sabato 13 aprile 2024

affacciarsi

Stiamo facendo dei lavori abbastanza importanti di ristrutturazione in giardino e ogni tanto gli operai sbucano a orari inaspettati. Mi sono fatta l'idea che debbano seguire il clima. Quel giorno aveva piovuto molto così sono arrivati nel pomeriggio, appena si è rasserenato, per non perdere tutta la giornata di lavoro. 

Mr. J e io rimaniamo sempre molto affascinati, diciamo così, dalle dinamiche che si creano con queste persone che stanno lavorando per noi. C'è il capo dell'impresa che anche dopo due ore di riunione in tre, si rivolge solo a lui, stringe la mano a lui e parla solo con lui. Io non esisto anche se firmo, decido e pago allo stesso modo. Con gli operai invece è l'opposto. Sembra fingano di non capire Mr. J anche quando gli parla in spagnolo. Poi vedono me e mi fanno domande tecniche a cui non so rispondere e così mi tocca rassicurarli: anche se ha quell'aspetto da gringo e quel vocione, potete parlargli tranquillamente, non morde, io lo trovo anche simpatico. Quando sono presente e posso fare da tramite si apre un minimo di dialogo, ma gli operai rimangono molto diffidenti. Un bicchiere d'acqua, per esempio, lo accettano solo da me. 

Quel giorno, tornata da scuola, volevo portare Mimì al lago. Ero appena uscita di casa quando ho ricevuto una telefonata da Mr. J. Mi  avvisava che era venuto un operaio e si era portato dietro il figlio piccolo. Lo sappiamo fin troppo bene noi due quanto sia difficile e costoso organizzarsi con i bambini piccoli dopo l'orario scolastico senza nonni. L'operaio doveva fare un lavoro manuale non semplicissimo di due o tre ore. C'era polvere e rumore. Avremmo potuto intrattenere noi il bambino senza nessun problema. Mr. J voleva che ci parlassi io per evitare di metterlo a disagio.
Quando mi sono presentata con Woody proponendo che i due bambini giocassero insieme, l'operaio ha sorriso come sollevato e ha accettato l'offerta.
Woody ha quasi nove anni. Gli ho spiegato un attimo la situazione e in sostanza gli ho chiesto di fare da babysitter. Mi è sembrato contento di poter aiutare. Solo dopo un paio d'ore mi ha chiesto per quanto ancora. Gli ho ricordato il discorso iniziale e si è schermito: 'Era giusto per sapere quanto tempo avevamo ancora insieme, mi piace giocare con lui, davvero'. È stato bravo, sta crescendo.
All'inizio sembrava che il bimbo non parlasse inglese. Woody gli parlava in italiano, il suo italiano..., e sembravano capirsi. Li ho lasciati un po' da soli e quando sono tornata, parlavano inglese insieme perfettamente. Il bimbo doveva essersi sentito intimidito da tutte quelle novità e da me.
Indossava una felpa enorme, da adulto, che gli arrivava fino ai piedi e mi ha sbloccato subito tutta una serie di ricordi dei miei vecchi studenti. All'inizio pensi sempre che il papà gli abbia messo addosso la sua felpa all'ultimo minuto poi quella felpa la vedi tutti i santi giorni e capisci che non ce ne sono altre. Ancora adesso non so se fosse questo il caso, ma la mia intuizione mi portava verso quel tipo di conclusione.
Mimì adora giocare con l'acqua. Quando gli operai usano la canna dell'acqua, lui salta da una parte all'altra e non li lascia in pace finchè non lo fanno divertire un po'. Loro stanno al gioco più che volentieri. Lavorano tanto, ma si ritagliano anche tanti piccoli momenti di leggerezza. Mangiano e scherzano tutti insieme e fanno yehaa come i cowboy mentre ascoltano il Tejano.  
Quest'operaio mi raccontava che gli piacciono i cani e che anche lui ha un cane, un dobermann.
- Ieri è scappato, l'ho inseguito. Poi il mio vicino ha cominciato a sparargli...
Mi racconta un po' la storia di questi vicini di casa trafficanti di droga. Mi dice che anche se lui e sua moglie hanno fatto tanti sacrifici per comprare quella casa, non crede che riusciranno a resistere a lungo in quel quartiere. Ha subito vari furti. Ultimamente ha circondato la casa di grossi massi per scoraggiare quelli che fanno i pazzi con le macchine ad avvicinarsi troppo. 
Ogni volta che apre bocca mi porta alla mente un qualche dettaglio della vecchia scuola o del quartiere in cui si trovava. Dettagli a cui francamente cerco di non pensare mai, ma che poi sono sempre fermi lì grattando un po' sotto la superficie.
L'operaio è arrivato in Texas a sedici anni non ho capito bene se dal Messico o da qualche altro paese in cui si parla spagnolo. I suoi fratelli maggiori lo obbligavano ad andare a scuola, ci tenevano molto, ma lui non ne voleva sapere. Voleva lavorare, avere i soldi in tasca. Ora se ne pente amaramente e sta cercando di spingere i suoi cinque figli a proseguire gli studi. La figlia maggiore, di diciassette anni, voleva smettere, ma l'altro giorno gli ha comunicato che vuole 'renderlo orgoglioso' e allora proseguirà gli studi, magari non fino alla laurea, ma qualcosa farà dopo il liceo. Quella di dieci anni invece adora studiare. La sua maestra la aiuta in tutti i modi, le compra anche le scarpe quando vede che ne ha bisogno. 
Oso: "Se non la offende, ci sono tante cose che Woody non usa più e che magari possono andare bene per il piccolino...".  
Mentre lui finiva di lavorare, ho messo insieme tutti i vestiti, le scarpe, i giocattoli, i libri e materiali artistici che potevano andare bene. Quando era pronto per andare via, li abbiamo caricati insieme sul furgoncino senza farci vedere dai bambini.
Qual è il punto?
Ecco, io tutta questa umanità un paio d'anni fa me la sarei persa. 
Non mi sarei accorta di niente, non mi sarei nemmeno affacciata forse. Non per cattiveria, non avrei potuto immaginare.
E' come se l'umanità mi fosse cascata in testa tutta insieme l'anno scorso. L'umanità pesa e la botta è stata forte. Vi dico la verità, per un po' mi ha steso. Mi ha prima demoralizzato e poi ammutolito. Ogni parola in fondo è superflua. Bisogna vedere, ascoltare, fare. 
Alcuni riescono a fare tanto, altri meno. Io? Faccio quello che posso. Sto molto attenta a non esagerare in un verso o nell'altro, ho imparato la mia lezione. Si sbaglia, è inevitabile, ma credo sia meglio sbagliare provando a ascoltare e fare qualcosa che rimanere immobili nel proprio piccolo mondo, qualunque esso sia. 
Continuerò ad affacciarmi.



6 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

Molto bello quello che scrivi.
Spero che i figli di questo operaio continuino a studiare e si costruiscano una vita che li renda orgogliosi.
Bravissimo il tuo Woody.
Un abbraccio,

Nonsisamai ha detto...

Grazie Bulut/Nuvola :) Sono piuttosto ottimista per l'operaio e la sua famiglia. Una cosa che ho visto molte volte è che quando si seguono questo tipo di valori poi il cambiamento arriva.

Anonimo ha detto...

Salve. Leggo sempre i tuoi ( purtroppo) pochi scritti, ricevo spunti per riflettere ed imparare. Grazie

Nonsisamai ha detto...

Grazie per questo commento.

Labelladdormentata ha detto...

Era un po' che non ti leggevo, anche perchè entrambe poi non scriviamo più tanto spesso. Cedo che i figli siano un tramite fantastico per vedere ed entrare in contatto con l'umanità che ci circonda e con cui veniamo in contatto.
Un abbraccio!

nonsisamai ha detto...

Labellaaddormentata: Vero! Un abbraccio a te