martedì 16 aprile 2013

don’t mess with texas

L’altro giorno prendevo un caffe’ in giardino, a casa mia, con un’amica mentre i bambini giocavano. A un certo punto abbiamo visto una Porsche entrare nella retrovia da cui si accede ai garage delle case della strada a tutta velocita’ seguita da due moto della polizia. Io mi sono abbastanza spaventata, lei non tanto mi pare. Forse le era gia’ capitato o forse non si rendeva conto di quanti bambini giochino li’ intorno soprattutto in un giorno come quello, con le scuole chiuse. Da quando vivo qui, in questi casi la mia mente va subito allo scenario peggiore, una sparatoria. Anzi in realta’, non solo in questi casi, non credo faro’ mai l’abitudine a tutte le armi che ci sono in giro.

Dopo un secondo il silenzio, spariti tutti, non e' successo nulla, ma mi e’ rimasta l’irritazione del pensare al pericolo sfiorato per acciuffare uno che magari era solo passato col rosso.

Stamattina ero in palestra e gli schermi trasmettevano un altro inseguimento. Succede relativamente spesso: i telegiornali mandano per ore in diretta un inseguimento della polizia. Devo ammettere che poche cose in televisione sono piu’ appassionanti. Puo’ succedere letteralmente di tutto e lo vedi in diretta, solitamente tramite immagini riprese da un elicottero, ad alta qualita’. Il tale era ricercato per aver sparato e ucciso una donna incinta con tre colpi di pistola, non una sempliec infrazione del codice stradale, e la faccenda e’ andata avanti per tantissimo, ore.

Lo vedevo mentre percorreva tutte le autostrade che faccio io la mattina per andare al lavoro. Mi immaginavo fra quegli automobilisti ignari. Magari gli hanno strombazzato o l’hanno mandato a quel paese senza capire che aveva l’adrenalina a mille e avrebbe potuto sparargli senza nemmeno pensarci.

Alla fine, ha imbucato proprio la stessa uscita che prendo io, quella giusto dietro la scuola, ed e’ entrato in un quartiere residenziale. Anche li’. Una strada normalissima che tu dici…e’ proprio come la tua, magari sei li’ che porti a spasso il cane o esci un attimo a vedere cos’e’ tutta quella polizia e ti ritrovi in mezzo al delirio. Fatalita’. Si e’ barricato in una casa per tre ore, ha sparato a un poliziotto che non si e’ fatto quasi nulla perche’ indossava il giubotto antiproiettile e poi si e’ arreso credo o comunque e’ stato arrestato.

A volte mi chiedo fino a che punto arriverebbero per assicurare il bad guy di turno alla giustizia.

Non so dire se mi mette piu’ ansia il criminale o la polizia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Da italiana negli Usa, pensi che il livello di "paura" del crimine o del terrorismo sia rapportabile a quello che è vivere li oppure viene amplificato dai media o da un eccesso di informazione?
In Italia di cose ne accadono, anche se meno spettacolari, eppure la gente le vive meno o se ne interessa come se fossero gossip piuttosto che cronaca nera.