giovedì 5 gennaio 2012

cosa e’ successo alla porta?

L’altra sera cenavamo con una coppia di amici italiani. A un certo punto, uno di loro ha chiesto a Mr. Johnson quale fosse la cosa che piu’ lo aveva colpito della cultura italiana. Lui, fra le altre cose, ha tirato fuori una questione a cui non avevo mai pensato.
Gli ha sempre fatto una certa impressione una frase del tipo: la porta si e’ rotta.
Dice che in inglese non funziona proprio cosi’. Si puo’ dire che un oggetto si e’ rotto, ma di per se’ non vuol dire quasi niente, poi bisogna spiegare cosa e’ successo. In italiano invece la porta si e’ rotta la maggior parte delle volte, e’ una spiegazione.
Cosa e’ successo alla porta? Di chi e’ la responsabilita’?
Scusate, ma a me verrebbe da dire che non vale la pena farsi tutte queste domande.
E’ una porta, e’ rotta, punto.

14 commenti:

Baol ha detto...

Io la penso come Mr. Johnson, infatti si è rotta la porta e le ho puntato addosso una lampada interrogandola per 8 ore, mia madre faceva il poliziotto buono

:D

nonsisamai ha detto...

ciao baol, mi fai sempre sorridere. buon anno! :)

MarKino ha detto...

ma perché l'inglese è una lingua concreta. pure troppo, a volte.

nonsisamai ha detto...

vero. il rovescio della medaglia e' che mi mancano diverse parole in italiano, nel senso che non ci sono proprio.

ZetaElle ha detto...

Concordo: la porta è rotta, punto. Toccherà poi a che la deve riparare fare la diagnosi, no?
Comunque se ti può consolare il tedesco è molto, ma molto peggio!!

nonsisamai ha detto...

spiessli: credo che non lo sapro' mai ;)

Anonimo ha detto...

beh, non so se sia la mia limitatezza linguistica ma credo che in francese, invece, si potrebbe dire... ma sarà che noi, nell'Europa neolatina, siamo più soggetti a cedimenti strutturali delle cose ;)

ad ogni modo, sarà come il malore di cui si diceva...


P.S. Avevo scritto un lungo commento al tuo post sull'identità e la nazionalità e l'Europa eccetera, visto dalla Francia, ma poi mi sono reso conto che era sconclusionato e confuso e non me la sentivo di renderlo coerente e dunque se me la sentirò, lo farò nel week end ;) però sappi che mi hai fatto pensare.

nonsisamai ha detto...

suibhne: caspita, adesso sono curiosa pero'! :) comunque penso anch'io che sia davvero una questione complicata, era da tanto che ci pensavo.

fabio r. ha detto...

in inglese prevale il soggetto agente (chi ha fatto cosa)da noi invece l'azione. pensa al modo di tradurre "mi stanno riparando l'auto", dover per noi è inutile sapere chi, importa solo che venga riparata, in inglese My car is being repaired... con uno strano gerundio affibiato al to be....
bah!
ps tra le parole più belle che non esistono in italiano (non parlo del tedesco che ha centinaia di concetti astratti che in italiano vengono resi con una frase...) la mia preferita è Serendipity !

destinazioneestero ha detto...

Ossia bisognerebbe spiegare per filo e per segno il problema?

nonsisamai ha detto...

qualcosa in piu' si, se lo aspettano.

MaEstro-Buitre ha detto...

Ho spezzato la chiave nel buco della serratura perché ho ceduto ad un istinto animalesco ed ho forzato nonostante la chiave non volesse girare, così ho messo da parte l'intelletto ed il risultato è stato di rompere la chiave nella toppa. Essendo rimasto chiuso fuori casa, in conseguenza a codesto atto avventato, ed abitando al nono piano, perciò impossibile passare dalla finestra, ho dato definitivo libero sfogo alla violenza atavica ed ho sfondato la porta a calci. Perciò: la porta è rotta ed inutilizabile, sono stato io e me ne vanto!
Ok, sono stato abbastanza americano???
Buon duemayaedodici, già che ci siamo!

Ps: adoro gli americani, per certi versi... Giusto oggi lo dicevo ascoltanto l'ennesimo brano di Philipp Glass scritto utilizzando l'immancabile terza spezzata.... Solo un americano può riuscire a crearci su uno stile personale, che fa pure epoca e, ultima ma non da poco, gli procura non solo fama ma anche un posto di importanza nella storia della musica e gli riempie il portafogli!
E noi italiani culla dell'arte e del pensiero (ormai piena di polvere e ragni, la culla) A FARCI TANTE SEGHE MENTALI!
Evviva!

Ciao|

Ps: l'ultima frase non volevo scriverla tutta maiuscola, mi è andato giù il tastino bloccamaiuscole inavvertitamente e non avevo però voglia di riscriverla, la frase... E però la spiegazione è più lunga della frase maiuscola... Ero entrato in modalità americana, forse...

;-DDDDD

nonsisamai ha detto...

wow! :)))

eccemarco ha detto...

Ci ho pensato per giorni! Se ti capita di leggere questo commento, mi piacerebbe sapere come la pensate (sia tu che mr Johnson).

Mi pare che anche in inglese esista l'agente neutro (si dice cosi'?) ovvero un modo per dare enfasi all'azione ma non all'agente.
- The river got frozen
- The home got snowed in
- The door got broken
Nei primi due casi e' vero, ha molto senso perche' eventi atmosferici suonano come un agente neutro (piove. chi? piove e basta.)
Quindi mi pare che sia utilizzabile pure in inglese l'agente neutro. Oppure suona strano, come se alla frase mancasse qualcosa? Chiedo anche ai miei colleghi americani lunedi' che li rivedo.