sabato 7 marzo 2020

il quando e il se

Sabato mattina. Palestra, supermercato, solite cose. Poi capito davanti ai saponi e gli scaffali sono semi vuoti. C'è un cartello di avviso alla clientela. Niente disinfettante per le mani. Zero. So che in Italia è da un po' che è così, ma per me qui è la prima volta e mi ha fatto impressione. Apparentemente tutto è normale e la vita scorre come sempre, ma l'ansia cresce. Un presidente che contraddicendo ogni parere informato, minimizza e invita la popolazione a recarsi pure al lavoro con dei sintomi che tanto non c'è problema, non aiuta.
Non so come dirvi.
La situazione italiana è drammatica (o almeno io da qui, nonostante tutte le vostre fantastiche rassicurazioni la percepisco così), ma io dall'esterno almeno, percepisco anche una buona fede di fondo degli amministratori, una volontà di mettere la salute al primo posto, qui per adesso no.
Non mi ero mai resa conto di quante volte durante la giornata pensassi cose tipo "quando andrò in Italia quest'estate farò questo o quello, quando vedrò questa o quell'altra persona quest'estate...".
Tornare in Italia una volta l'anno è una di quelle cose che danno senso a tante altre cose.
Ora al posto del "quando" c'è solo un "se" a cui quasi non voglio pensare per non illudermi.

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