venerdì 28 luglio 2017

quando non sai se divertirti o avere paura

E così siamo a casa. Anche se in realtà eravamo a casa anche in Italia, eh.
Il solito paradosso di noi expat.
Il viaggio e' stato massacrante, uno dei peggiori degli ultimi anni con un sacco di turbolenze e ritardi di ore su entrambi i voli. Durante il primo, mentre facevamo su e giù con le cinture di sicurezza bene allacciate, un paio di bambini sui dieci anni hanno cominciato a ridere come degli assatanati disturbando (me almeno) senz'altro piu' del povero neonato che si era lamentato a lungo durante la notte (o quello che ti fanno credere sia la notte su un volo intercontinentale).
Quando siamo atterrati, Joe mi ha detto che mentre l'aereo si agitava non sapeva se divertirsi o avere paura.
Credo abbia colto per la prima volta la stranezza di questo ritrovarsi sospeso per aria a una velocità folle per interminabili ore e ore.
L'estate scorsa, dopo il viaggio in Italia, ci furono grandi cambiamenti per la famiglia Johnson. Nell'arco di un mese, Joe imparo' ad andare in bicicletta e Woody a camminare.
Quest'anno avevamo scommesso che Woody avrebbe cominciato finalmente a parlare e lo avrebbe fatto in italiano, invece non solo parla piu' o meno come prima, ma ha dimostrato piu' e piu' volte con una certa caparbietà direi, di non avere nessuna intenzione di parlare italiano. Gli chiedo di ripetere ciao dopo di me, fa un gran sorriso furbo dei suoi e dice hi sventolando la manina. Latte! Woody dí latte! e lui ridendo milk! Ho la sensazione che mi aspettino delle grandi sorprese in questo senso. E' interessante perche' tradurre e' molto piu' difficile che ripetere. Joe ha sempre parlato bene entrambe le lingue, ma le traduzioni non erano cosi' immediate. Vedremo cosa ha in serbo per noi questo secondo piccolo pestifero.
L'unica vera novità, quest'anno e' che il nostro Bubu questo mese ha perso completamente l'udito. Niente di drammatico, e' un banale indizio dell'età, ma fa impressione. Quando siamo partiti qualcosa ancora sentiva. Ieri sera invece, siamo entrati in casa e lui non se n'è accorto e ha continuato a dormire. Se non fossi stata avvertita avrei pensato come, già qualche altra volta in precedenza, che fosse morto. Che poi e' sempre la prima cosa che penso in generale. Sono un'ottimista io.
All'alba quando il fuso orario mi ha buttato giù dal letto e per qualche istante non ero ancora completamente sicura di dove fossi e cosa fosse successo, ho aperto il frigo e l'ho trovato quasi vuoto, ma con una fantastica lattina di Dr. Pepper in edizione limitata a togliermi ogni dubbio.
E adesso, vi saluto perché sono curiosa di sapere che tesori é riuscita a infilare questa volta la mia mamma nelle valige.

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