martedì 7 ottobre 2008

la parabola dei talenti

Mi legge una lunga poesia che ha scritto per cercare di esprimere quello che le sta succedendo in questi giorni.

La ascolto attentamente. Mi piace la parte in cui descrive come lui avesse costantemente la sua voce in testa. Le chiedeva sempre stai cantando? mentre lei invece era in silenzio. La immaginava sempre cantare, ma era solo un pensiero quella voce, era l'amore. O l'ossessione.

You always had my voice in your mind...

Poi mi dice Sono gelosa di te perche' tu hai talento. Cosi'.

E io come al solito non so che dire, ma penso a quanto mi sembrasse perfetta lei prima. E forse ancora migliore ora che so per certo che non lo e'. Non glielo dico perche' non ci crederebbe mai.

Certi legami hanno qualcosa di talmente complesso e profondo. E raro. Ma dopo due giorni di tutto questo, mi sento esausta e svuotata. Non saprei piu' che dirle. Eppure aiutare qualcuno non significa semplicemente lanciarsi nelle fiamme. Significa seguirne il cammino giorno per giorno.

9 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao se posso intromettermi senza sapere nulla ti vorrei dire:
continua così mi pare tu stia facendo un ottimo lavoro.
Prima non te l'avrebbe mai detta quella frase no?
A presto

Anonimo ha detto...

buon giorno, mi permetto di dire la mia...anche se sei esausta, e non sai + cosa dire, e ti senti svuotata dentro, e la tua testa è piena di pensieri che cerchi di articolare x farle accendere la lampadina ma non sai come metterli insieme xkè ogni parola diventa pericolosa se detta male...allora stalle solo vicino in silenzio, ascoltala, penso che x lei sia importante anche sentire la tua vicinanza fisica, ferma, presente, anche se poi è silenziosa (cmq recupera le energie, nè!!).
buona giornata.
Marta

Anonimo ha detto...

Mi piace questa cosa: "E forse ancora migliore ora che so per certo che non lo è". Perchè delle persone si amano le imperfezioni, si curano i mali.

MaEstro-Buitre ha detto...

Il finale è perfetto. E' questo il bello dei blog... A volte scrivi, scrivi, scrivi... Poi concludi. Ed accendi la luce. Che spesso è un interruttore vicino e di una banalità disarmante, ma se sei girato di spalle non c'è "ovvio" che tenga. Bisogna sapersi girare.

Si. Aiutare e saper stare vicini. Fiamme o no.

Saluto!

Anonimo ha detto...

si, proprio così. Camminare insieme con una mano sempre pronta ad aiutare in caso bisogno
:)

Anonimo ha detto...

qoto marta!!!

Bruja ha detto...

...ci vuole sensibilità per captare certe cose...la tua amica è fortunata ad avere te...:-)

cowdog ha detto...

io non vorrei ti lanciassi nelle fiamme.
ma solo sapere che se ho bisogno sei lì.
e se non voglio nessuno intorno, sai essere invisibile. ma sempre lì.

nonsisamai ha detto...

marta: vediamo se si puo' fare...grazie

gap: beh, basta leggere cosa scrivevo di lei sei mesi fa...
http://nonsisamai-nonsisamai.blogspot.com/2008/04/parliamone.html

maestro buitre: grazie davvero, che bel commento.

cowdog: spero di essere capace, a volte mi verrebbe voglia di sparire davvero...