domenica 8 novembre 2020

e quindi uscimmo a riveder le stelle

Questa settimana è stata intensa. 

Le brutte notizie dall'Italia di nuovo in lockdown, diverse persone care che si trovano a vivere situazioni molto complicate e chiaramente l'ansia per le elezioni americane. 

A un certo punto è saltata fuori una foto del 9 Agosto 1974, il "Goodbye Dick" party dove i genitori di Mr. J festeggiavano in pieno stile anni Settanta le dimissioni di Nixon.


Festeggeremo anche noi? Di sicuro non quanto loro, su questo non c'è discussione. Il telefono nel frattempo si riempiva di notifiche. Cosa ne pensi tu che sei lì? Cosa succederà?

Finché ho spento tutto e ho fatto ricorso a uno dei pochi 'coping mechanism' (dice il dizionario 'strategia di adattamento' ma non è proprio uguale...) che mi sono rimasti durante la pandemia: fare passeggiate, ascoltare musica e parlare con gli amici veri vicini e lontani. E' andata molto bene.

Fra grandi passeggiate e lunghe chiacchierate per qualche mezz'ora ogni tanto sono riuscita a dimenticare tutto quello che stava succedendo. Voi mi raccontavate che avreste passato la notte in bianco a guardare i risultati delle elezioni e io meditavo di andarmene a dormire presto. Ci fossi riuscita.

Il momento peggiore è stato martedi notte. Non è stato tanto lo svantaggio iniziale di Biden. Se avete seguito bene (io consiglio sempre e solo Francesco Costa de Il Post se cercate notizie in italiano sulla politica americana) saprete che era stato ampiamente previsto fra i vari scenari. Quello che non mi sarei mai aspettata è che due mostri come Mitch McConnel e Lindsey Graham - non so quanto questi due nomi siano noti al pubblico italiano, ma soprattutto il primo, è imprescindibile se ci si vuole capire qualcosa - sarebbero stati rieletti. Ecco lì mi ha preso lo sconforto. Per un attimo ho avuto paura che avrebbe vinto di nuovo l'arroganza, la cattiveria pura, il passatismo. In quei momenti però tornavo con la mente alla sera di Halloween, sabato scorso: non era un paese sull'orlo della rivolta civile quello. E tornava la fiducia nell'umanità. 

Eppure se ne parlava tanto dei possibili scontri. A Washington l'ansia saliva  al punto da prepararsi ai risultati sbarrando i negozi con assi di legno come se stesse per succedere il finimondo. 

Conosco, credo e spero, solo una persona in Italia che si augurava che Trump vincesse. Dico solo questo: quando tifate per dittatori o aspiranti tali chiedetevi con grande serietà se vi piacerebbe vivere in un paese governato in quel modo.

Grazie al cielo quell'incubo è finito. 

Tenete d'occhio le storie su IG e FB. Vi farò vedere i posti belli in cui sono stata in questi giorni. Non smetterò mai di ripeterlo: il Texas è meraviglioso.
Tanti dall'esterno si aspettavano che diventasse finalmente 'blu', noi qui invece eravamo decisamente meno convinti. Beto O'Rourke anche questa volta, ha fatto un lavoro pazzesco. Non si è fermato un secondo, è andato ovunque a parlare con la gente. Ci stiamo senz'altro arrivando, ma i tempi evidentemente non sono ancora maturi per un cambiamento così radicale. 

Del resto per me il fascino del Texas sta tutto nelle sue mille contraddizioni.

Il clima, in generale, mi sembra completamente diverso da quello di 4 anni fa. Senza fare troppi discorsi che adesso è il momento di festeggiare: è tornata la civiltà, tutto qui. 

Ieri, per me e molti altri, è stato senza dubbio il giorno più felice del 2020.

2 commenti:

Antonella ha detto...

“Don’t worry ‘bout who’s saying what/ It’s gonna be fine/ Work what you got.” Abbracci dall'Irlanda, che festeggia con voi con i fuochi d'artificio non usati (messi da parte, just in case) ad Halloween!

nonsisamai ha detto...

Grazie Antonella! Niente fuochi d'artificio qui, ma tanta allegria.