martedì 10 novembre 2020

è un'altra vita

Questa cominciata sabato, è un'altra vita.

Tutto è uguale, ma tutto è così diverso!

I media non sono più al servizio di Trump. Non siamo più costretti a sentire ogni tweet e ogni complotto. Perfino Fox News non ne vuole più sapere e oggi ha tagliato il collegamento con la Casa Bianca quando la responsabile dei rapporti con la stampa ha cominciato come sempre a spargere notizie false sulle elezioni.
Ora si parla di Biden, si parla dei primi cento giorni, dell'accordo di Parigi, del piano contro la pandemia e soprattutto di come superare questi quattro anni orribili senza dividere ulteriormente la popolazione.
Non dico che tutto sia perfetto, figuriamoci, ma l'atmosfera già da ora mi sembra decisamente più costruttiva.
Quando Trump fu eletto ci fu immediatamente un'impennata di episodi di intolleranza. Episodi sentiti non al telegiornale, ma dalla viva voce di amici e conoscenti che non potevano credere a quello che stava succedendo. La collega costretta a consolare la figlia che per la prima volta in vita sua si sentiva rivolgere da un'estraneo, così senza motivo, mentre portava fuori il cane, l'odioso "N word". L'amica messicana che all'improvviso venne rimproverata dal vicino di casa di una vita per parlare in spagnolo. Il cambiamento fu repentino 4 anni fa come lo è oggi.
Le elezioni hanno conseguenze reali, alcuni forse non se ne rendono conto.
Una piccola cosa. Ho notato che nel mio quartiere sono stati tolti già prima della nomina ufficiale quasi tutti i vari 'yard signs', i cartelli che si mettono in giardino per mostrare il proprio supporto per un candidato o un altro. Ho visto che alcuni hanno sostituito la bandiera Biden/Harris con quella americana che forse non avevano più l'orgoglio di esporre.
Piccoli gesti che mi fanno pensare che la maggior parte della gente sia stufa di urlarsi contro, di dare il peggio di sè.

Tutto è uguale, ma tutto è così diverso oggi .

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