sabato 15 dicembre 2007

a me fa male il cuore

Ho appena letto l'articolo In a Funk, Italy sings an Aria of Disappointment pubblicato ieri dal New York Times e questo e' quello che sento (e non credo di essere l'unica). Mi immagino che molti in Italia (se la notizia verra' messa in risalto dai nostri media) si infurieranno con Grillo perche' e' colpa sua se l'Italia viene vista come triste e delusa nel resto del mondo, ma io non credo sia questo il punto. Le linee generali del discorso di Grillo le trovo sacrosante ed e' per questo che all'estero vengono prese molto piu' seriamente che da noi dove vale sempre l'adagio nemo propheta in patria. Vi invito se non avete voglia di leggere il lunghissimo articolo in inglese almeno a dare un'occhiata al video correlato all'articolo sul sito del NYT dove si spiega un po' tutto, anche per esempio di quando Grillo fu epurato dalla televisione pubblica italiana per una profetica battuta su Craxi. Imbarazzante.
Che poi lui sia spesso irritante, che poi lui non faccia altro che metterci di fronte in maniera affatto simpatica alle nostre debolezze e non faccia piu' minimamente ridere quello e' un altro paio di maniche. Da quando vivo qui, raramente leggo il suo blog ad esempio, non perche' non lo apprezzi, ma perche' mi fa male appunto al cuore. Proprio io che patriottica non lo sono mai stata. Pero' le cose cambiano e vivendo all'estero, e' importante oltre a integrarsi anche conservare una propria identita' culturale e la mia e' orgogliosamente italiana in tutto e per tutto. Il cuore fa male perche' c'e' tanto affetto e tanta passione per il nostro paese ad esempio qui negli Stati Uniti ed e' terribile quando invece lo si vede rappresentato in questo modo. Proprio perche' in quelle parole io lo riconosco in modo distinto il mio paese.
I miei amici e familiari si lamentano in continuazione: per lo stipendio, la pensione, le tasse, la burocrazia, il costo delle case ...un po' per tutto. Ed e' vero che l'impressione che danno e' proprio quella di un popolo depresso, che non riesce piu' a guardare al futuro. Poi d'altra parte pero', almeno per quanto riguarda molte delle mie amicizie ogni weekend e' buono per partire, ad agosto sono almeno due settimane, a Natale poco meno, non si fanno mancare il telefono piu' costoso e la cena fuori quando capita. Tutte cose che altrove persone ben piu' abbienti spesso si negano. E cosi' qui ci guardano stupiti.
- Come? Non hanno i soldi per comprare la casa, ma spendono 30000 euro per il matrimonio?

- Come? Vivono ancora in famiglia e vanno in ferie?
Queste e altre simili sono le domande che mi vengono fatte qui. Io non voglio giudicare, ci provo almeno perche' anch'io fino a poco tempo fa ero in una situazione identica, ma ora che la guardo dall'esterno non posso non soffermarmi a rifletterci. Visto dal di fuori questo modo di vivere ha qualcosa di profondamente inquietante. Io spero solo che le cose cambino in fretta.

“Il modello di vita low-tech (a bassa tecnologia) può ammaliare i turisti, ma l’utilizzo di Internet e del commercio elettronico sono tra i più bassi di Europa, così come gli stipendi, gli investimenti dall’estero e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell’amministrazione pubblica sono invece tra i più alti.
Gli ultimi dati fanno riferimento una nazione più vecchia e più povera, a tal punto che il suo vescovo più importante ha proposto di incrementare i pacchi cibo per i poveri.
Il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vive a casa dei genitori, condannato a una adolescenza sempre più lunga e poco produttiva. Molti dei più brillanti, come i più poveri un secolo fa, lasciano l’Italia.
Ronald Spogli, l’ambasciatore americano che conosce l’Italia da quaranta anni, avverte che l’Italia rischia una diminuzione del suo ruolo internazionale e delle relazioni con Washington. I migliori amici dell’America sono i business partner e l’Italia non è tra i più importanti. La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi.
In Danimarca il 64% delle persone ha fiducia nel Parlamento, in Italia il 36%. Le statistiche indicano che l’11% delle famiglie italiane vive sotto il livello di povertà e che il 15% ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.

55 commenti:

MiKo ha detto...

Avevo letto. Triste. Non amo Grillo, perché non mi fa più ridere ed ormai è diventato un po' troppo populista, ma su alcune sono d'accordo con lui in linea di principio. Il guaio è che, pur se in maniera semplicistica, trovo che l'articolo colga piuttosto nel segno. L'Italia sta diventando vecchia. E anche un po' triste. Se sto sparando cavolate, perdonatemi: ho 150 compiti da correggere e 220 voti da assegnare prima di lunedì e non ho letto il NYTimes con attenzione, l'ho solo scorso.
@nonsi: parto mercoledì.

nonsisamai ha detto...

miko: ma manca pochissimo!!! :o
e come ti senti? sei pronto? ti manchera' fw??

MiKo ha detto...

@nonsi Mi mancherà? Non so. Non è il mio ideale di posto, ma partire dopo 3 mesi sapendo che probabilmente non tornerò più, MAI più, mi lascia con una certa malinconia. Mai e sempre sono avverbi malinconici.

peppa ha detto...

prima di parlare dell'italia...
una sola cosa:
- Come? Non hanno i soldi per comprare la casa, ma spendono 30000 euro per il matrimonio?
- Come? Vivono ancora in famiglia e vanno in ferie?

a loro chiederei....
ma come...il paese più evoluto del mondo, che esporta il progresso in ogni dove, e friggono ancora la gente su una sedia????e se sbagliano????ora io non dico che la giustizia italiana è seria perchè così non è....ma un paese che ha la pena di morte non dovrebbe dare lezioni di "vita"...mi pare contraddittorio..
2)ma come...lottano contro il terrorismo ed occupano altri paesi senza motivo????operazione libertà???ahahahah...


a parte questo, si...l'italia sta diventando una merda...
corruzione dilagante e lentezze di vario genere..
gente che ruba e uccide come se fosse normale...
terra ormai di tutti e di nessuno...
tasse a mai finire ma politici che prendono diecimila euro al mese e spremono le tasche dei poveri pensionati o dei giovani che primaancora di lavorare sono indebitati fino al collo...
ma io sono per la vecchia teoria che i panni sporchi si lavano in casa...
e chi non ha peccato scagli la prima pietra...

perdonate i toni, non voglio essere polemica...però che palle...pare che siamo l'ultimo popolo dell'universo....abbiamo una storia ...una storia e un'eredità di cui forse non siamo degni...
purtroppo...
basta lamentele...direi...è ora di consapevolezza!!!!
besos..

nonsisamai ha detto...

miko: si, sono decisamente malinconici. a me spiace perche' in 3 mesi forse non hai avuto il tempo di digerire bene il cambiamento, di conoscere nessuno (me compresa!!)...un abbraccio e comunque... MAI DIRE MAI :)

prescia: figurati, non mi sembra tu abbia usato nessun tono particolare, anzi mi fa piacere se ne parliamo. Solo due cose:
1)le domande che tu rivolgeresti a loro le capisco, va bene, ma non e' questo il punto. anche perche' i miei amici anche qui non sono certo forcaioli guerrafondai. non si puo' attaccare una persona che non e' nemmeno d'accordo con la politica del suo paese solo perche' ci e' nata. non e' che io rispondo per tutto il popolo e la politica italiana solo perche' sono italiana...oggi sono un po' contorta si e' capito? :)
2)certo che non siamo l'ultimo paese dell'universo, ma uno dei primi! e' per questo che si finisce in prima pagina sul NYT. il bangladesh non farebbe tanto discutere, eppure non e' che sia messo meglio, no?
3) nell'epoca di internet non si lava in casa proprio nulla, non ti sembra?

ops...dovevano essere 2... :P

Anonimo ha detto...

Certo che i tuoi ultimi post sono micidiali !!Brava !!
A parer mio è solo un problema di prospettive e di aspettative essenzialmente economiche:l'avvento dell'euro ha portato la gente ad un tracollo economico molto più esteso di quanto
lo stesso popolo italiano nella middle class si sia reso conto.A livello di stipendi abbiamo perso il 30% del potere di accquisto.Il costo delle case è raddoppiato.Se prima nel 60/70% dei casi poteva intervenire la famiglia ovvero i genitori ad aiutare i pulcini a spiccare il volo ora ci si rende conto che non è più possibile specie per l'acquisto della casa :se prima un bilocale ti costava 250 milioni( solo dieci anni fa ) ora costa almeno 250.000 euro.E quando la prospettiva è di non riuscire a concretizzare niente è chiaro che venga privilegiata la spesa più futile ,ma oggi, rispetto a un investimento per il futuro.In questo periodo e per il prossimo decennio abbiamo le stesse aspettative di vita degli afroamericani di Harlem.Ha ragione Napolitano a non riconoscersi nell'Italia di Grillo : infatti è molto peggio di così.Ciao,enzo

Grissino ha detto...

Grillo mi piaceva tanti anni fa. Ora non piú, mi dá l'idea dell'esaltato. Ma questo non c'entra con l'argomento del giorno. Sai cosa ti dico? Che il NY Times ha ragione. E non c'é da vergognarsi. E' la veritá e la causa sono gli italiani stessi. Quelli (dipendenti) che vanno al lavoro e scaldano la sedia, quelli (imprenditori) che fanno i saputelli senza capire un c**** e sfruttano stupidamente la gente senza capire cosa provocano, quelli (politici) che intascano bustarelle e distribuiscono soldi a destra e sinistra ad amici e parenti, quelli che pur di guadagnare qualcosa per sé sprecano i soldi dei contribuenti in progetti inutili (vedi portale del turismo, ospedali mai aperti e simili). Alla fine, sperpera oggi, sperpera domani, soffoca il mercato del lavoro, butta i soldi dei contribuenti, sciopera ad ogni costo pur di mantenere i tuoi privilegi ormai assurdi, sfrutta gli impiegati anche se sai che poi li fai lavorare male e producono poco... alla fine l'Italia é un paese dove il lavoro serio é un miraggio, i soldi scarseggiano, i servizi sono scadenti. Se oltre a questo la gente fa come dici tu (ossia continua a comprarsi l'abitino firmato, il cellulare inutile perché poi non lo sanno usare) alla fine si arriva che a fine mese c'é qualcosa che non va. Ma la colpa é solo degli italiani stessi. La differenza fondamentale di pensiero fra me e te (dimmi se sbaglio) é che tu te ne sei andata negli State per motivi di cuore o per un'occasione di lavoro. Io invece dall'Italia me ne sono scappato. Perché non si vedeva via d'uscita all'orizzonte, prché nessuno ha capito che deve cambiare: politici, impiegati, manager / imprenditori, sindacati... son tutti lí a fare sempre lo stesso giochetto di sempre. E io devo perdere tempo in uno stato del genere? E cara Eli (che tiene il Blog che Nonsisamai hai citato) il vaffanculo te lo puoi tenere. Tu che te ne stai nel paese piú avanzato del mondo e critichi chi considera l'Italia irrimediabilemnte depressa e in declino? E' vero, apri gli occhi. C'é poco da essere patriottici, c'é da vedere a realtá e VERGOGNARSENE. E io apro ogni giorno il sito del Corriere.it perché mi fa vedere che tutte le difficoltá che sto affrontando qui, sono ben investite. Pensare di tornare in Italia mi fa venire solo la nausea.

Fabione ha detto...

Il mal di vivere tipicamente italiano, il lmentarsi a prescindere.. La lamentela del ricco che non riesce ad essere più ricco . I problemi ci sono e non lo nego, ma forse è anche arrivato il momento di rimboccarsi veramente le maniche e non lamentarsi nell'attesa della manna dal cielo!!

Anonimo ha detto...

@ Grissino : concordo con te parola per parola.
@ Fabione : sicuramente mi sbaglierò ma il tuo mi sembra un commento da ventenne bello fiducioso per il futuro.Ne riparliamo fra dieci anni.Ciao,enzo.

Grissino ha detto...

Infatti. Io concordo invece con quello che ha detto Enzo!
:-D
Sei giovane e, giustamente, molto ottimista. Anche io ci ho provato, non pensiate mica!. Ho cambiato lavoro, ho provato a ripartire da zero e (per essere in Italia) sono anche soddisfatto di quello che avevo fatto. Ma poi un giorno mi ritrovo nella sede americana e incontro il responsabile. Ha la mia etá (circa 35 anni) ed é a capo di una struttura (informatica) di non so quante persone. Ora, io non ho mai ambito a chissá quale carriera ma avere sopra di me gente INCOMPETENTE ma che si dá le arie di GRAN MANAGER ed essere allo stesso tempo pagato poco... beh, fa girare le palle. Significa che il sistema non premia chi davvero vale (effettivamente é cosí in Italia, almeno in moltissimi posti e per quanto riguarda l'informatica). Poi aggiungi tutti i difetti della vita quotidiana italiana e voilá.

Chiarisco: l'Italia intesa come natura, cultura, gastronomia é bellissima... ma la qualitá della vita secondo me fa piuttosto pena. E siccome si vive di quotidiano e non di cultura, riconfermo quanto detto nel primo intervento.

Fabione ha detto...

@enzo: 30 anni e un posto di lavoro pacco!! se ti interessa, ma sempre pronto ad innaffiare il mio giardino perchè quello del vicino è più verde!

Anonimo ha detto...

@ Fabione : certo che mi interessa e di cuore ti auguro di mantenere inalterate e ferme queste tue convinzioni finanche ed oltre l'età della pensione (pensione che tra gli altri aspetti positivi di questa bella italia si sta riducendo sempre più a mò di barzelletta ).Senza scherzi : resta sempre come sei !!
Io ho 46 anni e sono sfiduciato e spaventato.Non per me ma per mio figlio che ha sette anni e si troverà a vivere in questa terra di barbari.Francamente io la forza di vederci qualcosa di positivo in questa Italia non ce l'ho più.Di Italiani che lavorano onestamente ce ne sono ancora ma francamente quelli che remano contro sono troppi e in tutti i campi,tutti attenti a curare solo l'interesse del propio orticello.Poi ci offendiamo se i Tedeschi ci chiamano il paese dei furbetti e delle scorciatoie.Ah già ma abbiamo vinto il Mondiale : bastasse quello !! Ciao,enzo.

haroldandmaude ha detto...

Quando il tuo paese viene attaccato, un po' di sciovinismo viene sempre fuori. Del resto le tue radici culturali affondano lì e hai nutrito la crescita della persona che sei ora, con la linfa di quella terra... che poi il NYT un po' abbia ragione, non faccio fatica ad ammetterlo, ma con tristezza...

nonsisamai ha detto...

enzo: gli argomenti sono sempre quelli su cui capita di fermarsi a riflettere nella quotidianita', a volte leggeri, altre volte pesantissimi. :)
comunque secondo me non e' una questione di offerndersi e di amor proprio, il punto e' capire che c'e' qualcosa che non va e cercare di trovare una maniera per ripartire...

grissino: solo un paio di cose. 1)non credo quella sia la differenza fondamentale fra me e te. cioe' forse io qui ci sarei venuta comunque ma ti assicuro che la situazione italiana ha dato una bella spinta anche a me...
2)non mi e' piaciuto il tono che hai usato con eli. io non ho interpretato il suo post in quel modo, anche perche' la conosco e non credo che la sua massima aspirazione sia rimanere 'nel paese piu' avanzato del mondo' (ma chi lo dice?) ma tornarsene a casa e vivere felicemente nella sua bellissima terra toscana. secondo me hai sbagliato a rivolgerti a una persona che non conosci minimamente in quel modo e doppiamente perche' potevi scriverlo direttamente a lei cosa pensavi cosi' ti avrebbe potuto rispondere.

fabione: ti danno dello sbarbato, ma secondo me hai solo voglia che le cose cambino. e tanta speranza anche.

nonsisamai ha detto...

haroldand maude: concordo pienamente

Grissino ha detto...

1) Bene, allora ti renderai conto che sotto sotto il NY Times aveva ragione. Inutile far finta di non vedere. Che poi non siamo noi all'estero a dover vedere e provvedere. Ma chi é in Italia.
2) Non sono d'accordo. Io sono uno di quelli che lei ha mandato virtualmente a 'fanculo. Beh, non si deve permettere visto che tutte le opinioni, anche sbagliate, sono da rispettare. Io non vengo a dire che tu sei una deficiente perché non ti porti una pistola dietro. Se te l'avessi detto come avresti reagito? Poi il suo Blog non lo frequento e siccome la citazione l'hai fatta tu, rispondo a te qui, no?

P.S.: Gli Stati Uniti, volenti o nolenti, sono la prima nazione al mondo in moltissimi campi (non andiamo a prendere il calcio, eh...) e in particolare "avanzato" intendevo in campo tecnologico. Non per niente l'ultimo Nobel (se non ricordo male) é di un ricercatore italiano emigrato tanti anni fa lá (chissá perché?!)

MiKo ha detto...

@grissino Concordo su molte delle cose che hai detto, ma non sulle conclusioni/reazioni. Io nel 95% del "paese più avanzato del mondo" non ci vorrei vivere. Perché tanto avanzato, poi, non è. E secondo me si vive anche di cultura. Può darsi che in futuro mi dovrò stabilire in pianta stabile in un altro paese, ma cercherò di evitarlo. La fuga di cervelli è una delle realtà italiane più tristi ed io mi considero, appunto, un cervello. Non ho intenzione di rimanere fossilizzato in Italia e meno ancora nella mia provinciale, grande, sporca, orribile e magnifica Napoli, ma cercherò di fare del mio meglio, nel mio piccolo, per invertire il trend. Ed in questo il buon Bush mi da' una mano: adesso i cervelli cominciano a fuggire dagli USA. Poi può essere che tra un anno mi trasferisco in Francia e tutto il mio discorso se ne va a farsi benedire, ma vabbe'...

Fabrizio Cariani ha detto...

La situazione e' cosi' triste che quando ho letto l'articolo del NYT, mi sono detto: niente di nuovo! Sono gli stessi punti su cui l'Economist insiste da anni, e gli stessi punti su cui ogni Italiano che incontro negli USA esprime sconcerto.

Circa la poverta', e' spesso difficile vederla, perche' negli ambienti che frequentiamo esistono ben pochi casi, ma i numeri sono davvero impietosi.

Infine, a chi osservava che gli USA non sono in posizione di dare lezioni: nota che l'articolo fa ben pochi confronti fra Italia e gli USA. Il confronto principale che viene fatto esplicitamente e' fra Italia e Spagna--due realta' per certi versi molto simili.

Anonimo ha detto...

l'indignazione e l'incredulità che hanno suscitato le parole del NYT mi stanno bene, se ad esse segue una presa di coscienza ed una volontà di migliorare, altrimenti fra nemmeno tanto tempo il NYT ne parlerà ancora peggio ...

giuy ha detto...

Forse perchè le ferie non costa come metter su famiglia.

nonsisamai ha detto...

fabrizio: si, e' vero che il paragone non era fra italia e usa: in quel caso tutto l'articolo sarebbe stato interpretato almeno da me in maniera meno autorevole. non mi sembra affatto uno scritto in cui predomini l'arroganza o la voglia di dare una lezione, piuttosto la voglia di capire.

simple: cosa si puo' dire? SPERIAMO!

giuy: gia', probabilmente ci si accontenta di obiettivi raggiungibili. triste ma probabile...

Grissino ha detto...

@Miko: si vive anche di cultura? Certo, ma la cultura te la devi anche fare tu. Nessuno ti obbliga a fare le vacanze nel parco naturale (a parte che é cultura anche quello). Se stai bene negli States, guadagni bene, prendi e ti fai un giro in Europa! No, il problema cultura c'é sicuramente ma é aggirabile.

La fuga di cervelli è una delle realtà italiane più tristi ma io direi piuttosto STUPIDE. Perché l'Italia spende per formare delle persone che poi (giustamente) vanno dove sono meglio trattate. Ma d'altra parte il paese é ancora orientato a una visione umanista della cultura e questo non aiuta per nulla. Ma, come ho giá detto, l'Italia ha quello che si merita e io non ho il minimo rimorso ad essermene andato. Ragazzi, si vive una volta sola e io devo vivere da cani per la gloria dell'Italia? Ma per favore...

fragile093 ha detto...

Sembrano un po' le osservazioni che ha fatto ieri mio padre. E anch'io mi sono un po' intristita pensando all'Italia cosi' mogia e disillusa. Spesso sono assorbita dalla mia realta' di qui e mi sembra cosi' distante... Sono curiosa di vedere che effetto mi fara' tornarci dopo due anni, anche se solo per pochi giorni.

ps. Vedo che in quanto a commenti lunghi sono stata ampiamente superata da altri, ultimamente. Meno male, dopo esami ed essays vari ho cosi' poca voglia di scrivere o anche solo pensare! ;)

MiKo ha detto...

@Grissino No, non sono d'accordo: è diverso vivere in un posto dove la cultura è di casa piuttosto che andarci una volta l'anno. Oltretutto sbaglio o tu stai in Austria? Mica sto dicendo che solo in Italia c'è cultura. Non sto nemmeno sostenendo che non ce ne sia negli Stati Uniti, è solo una questione di quanto è concentrata. Son felice per te che tu sia soddisfatto della tua scelta, e non è detto che non mi ci ritroverò costretto anche io, ma nel caso, lo farò con molto rammarico. Ovviamente nemmeno io ho alcuna intenzione di vivere da cani per la gloria dell'Italia, che di per se' è un concetto ben poco definito, ma non intendo nemmeno andare a vivere in un posto che non mi piace "per qualche dollaro in più". Non sono disposto a barattare le mie chiese barocche solo in cambio di un enorme prateria in cui per imbucare una lettera bisogna prendere la macchina ed uno stipendio più alto. Lo potrei fare per amore, lo potrei fare se la scelta fosse tra il fare il mio lavoro o meno, lo potrei fare per mille motivi, ma sarebbe una scelta dura. L'Italia ha mille e mille difetti insopportabili e il sud dell'Italia ancora di più, ma gli USA ne hanno altrettanti e con alcuni di questi, forse perché non ci sono abituato, convivo con molta, moltissima difficoltà. E ci deve essere un motivo molto più forte dei soldi per farmi superare questa difficoltà.

MiKo ha detto...

Vorrei scusarmi con nonsisamai perché sto appilando il tuo blog discutendo con grissino. Però mi sono reso conto di una cosa rileggendo il tutto. A me fa male il cuore.

Elisen ha detto...

grazie nonsisamai per avermi avvertito che qualcuno mi lascia messaggi sul tuo blog!

@grissino: sul mio blog risparmio solo quello che voglio risparmiare io. Libero di non leggermi. La prossima volta però non dare per scontato che io stia in giro per blog a leggere commenti chilometrici!

nonsisamai ha detto...

fragile: bentornata! anche tu torni in italia? quando e per quanto e dove? quante domande! :) pero' seriamente, ci dovremo raccontare le rispettive impressioni al ritorno, le tue sicuramente molto piu' interessanti dopo 2 anni...

miko: ma non lo dire nemmeno! se questo e' un posto in cui ci si sente a proprio agio a chiaccherare e discutere civilmente ne sono strafelice. con eli si notava che alla fine a parte i toni polemici di qualcuno stiamo dicendo tutti piu' o meno la stessa cosa: che amiamo il nostro paese e che quell'articolo ha fatto male perche' sostanzialmente fa un'analisi in cui riconosciamo parecchio la realta' italiana.
per quanto riguarda il tuo intervento in particolare, mi sembra di capire quello che intendi e sono d'accordissimo che i soldi non possono essere l'unica spinta. d'altra parte pero' ho davvero l'impressione che la tua esperienza sia stata un po' troppo breve per assaporare a pieno una realta' cosi' differente. te lo dico da storica dell'arte, e' vero non ci sono chiese barocche, ma la bellezza (a meno che tu non vada a vivere davvero nel mezzo della prateria contro la tua volonta') sta sempre nella tua capacita' di coglierla e nella positivita' che metti in gioco nel viverti la vita. un grande in bocca al lupo per il tuo ritorno a napoli, citta' meravigliosa e complicata in fondo come un po' tutte le citta' sono. a presto!

eli: ho trovato quell'intervento di grissino molto sgradevole e fuori luogo, non credo nemmeno si aspettasse una risposta da te, ma a me e' sembrato giusto avvertiti.
avete fatto un uso completamente diverso del 'vaffanculo'...

Grissino ha detto...

@Niko: effettivamente ci sono dei posti negli States che sono molto belli dal punto di vista naturalistico ma selvaggi e isolati. Insomma, non c'é un tubo a parte la natura e gli animali (e magari qualche essere umano). E viverci potrebbe essere sí piuttosto limitante. Ma ti diró che a me il cuore proprio non fa male. Ho dato tanto e in rapporto ho ricevuto davvero poco dall'Italia, quindi spero solo che qui sia il posto che davvero cerco.
@Eli (e nonsisamai): Io ho solo seguito un link a cui faceva riferimento nonsisamai. E visto che il discorso + il link erano partiti da qui, ho commentato qui. Poi il rivolgermi a te era in senso generico e vale per te ma anche per tutti quelli che insultano la gente solo perché non sono d'accordo. Perché mi dovete ancora spiegare come mai il vaffa di Eli é gentile e il mio (che fra l'altro non ho detto) no. Io ho detto solo che i suoi insulti se li poteva tenere. Non l'ho mandata a quel paese. Leggete bene prima di dire che sono stato scortese... Fino a prova contraria é scortese mandare vaffa agli altri.

Fabrizio Cariani ha detto...

Wow. Solo ora noto che impazza una polemica in questo thread!!! Ora, non so se il meta-dibattito e' permesso, ma secondo me Grissino ha frainteso Elisa.

Il vaffa di Elisa non era diretto a chi critica l'Italia, ma a chi ha completamente abbandonato la speranza che questi problemi siano risolvibili.

Vabbe', torno a farmi i fatti miei.

Anonimo ha detto...

nina

avrei voglia di leggere tutti i commenti ma ora non posso. dico solo che sul fatto "ma come hanno 30 anni vivono coi genitori e vanno in vacanza, o sui telefonini ultima generazione..." hanno anche ragione.

ma ci sono anche molti, come me e altri, che non vivono affatto così. lavoriamo per la sopravvivenza, fatichiamo (o non riusciamo affatto) a cambiare lavoro, pagare tutto da soli, mettere da parte i soldi per le ferie è un' impresa...pagarsi da soli un affitto spesso impossibile. e allora lavorano..hanno trent' anni e dividono la camera da letto con coinquilini mezzi sconosciuti(per fortuna non io).

penso sì che ci siano dei problemi molto gravi. i vari "anno zero", "ballarò", grillo ecc lo urlano ai 4 venti. a volte mi sembrano parole parole parole...perchè poi la realtà non sembra cambiare mai e allora spesso anch'io cambio canale, ora. mi viene una tristezza e angoscia infinita.

ruberie e ruberie. sembriamo il popolo dove sopravvive il più "furbo" e senza scrupoli.

boh. anch'io penso sempre di emigrare, so che non è la soluzione, ma a volte qui non sembra ci sia possibilità di "sblocco" da questa situazione.

la meritocrazia sembra una parola vuota di significato, spesso.

e allora ci si potrebbe chiedere..."la gente, dov'è??" anche sul lavoro, perchè mai uno sciopero come si deve, mai una riunione, mai una proposta di cambiamenti? "tanto non ci ascoltano e ci sostituiscono solo, è pieno di gente che aspetta di lavorare". questa è la risposta. dei colleghi.

così non si andrà mai da nessuna parte.

(si vede che è domenica mattina e sono a lavoro??)

baci

Grissino ha detto...

@Fabrizio: Il vaffa in ogni caso non credo sia giusto mandarlo. E comunque io me lo prenderei lo stesso perché sono uno di quelli che "ha completamente abbandonato la speranza che questi problemi siano risolvibili".
:-P
@Nina: cosa devo aggiungere? Hai detto tutto il peggio che c'era da dire
:-D
Ma sono d'accordo con te.

Fabione ha detto...

Sarò un inguaribile ottimista ma a me non sembra così tragica l'Italia, sarà perché ci ho fatto il callo, sarà perchè vivo in un posto meno sfortunato o forse perchè mi adatto al contesto.
Non c'è regime meritocratico lo so ma forse tutti noi dovremmo impegnarci a generare cittadini migliori e non le sataniche bestie che si aggirano lungo le strade che la parola meritocrazia mai l'han sentita soprattutto tra le mura di casa. Forse dovremmo essere più umili e renderci conto che il lavoro, qualsiasi, nobilita l'uomo e la donna e che il frutto del lavoro va colto e goduto insieme nelle cose semplici .Abbiamo in questo paese orde di giovani figli del tutto e subito, ventenni che l'unica cosa che sanno del sudore è che puzza e non che è uno dei prodotto dello sforzo per ottenere quello che si vuole. Abbiamo cervelli in fuga che nascondono dietro scuse la loro ingordigia.
Allora prima facciamo gli Italiani e poi riprendiamoci l'Italia!!!

fragile093 ha detto...

@nssm: si' partiamo questo sabato alla volta del Varesotto, per passare il Natale coi miei. Staremo solo per due settimane, ma penso che saranno piuttosto intense, non vedo l'ora! Poi magari al ritorno possiamo scambiarci impressioni vis-à-vis davanti a una tazza di caffe', finalmente. =)

Anonimo ha detto...

nina

io sono sinceramente felice che fabione ragioni così. certo. è anche vero che ognuno parla in base alla propria realtà e a quella di chi gli sta intorno.

poi...per quanto riguarda i programmi "verità" e le "denunce" (a parole) della situazione disastrosa...mi sto chiedendo se sia meglio per il proprio equilibrio e benessere psicofisico smettere di ascoltare...parole e parole.

solo che mi accorgo che più "cresco" più mi chiudo, e questo non so se sia un "successo". non direi. magari è una sensazione comune a qualcun altro.

scappo. ciao ciao

tangalor ha detto...

Bello incontrare sul web un'italiana a Dallas! :D

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Paradossalmente non c'è contraddizione tra il fatto che gli italiani giovani non avvertano la possibilità di avere un futuro ed il fare viaggio, comprare cell nuovi ecc...

Premesso che non tutti sono così, altri davvero non riescono proprio arrivare al 27 del mese, va detto che se non pensi di avere futuro cerchi di goderti il poco che il presente ti offre e non fai programmi sul futuro e non ti interessa certo negarti qualcosa ora quando poi in futuro sai o pensi che non avrai nulla.

Questo non vuol giustificare chi, invece, se ne frega e spende quel poco che ha per "godersi" la vita ma vuole mostrare un ragionamento che forse solo alcuni fanno scoraggiati da un presente che non vuole beffardamente farti illudere di poter avere un futuro.

tracina ha detto...

nel mio piccolo, ho fiducia nel futuro.
e mi fa specie dover leggere che "si vive di quotidiano e non di cultura", quando il quotidiano E' cultura.

nonsisamai ha detto...

buongiorno a tutti! :)
mi sono svegliata da pochissimo e ho appena letto i vostri interventi. un grazie a tutti per aver avuto voglia di partecipare alla discussione.

fabrizio e grissino: assolutamente d'accordo! in questo senso vedo una differenza fra i due insulti: uno e' diretto a una persona di cui non si sa nulla e l'altro e' stato usato per chiarire un'idea personale e non per offendere.

nina: ti diro' pero' che anch'io quando ero in italia facevo piu' o meno come te: lavoravo un sacco e riuscivo a concludere ben poco, pero' viaggiavo, ad esempio, molto piu' che ora. vedo molti miei amici che aspettano solo il we per andare via, per scappare, e mi ci rivedo in questo modo di fare seppur forse poco lungimirante.
quando ti sembra di correre correre e non arrivare mai da nessuna parte cerchi di concederti almeno una pausa per riprendere fiato.
sul fatto degli scioperi poi mi trovi d'accordissimo: qui non si sciopera mai, ma quando lo si fa si va avanti finche' le cose non cambiano. da noi invece? si va "in manifestazione", si minaccia, si fanno assemblee e poi alla fine a rimetterci sono solo quei pochi che decidono non dico di scioperare, ma di mandare una lettera di protesta al direttore. lavoratori che non si rendono conto del potere che hanno e che ingaggiano assurde guerre fra poveri, o almeno questa e' stata la mia esperienza...che rabbia!
un bacio grande a te e un in bocca al lupo!

nonsisamai ha detto...

fabio: che bello un po' di ottimismo! specialmente se arriva da chi ottimista non lo e' mai stato particolarmente, porta un po' di speranza in piu'...

fragile: dai! ce la faremo a prenderci questo caffe' insieme prima o poi!! :)

lorenzo: benvenuto!

daniele: e' quello che dicevo anch'io nella risposta al commento di nina...

tracina: certo, poi dipende da come si ha voglia di viverselo il quotidiano, ma credo di si'... :)

Baol ha detto...

Non so, io mi son trovato molto d'accordo con l'articolo di Zucconi di stamattina (o ieri) su Repubblica

Marco Inzitari ha detto...

Questo post è ormai strapieno di commenti, che non riuscirò a leggere per mancanza di tempo. Quindi potrei ripetermi...

Non credo c'entri poi Grillo più di tanto...la fotografia è piuttosto vera, ormai le risorse sono poche, il Paese non è stato modernizzato, e probabilmente ormai tutto ci sembra normale e scontato (quando spiegavo, negli USA, come funzionano i dottorati di ricerca in Italia si mettevano le mani nei capelli)...e siamo passati dalle garanzie a vita (una generazione fa), alla flessibilità (meglio "precariato") selvaggia, senza fasi di transizione. Su questo i giovani, ormai non reattivi, si sono adagiati, invece di incazzarsi (e così giustificano il fatto di vivere coi genitori fino ai 40, anche chi un lavoro ce l'ha...per altri è veramente difficile andarsene)...comunque, se almeno il NYT o chi per lui servisse per dare una scossa...ho l'impressione che pure questa passerà tra molto poco.

nonsisamai ha detto...

baol: zucconi conosce questo paese molto molto bene e lo apprezzo molto anch'io andro' sicuramente a cercarmi l'articolo...

marcoinz: si perche' l'incazzamento e' mille volte meglio del nichilismo...

Anonimo ha detto...

Mi sto abituando sempre più all'idea di vedere il mio paese da un altro punto di vista, anche se da pochi mesi vivo qui.
E concordo del tutto con la tua visione: siamo un paese triste che non pensa al futuro. Mi sto energizzando molto con i compagni di corso qui e scopro che l'ottimismo non è una caratteristica tanto italiana.
Io ne ho tratto un discorso magari piu' generale pensando che non riusciamo a definire un'idea di che cosa sia il "bene comune". A me sembra che ognuno tiri acqua al suo mulino e sia difficile stabilire cosa è davvero un bene comune, un sogno condiviso, mentre siamo lacerati da battaglie interne e una bassissima fiducia reciproca. Disprezziamo i politici ma siamo intrisi in una cultura in cui -se ne avessimo l'opportunità- ci comperteremmo in modo simile? Probabile. Capita così spesso.
(Mentre scrivo il commento mi sono fermato a leggere tutto l'articolo e a vedere il video del NYT).
E' strano pensare che sia un comico -che mi piace moltissimo- a rappresentare al meglio il malessere italiano di oggi, ma è vero: rappresenta benissimo questa insoddisfazione e frustrazione dilagante. Quel che posso dire dalla Svezia è che posso capire benissimo il tuo senso di malessere al cuore, perché anche io sento molto il bisogno di tenermi in contatto con l'Italia e sapere "che aria tira". Quando chiamo amici in Italia mi sorprendo a dire "ma come si respira da lì la situazione, come la vivete, come state?". E le conclusioni che ne traggo non sono buone. E' solo la mia prospettiva, per carità, ma non ho proprio voglia di tornare in Italia dopo questo anno di studi all'estero. Adesso non mi va. Ho la sensazione che lo farò tra qualche tempo, ma sento che è così pesante farlo adesso, che è frustrante come innaffiare una pietra. Non ne ho proprio voglia adesso.
Mi sono dilungato molto e ho perso il filo. Credo sia perché ce l'avevo in gola da tempo. Grazie per aver accolto la mia voce!
a presto, Marco.

nonsisamai ha detto...

eccemarco: mi hai fatto venire il magone...a presto e grazie

Rob ha detto...

Non so, non ho ancora capito se fuori dall'Italia valga o meno la pena.

Quello che so è che sono stanco di molte cose che succedono qui.

enzo ha detto...

Veramente centrata ,Marco,l'immagine della pietra "irrigata".Ci hai fotografato un pò tutti,dentro.Ciao

Sick Girl ha detto...

questa cosa dell'Italia palese triste ieri sera è stata spesso riportata dal tg e anche da Prodi nella trasmissione di Fazio.
Da quello che ha detto Prodi avevo creduto che il NYT avesse preso spunto da una sua frase e non da Grillo.
Quel che vivo io è questo senso di "soffocamento" e di immobilità. Ho un lavoro fisso, uno stipendio che mi consente di pagare il mutuo e di andare in vacanza. Non mi manca nulla di necessario. Eppure non sono felice, il ritmo di vita, l'essere sempre in affanno con il tempo e le scadenze, il combattere con situazioni spiacevoli in ufficio, il non riuscire a cambiare lavoro mi appesantiscono l'animo. Mio marito poi ha un lavoro da free lance (altrimenti detto precario) e anche lui si fa il mazzo ed è sempre stanco e stringe poco con tutte le ansie che la precarietà gli regala in più.
Quindi mi vedo abbastanza nella definizione di triste e rassegnata che si rifugia negli hobby o nelle vacanze per sfuggire alle frustrazioni lavorative. Penso che non posso rassegnarmi già ora, ma poi faccio poco per smuovermi e uscire dal meccanismo.
Quindi forse dovrei essere io a cambiare qualcosa in me in primo luogo, per poi provare a cambiare ciò che mi circonda.

enzorasi ha detto...

Ciao Emanuela, che post bello e interessante! D'altronde si può intuire dal numero e dalla qualità dei comenti. Arrivo buon ultimo nella lettura che è stata molto accurata: mi pare che in fondo tutti, tranne fabione, diciamo l'identica cosa. L'Italia non va, girala come vuoi ma non va! Se devo essere sincero l'Italia praticamente è sempre stata una grande promessa...mancata. Capisco il tuo rammarico di italiana, lo capisco e mi sorprende per la nobiltà del sentimento che qui invece mi pare assolutamente latitante oltrre che "fuori moda".
Noi non siamo una nazione, lo dico con una malinconia enorme, ma sono certo di quest'affermazione; noi siamo un insieme di regioni e province in cui anche la storia ha avuto dinamiche differenti e asimmetriche nei modi e nei tempi. Anche la nascita di questa Repubblica, come prima il movimento risorgimentale, non possono fregiarsi di comunità ampia d'intenti e volontà popolare equalmente condivisa dal nord al sud. E se non si vanno a studiare le radici di un popolo, di un paese alla fine i conti non tornano e non se ne comprende il motivo! Mi rendo conto dell'enormità di questa mia affermazione e delle sue impilcazionisocio-culturali, ma è la mia idea e sono disposto a discuterla con chiunque vorrà ribattere. Avevo aperto il tuo blog per lasciarti gli auguri di buone feste e invece eccomi qui invishiato in riflessioni amare e complesse. Buon Natale e buon anno comunque dalla vecchia Sicilia e dal vecchio Enzo: l'una e l'altra avrebbero voluto un paese diverso e, se devo dirla tutta, l'avrebbero anche meritato.

Emanuele Cauda ha detto...

Cara nonsisamai......il tuo post e' veramente bello, interessante e apre mille possibili discussioni. Condivido la tua delusione da immigrata ora come ho fatto in passato.
Non sono riuscito a leggere tutti i commenti per mancanza obiettiva di tempo. Ma fa piacere che la questione stia a cuore a tanti.
Parto giovede' per l'Italia, Natale con i nostri e novita' grosse in aria.
A presto un abbraccio

Lele

peppa ha detto...

mi piace molto il commento di chi spera nel futuro....
speriamo di non dover vivere di sole speranze....
nonsisamai...il tuo post è veramente bello sai????
è dal'altra sera che penso....che ci penso....ma siamo veramente così lamentosi...oppure ci sono realmente cose gravi e pesanti si cui lamentarsi?????
(no...non ho visto troppo marzullo...)
;)

nonsisamai ha detto...

rob: benvenuto...ma e' steve mcqueen quello della fotina? :)
per me finora ne e' valsa la pena, ma dipende da come sei tu e da dove vai...

ginevra: mi sono rivista molto in questa tua descrizione. io poi a un certo punto pero' la sferzata l'ho data. ma questo non significa che sia migliore di te. assolutamente. perche' ognuno ha il suo cammino personale e le sue occasioni da cogliere. un abbraccio

enzorasi: bentornato, non volevo farti rattristare. sai che non sei mica stato l'unico a tirare in ballo questa questione. viene in mente la famosa frase 'Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani'.
buon natale anche a te, a presto

emanuele: novita' grosse?? ma non puoi farmi questo! oramai si sa quanto sono curiosa!! :)

prescia: mi fa tantissimo piacere aver stimolato un pochino una tua riflessione personale!

Anonimo ha detto...

Al di là di Grillo, che credo finirà presto di cavalcare l'onda del disappoint generale, la cosa inquietante è che si sta costruendo un enorme partito di centro dove riciclare sempre le stesse persone, sostenute dalle stesse lobby. Che poi sia così ovunque, questo non lo so, ma so che almeno , in genere, si cercano di fornire in cambio agli elettori cose come servizi, istituzioni degne di questo nome, eccetera. E dall'estero, se ne accorgono tutti che siamo imbarazzanti.
Emigreremo tutti

Ileana ha detto...

Arrivo a commentare fuori tempo massimo....
Confermo qui quello che ho detto sul mio blog, cioè che l'immagine che di noi tratteggia l'articolo del NYT è, a mio modesto parere, quella di un popolo di buzzurri trogloditi con il mandolino in una mano e la pizza nell'altra. Il nostro Paese si trova in una situazione tragicamente critica e delicata. Lo sappiamo tutti, così come sappiamo che bisogna rimboccarsi le maniche per migliorare la situazione, invece che lamentarsi "a fondo perduto"!
Secondo me, bisognerebbe recuperare un pò di "fiducia nazionale", di grinta collettiva, di orgoglio nazionale. Certo! A dirsi è più facile che a farsi, ma io a prendere lezioni di vita e di civiltà dagli americani proprio non ci sto!
Ma questa è solo la mia personale opinione.....

nonsisamai ha detto...

unaltrasera: 'emigreremo tutti' mi sembra una frase un tantino ad effetto :)

mitile: gia' lo sai :)
a mio modesto parere non era una lezione, tutt'altro, perche' l'unico paese con cui si facevano confronti diretti nell'articolo era la spagna e non gli usa, ma come sempre e' questione di punti di vista. mi spiace solo tu abbia avuto una brutta esperienza a boston...

Ileana ha detto...

Beh, il confronto con gli USA non era diretto, ma il tono paternalistico e divertito del giornalista lasciavano intendere un supponente senso di superiorità. Io non ho avuto una brutta esperienza a Boston. Tutt'altro! é stata una bellissima avventura! solo che questa cosa l'ho notata!