domenica 27 febbraio 2022

quietest evening

Come tutti sono molto preoccupata per quello che sta succedendo in Ucraina. Per una volta, invece di cadere nel vortice delle news, mi sono messa a imparare qualcosa sugli artisti di quel paese.

Mi ha colpito un quadro di un'artista di Lviv, una città dell'ovest, abbastanza vicino al confine con la Polonia. Un posto che inizialmente
sembrava abbastanza sicuro, ora probabilmente non più.
Il quadro si intitola La sera Più Silenziosa (Quietest Evening), il nome dell'artista è Olga Kvasha (potete acquistare le sue opere qui). Ho provato a contattarla su Instagram, non pensavo mi rispondesse. Le ho chiesto solo cosa possiamo fare di concreto per aiutare il popolo ucraino dagli Stati Uniti e dall'Europa.
Mi ha risposto che sente il supporto del mondo. "Pensate e parlate dell'Ucraina. Vinceremo. È un peccato che la vittoria costi così cara".

sabato 26 febbraio 2022

I voted

Ieri ho votato per la prima volta.

Ho votato per le primarie democratiche. Le primarie repubblicane erano nello stesso seggio. Ognuno sceglie a quali primarie partecipare di volta in volta.

È un po' diverso che in Italia.
Funziona così.
Mostri la patente, controlli che tutti i tuoi dati personali corrispondano e se va tutto bene ti viene affidata la preziosa scheda elettorale.
Per non sbagliare, puoi scaricarti un facsimile della scheda, compilarlo a casa e poi copiare tutto al momento sulla scheda vera. Si vota per parecchie persone, confondere i nomi è facile. Infatti ho visto
che molti avevano in mano la scheda vera e quella compilata a casa.
Sono riuscita a sbagliare anche così, è incredibile.
Dopo aver votato inserisci la scheda in una macchina che verifica la validità del voto e così si è scoperto che avevo fatto una crocetta in più. Mi hanno dato la scelta di rifare tutto o annullare solo quel voto specifico. A me è piaciuto così tanto votare che ho preferito farlo due volte.
Due cose mi hanno colpito.
La prima è che non c'è moltissima privacy. Ho compilato la mia scheda seduta a un tavolo con varie persone che passavano e in teoria avrebbero potuto sbirciare credo. Non so se sia sempre così. Magari è stato un caso.
La seconda è che il tutto dura pochi minuti e quindi tanti vanno a votare con i figli che possono guardare i genitori compilare la scheda.
Mi è piaciuto molto il fatto che gli addetti del seggio non ignorassero i bambini, ma al contrario li rendessero partecipi spiegando loro cosa stava succedendo e dando anche a loro l'iconico adesivo.
Finalmente anch'io ho avuto quell'adesivo con scritto "I voted" accanto alla bandierina sventolante.
Non ci posso credere.
Non ci posso credere.
I voted.

giovedì 10 febbraio 2022

coincidenze sospette

Volevo tornare un attimo sulla questione di New Kid e dei libri controversi (qui). Innanzitutto ringrazio ancora chi ha ordinato il libro o scritto alle librerie. C'è stato anche però chi ha fatto un po' l'avvocato del diavolo sostenendo che i pazzi che bruciano i libri in piazza sono quattro gatti e che di solito i libri rimangono disponibili e la censura non arriva mai fino in fondo. Il problema non è tanto la possibilità di reperire i libri quanto il clima che queste azioni creano intorno ai libri.

Il fatto che un libraio, un bibliotecario o un insegnante che decidano di proporre questi contenuti sappiano fin dall'inizio di poter finire nella tempesta, ricevere minacce e perfino rischiare il licenziamento nei casi peggiori, è un grande deterrente. Molti preferiranno mettersi al sicuro presentando libri più leggeri, mi sembra logico. 

Il messaggio di New Kid è che il razzismo che riguarda la maggior parte delle persone, non è quello che finisce nella cronaca nera, ma è in un certo senso anche più infido. Si tratta appunto di occasioni mancate, libri che non sono disponibili a scuola, sottintesi e allusioni che non potresti mai provare davanti a un giudice. Tutte quelle sensazioni che potrebbero facilmente avere anche altre spiegazioni, ma che si ripetono all'infinito nei confronti di alcune persone e non di altre. Nel libro di Jerry Craft, ad esempio, i ragazzi di colore vengono spesso confusi fra loro e chiamati con nomi sbagliati e sì, potrebbe essere che alcuni insegnanti abbiano la memoria corta, ma il ripetersi dello stesso episodio in maniera costante verso le stesse persone, qualcosa deve pur significare. Che *loro* siano tutti uguali, tutti nello stesso calderone, agli occhi di alcuni insegnanti? Ognuno giudichi.

L'autore del libro, Jerry Craft, ha raccontato in un'intervista che tante volte quando va in una scuola a tenere una conferenza viene scambiato per il tecnico della fotocopiatrice o per l'uomo delle pulizie. Succederebbe a un bianco? Certo, probabile. Mai sentito.

L'altro giorno sono entrata in una scuola che aveva una bellissima biblioteca open space. Mi hanno colpito subito i libri esposti in evidenza. Poi ho incontrato la preside. Guarda caso l'unica preside nera che abbia mai incontrato in questi mesi. Ci saranno sicuramente altre scuole con presidi bianchə che espongono questo tipo di libri in tale quantità. Il fatto è che vado in un sacco di scuole e non mi è mai capitato, qualche dubbio mi viene. 

Ho pensato di raccontarvi tre episodi emblematici che mi sono successi nelle scuole in cui lavoro perchè credo che sia più facile capire tramite esempi concreti. Provate a trovare il filo di congiunzione di queste situazioni.

1- Ci sono quattro bambini seduti allo stesso tavolo. Una bambina comincia a piangere silenziosamente, ma disperatamente. Mi allarmo. Cosa succede? Un compagno le ha detto che non vuole parlare con lei. Il motivo? Deve concentrarsi. Strano, è la lezione di arte. Avevo appena dato il permesso di parlare mentre si lavora. La bambina che piange è l'unica nera della classe. Dico al bambino diligente che può andare a sedersi da solo allora se vuole concentrarsi meglio. Dopo tre minuti viene a supplicarmi di tornare a sedersi con i suoi amici. Non è che forse a quel tavolo c'era solo una persona specifica con cui non voleva parlare. Non è un po' strano che quell'unica persona sia anche l'unica persona nera?

2- Qualche mese fa ho mandato il mio curriculum a una scuola. La segretaria mi ha contattato diverse volte, almeno due o tre, dicendo che le era piaciuto molto il mio portfolio e che forse la loro insegnante di arte se ne sarebbe andata. Ogni volta è finita che l'insegnante è rimasta al suo posto. A un certo punto ci scherzo su...accidenti, si vede che proprio non le piace quest'insegnante se è così aggrappata all'idea che se ne vada. Un giorno finalmente vado a fare una supplenza in quella scuola e rimango basita. L'insegnante, quella che si ostina a rimanere al suo posto, è nera. Ho fatto supplenze in tante scuole in questi mesi. Nelle classi c'è sempre una foto dell'insegnante: è la prima volta che vedo un'insegnante di arte nera, la seconda, credo, in 12 anni di carriera. Che strana coincidenza.

3- Vado a fare una supplenza in una scuola particolare, in un quartiere abbastanza problematico. Mancano un paio di giorni alle vacanze di Natale. Vengo accolta da un professore di musica super cool. Ha lunghi capelli biondi raccolti a cipolla sulla testa e indossa un completo giacca e pantaloni con stampe natalizie. Mi dà il benvenuto con grande giovialità e mi spiega che devo fare l'appello ogni ora, ma gli studenti in quella scuola se la prendono molto se non pronunci bene il loro nome. Cioè: lui un John Williams qualunque viene a spiegare questa cosa a me che quando da Starbucks cerco di usare il mio nome, trovo scritto sulla tazza Himalaya. Mansplaining ne abbiamo? Con l'aria di farmi un grande favore e di mostrarmi come avere rispetto della diversità, propone: "Guarda, facciamo così: per aiutarti ti evidenzio il nome dello studente migliore in ogni classe (sai, sono ragazzi un po' difficili...) così chiedi a loro di occuparsi di questa cosa". Whatever. Arriva la prima classe e c'è letteralmente una sola bambina bianca, bionda con gli occhi azzurri: neanche a farlo apposta secondo il professore  è proprio lei 'la migliore'. Le coincidenze. Arriva la seconda classe e vengo accolta da un gentilissimo studente di colore che mi chiede come sto e come può aiutarmi. Do per scontato che sia suo il nome evidenziato e invece no. Di nuovo in classe c'è un solo bambino bianco ed è lui il prescelto. Quel giorno avevo sei classi e questa scena si è ripetuta almeno 4 volte. Non sto dicendo che il prof sia razzista, anzi, di sicuro si impegna al massimo. Ma a me sembra evidente che nell'evidenziare quei nomi il suo razzismo interiorizzato abbia avuto un ruolo.

Vi ho raccontato questi episodi ( e ce ne sarebbero moltissimi altri) perchè sono tutti casi in cui il pregiudizio razziale potrebbe benissimo non essere preso in considerazione. Sono i tipici casi in cui capita di sentirsi dire cose tipo "ma non è che tutto deve c'entrare con il razzismo, non è che ti stai fissando?". La mia risposta è: non è che stai ignorando il problema perchè non ti tocca? Il fatto è che purtroppo tutto c'entra con il razzismo (e con il sessismo, l'omofobia, ecc) nella nostra società. E non solo nella società americana. Ecco, è anche per questo che volevo proporvi degli esempi concreti. Guardatevi intorno, anche in Italia è la stessa identica cosa. Non ne parlo mai perchè le poche volte che l'ho fatto ho trovato così tante resistenze che mi sembra quasi inutile. Dico solo: teniamo gli occhi aperti su queste cose. Notiamo e interveniamo anche su noi stessi, tutti sbagliamo ogni giorno, tutti abbiamo la possibilità di fare meglio il giorno successivo.

martedì 8 febbraio 2022

contro la censura

Qualche settimana fa, ho ascoltato un episodio di This American Life (qui) in cui si diceva che un gruppo di genitori qui in Texas da qualche parte, ha cercato di proibire un libro sulle difficoltà di un ragazzo alle prese con nuova scuola. Mi è sembrata un'assurdità.

Il libro - New Kid di Jerry Craft - due anni fa si è aggiudicato la Medaglia Newbery come miglior contributo alla letteratura infantile americana. Non capivo come qualcuno avrebbe mai potuto volerlo censurare. Poi ho scoperto che l'autore del libro e il protagonista sono afroamericani e si parla, fra tante altre cose, anche di razzismo. Secondo alcuni genitori farebbe sentire a disagio i ragazzi bianchi. Ho subito ordinato il libro, mi sembrava perfettamente adatto per i miei due figli bianchi. Viviamo in una comunità abbastanza conservatrice in Texas e penso che sia vitale che siano esposti a punti di vista diversi dal loro. Quando gli ho dato il libro, non sembravano molto entusiasti, ma appena ho girato la testa, hanno cominciato a leggerlo. Lo hanno finito quella stessa sera. 

Il giorno successivo ho chiesto a Joe (Woody è ancora troppo piccolo per notare certe cose) cosa ne pensasse. Mi ha detto che questa storia lo ha colpito perchè mostra come il razzismo  modifica la vita quotidiana delle persone in tantissimi modi che non aveva mai considerato prima. Poi mi ha chiesto di leggerlo così avremmo potuto parlarne più nel dettaglio.

Il giorno successivo sono andata a tagliarmi i capelli e ho portato il libro con me, in caso avessi dovuto attendere. Il parrucchiere lo ha notato immediatamente quando ho varcato la porta. "Anche a te piacciono le graphic novels?" mi ha chiesto indicando un libro sul bancone. Ho risposto: "No, mi interessa questa in particolare perchè sembra completamente a posto, ma qualcuno ha cercato di censurarla". Non credeva alle sue orecchie: "Censurare un libro che ha vinto la Medaglia Newbery?". 

Lo so, è una follia, vero?

Abbiamo così cominciato una bellissima conversazione. Lui è della Corea del Sud e si è trasferito in Texas dopo aver vissuto molti anni a New York e io sono italiana. Ci siamo scambiati impressioni su questa zona in cui ci siamo appena trasferiti entrambi. Alla fine gli ho regalato il mio libro. Mi è sembrata la cosa giusta da fare visto che gli piace così tanto quel genere. Abbiamo deciso che parleremo del libro al prossimo taglio di capelli. 

Il giorno seguente, ho comprato un'altra copia di New Kid e finalmente l'ho letto. Mi ha commosso. Come insegnante, assisto a queste microaggressioni ogni giorno e mi spezzano il cuore. Penso che tanti ragazzini si sentiranno meno soli grazie a questo libro. Continuo a non capire come qualcuno possa sentirsi offeso da una storia simile.

Ho voluto condividere la mia esperienza con questo post nella speranza che altre persone conoscano e decidano di supportare questo e tutti gli altri libri che stanno cominciando a essere  considerati controversi per motivi simili.

Cerchiamo di leggerli tutti questi libri e usiamoli per cominciare conversazioni significative con tutte le persone che fanno parte della nostra vita dai nostri bambini al parrucchiere. Perchè no?


P.S. Lascio in evidenza su Instagram nel cerchietto New Kid delle storie con qualche informazione in più su questo argomento. 

Grazie a chi ha già ordinato il libro.