giovedì 6 agosto 2020

che cos'è una karen e cosa succede quando ne incontri una

Sapete che cos'è una "Karen"?
Una Karen è una donna bianca americana che pensa di essere autorizzata a fare quello che le pare in virtù del privilegio che è convinta di possedere per via del colore della sua pelle e dello stato sociale che ne deriva.
Se volete una spiegazione divertente, cliccate qui. La voce narrante è quella di Sir David Attenborough e fa molto ridere. Se volete una spiegazione seria, anzi serissima perchè questo delle Karen è in realtà un problema vero che ha radici storiche che affondano nella schiavitù e che è costato la vita a molte persone (Emmett Till, il caso più tristemente famoso) vi consiglio questo illuminante episodio di Code Switch.
Karen è un archetipo. Mentre è certamente vero che le generalizzazioni lascino sempre il tempo che trovano, non si può negare che ci sia un qualche problema di fondo in questo caso specifico. Le orribili Karen sono tante, sono ovunque e sono moleste.
Cosa succede quando incontri una Karen?
Ne ho incontrate varie in questi anni e non è mai stata un'esperienza piacevole. A volte le Karen hanno perfino il famoso taglio di capelli alla Karen (qui) e sono ancora più riconoscibili.
Il primo incontro fu molti anni fa quando ancora non credo esistesse il termine "Karen".
Andò così.
Dopo una serie di ritardi, decisi di chiedere a una collega, per favore, di arrivare in orario. Tutto qui, una comunicazione di servizio. Quando feci questa banale richiesta, però la reazione della Proto-Karen, chiamiamola così, mi spiazzò completamente. Scoppiò a piangere in maniera incontrollata. A quel punto io, imbarazzatissima, sdrammatizzai. Ci fu anche un piccolo abbraccio e amiche come prima. Ero convinta che tutto fosse risolto, che magari avesse qualche problema personale, un esaurimento nervoso: qualcosa che non va una cinquantenne che reagisce così sul lavoro ce la deve avere, no? Invece venni a sapere in un secondo momento che subito dopo l'abbraccio, corse a lamentarsi dalla preside e fece richiesta di non avere mai più nulla a che fare con me. Dopo quell'episodio, continuammo a vederci in giro per la scuola per molti anni e lei continuò come se nulla fosse accaduto a farmi mille sorrisi e complimenti ogni volta che mi incontrava. Bless her hearth.
Questo piccolissimo incidente mi lasciò molto perplessa ovviamente. Non avevo mai visto nessuno comportarsi in quel modo e chiesi a diversi amici di aiutarmi a capire. Un'amica di famiglia, una donna di grande cultura e intelligenza, texana, più meno della stessa età di Karen, fece la diagnosi più precisa:
- Devi sapere che c'è una categoria di donne nella società americana che usano il pianto o la rabbia per ottenere ciò che vogliono. Ricorda che è un'arma, non è emozione vera. Non farti commuovere, è una strategia ben collaudata, loro sanno perfettamente che funziona, è una scorciatoia.
Cosí ieri vado al parco e mi imbatto in un'altra Karen, una Karen anti-masker questa volta.
Cerco di portare Joe e Woody al parco giochi tutte le mattine più presto che posso, viste le temperature ridicole dell'estate texana. Le mascherine ce le ho nello zaino (insieme al disinfettante e all'igienizzante e tutto il resto), ma non le mettiamo quasi mai. Anche le volte in cui incontriamo qualcuno, c'è tutto lo spazio necessario a non respirarsi addosso. Ho la sensazione che i bambini il più delle volte sappiano molto bene come comportarsi. Suppongo che gli altri genitori si regolino più o meno come la sottoscritta e spieghino la situazione facendo capire con chiarezza quello che si può fare e quello che non si può fare in questo momento storico.
Normalmente io mi tengo a debita distanza dai loro giochi. Già stiamo insieme giorno e notte da mesi e mesi, al parco ne approfitto per leggere e stare un po' per conto mio. Ogni tanto do un'occhiata, tutto lì. Ieri no. C'era un bambino che faceva il prepotente. Si era messo davanti a Joe e Woody e non solo non li faceva passare, ma urlava e rideva a squarciagola.
In una parola: droplets, miliardi di droplets. Vade retro droplets!
Sono intervenuta senza drammi, sorridendo, semplicemente per ricordare a tutti di mantenere le distanze. Noi stavamo comunque per andarcene via.
La madre del bambino che fino a quel momento aveva assistito a tutta la scena senza alzare un dito, a quel punto è scattata come una molla e ha cominciato a urlare come una matta che se ne andava a cercare un altro parco dove si può giocare e non ci sono persone... come me.
Come me come? Che non apprezzano che si respiri addosso ai propri bambini nel bel mezzo di una pandemia? Va bene, ciao.
Come dicevo, stavamo già per andarcene, ma ho aspettato un attimo perchè non volevo trovarmi da sola con lei nel parcheggio. Era completamente fuori di sè, mi ha fatto leggermente paura. Ha continuato a sbraitare non so cosa, forse ce l'aveva anche con il figlio, poi è entrata in macchina e se n'è andata via sgommando a tutta velocità. Avrebbe potuto investire qualcuno.
C'erano solo un paio di adulti lì che hanno assistito alla scena a bocca aperta. Una mamma è venuta da me a dirmi che le dispiaceva per come ero stata trattata e esprimere la sua solidarietà.
Questo è quello che succede quando le persone pensano di poter mettere una certa forma di arroganza, che loro scambiano per libertà personale, davanti a tutto e tutti.
Mi sono imbattuta in una Karen e anche anti-masker all'opera e mi ritengo quasi fortunata, come quando incontri un orso o qualche altra belva feroce e sopravvivi per raccontarlo.
Mi dispiace tanto per quel povero bambino, questo sì. Chissà come si è spaventato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi spiace molto! Deve essere uno spettacolo orribile : (
Sono fortunato siccome tutti gli americani che conosco sono persone di grande cultura e intelligenza e non mi sono mai imbattuto in una Karen in vita mia... Good luck!
(marco v)

Anonimo ha detto...

che situazione terribile.
(qui a beverly hills maschera obbligatoria per tutti, anche se cammini per strada, e giochi chiusi)

valeriascrive

Antonella ha detto...

Ma l'equivalente maschile? Urban Dictionary parla di Man-Karen ma io non l'ho mai sentito usare.

nonsisamai ha detto...

Antonella, non l'ho mai sentito.

nonsisamai ha detto...

Antonella: l'episodio di Code Switch che ho linkato dovrebbe chiarirti dei dubbi. E' un comportamento tipicamente femminile dai tempi della schiavitù. Ed è anche un modo di essere e agire molto sfaccettato, tanto è vero che si conclude che le "Karen" più pericolose non sono quelle che finiscono sui giornali, ma quelle che si mimetizzano fra i liberal.