sabato 15 luglio 2017

chi te lo dice

Una cosa piuttosto interessante quest'anno sono i commenti sul livello linguistico dei miei figli. Il piccolo ha due anni, parla molto poco e sembra predilire l'inglese. E allora​ mi consigliano sempre di non preoccuparmi non so bene di quale delle due cose. Il grande invece ne ha sei di anni e parla un ottimo inglese (superiore, mi dicono, a quello di molti suoi coetanei) e un buon italiano considerando che vive in un altro paese (riesce a esprimere​ le proprie idee, capisce tutto). Ecco, hanno appunti da fare anche su di lui. E però è cantilenante, l'accento è peggiorato rispetto all'anno scorso, parla strano.
Guarda caso tutte le critiche arrivano da quelli che​ non parlano nessuna lingua a parte la propria.

4 commenti:

Bulut ha detto...

Ma chi ti fa queste osservazioni?
Sembrano fatte apposta per trovare il difetto dove non c'è.

Ai miei bambini, che in effetti a volte parlano strano e appena arrivati devono un po' resettare il loro vocabolario (che quando parlano con me se mettono in mezzo una parola non italiana sanno che capisco lo stesso), al mio paese tutti dicono "Ma che bene che parlano!" e non stanno a puntualizzare che magari usano termini un po' strani a volte... semplicemente si meravigliano che sappiano dire e capire tutto quello che serve, nonostante l'imperfezione nel parlare (che, comunque, dopo un mese di permanenza sparisce).

Io non mi fisserei più di tanto su queste cose, piuttosto in base a cosa ti dice quale persona mi chiederei cosa li spinge a dirtelo...
Una sorta di reverse engineering

La perfezione stanca ha detto...

Mmmhhhhhhhh... invidia selvaggia? Non ti curar di lor, ma guarda e passa

Anonimo ha detto...

Un po' di invidia, ma soprattutto la volontà di dare aria alla bocca, parlare solo per il gusto di farlo.
Carla

alinipe ha detto...

Ti capisco. Guarda, noi con lo Gnomo è ancora peggio... avendo una fortissima R arrotata francese (che però non si nota quando parla inglese, visto che lì la sua pronuncia è corretta) come atterra è circondato da gente che gli fa il verso, che gli chiede robe tipo "Dimmi Trrreno... dì trottola!"... Non credo si renda esattamente conto come mai tutti quanti trovino strano il suo modo di parlare, però adesso ha una età per cui quando la gente insiste troppo, lui per risposta passa all'inglese (che ovviamente nessuno capisce) ... e su cui nessuno gli rompe le scatole ;)

Che ci provino loro, a stare a cavallo tra due lingue, due nazioni, due culture e due modi di vedere il mondo!

Buone vacanze Nonsi, e ben vengano gli accenti strani, i bimbi di poche parole e le grammatiche della fantasia!!