giovedì 9 agosto 2012

meglio qua o la’?

Ci sono delle domande che ti fanno cadere le braccia e onestamente quella del titolo e’ una di quelle. E’ che ti viene fatta di continuo, ma in genere cosi’, en passant, senza l’intenzione di ricevere una vera risposta. Poi quando qualcuno un giorno te la pone seriamente perche’ davvero e’ interessato alla questione, piu’ che caderti le braccia, vai in crisi.

Ci ho pensato bene a questa cosa e chi mi ha posto la domanda se ne sara’ accorto visto che e’ passato un po’ di tempo.

Ho deciso oggi mentre guidavo che la mia risposta e’:

dipende da cosa vuoi dalla vita.

La vita qui dove vivo io ora e’ piu’ semplice che in Italia, non c’e’ niente da fare. Prendo l’esempio forse piu’ lampante. Quando ho fatto la patente qui ho pagato 24 dollari e ho fatto l’esame il giorno dopo, in Italia…beh chevelodicoafare. E cosi’ mille altre cose. Non ci sono disservizi particolari. La gente non si lamenta piu’ di tanto (ricordate? Se ti lamenti sei parte del problema e non della soluzione), questa e’ una delle cose che mi colpirono di piu’ all’inizio. Un buon titolo di studio di solito ti permette di trovare un buon lavoro anche se poi ‘il pezzo di carta’ qui non e’ cosi’ importante. La cameriera dopo un po’ ci sta che se si impegna diventi manager e poi magari continui a far carriera. C’e’ ottimismo, in giro non si vede una famiglia con meno di tre quattro bambini. C’e’ Obama (e speriamo resti ancora per un po’). Questi sono alcuni dei motivi per cui ci siamo fermati qui invece di tornare indietro dopo un paio d’anni come avevamo pensato all’inizio.

D’altra parte, se cercate una vita veramente a misura di essere umano, non e’ qui che la troverete. Le distanze sono immense. Non ci sono piazze dove incontrarsi, ci si sposta in macchina ovunque. E’ difficile fare amicizie, tende a rimanere tutto sulla superficie in questo senso. Fare un viaggio per vedere qualcosa di nuovo e’ complicato a causa delle distanze, certo, e poi anche dal fatto che gli americani sono degli stakanovisti, hanno pochissime ferie e tante volte anche se le hanno non le fanno. A volte sembra che non siano in grado di non far niente, di passeggiare, di guardarsi intorno. Il pragmatismo fa questi scherzi.

Insomma, e’ meglio qui o li’?

Dipende da cosa vuoi dalla vita, e’ questa l’unica risposta che saprei dare. Ma se ti interessa davvero saperlo, se stai considerando di trasferirti, dovresti venire qui a vedere con i tuoi occhi per giudicare da solo.

11 commenti:

Sabina ha detto...

Mi consola sapere che non sono l'unica a cui questa domanda è stata posta almeno mille volte. E sono qui in America solo da 4 mesi, figuriamoci cosa mi aspetta!
Me lo chiedono generalmente gli italiani e non so bene cosa si aspettano che io risponda.
Ho provato a replicare con racconti ultradettagliati, ma dopo un po' perdo l'ascoltatore; e alla fine ho capito che a domanda superficiale, corrisponde una risposta superficiale. Così non deludi nessuno... eccetto te stessa.
Ad ogni modo, capisco perfettamente la complessità della questione e una risposta ancora non me la voglio dare, non dopo soli 4 mesi. Ci devo pensare, come ci hai pensato tu. Grazie per la riflessione condivisa!

tizi ha detto...

Domanda da un milione di dollari .Nel mio caso , alla vigilia del mio ennesimo trasloco c`e` ne e` un`altra a cui non so rispondere se non con un banalissimo : non lo so .Ma allora non tornerai piu` in Italia?
Ognuno di noi ha fatto delle scelte,viverle o non viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto da noi e da cosa ci fa sentire veramente bene.Per adesso,mi sento di dire meglio qui,sapendo in fondo, di mentire un po`. perche`,non e`sempre facile relazionarsi,non e` facile esprimersi a 360 gradi , non e` facile non poter condividere qualcosa che solo la tua gente e tra la tua gente puoi condividere.Auguriamoci che il meglio qui( io mi sent comunque una privilegiata) coincida presto con un: "meglio anche li"!

Brunhilde ha detto...

Ieri mattina, ai giardinetti, una nonna m'ha chiesto se non tornerò mai a vivere qua definitivamente. Ho risposto: poi dopo mi faccio mantenere dai miei genitori. Non che ora sia indipendente, per carità, ma ho più speranze di ritrovare un lavoro in Germania (magari quando Siegmund andrà all'asilo) che qua. Non è una differenza da poco.

Anonimo ha detto...

Grazie :)
Sia per la risposta, sia per il tipo di risposta.
Avevo paura di qualche luogo comune, invece la mia curiosità è stata appagata, ovviamente ha partorito altre decine di domande, però la tua risposta mi permettere di aggiungere un altra piccola certezza nelle scelte che sto facendo.

Anonimo ha detto...

io rispondo sempre che e' un compromesso.

lo credo davvero

valescrive

Baol ha detto...

Credo anche io sia davvero la risposta giusta (anche se, a volte, questa cavolo di misura d'uomo, qui, non la capisco e non mi piace)

mariantonietta ha detto...

davvero una bella risposta ad una domanda difficile.

Marica ha detto...

gia'...

a me piacerebbe semplicemente che la california fosse piu' vicina geograficamente all'italia :-)
cosi' da potermi spostare in poche ore, e magari vivere 6 mesi da una parte e 6 mesi dall'altra :-)

d'accordissimo su tutto quello che hai detto.

Speranza ha detto...

Leggo e ovviamente non posso dire nulla sulla nostalgia e la lontanza e la dicotomia dello stare e del partire. Leggo e ascolto le vostre esperienze da expat. Non è facile e vi penso tanto.
Mi piace molto la frase: se ti lamenti fai parte del problema e non della soluzione, però non ho capito se è un detto americano o cosa. Anche google non mi aiuta.

nonsisamai ha detto...

speranza: e' una frase che sento spesso qui e che mi aveva colpito molto all'inizio. c'e' un vecchio post, ma non ricordo bene ora come recuperarlo :)

Speranza ha detto...

Non ti preoccupare per il post: l'ho trovato e l'ho pure letto! Questa frase mi ha colpito molto e me la ritrovo nelle pieghe dei pensieri perché la condivido pienamente. Noi sardi, ma gli italiani tutti, dovremmo stamparla e farne uno slogan!