lunedì 26 maggio 2008

what's with armadillos?

E cosi' abbiamo deciso di partire. Certe volte non importa tanto dove si va, ma il fatto di andare in se', il tentativo di introdurre un qualsivoglia elemento di novita' che possa fermare quella triste solfa, trita e ritrita, che sono stati i pensieri da troppi giorni ormai. In macchina per ore, strade dritte e cieli immensi, nuvole e armadilli morti - ne ho contati 14, sono il simbolo del Texas, ma mi domando se riusciro' mai a vederne uno vivo - ho cominciato a pensare al programma che ho visto ieri sera. Il tema era il perdono e si raccontava una storia che per me ha dell'inverosimile. C'e' questo tizio che viene fermato per una stupida infrazione stradale e si ritrova in arresto per omicidio di primo grado. Non importa quanto urli la sua innocenza, nessuno e' disposto ad ascoltarlo. Il giovane e ambizioso procuratore a cui e' stato affidato il caso lo vuole dietro le sbarre, e' lui il colpevole perfetto, non c'e' bisogno di ulteriori indagini. E cosi' infatti andarono le cose. All'inizio gli sembro' di impazzire, ma col tempo DeWayne McKinney prese una decisione destinata a cambiare il resto della sua vita: quella di usare l'ingiustizia subita a proprio vantaggio, di servirsi del tempo che gli stavano rubando per migliorare se stesso. Decise che se una cosa del genere gli era successa un motivo ci doveva pur essere, decise che forse in qualche modo ne aveva bisogno per capire chi era veramente oppure che se lo era meritato. Il percorso della sua mente e dei suoi sbagli lo aveva portato fino a quel punto, si convinse di questo. Un bel giorno, vent'anni dopo, il nome del vero colpevole venne fuori e lui fu finalmente scagionato. Quando venne risarcito con un milione di dollari tutti pensarono che avrebbe finito per bruciare quei soldi in un attimo, che il mondo era troppo diverso da quello che lui aveva lasciato fuori dal carcere vent'anni prima e che non avrebbe saputo tenere testa a tutti gli avvoltoi che avrebbero cominciato a girargli intorno. E invece ancora una volta DeWayne McKinney stupi' tutti e dimostro' di non essere affatto uno sprovveduto. Uso' quel denaro per aprire un'attivita' sua e ora e' un ricco imprenditore nel paradiso delle Hawaii che aiuta un sacco di altre persone.
Ma quello che piu' conta e' che ha capito e ha perdonato, al punto da essere riuscito ad aiutare quel procuratore che lo voleva in carcere a vita a ottenere un'importante carica pubblica, al punto da aver cercato di convincere altre persone della sua buona fede. Non un perdono cosi' tanto per dire, ma un vero perdono. E non e' che a vederlo, dai suoi occhi non traspaia tutta la sofferenza che ha subito nella vita, ma sembra tranquillo, in pace con il mondo, sorride.
Questo e' un caso esemplare, ma in fondo, pensavo, non abbiamo tutti qualcosina da perdonare alla vita? Come si fa a essere come lui? Dove si trova la forza per perdonare la vita o chi ce l'ha resa un inferno? Come si fa ad accettare quelo che ci capita?
Ascoltandolo, ho pensato che ci deve essere sempre una via per superare certe tragedie che inevitabilmente prima o poi toccano tutti. Io quella via per me ancora non la vedo, e' difficile perfino pensare che esista in questo momento. Ma sono convinta che se comprendero' profondamente che un modo c'e' e se faro' davvero mia l'idea che abbandonare il risentimento e la rabbia e cercare di staccarsi dal dolore per ricominciare a vedere tutto il buono che ancora ho intorno, fa parte di quella via, saro' comunque un giorno, una persona migliore.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

sono felice di rileggerti di nuovo.

quel processo riguarderebbe molte persone, anche me.

un grande abbraccio

Anonimo ha detto...

Bentornata!

Viola ha detto...

io credo che perdonare la vita sia una delle cose più complicate da fare. ma a volte penso che non abbiamo molta scelta, che se c'è riuscito qualcuno a cui hanno rubato 20 anni di vita, un modo ci deve sicuramente essere.

Sick Girl ha detto...

non so, credo che per "perdonare la vita" sia necessario essere persone veramente eccezionali. Avere una grande forza d'animo.
E sicuramente nel momento in cui uno riesce a sentire, fare suo questo modo di pensare è una persona migliore. E' un obiettivo a cui tendere, anche se non è detto che lo si raggiunga.

p.s. sono contenta che tu abbia ricominciato ascrivere, spero che tu stia un po' meglio.
un abbraccio

Baol ha detto...

Il semplice fatto di volerlo fortemente ti fa già essere una persona migliore.

Emigrante ha detto...

Interessante il tuo blog. Ci Tornero'.
Sono stato in Texas recentemente (San Antonio) ed ho vissuto per un po' a Dallas. Ora vivo e lavoro a San Francisco
Auguri!

cowdog ha detto...

ho cercato di allontanarmi subito dal risentimento, perché ho capito che avrebbe rovinato quei pochi, bellissimi, puri attimi di vita che mi portavo dentro. ma per farlo ho dovuto vedere, guardare, toccare tutto. e ho compreso che la vita umana, per quanto salda appaia, è - sospesa - come un piccolo ragno ai suoi fili cangianti. e basta un poco o un nulla a farla anche solo dondolare.

fabio r. ha detto...

welcome back! E' un piacere (ed un onore) leggerti, mai banale e molto sensibile..
Brava.

Crazy time ha detto...

bentornata!

valeriascrive

Anonimo ha detto...

credo solo che ci voglia tempo.. è un cammino faticoso, ma sei una persona forte e saggia e riuscirai a ritrovare un nuovo equilibrio, una nuova strada.
Tanti auguri mia cara, abbi cura di te.

Unknown ha detto...

Qualsiasi cosa sia accaduto, ci vuole tempo. Ma la forza ce l'hai. E la troverai dove meno ti aspetti, a partire da te. Vedrai. Un passo per volta.
Ti siamo vicini.

Gianna ha detto...

Complimenti per la semplicità con cui hai saputo descrivere il "Perdono"...Ti ammiro...

Alice Nicolotti Perotti ha detto...

Ben tornata!!
La ricerca di un armadillo VIVO mi pare un buon punto di ri-partenza!
Alice armadillo cercatrice

NotreAnne ha detto...

il perdono credo sia una bestia strana, perche' credo non riguardi solo il predonante, ma anche e tanto il perdonato. Molta franchezza, pure troppa, credo sia necessaria. Ti abbraccio forte.

Marina ha detto...

Sono felice di leggerti ancora... ti attendevo! Un abbraccio

The False Ulysses ha detto...

Forse, alla luce di una nuova e prosperosa vita, il vecchio imprenditore e' riuscito a perdonare.
Si fosse trovato"nella merda", chissa'.
Certi percorsi sono troppo personali, e sono taliperche' sono formati da tutta una serie di piccole cose che puo' essere compresa nel tutto solo in quanto unione di tante piccoli fattori.
E queste piccole cose le conosce solo chi le vive.
Chissa' a lui cosa e' passato per la testa.
Prendilo a modello di riferimento se vuoi, ma segui te stessa.
E non preoccuparti, a leggerti si intuisce, sei gia' una persona migliore
Buon cammino.
Un abbraccio

Daniele ha detto...

Confesso di non credere che la gente possa davvero accettare e perdonare, ad un livello tanto profondo. E' una sorta di sfiducia nei miei simili, forse in me stesso per primo .. forse un giorno incontrerò qualcuno in grado di smentirmi..