martedì 21 febbraio 2023

la palude della tristezza

Tante persone in questo periodo mi hanno chiesto come sto e io rispondo sempre che sto bene perché sto bene, è la verità. La verità però è anche che sto bene quando non lavoro.

Il contrasto fra tutto quello che vivo fuori e dentro le mura di quella scuola è sempre più stridente.
Non vedo quasi più i miei amici, esco raramente. Cerco di conservare tutte le mie energie per sopravvivere a quelle ore che sono ore drammatiche. Ogni giorno succede qualcosa che non dovrebbe succedere purtroppo.
Siamo entrati in una spirale così negativa che sempre più persone esasperate si stanno licenziando. Il problema è che non vengono rimpiazzate.
Siamo in caduta libera e siamo sempre meno.
I grandi capi rimescolano le classi e spostano gli insegnanti da un grado all'altro in una sorta di lotteria disperata: magari una volta o l'altra azzecchiamo la combinazione vincente. Quella maestra di seconda è brava, facciamole fare il cambio con quell'altro di quinta. Cose così.
Ogni giorno mi si presentano almeno un paio di studenti nuovi (di solito vengono dall'estero, non parlano inglese e sono visibilmente disorientati). Alcuni si ritirano da scuola all'improvviso, altri vanno via per un periodo e poi tornano, non so perchè succeda questo. Un bambino è stato via vari mesi e mi ha raccontato di non essere andato a scuola in quel periodo. Tutti questi cambiamenti, rendono ogni mio sforzo di stabilire una qualche sorta di normalità pressoché vano.
Non fraintendetemi, non voglio dire che sia tutto negativo. Lo vedo bene che per certi versi sto facendo tantissimo. Li vedo i progressi, ma sono una goccia nel mare. Nella sostanza purtroppo, se non c'è nessun tipo di continuità, se cambiano le classi, gli studenti e gli insegnanti tutti i giorni, non può cambiare niente.
Recentemente ho scoperto che ci sono bambini che frequentano quella scuola da vari anni e non parlano una parola di inglese.
Come è possibile? Non ha nessun senso.
Un insegnante mi ha spiegato che alle elementari gli esami possono essere fatti in spagnolo. Visto che l'obbiettivo è passare gli esami, alcuni preferiscono insegnare solo in spagnolo per aumentare le possibilità.
Sono successi episodi gravi che sto cercando di dimenticare, ma mi agitano anche avvenimenti piccoli e per me poco comprensibili.
Per caso un giorno ho realizzato che la classe che mi è stata presentata all'inizio dell'anno come una seconda in realtà è un misto di prima e seconda. Dice che siccome ne avevano troppi in prima e troppo pochi in seconda, hanno preso i migliori di una e i peggiori dell'altra e hanno fatto una classe unica. Mai sentito nulla di simile, ma Google mi spiega che è una cosa possibile e legale. Peccato che nessuno si sia preso la briga di avvertirmi.
Qualche volta mi viene in mente la palude della tristezza de La Storia Infinita.
Sto attraversando la mia personale palude della tristezza. Non posso fare altro che andare avanti se non voglio fare annegare qualcun altro.
Non preoccupatevi mi immedesimo con Atreyu e non con Artax. Il mio talismano è la mia vita fuori, i miei affetti e la mia casa verso cui sento una riconoscenza infinita. Sono arrivata alla conclusione che non farsi trascinare giù con le risorse che ho a disposizione è estremamente difficile, ma possibile.
Sto facendo tanta fatica. Non ho mai fatto così fatica.

3 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

Pensavo: secondo te, avrebbe senso strutturare la scuola con molti, molti, molti più insegnanti, in modo che non si arrivi mai al numero critico di "troppi alunni" per insegnante.

In realtà, capisco che la situazione è molto difficile in partenza (per via del fatto che arrivano sempre studenti nuovi e hanno alle spalle situazioni inimmaginabili).
Questo purtroppo non si può cambiare.

Ma, sapendo questo già, non si potrebbe assumere veramente tanti insegnanti in modo che nessuno sia mai in una situazione insostenibile? Così, in percentuale se ne andrebbero via meno. Dovrebbero essere pagati bene e soprattutto supportati fin dall'inizio (e non buttati allo sbaraglio).

Non so, magari parlo a vanvera, ma mi verrebbe da dire che, se si vuole far funzionare questo, la scuola deve essere "diversa" in partenza, e adattarsi ad accogliere questi alunni con questo bagaglio.

Come la vedi?

nonsisamai ha detto...

Bulut: non potrei essere più d'accordo. Questa cosa l'ho vista in azione e funziona. All'inizio dell'anno ci sono state un paio di classi dove sono successe cose piuttosto terribili. Quelle classi sono state dimezzate o anche meno, si parla di 6-10 in ogni classe. Hanno fatto dei progressi enormi, considerata la situazione di partenza. Ovviamente hanno ancora dei problemi sia accademici che di comportamento, ma vanno avanti, fanno progressi.
Il problema è il budget: ci sono soldi solo per un tot numero di insegnanti. Così per fare questa operazione, hanno raddoppiato le classi che non avevano problemi particolari che sono diventate numerosissime e quasi ingestibili. Non c'è una soluzione se il numero di insegnanti viene calcolato come in una scuola 'normale'. A queste condizioni, ci sono insegnanti che si licenziano praticamente ogni mese e non si riescono a rimpiazzare.

Bulut/Nuvola ha detto...

Capisco, in effetti servono più fondi se uno paga più insegnanti... E prendere meno alunni? O i fondi vengono dati sulla base degli alunni?
In effetti è brutto non poter accettare tutti, ma almeno quelli che accetti hanno speranza di fare progressi.
Boh, non so, è un problema molto complesso.... Poveri bimbi.