venerdì 11 gennaio 2019

variazioni sul tema marie kondo

A capodanno è uscita la serie di Marie Kondo su Netflix e tutti in questo periodo sono tornati a parlare di lei qui, un po' come quando uscí il suo primo libro, che devo confessare, mi stancò ancor prima di leggerlo.
L'organizzazione della casa è un argomento che mi interessa da quando Joe ha cominciato ad avere un paio d'anni e non riuscivo in nessun modo a buttare via o regalare le sue cose. Mi sono messa a studiare a fondo il problema con i suoi diversi approcci (ne ho scritto varie volte qui), ma tutta la ritualità del KonMari non mi attirava per niente. Quell'idea strampalata degli oggetti che dovrebbero sprizzare gioia, troppe regole e troppi precetti per i miei gusti. Non seguo alla lettera neanche le ricette di cucina, figuriamoci. 
Poi un giorno per caso, ho ascoltato una lunga intervista a Marie Kondo (la trovate qui completa di transcript se vi interessa) e ho capito che c'é davvero qualcosa che merita riflessione nel suo messaggio. Ascoltare dalla sua voce -quando ancora non era un personaggio pubblico e dava pochissime interviste- come è nata e come si è evoluta la sua filosofia, che è legata fra l'altro allo scintoismo, mi ha fatto guardare oltre il fenomeno commerciale. La cosa che mi ha affascinato di più è il passaggio dall'ossessione minimalista di buttare via tutto all'idea opposta di concentrarsi sulla gioia che danno gli oggetti da tenere.
Si tratta di creare uno spazio in cui vivere che sia pieno di tutte quelle cose che ci fanno stare bene. E' un'idea semplice e geniale al tempo stesso a cui non si pensa mai nella quotidianità finchè non nasce un malessere. 
La serie è interessante perchè il metodo viene applicato in modo pratico e si capisce che non è così difficile e ferreo in fondo. Lei sembra una fatina dei cartoni animati, non dà mai giudizi, lascia che i clienti decidano da soli cosa tenere e cosa buttare.
Varie persone che conosco, dopo aver guardato la serie, sono passate ai fatti. Insomma, girano un sacco di foto di cassetti e stanze sottosopra in questo periodo. Anch'io sto cercando di darmi da fare come ogni gennaio. Riorganizzare è il mio proposito costante per il nuovo anno perchè non basta farlo una volta l'anno, è un lavoro sempre in divenire, soprattutto con due bambini. Ieri ho organizzato tutti i loro vestiti, ma so già che fra tre mesi dovrò riconsiderare tutto, si ostinano a crescere a ritmo continuo e costante quei due. Poi fra tre mesi non riorganizzerò e la casa pian piano tornerà nel caos, in modo che a gennaio 2020 possa riprendere in mano il mio solito proposito. Va sempre così, è una delle poche certezze che mi rimangono.
Mi piace l'idea generale del KonMari, ma ho bisogno di farla un po' mia. Ad esempio: per me, per una serie di motivi, buttare è difficilissimo. Negli ultimi anni ho imparato a donare. L'idea che un oggetto che ho amato abbia una sua vita e aiuti qualcun altro dopo di me, mi consola e mi soddisfa, ma ci sono cose che non sono facili da piazzare. Mi sono resa conto di avere troppi asciugamani e cuscini, ad esempio. Mi hanno ingombrato l'armadio per anni finchè finalmente un mese fa non mi è venuto in mente di donarli al canile. Sono stati contentissimi loro e anch'io, soluzione perfetta, deve solo venirti in mente.  
Ieri invece, ho deciso di buttare tutti i cibi scaduti. Il problema è che per prima cosa ho trovato un'intera confezione di Brioschi. Vi immaginate il divertimento a vederla frizzare per mezz'ora nell'acqua? Non potevo non farlo vedere ai bambini. E se aggiungessimo un colore? E se mischiassimo i colori primari? E se usassimo i contagocce e le siringhe e...il vulcano e i dinosauri! Altro che riorganizzare la cucina, è venuto fuori un delirio. Però è stato divertente e per me è la cosa più importante.
Ho fatto pace con il fatto che non sarò mai una persona organizzata e precisa, non fa parte di me, però so di avere bisogno di vivere in quella via di mezzo fra il caos e l'ordine che mi permette di non sentirmi sopraffatta. Quando intorno a me c'è troppo disordine, mi sento oppressa e non riesco nemmeno a pensare in modo lucido, mi viene l'ansia. Sembra un problema banale, ma non lo è.
Così continuo a lavorare su me stessa, ci provo almeno. 
Marie Kondo nell'intervista raccontava essere svenuta per il troppo organizzare e di avere avuto un'illuminazione al risveglio. 
Chissà, magari se smettessi di leggere, scrivere e guardare serie sull'organizzazione e mi mettessi a organizzare sul serio potrei avercela anch'io una qualche illuminazione. 

3 commenti:

Bulut ha detto...

Ma è belissimo quello che hai fatto con l'effervescente scaduto!!!
Tanto, appunto, era scaduto, e suppongo che ai bimbi sia piaciuto un sacco!
Bello, bello!

:D

drusilla ha detto...

Ieri ho guardato un paio di puntate della serie di Marie Kondo. Ne avevo sentito parlare molto ma non ho mai letto i suoi libri.
Io sono una persona abbastanza organizzata e lo stile di vita che ci fa cambiare casa ogni tre/quattro anni non mi permette di accumulare troppa roba. Però, come hai scritto tu, ci sono cose che fatico a buttare e preferisco dargli nuova vita regalandole a qualcun altro a cui possono servire.
La serie non mi sembra brutta, lei lascia scegliere ai diretti interessati, sorride sempre e infonde molta tranquillità.

nonsisamai ha detto...

Bulut: tanto soprattutto al piccolo. E a me! ;)

Drusilla: la serie mi ha chiarito molto le idee sul metodo, a me è piaciuta, molto pratica e utile.