granchi con la sabbia, li mettevo nel secchiello e poi li liberavo. La rotonda sul mare con il jukebox, le monetine e i gettoni per chiamare. Il maneggio. Il Villaggio Azzurro. Spiaggia Bella. La gente che appendeva fuori con il filo di ferro i pomodori ciliegia da essiccare. Quelli che facevano la salsa in giardino. Una foglia di basilico in ogni vasetto. Osservavo. Le cartoline e i francobolli. Il mercato con i suoi colori. I meloni gialli, le angurie e i peperoncini. Le zucche. Un vecchio che vendeva i vasi di terracotta. Lavorava tutto il giorno con il tornio e la gente si fermava a lungo a guardarlo. Mi ricordo di aver mangiato i ricci appena pescati tagliati in due con il pane. Mi ricordo che i vecchi dicevano che a S. Nicola non bisognava entrare in mare perche' tutti gli anni se ne portava via uno. La seconda riva. La processione di Ferragosto la facevano in mare. Su una barchetta di legno c'era la statua della Madonna. Il porticciolo e la barca dello zio Guido. Mi ricordo che papa' mi portava a vedere le masserie abbandonate. Ci siamo tornati anche l'anno scorso e capisco che farebbero giustamente paura senza di lui. Il mio eroe. Mio papa' si arrampica sugli alberi di fico d'india senza pungersi, non so se rendo l'idea. Eppure non e' mica un omone, e' che ha la pellaccia dura. E poi giornate intere sulla spiaggia, sempre nell'acqua, sempre sott'acqua con la maschera. Solo poco tempo fa mia cugina a Milano mi dice ma ti ricordi che palle tutti gli anni due mesi in Puglia? E a me crolla una certezza storica: loro erano i piu' grandi, i piu' interessanti, quelli con la televisione. Io adoravo andare a casa loro e ho sempre pensato che si divertissero un sacco e invece no, invece anche quando va da dio bisogna sempre pensare che ci sia qualcuno a cui va meglio, chissa' perche'. Mi ricordo il lungomare, fare la doccia e andare a passeggiare sul lungomare. Le patatine fritte sul lungomare e le spaghettate di mezzonotte. I giri in bicicletta nella pineta e le lunghe passeggiate notturne. I cruciverba. Gli alberi di pere selavtiche e le mandorle che si aprivano con il martello. Tonnellate di mandorle. Mi ricordo che alla fine non ne potevo piu'. Volevo tornare a casa. Volevo la televisione e perfino andare a scuola, mettermi sotto al piumone. Poi mi ricordo il profumo dell'autostrada. A partire da Bologna diventava familiare. E il profumo della casa dopo essere stata chiusa cosi' tanto tempo. Me ne riempivo i polmoni perche' andava via subito e sapevo che avrei dovuto aspettare un altro anno prima di risentirlo.

giovedì 16 agosto 2007

l'arte del pettegolezzo nei due continenti

Provo una certa tenerezza per quelli che dicono "Che liberta' all'estero! Ognuno puo' andare in giro come gli pare senza essere fissato dai passanti come in Italia". Cioe'. Fino a poco tempo fa un po' lo pensavo anch'io, poi pero' mi sono accorta che non e' proprio cosi'. Anche all'estero la gente ci fa caso a come sei vestito e a tutto, l'unica differenza e' che non te lo fa notare. Mai. Anzi. Vivendo qui, da oramai quasi un anno, ho modo di constatare che nemmeno questo e' tanto vero.
Vai a fare una passeggiata al parco, ad esempio, o in palestra o al supermercato e' uguale, e dopo un po' vedi anche qui piu' o meno sempre le stesse faccie. Pian piano si scambia due parole, poi si fa magari anche amicizia. E li' ci si accorge che davvero la gente e' uguale dappertutto.
Non gli sfugge una virgola.
Ma come sei dimagrita! Ma stai facendo una dieta? Ma che esercizi fai? Mi piacciono i tuoi capelli cosi'! Che bella camicietta! Ma allora la casa, trovata? Anna ti fa da agente? Lei non porta il suo cane perche'
una volta ha azzannato uno che correva... E dov'e' la casa? Congratulazioni! E il trasloco? Emozionati? Ecc.
Insomma, non c'e' niente di male, credo. Osservo solo che la curiosita' e l'osservazione degli altri sono comportamenti umani e fanno parte di tutti, non solo degli italiani.
L'unica lieve differenza forse e' il livello di curiosita'.
In Italia, oltre alle domande di cui sopra, magari a volte l'impressione e' piu' tipo:
Ma allora la casa, trovata? Quanto costa al metro quadro? Si pero' e' di legno...?
Poi una domanda che e' un classico, dopo ci si puo' aspettare di tutto: Posso farti una domanda un po' indiscreta?
E via di seguito:
Ma quanto guadagna tuo marito? E il mutuo? Quanto e' la rata? Quanto pagate di tasse? Ecc.

mercoledì 15 agosto 2007

e' ferragosto e allora?

Il mio cane e' morto.
L'ho sotterrato nel giardino vicino a una vecchia macchina arrugginita.
Li', non piu' sotto,
ne' piu' sopra,
si unira' con me un giorno.
Ora egli ormai se n'e' andato col suo pelame,
la sua cattiva educazione, il naso freddo.
E io, materialista che non crede
nel celeste cielo promesso
per nessun essere umano,
per questo cane o per ogni cane
credo nel cielo, si', credo in un cielo
dove non entrero' ma lui m'attende
ondeggiando la coda di ventaglio
perche' io giungendo abbia amici.

Ahi non diro' la tristezza sulla terra
di non averlo piu' come compagno
che' mai per me e' stato un servitore.
Ebbe per me l'amicizia di un riccio
che conserva la sua sovranita',
l'amicizia di una stella indipendente
senz'altra intimita' che quella necessaria,
senza esagerazioni:
non si arrampicava sui miei vestiti
empiendomi di peli o di rogna,
non si strusciava contro il mio ginocchio
come altri cani ossessi sessuali.
No, il mio cane mi guardava
prestandomi l'attenzione di cui ho bisogno,
l'attenzione necessaria
per far comprendere a un vanitoso
che essendo cane lui,
con quegli occhi, piu' puri dei miei,
perdeva il tempo, ma mi guardava
con lo sguardo che mi riservo'
per tutta la sua dolce, la sua pelosa vita,
vicino a me senza seccarmi mai,
e senza chiedermi nulla.

Ahi quante volte ho voluto avere coda
camminando vicino a lui lungo le rive
del mare, nell'Inverno di Isla Negra,
nella gran solitudine: in alto l'aria
trafitta d'uccelli glaciali
e il mio cane che saltava, irsuto, pieno
di voltaggio marino in movimento:
il mio cane vagabondo e olfattivo
inalberando la sua coda dorata
faccia faccia all'Oceano e alla sua schiuma.

Allegro, allegro, allegro
come i cani sanno essere felici,
senza nient'altro, con l'assolutismo
della natura sfacciata.
Non v'e' addio per il mio cane che e' morto.
E non v'e' ne' vi fu menzogna fra di noi.

Se n'e' andato ormai e l'ho sepolto, questo era tutto.

(Pablo Neruda)

martedì 14 agosto 2007

tutto e' piu' grande in texas, tutto tutto

Allora. Chiacchero con un mio vecchio amico di Charlie, di quanto fosse intelligente, di tutte le cose incredibili che faceva, tipo prendere la ciotola in bocca quando aveva fame o capire quando eri triste o capire quando stavi parlando di lui o per esempio, addirittura, di quella volta che scappo' e ritrovo' a 10 Km di distanza la casa di mia zia dove era stato una sola volta.
Lui mi fa parlare, mi ascolta a lungo con la faccia incuriosita, mi fa delle domande.
E alla fine mi racconta di quando il suo gatto ando' a Chicago e torno' indietro.
Adesso. Non mi aspetto che abbiate chiara la geografia statunitense dal momento che non ce l'ho chiarissima nemmeno io che ci vivo, ma si tratta di qualcosa come 12 ore di macchina!
Penso che mi stia prendendo in giro anzi ne sono sicura. Ma la storia viene proseguita da mr. Johnson che gia' la conosceva. Lo sanno tutti e nessuno si stupisce 'si' i gatti fanno queste cose a volte'. Magari quelli che finiscono al telegiornale mi dico. Tiger, questo il nome del gatto, era stato portato dal padre di Mike a vivere nell'azienda in cui lavorava perche' i vicini si erano lamentati di lui. Un giorno, Tiger spari' e il padre di Mike, che gli era molto affezionato, chiese a tutti i dipendenti se qualcuno l'avesse visto. Venne fuori che Tiger era salito su un camion diretto a Chicago, ma una volta arrivato a destinazione l'autista, pur avendolo riconosciuto, non era riuscito a trattenerlo ed l'aveva visto scappare. Dopo circa un mese, il padre di Mike era in Oklahoma, qui vicino, su un'autostrada, imbottigliato nel traffico e vide un gatto che assomigliava a Tiger. Non poteva credere ai suoi occhi, ma provo' ugualmente a chiamarlo. Era Tiger. Dimagrito e con le zampe praticamente consumate. Non si poteva credere che avesse camminato cosi' a lungo, ma il veterinario confermo' che lo stato delle zampe era compatibile con un'impresa del genere.

A bocca aperta. E' sempre cosi'. Io non racconto piu' niente.


Pero' manca Charlie. E' strano, ma piu' passa il tempo e piu' manca.

lunedì 13 agosto 2007

il mio corpo che cambia

Quello che non avevo considerato del trasferimento qui e' l'esposizione a uno shock che e' anche fisico e non solo culturale. E' da ieri che le temperature sono diventate quelle abituali dell'estate texana, i famosi 100 gradi fahrenheit (dai 38 gradi nostri in su). Finora era stata un'estate piuttosto piacevole, ma anomala dicevano. Ecco, io adesso sto avendo dei problemi.
Quando la temperatura fuori e' molto piu' alta di quella del tuo corpo sia di giorno che di notte senza un filo di vento e non sei ancora abituato all'aria condizionata fai davvero fatica. A fare qualunque cosa anche semplice come respirare o mangiare o camminare.
Il fatto e' che non sono abituata a essere deboluccia cosi', non ho mai avuto nulla e anche ora tutti gli esami dicono che sono sana come un pesce, devo solo abituarmi al clima a quanto pare, ma che fatica. Chi l'avrebbe mai detto.

giovedì 9 agosto 2007

muoviamoci contro la pena di morte

Questo non e' un blog propriamente politico, ma credo che in certi casi chiunque abbia un mezzo di comunicazione, per quanto piccolo sia, debba usarlo.

Su queste pagine si chiacchera spesso di shock culturale a tutti i livelli, ma se c'e' una cosa che davvero mi fa impressione e continuera' a farmene della mia vita qui e' il fatto che ancora questo Paese uccida i cosiddetti criminali. Se n'e' gia' scritto e lo ripeto: e' una cosa inimmaginabile e incivile e inutile anche.

In particolare, ora c'e' una persona qui in Texas che si chiama Kenneth Foster, che e' stata condannata a morte. Probabilmente la pena verra' eseguita il 30 di agosto e c'e' una grande mobilitazione per fare in modo che questo non succeda perche' questa persona non ha ucciso nessuno (trovate la storia qui).

Vi invito a visitare il sito che e' stato creato per lui

www.freekenneth.com


e a scrivere un'email al legislatore, anche in italiano va bene, usando questo semplice modulo.

mercoledì 8 agosto 2007

devo anche imparare a dire il mio nome. sono fritta

- Buongiorno, ho mandato un curriculum qualche settimana fa e volevo sapere se qualcuno li' ha avuto occasione di dargli un'occhiata.

- Probabilmente si, ma mi dica il suo nome che me ne assicuro.

Al che dico il mio nome che oltre a essere italiano e' anche abbastanza lungo.

Un attimo di silenzio.

Mi affretto a fare uno spelling al volo.

- Ah. Ok.

Fine della telefonata.

Mr. Johnson dice che devo imparare a pronunciare il mio nome all'americana perche' pronunciato correttamente suona come il cinese per noi.

Mi sembra ridicolo.

lunedì 6 agosto 2007

questo week end

Tutto e' cominciato venerdi pomeriggio con il famoso matrimonio persiano che si e' svolto (non so perche') al ristorante Giovanni's. Un sacco di gente allegra ed elegantissima. L'invito era per le 5.30 del pomeriggio, ma il tutto e' cominciato con clamoroso ritardo. L'attesa era resa piu' frizzante dallo slide show su maxischermo delle foto degli sposi dalla nascita ai giorni nostri e soprattutto dal giovane dj iraniano che metteva pezzi arabo-dance che mi facevano rimpiangere perfino i nostri tormentoni estivi. Ma di piu', perfino i Pooh, perfino Iva Zanicchi, perfino i Cugini di Campagna. Anche perche' poi quando ha finito tutte le canzoni arabe dance, ha cominciato con quelle messicane dance in onore della sposa, ancora peggio.
Per una buona mezz'ora si sono susseguite voci di un inspiegabile ritardo dello sposo, poi per fortuna i due sono comparsi insieme e avvolti da una nuvola profumata di incenso che, strano a dirsi, sapeva di marijuana. Poi finalmente c'e' stata la cerimonia, con i due sposi sotto un lenzuolo bianco ricamato tenuto in mano dalle donne della famiglia. Il signore che li ha sposati era estremamente simpatico, anche perche' credo sia una delle poche persone che abbia mai conosciuto ad avere un accento piu' spiccato del mio. Ogni volta che diceva qualcosa in arabo tutti applaudivano e ridevano, ma a un certo punto io non ho piu' capito in che lingua stesse parlando. Mi ha colpito l'umorismo. Gli 'scherzi' facevano proprio parte del rito come chiedere tre volte alla madre la mano della figlia, sentendosi dare le risposte piu' inaspettate (tipo no, perche' e' in giardino a raccogliere dei fiori...?). Sicuramente non ho capito molte cose di quello che ho visto e sentito, ma l'atmosfera si, quella era di sicuro molto rilassata e gioiosa. Delle volte i mezzi di comunicazione fanno passare un'idea dei mussulmani quasi disumana. Questi guerrieri senza paura in realta' sono persone come tutte le altre che amano la loro famiglia, i loro amici e il divertimento.
Sabato pomeriggio, il giorno dopo, c'era la seconda parte del matrimonio, quella cattolica in chiesa, ma ho bigiato. Non e' una cosa di cui vada particolarmente orgogliosa, ma mi sono immaginata altre due ore di ritardo magari della sposa questa volta, e non ce l'ho fatta. Di questo matrimonio doppio mi e' rimasto solo un dubbio malizioso riguardo alla prima notte di nozze...chissa'.
Melius abundare quam deficere.

Nel frattempo e' continuata la ricerca della casa. Qui il proprietario deve fare un giuramento formale dove dichiara tutte le riparazioni che sono state fatte e i problemi relativi alla casa al momento della vendita. Ebbene, Anna Kent mi ha raccontato che per legge il proprietario e' obbligato anche a dichiarare se nella casa ci sono stati fatti di sangue, omicidi e suicidi e l'agente e' tenuto per legge a farlo presente ai possibili compratori. Tutto questo pragmatismo e poi credono ai fantasmi? Non male.

Poi domenica mattina ci siamo concessi un costoso giro al supermercato dei prodotti internazionali. Con somma gioia ho potuto pranzare con la tettilla, il formaggio fresco piu' buono della Galizia (si chiama cosi' perche' e' a forma di tettina...) e altri prodotti spagnoli che mi hanno fatto tornare indietro nel tempo, che felicita'. Non abbiamo potuto comprare il vino pero'. Un cartello nel reparto degli alcoolici parlava chiaro: niente alcool prima di mezzogiorno la domenica, lo dice la legge. Credo abbiano fatto questa legge per paura che la gente si presentasse ubriaca a Messa. In Oklahoma il divieto e' esteso a tutta la giornata di domenica. No comment.

Per finire ho dato un'occhiata al Dallas Morning News e ho trovato la soluzione a tutti i miei problemi. Fra qualche giorno la famosa attrice, vincitrice di un Oscar, Goldie Hawn da Hollywood arrivera' a Dallas a tenere un seminario fondamentale: come attenersi ai propri obiettivi e avanzare. Verra' spiegato:

* come eliminare gli ostacoli fra te e i tuoi obiettivi
* perche' un atteggiamento "ce la posso fare!" e' vitale per il successo
* perfezionamento dei tuoi obiettivi e miglioramento delle tue qualita'
* modi di rimanere al lavoro fino al raggiungimento dello scopo

Vado a iscrivermi.

venerdì 3 agosto 2007

dell'ottimismo americano (ancora)

Come avrete letto ovunque (magari qui) e' crollato inspiegabilmente un ponte in Minnesota (qui c'e' la cartina per capire dov'e', lontano dal Texas). La tragedia e' immaginabile quando succede una cosa del genere, ma ugualmente accendi la televisione per capire qualcosa in piu'. Vedi che sono gia' partite le varie interviste ai sopravvissuti e ai testimoni. Una mi colpisce piu' delle altre. E' appena successo e ci sono queste due ragazzine, sedicenni direi, con il padre che raccontano che la loro mamma e' dispersa. Un po' piangono anche, ma piu' che altro raccontano quanto sia coraggiosa la loro mamma, quanto siano convinte che stia lottando. Che bisogna essere positivi, che tornera' a casa. Soprattutto la piu' piccola fa una tenerezza enorme. E' la piu' forte, si asciuga le lacrime e racconta, e ringrazia quelli che li hanno chiamati, e esprime perfino solidarieta' a tutte le altre famiglie nella stessa situazione.
Insomma, l'intervista e' stata piuttosto lunga e io ho avuto tutto il tempo per commuovermi, per sconvolgermi di fronte a tanta maturita' e saggezza e subito dopo a tornare in me e pensare hey bambina! tua madre e' sotto al ponte! Come si fa a essere positivi?
He gia', come si fa? L'ho gia' detto e scritto, l'ottimismo americano e' la cosa che piu' mi ha scombussolato e sorpreso positivamente da quando vivo qui. Mi sono accorta che non sapevo nemmeno cosa fosse il pensiero positivo prima. Non me lo hanno mai insegnato e nemmeno fatto vedere.
Si potrebbero fare dozzine di esempi anche di persone che conosco, persone comuni, non eroi, ma per rimanere legati a qualcosa di recente vi raccontero' questo.
Questa e' la "settimana dello squalo" su qualche canale di documentari tipo discovery channel.

A parte il fatto che una cosa e' guardare un documentario sugli squali in Italia, che poi al massimo vieni punto da una medusa, e un conto e' guardarlo qui che gli squali ci sono davvero.

C'era questa signora, attaccata da uno squalo in mare aperto, che sorridendo rispondeva Si, io ci tornerei a fare il bagno li', credo che a questo punto le possibilita' di essere attaccata una seconda volta da uno squalo siano abbastanza basse, mi sento piuttosto sicura.
Cioe' io mi sforzo davvero, ma e' difficile, estremamente difficile, per me arrivare alle sue conclusioni, eppure un senso ce l'hanno anche, volendo. Non si puo' mica vivere nel terrore, diamine.
Un ultimo esempio, che non ho mai dimenticato: ricordate la strage nel college in Virginia? Il pazzo che spara uccidendo circa 35 persone fra studenti e professori? Ricordo che quando successe pensai Se studiassi li', per prima cosa, mi trasferirei in un altro college, non riuscirei piu' a ritornarci tutti i giorni. Poi intervistarono come al solito degli studenti sopravvissuti e quello che volevano dire piu' di tutto, indossando orgogliosi la felpa della loro universita', era che sarebbero rimasti li', che si sarebbero laureati in onore dei loro amici morti, che avrebbero portato avanti quello che quegli altri avevano dovuto per forza abbandonare e che quel campus era un luogo splendido prima di quel giorno e che sarebbe continuato ad esserlo. Cosi' a caldo. Ammirazione per queste persone tanta, tantissima, sconfinata anche perche' poi hanno fatto davvero quello che hanno detto, lo abbiamo visto tutti.
Spero un giorno di essere cosi' anch'io, ma il mio pessimismo (o ancora peggio realismo) ha radici piuttosto profonde, devo davvero fare uno sforzo per pensare come loro e raramente ci riesco. Di certo c'e' che la positivita' un po' e' contagiosa, anche altri italiani che ho conosciuto lo hanno notato allo stesso modo. Vedere tanti buoni esempi, tanti che cadono e si rialzano, ti fa tirare fuori una forza e un coraggio che non sapevi nemmeno di avere. Perche' i problemi ce li abbiamo tutti, perche' la vita e' dura e la qualita' delle persone sta nel modo di affrontarla. Perche' everybody hurts. Ma ci avete mai pensato alle parole di quella canzone?
Chissa' quante persone hanno salvato...

mercoledì 1 agosto 2007

l'importante e' sentirsi vicini anche se dall'altra parte del mondo

Poi ieri, sempre di malumore, ho pensato quasi quasi faccio un colpo di telefono alla mamma che e' da un bel po' che non mi faccio viva. Cosi' accendo skype. Ci colleghiamo con la web cam e succede qualcosa che proprio non riesco a spiegarmi, una conversazione surreale. Si vede, cribbio, quando un sorriso e' di circostanza!

- Ciao mamma come stai?

- Ma che cos'e' quel sorriso? Cosa mi devi dire?

- Niente.

- Ma dai che ti conosco! Se mi chiami, mi fai quella faccia vuol dire che e' successo qualcosa di bello!

- Ma no davvero... [sempre piu' triste]

- Lo so, lo so, anche una piccolissima cosa, ma qualcosa ti e' successo! Ti conosco troppo bene, si vede che sei contenta!

- Giuro, non e' successo niente [il labbro inferiore comincia a vibrare, fra poco piango, me lo sento, ma cerco di resistere]. Anzi tutto il contrario. Infatti, ho avuto questo problema...

- Cosa?

-Ho avuto questo problema... [l'incredulita' comincia decisamente ad avere il sopravvento]

- Ah! Tu non me la racconti giusta! Lo sai che anche se il figlio e' muto, la mamma lo capisce sempre! [Il suo proverbio preferito]

- [Non demordo] Ma no davvero, anzi e' che mi e' successa questa cosa...

- Cosa? Non si sente! Io proprio non ti sento, scusa...
Aspetta che ti passo tuo padre! Ciao ci sentiamo domani!

- Ma se non si sente...