martedì 18 ottobre 2022

di lunedi

'Ciao Emanuela, non so bene che ore siano da te, ma oggi è lunedì e ti pensavo... ti abbraccio forte'.

Ho ricevuto tanti messaggi come questo nelle ultime settimane, anche da persone che non mi avevano mai scritto prima. Mi fa tantissimo piacere che mi pensiate il lunedì perchè il lunedì vado a scuola con lo stato d'animo di chi va al patibolo, almeno non mi sento sola.

Continuerete a pensarmi anche se vi dico che è il secondo lunedì che fila liscio? Sono felicissima.

Oggi è arrivata quella classe in cui si è verificato un incidente molto grave che mi ha portato quasi alle dimissioni qualche settimana fa.

Un ragazzo di quelli grandi e imbronciati, mi ha abbracciato. 

Sono rimasta senza parole. Non me lo sarei mai aspettata da un tipo così. È entrato e mi ha abbracciato. E poi niente, hanno lavorato tutti benissimo. Abbiamo anche parlato di tante cose, ma sempre relative alla mia materia. Man mano che creavano nascevano domande o riferimenti a vari artisti.

Per la prima volta in assoluto ho potuto dire qualcosa di buono al loro maestro. Sia lui che io avevamo quasi le lacrime agli occhi dalla felicità e dalla sorpresa.

Non mi illudo che sia tutto risolto. Data la gravità dell'incidente, la scuola ha preso una misura eccezionale: ha diviso il gruppo problematico in due più piccoli e questo ha cambiato completamente la dinamica. Non c'è più quella tensione angosciante di prima e in più ho il tempo materiale di dedicare un po' di attenzione a tutti.

Il problema è che i gruppi dei prossimi giorni, di conseguenza, saranno molto più grandi.

Le classi grandi sono una ricetta per il disastro in generale e in questa scuola ancora di più, ma devo dire che la settimana scorsa è andato tutto abbastanza bene.

Domani scoprirò se è stato un caso. Queste classi grandi sono formate da ragazzi che hanno enormi problemi di auto regolazione e auto controllo, ma che solitamente non sono aggressivi. Anzi sono quasi sempre di una dolcezza infinita.

La settimana scorsa, ad esempio, alcuni di loro mi hanno chiesto come stavo quando sono entrati in classe e chi ha a che fare quotidianamente con i bambini sa quanto una domanda del genere non sia scontata.

I bambini per loro natura sono molto egocentrici, il fatto che si fermino a chiedere come stai tu, come sta andando la tua giornata è un gran bel segnale.

Oggi è stata una giornata meravigliosa. Quando i problemi sono così grossi, ogni buon risultato è una gioia immensa.

Ora che la tensione si è allentata, comincia a emergere la creatività. Non si può creare se non si è sereni, almeno un minimo.

La mia intuizione si è dimostrata vincente in questo caso.

Proprio ai gruppi più indisciplinati, ho dato completa libertà. Qualcuno fra gli adulti mi guardava come se fossi matta. Eppure quegli studenti per tanto tempo ingestibili, mi stanno dimostrando ora che se hanno più di una scelta davanti e se si sentono ascoltati e presi sul serio, (e se hanno dormito, mangiato e a casa non è successo nulla di terribile) lavorano.

Chiaramente so che ci saranno altre crisi. Ogni giorno c'è qualche crisi in realtà.

Ho visto che in questi casi si fa un passo avanti, poi due indietro, poi uno avanti ancora... insomma, i progressi non sono lineari.

Però fatemi godere questo momento, sono davvero contenta e sollevata. Quasi tutti i giorni dopo il lavoro, ho bisogno di sdraiarmi e fissare il soffitto per un tempo che è direttamente proporzionale alla difficoltà della giornata.

Oggi invece non sono nemmeno entrata in casa.

Ho aperto la porta, ho prelevato Joe e Woody e li ho portati al pumpkin patch.

Ho usato tutte -tutte tutte- le mie energie.

Sono stanchissima, ma felice.

Al pumpkin patch c'era tantissima gente  dato che scuole della nostra zona oggi erano chiuse. C'erano un paio di furgoni dove comprare hot dogs, granite e funnel cakes. Le bibite invece, si potevano prendere self service da una serie di borse frigo dove era posizionato un bicchiere traboccante di dollari. Passo da un mondo come questo in cui ti prendi la bibita da solo e metti i soldi nel bicchiere, a un mondo in cui devo entrare e uscire da scuola più in fretta possibile perché il quartiere è troppo pericoloso. Vivo vite parallele, sul serio.

Guardavo i bambini al pumpkin patch e pensavo che tutti i bambini dovrebbero potersi divertirsi cosí. Tutti i bambini dovrebbero come minimo potersi sentire al sicuro.

Tutti i bambini dovrebbero essere lasciati liberi di essere solo bambini.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono veramente felice di leggere dei tuoi successi e di quelli dei tuoi alunni. Te lo sei meritato
Speranza

camu ha detto...

Fa piacere leggere che le cose sembrano muoversi adesso nella direzione giusta! Non mollare.