martedì 25 maggio 2010

supermercati all’europea

Ho visto che ultimamente da queste parti stanno spuntando dei nuovi supermercati appartenenti a una stessa catena. L’altro giorno, incuriosita, sono andata a farci un salto. La prima cosa che ho notato e’ che i carrelli non erano nel parcheggio, ma tenuti insieme all’entrata da quei dispositivi in cui devi inserire una moneta per prenderne uno. Ora, se queste macchinette in Italia sono comunissime, qui non le avevo mai viste da nessuna parte, tanto e’ vero che una persona sostava accanto ai carrelli addetta appositamente a spiegarne l’utilizzo. Dentro, il supermercato mi ricordava molto una sorta di Lidl, ma meno fornito. Ho comprato quello che mi serviva e mi sono diretta alla cassa. Li’ un’altra sorpresa: le buste di plastica non erano gratis. Qui, in alcuni supermercati ti fanno uno sconto se porti le tue da casa, ma non le ho mai viste in vendita (sprecate sempre invece, una pessima abitudine americana, ma non divaghiamo…).  Ne ho comprata una e senza nemmeno pensarci, l’ho messa davanti alla mia spesa, aspettandomi inconsciamente che qualcuno la riempisse. La commessa l’ha presa, l’ha scannerizzata e l’ha piegata, li’ per li’ non ci ho nemmeno fatto caso. Dopo aver pagato pero’ ho notato che la mia spesa non era stata messa nella busta, come si usa qui, ma la commessa mi fissava con le braccia incrociate in attesa che sloggiassi. Altro che how are you today? did you find everything ok? e via dicendo. Ho messo via la mia spesa e me ne sono andata in fretta.

Sono uscita con un vago senso di disagio che ho messo a fuoco solo dopo, quando mi sono resa conto di non essere soddisfatta perche’ non mi aspettavo che non mi venisse offerto un sorriso o un aiuto a mettere via la mia spesa. Non e’ una cosa cosi’ importante, va bene, ma e’ un privilegio che oramai dopo piu’ di tre anni qui, evidentemente davo per scontato. In Italia questa era la norma, invece, la spesa e’ tua e le buste te le riempi tu, non c’e’ niente di male neanche in questo. Se la commessa fosse stata piu’ gioviale, magari le avrei detto che sembrava proprio un supermercato europeo e di sicuro sarebbe suonato come un gran complimento. Un’inezia nella vita di una persona, ma anche un giro al supermercato ti cambia un minimo la quotidianita’. Per un attimo mi sono chiesta come sarebbe tornare indietro, in Italia, riabituarsi a tutto, anche a queste piccolissime cose.

In quel supermercato di sicuro non ci torno pero’. A parita’ di prezzo, meglio un sorriso falso che niente.

12 commenti:

Marica ha detto...

e' vero!
dopo il primo impatto con i supermercati americani pensavo sempre alla falsita' dei sorrisi delle cassiere e al fatto che qualcun altro mi mettesse la spesa nella busta....

ma quando sono tornata in italia dopo 5 mesi e sono andata al supermercato, ci sono rimasta cosi male che nessuno mi avesse sorriso o chieso come stavo (seppur senza interesse) e soprattutto mi ero dimenticata di dover mettere io la spesa nella busta, per cui sono ricaduta nel panico "metti le cose nelle buste intanto paga e ritira lo scontrino, ma sbrigati che quelli in fila stanno sbuffando".

che strano avere qui un supermercato cosi....

Nat ha detto...

La prima volta che sono tornata in Italia in visita e sono andata in un supermercato, sono entrata dentro ed ho visto una signorina dietro al banco dei reclami/restituzioni/reciclaggio (boh, mi ricordo solo che non era una cassa).. D'istinto (dopo un anno e mezzo qui) le ho dato il buongiorno. Mi ha guardata malissimo, un misto fra il disgusto e lo spaventato.. mi avra' presa per pazza. Ci sono rimasta cosi' male!

Brunhilde ha detto...

Scommetto che il nome di quel supermarket inizia con A e termina con I. Se è quello che penso io, è una catena di discount tedesca, io ci compro spesso anche se la rapidità della cassiera spesso imbarazza pure me. Hai notato (sempre se parliamo della stessa catena) che alla cassa non c'è lo spazio per la merce, ma devi ributtarla in fretta e furia nel carrello? Però, almeno, i prezzi sono buonissimi..

Zion ha detto...

Forte! Chissà se a queste cassiere del supermercato "europeo" danno proprio la direttiva di non fare come gli altri negli states.

nonsisamai ha detto...

brunhilde: credo sia lo stesso, pero' io non ho trovato i prezzi cosi' vantaggiosi. dovevo comprare dei pomodori e della frutta e li ho pagati come nel mio amato supermercatino coreano che ha sempre la frutta di stagione. e poi dovevo comprare dei cereali, ma c'era pochissima scelta. quelli che servivano a me non c'erano nemmeno di sottomarca...no, non e' stata una grande esperienza...

nonsisamai ha detto...

zion: ma sai che me lo sono chiesta anch'io! :))

Anonimo ha detto...

ci vado anche io ogni tanto in Australia. Occhio che se paghi con la carta di credito c'e' un piccolo sovrapprezzo (e non sempre te lo dicono). Io ci compro: formaggi, succhi di frutta e surgelati (patatine, piselli, beans, filetti di pesce) e spreads (miele, finta nutella..). La frutta e verdura sono d'accordo non e' granche', e anche la carne e' raramente in offerta. Avevano un rice cooker per 20 AU$, tipo 13 Euro pero'.

Gio (VIC)

Anonimo ha detto...

veramente anche qui in irlanda sono tutti estremamente gentili
sorridono e ti parlano del tempo (of course!) mentre sistemano la spesa nelle buste
addirittura accompagnano all'auto le mamme che hanno da spingere un passeggino oltre al carrello della spesa

capisco che per gli americani tutto quel che e' aldila' dell'oceano e' 'solo' europa pero'...
ma adesso che mi ci fai pensare anche irlandesi e inglesi si riferiscono spesso al continente chiamandolo europa...
ma allora io dove mi trovo???

nonsisamai ha detto...

gio: anche in australia!? wow! la finta nutella no pero'! :))

antorra: oddio, non volevo provocarti una crisi di identita'! :)

Daniele ha detto...

non ti scordare degli sguardi scocciati del cliente successivo se non sei abbastanza veloce a imbustare..

cowdog ha detto...

se e' A**I allora per me e' la norma. ci sono andata per anni in germania e ci vado ancora qui in svizzera. la politica del discount e' niente fronzoli e poco prezzo. le cassiere sono rapide e tu devi passare la spesa direttamente nel carrello, poi te la imbusti con calma quando lasci la cassa. inzialmente suona tutto molto autarchico, ma qui in svizzera - dove costa tutto un patrimonio - e' una vera manna. poi non so come li' da voi, ma qui abbiamo un sacco di roba bio e la qualita' della gran parte dei prodotti e' ottima. pero' non ci sono le cosucce particolari, per quelle vado in un altro supermercato (a pochi metri da questo)

dancin' fool ha detto...

sì infatti, come qui :)

rimarresti "sconvolta" dalla scortesia generale, mica solo al supermercato! purtroppo.

ad ogni modo, ad es, a me piace come fanno in Francia: ognuno arriva al supermercato con la sua busta e se te la sei dimenticata puoi comprarla lì (ma costa non proprio poco). ottimo modo per combattere gli sprechi (che pure qui...)