martedì 14 febbraio 2017

l'unica arma

In questo ultimo anno noi in questa parte di mondo, siamo stati bombardati da messaggi discriminatori di ogni tipo. E' stato detto e ribadito all'infinito oltre a tante altre cose ad esempio che i messicani sono criminali e cosi' anche i musulmani, ma due esempi su tutti sono stampati in maniera indelebile nella nostra memoria collettiva. Il video dell'attuale presidente che incoraggiato dai suoi, dal palco di un comizio imita gli spasmi di un giornalista portatore di handicap e la registrazione che in teoria avrebbe dovuto costargli la presidenza, quella in cui dice che le donne ti lasciano fare tutto quello che vuoi se sei una star. Non mi prendo la briga di tradurla, ma eccola qui, se vi interessa sapere quanto in basso siamo caduti.
"I moved on her like a bitch, but I couldn't get there, and she was married. Then all of a sudden I see her, she's now got the big phony tits and everything. I'm automatically attracted to beautiful [women]—I just start kissing them. It's like a magnet. Just kiss. I don't even wait. And when you're a star they let you do it. You can do anything ... Grab them by the pussy. You can do anything."
Mesi di questo e molto altro su tutti i media alla fine hanno creato dei grossi danni a livello sociale e culturale, danni che si sono palesati gia' il giorno successivo all'elezione dell'attuale presidente. Un episodio tipico, accaduto in modalita' simili in una quantita' di scuole, e' stato ad esempio quello di studenti che si sono messi a scrivere o a urlare soprattutto nel contesto di eventi sportivi in presenza di latinos, uno degli slogan preferiti di Trump durante la campagna elettorale Build that wall! Costruisci quel muro! alludendo al muro al confine con il Messico. Anch'io nel mio piccolo come insegnante, mi sono accorta che qualcosa di nuovo e non necessariamente positivo stava frullando nelle testoline dei piu' giovani. Negli ultimi mesi mi e' capitato di origliare in classe certi discorsi del tutto nuovi anche fra bambini piccoli, cosi' quest'anno ho deciso di prendere la situazione di petto dal punto di vista dell'insegnamento e di implementare tutti gli spunti e le lezioni relativi alla tolleranza. 
Adesso e' febbraio, e' il Black History Month, il mese specificamente dedicato allo studio della storia e del contributo degli afroamericani e ho letteralmente tappezzato la scuola di immagini adeguate a celebrare questa ricorrenza. Il valore della diversita' per me ora piu' che mai e' al primo posto. Cerco di mostrare diversi concetti di bellezza ai bambini perfino se parlo del Rinascimento e la risposta che ottengo da loro e' fenomenale. Hanno bisogno di vedersi rappresentati, tutti, e' fondamentale.
   
Stavo pensando che quando ho cominciato a fare questo lavoro, insegnare arte ai bambini, dieci anni fa, non sapevo nemmeno cosa fosse il Black History Month. Nessuno me lo aveva spiegato, non c'era nessuna aspettativa affinche' lo includessi nel mio programma. La mia prima reazione, quando ne venni a conoscenza, fu di rifiuto. Mi sembrava ci fosse qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel separare la storia dei bianchi da quella dei neri e poi - adesso sembra assurdo dirlo ma...- non vedevo il razzismo. Ero stata accolta benissimo ovunque anche se con il mio accento e i miei colori avrei potuto essere scambiata per sudamericana o qualcos'altro. Appena arrivata, quando il mio inglese era davvero pessimo e facevo solo da assistente a Ms Guorton, la scuola mando' una lettera ai genitori per dire quanto fossero in un certo senso onorati di avere qualcuno che veniva da lontano, qualcuno diverso, come me. Non mi passo' nemmeno per l'anticamera della mente che forse se quel lontano fosse stato, che ne so, l'India o la Cina o l'Irak, non avrei ricevuto lo stesso omaggio. Forse si', ma forse no, chissa'. La mia opinione sul Black History Month, pero', cambio' drasticamente quando, con tutta l'umilta' possibile, andai a chiedere consiglio a vari colleghi sugli artisti piu' importanti o sui temi su cui avrei potuto concentrarmi e mi accorsi che non sapevano nulla, e non solo i bianchi, nemmeno i neri conoscevano bene la loro storia. A quel punto mi fu chiaro che il Black History Month era un'occasione preziosa e unica per divulgare certi concetti, per far passare il messaggio di uguaglianza che deve assolutamente esistere e consolidarsi in una scuola. 
In questi anni ho avuto modo di riflettere a lungo su tutto questo, gradualmente mi sono resa conto di tanti, tantissimi, piccoli dettagli. Ho constatato di recente che a scuola, in dieci anni, non abbiamo mai avuto personale delle pulizie bianco. Noi diamo del tu a loro, com'e' normale che sia fra adulti, ma loro danno sempre del lei a noi. Mille volte ho chiesto di essere chiamata per nome e non e' mai successo. Pur essendo io molto piu' giovane, a me viene dato del lei e credo sia un chiarissimo retaggio dell'educazione al rispetto o piu' che altro alla subalternita' che queste persone hanno ricevuto fin dall'infanzia. 

Quello che mi impressiona e' che i diritti civili sono una conquista cosi' recente in questo paese, eppure prima di Trump tutti facevano finta che fosse tutto a posto, che vivessimo in una cosiddetta societa' post-raziale o almeno questa era la mia fortissima impressione. Del resto, era stato eletto un presidente nero, chiaramente eravamo tutti sullo stesso piano o cosi' ci faceva comodo pensare. Negli ultimi due o tre anni sono cominciati o meglio sono stati portati all'attenzione delle masse, tutti quegli incidenti con la polizia, i morti ammazzati a favore di telecamera, le manifestazioni violente. Quello che nessuno ha visto e' stata la rabbia dei bianchi che montava silenziosa e si nutriva di notizie false spacciate per vere. 
La cosa piu' importante che ho imparato sul razzismo in tutti questi anni qui pero' e' molto semplice: che gli unici che non lo vedono, il razzismo, sono i razzisti e i razzisti non sono necessariamente quelli che ci si puo' immaginare, quelli con il coltello fra i denti, ma di solito sono piu' banalmente quelli che si girano dall'altra parte.        

9 commenti:

Slicing potatoes ha detto...

Mah, io, non solo da emigrante come te ma anche da mamma di bambino asiatico, direi piuttosto che gli unici che non vedono il razzismo siamo noi, bianchi, che il razzismo non l'abbiamo mai vissuto sulla nostra pelle.
E' un po' lo stesso concetto del colorblindness in cui solo i bianchi possono dire che il colore della pelle non conta. Certo, non conta per loro! Ma chiedilo ad un nero, o ad un asiatico. Loro lo sanno da quando sono piccoli che il colore della pelle conta. Perche' ne hanno fatto esperienza diretta.
Bello pero', come dici tu, acquisire quella nuova consapevolezza, che ti fa capire il tuo privilegio, ma anche che ti fa vedere come cambiare le cose.

Voglio sapere cosa insegni ai bambini per il Black History Month!

speranzah ha detto...

L'America si sta rivelando per quella che è, non solo per quella che vorrebbe essere e soprattutto per quella che racconta anse stessa e agli altri. C'è tanto lavoro da fare. Tu lo stai facendo egregiamente. Auguri

nonsisamai ha detto...

Slicing potatoes: hai ragione da vendere, infatti io ho cominciato a rgionare su queste cose quando, appena arrivata qui, mi sono trovata su un autobus a essere l'unica bianca. Se ti interessa, puoi vedere moltissimi dei miei lavori su Instagram, sono @little_art_factory :)

https://www.instagram.com/little_art_factory/

nonsisamai ha detto...

speranzah: e' vero pero' e' anche evro che piu' passano i giorni e piu' viene fuori anche la parte migliore di questo paese. Comincio a nutrire qualche speranza concreta che le cose tornino al loro posto.

Gio ha detto...

Io sono un po' deforme, ho una condizione genetica che mi ha regalato due o tre problemi, scoliosi, magrezza cadaverica, ed un carattere d'acciaio (pure troppo).

Mi è capitato decine di volte di essere insultato, da perfetti sconosciuti, per la strada.

Di solito i vigliacchi agiscono in branco, ed in modo tale che ci sia sempre una distanza incolmabile: a volte io passeggio e loro sono in auto, a volte sono io in un treno in partenza e loro sono sulla banchina.

Gli bastano vedermi 2 secondi per sfottere, fare smorfie.

Quelle poche volte che erano raggiungibili li ho raggiunti, e gli ho chiesto cosa ci fosse da ridere.
Hanno tutti abbassato gli occhi.

Questi bulletti non hanno le palle, ma possono distruggere chi non è incazzoso/folle come me (il carattere l'ho preso da mio padre, con la differenza che lui da giovane era un omone di 1 e 90 con due mani grosse come badili, ed io, pur alto, sono un fuscello).

Quanto dolore nel tuo messaggio.

Vi sono vicino.

(Ps: ma come te lo danno deo 'lei' in inglese? Intendi dire che usano sir/madam?).

Brenanca ha detto...

Tu caro Gio ,sei il vero eroe, inquesta societa' totalmente discriminante (e non gli "eroi di guerra")
Ma mi piacerebbe sapere cosa intendi "non si sa mai" quando dici che stai vedendo venir fuori la parte migliore del paese......
Perdona la mia perenne sfiducia nel genere umano (non tutto eh!) Ma mi sembra che nei secoli non sia stato fatto questo gran progresso a livello di razzismo, di guerre, di uguaglianza uomo-donna. Periodicamente ci troviamo in mano gente come Trump, perche'
Il popolo la elegge. Allora vedi io faccio fatica a vedere che viene fuori qualcosa di buono.

nonsisamai ha detto...

Ti sono vicina anch'io Gio, questo tuo racconto mi riempie di tristezza.Il problema degli esseri umani è sempre che invece di fare la fatica di parlarci ci affibiamo delle etichette senza conoscerci veramente. Ti faccio tanti auguri per la tua salute.
(Si, ti chiamano Ms, Mr, ecc. Con il cognome invece che semplicemente con il nome di battesimo)

nonsisamai ha detto...

Ti capisco benissimo, anch'io sono delusa. Intendevo nel senso che è una grande prova per il sistema e se regge, si rafforzerà. Per adesso, nonostante gli attacchi continui, la stampa e il giudiziario vanno avanti come carri armati e così le manifestazioni. Speriamo.

Brenanca ha detto...

Speriamo davvero che gli americani che hanno davvero a cuore la democrazia,vadano avanti a testa bassa, perche' gli occhi di tutti sono puntati sull'America.
E speriamo che quaĺcosa possa far cadere il governo....