venerdì 12 marzo 2021

sull'intervista di oprah a meghan

Dubito che al mondo esista un tema più lontano da questo blog di quello dei reali inglesi. Non hanno mai esercitato alcun fascino nei miei confronti e mai me ne sono occupata. 

Il motivo per cui ho deciso di dedicare qualche riga a questo argomento è che da quando è andata in onda la famosa intervista di Oprah a Meghan Markle, non ho potuto fare a meno di notare l'abissale differenza fra la reazione dei media e del pubblico italiani e quelli americani.

In Italia mi sembra che si parli molto di messa in scena, di confezione, ma non dei temi nella loro sostanza. Vedo una tendenza all'ironia facile e una banalizzazione pericolosissima di argomenti che vanno ben al di là del singolo caso e che toccano tutti noi, come la salute mentale, il razzismo, il femminismo e il classismo. 

Bisogna stare attenti a come si trattano certi argomenti. Come si sentiranno le persone comuni alle prese a loro modo con le stesse identiche dinamiche?

Dopo aver letto certi commenti e articoli, l'ho guardata l'intervista e certo anch'io ho pensato che Meghan mentisse spudoratamente quando ha affermato di non aver mai cercato Principe Harry su Google, ma a parte questo, i suoi argomenti mi sono sembrati logici e consequenziali, perfettamente credibili e in gran parte anche verificabili. 

Può darsi che abbia fatto degli errori nella vita? Che siano vere alcune voci su di lei? Certo, ma cominciamo a mettere in chiaro una cosa che dovrebbe essere ovvia: non bisogna essere infallibili per essere vittime di abusi ed essere creduti.

I temi dell'intervista rilasciata a Oprah sono poi grossomodo simili a quelli toccati dalla famosa intervista di Diana alla BBC nel 1995. Evidentemente, c'è un elemento di disagio intergenerazionale all'interno della famiglia reale, anche se ci sono delle differenze che saltano all'occhio. 

Diana era completamente sola contro tutti, Meghan invece può contare sull'appoggio di un elemento di rilievo della stessa famiglia reale, il marito. Tanti di quelli che oggi danno addosso a Meghan lo fanno mettendola in contrasto con l'alta statura morale che attribuiscono a Diana, ma anche nel '95 l'opinione pubblica si divise. Ci fu chi accusò Diana di remare contro la sua stessa famiglia e di non essere all'altezza di quel ruolo. Poi successe che Diana morì, e morì nel modo che tutti sappiamo fornendo suo malgrado in qualche modo una ulteriore prova dei rischi a cui quel tipo di vita la esponeva. E' innegabile che nella percezione dell'opinione pubblica mondiale da quel momento sia diventata una sorta di santa. 

Ho trovato di cattivo gusto le allusioni che ho letto sulla stampa italiana al fatto che Harry abbia incontrato una donna matura, divorziata che gli ricordava la madre e si sia fatto manipolare. Può essere, ma chi lo sa? E' così comune quando si cresce in un certo ambiente, incontrare prima o poi qualcuno che viene da un'altra parte e ti fa notare cose che tu avevi sempre dato per scontate. Non vi è mai successo? Perchè bisogna sempre cadere nella psicologia spicciola o ancora peggio nella retorica della donna strega ammaliatrice che manipola il povero angelico principe con le armi della seduzione? Magari Harry prima o poi avrebbe capito lo stesso, parlandone con qualcun altro, che certi meccanismi della sua famiglia non sono proprio sani o normali.

Mi sembra ovvia e comprensibile la loro decisione di allontanarsi da quell'ambiente tossico. Oltretutto, non bisogna dimenticare che nel caso di Meghan l'intersezionalità è davvero drammatica: oltre al sessismo, al classismo e alla stigmatizzazione dei suoi disturbi psicologici, deve vedersela anche con il razzismo. Tutto questo la mette in una posizione di disagio praticamente unica nella storia della monarchia britannica. 

Ho notato in questi giorni anche un grande snobismo nel dire che gli americani sono dalla parte di Meghan. C'è sempre in chi dice queste cose, un sottinteso di superiorità storica e culturale che non mi piace. 

Certo, qui negli Stati Uniti non c'è mai stata la monarchia, però non dovrebbe essere difficile nel 2021 capire che il fatto in sè che esista una famiglia magicamente designata in base a un criterio che è ereditario e in nessun modo basato sul merito, a vivere al di sopra del popolo per sempre, non ha molto senso. 

Quello del cosiddetto sangue blu è un concetto intrinsecamente basato sulla disuguaglianza e sul razzismo. Il fatto che sia stato normalizzato nei secoli non lo rende meno sbagliato.

Provate a dare un'occhiata all'articolo citato da Oprah durante l'intervista, quello su BuzzFeed che confronta l'atteggiamento della stampa verso Meghan e Kate nelle stesse identiche circostanze (qui). C'è una comprovata disparità di trattamento e chi ha visto l'intervista si ricorderà la battuta prontissima di Meghan sul toast all'avocado. 

A me sembra, e ne sono molto felice, che qui negli Stati Uniti su certe cose non si scherzi.

Avete mai ragionato, ad esempio, sul fatto che il principe Andrea, il figlio della regina in persona è stato accusato di reati penali gravissimi, fra cui la pedofilia, ma quasi nessuno lo sa o ne parla? Che società è una che fa passare sotto silenzio la pedofilia, ma si accanisce contro una mamma che si accarezza 'troppo' il pancione o vuole profumare la cappella in cui va a sposarsi? 

E' un'arrampicatrice sociale (già il termine...), aveva un'età, sapeva a cosa andava incontro.... Ne siamo sicuri? Chi mai si aspetterebbe una cosa simile? 

Pensate a questo.

Voi cosa direste a un'amica che vi chiama e vi dice che dopo il matrimonio, la famiglia del marito le ha sequestrato le chiavi, i soldi, il passaporto e l'ha chiusa in casa per 4 mesi? Che non può nemmeno mettere il naso fuori di casa senza chiedere il permesso? Cosa le direste se vi dicesse che in questa situazione si trova ad avere continue fantasie di suicidio e che le impediscono di rivolgersi a uno specialista?

Io le direi di scappare più lontano possibile da quella famiglia.  

Quelle emerse dall'intervista di Oprah sono circostanze familiari drammatiche e lo sarebbero a tutti i livelli della società. 

La ricchezza non giustifica l'abuso e la privazione della libertà personale in un castello e neppure in una baracca. Su questo non devono e non possono esserci titubanze e distinguo. 

La colpa di Meghan forse è quella di costringere la società occidentale a guardarsi allo specchio. 

4 commenti:

Cristina Biagini ha detto...

A me sembra una reazione simile a quella che c’è stata sui cartoni Disney con l’avvertenza iniziale. Ci si scaglia contro senza fermarsi a riflettere. Impossibile empatizzare con una così ricca e famosa che accusa un certo status quo che fa tanta simpatia. Io spero semplicemente, non avendo i mezzi per sapere dove sta il vero, che la discussione porti a un miglioramento della situazione. Se c’era razzismo all’interno della casa reale spero che questo contribuisca a farlo venire fuori e estirparlo. Onestamente, a livello personale, mi sento comunque di empatizzare. La vicenda di Diana ha reso evidente che l’ambiente è (o quantomeno era) repressivo e aggressivo. Che ora sia tutto rose e fiori mi pare poco verosimile

nonsisamai ha detto...

Cristina: concordo su tutto quello che hai scritto. Per me il punto non è che sia vero o no, ma il modo in cui se ne parla. D'altra parte però credo a quasi tutto. Non sono accuse sorprendenti e ci sono molto precedenti. Altri membri della famiglia come Diana o Margaret, la sorella della regina hanno subito abusi simili.

Anonimo ha detto...

ho visto l'intervista ieri pomeriggio.Prima di vederla ero d'accordo con la stampa italiana, pensavo che l'intervista fosse fatta solo per soldi e che Harry fosse una pedina nelle mani della donna di cui è innamorato...ascoltando però CON LE MIE ORECCHIE quanto la Markle aveva da dire, ho capito il suo disagio e ho capito perchè è voluta andare via,ho capito perchè non poteva accettare di vivere a quelle condizioni.
Mi sono sentita molto più vicina a lei di quanto non pensassi.E credo che abbia voluto rilasciare l'intervista per riabiolitare, in qualche modo, la propria reputazione agli occhi dell'opinione pubblica.Certo, l'intervista è stata palesemente concordata a mio avviso, forse non tutto quello che è stato detto è vero, ma il punto non è questo.Il punto è che non si può giudicare chi decide di vivere la propria vita liberamente, senza nuocere a nessuno.
Simona

nonsisamai ha detto...

Simona: anch'io ho la sensazione che la maggior parte l'intervista non l'abbiano vista. Non ho trovato nulla di sorprendente o incredibile. Ci sono talmente tanti precedenti. Non c'è nessun motivo per pensare che lei abbia avuto un trattamento perfino peggiore in virtù del colore della sua pelle.