martedì 8 gennaio 2019

la teoria dell'autista

Una delle cose migliori in assoluto del piccolo viaggio in California che abbiamo fatto alla fine dell'anno, è stata parlare con gli sconosciuti. Ognuno ci ha aiutato a capire meglio qualcosa da un punto di vista ogni volta diverso e unico e ci ha fatto divertire o ci ha aiutato. Il surfista de La Jolla, l'uomo d'affari canadese che passava le feste con l'ex moglie e l'attuale marito, l'ex calciatore ex cabarettista al momento autista e scrittore di Manchester, tutti personaggi stupendi. Ce n'è stato uno però che mi è rimasto impresso in particolare.
Era l'ultimo giorno e lui era un autista Uber o Lyft, non ricordo. Ci ha accolti come dei vecchi amici ed è partito subito in quarta a raccontarci la storia fantastica e molto nebulosa di una strana signora, una giocatrice di poker professionista, che è salita in macchina e gli ha chiesto di andare a Las Vegas. Lui ha pensato al ristorante Las Vegas o qualcosa del genere, invece lei voleva andare proprio a Las Vegas in Nevada, che dista ore e ore di strada in mezzo al deserto da San Diego in California, dove ci trovavamo. 
- Che dite? Ho fatto bene a rifiutare? 
Beh sì dai, sembra la trama di un episodio di Breaking Bad e si sa cosa succedeva ai personaggi secondari. 
- Già, forse è stato meglio così. Ma sapete che in realtà da quando faccio questo lavoro ho ritrovato la fiducia nel prossimo? Sembra incredibile, ma la gente non è pazza! Tu guardi le notizie e sembra che ci siano serial killer dietro a ogni angolo invece la maggior parte delle persone sono tranquille, normali, anche buone a volte. 
In effetti, la gentilezza dei californiani lì a San Diego è speciale, ti fermi un attimo a ragionarci anche se vieni da un posto come il Texas in cui ti chiedono come stai tesoro? dieci volte al giorno. 
Lui aveva una teoria a riguardo. 
Secondo lui la gente fa uno sforzo notevole per andare oltre con la cortesia. Diceva che nei posti che frequenta abitualmente -bar, ristoranti, ecc. - adesso tendono a chiamarlo per nome, prima no.  
Lui è convinto sia una reazione ai problemi che ci sono al confine e alla demonizzazione dei rifugiati  portata avanti dall'attuale governo. A mezz'ora c'è Tijuana e le storie di chi è riuscito in qualche modo a passare da questa parte sono terribili. 
L'autista diceva...non ne possiamo più. Vogliamo vivere in pace, non vogliamo vedere gente trattata in questo modo. C'è voglia di civiltà, di capire e di aiutare, di essere normali
Mi piace la sua teoria e anche la sua idea di normalità e spero che sia come dice lui, anche se come al solito sembra sia necessario toccarle con mano queste realtà per empatizzare, non si può semplicemente credere che se queste persone accettano il rischio di un viaggio di questo tipo, non hanno altra scelta. A Dallas non mi sembra di vedere il cambio di atteggiamento di cui parlava lui, forse siamo troppo lontani dal confine per immedesimarci? 
Intanto il governo è chiuso da 17 giorni perchè il congresso rifiuta di approvare i fondi per costruire il famigerato muro di Trump. In questo momento ci sono milioni di lavoratori federali obbligati a lavorare senza paga da prima di Natale, tanti si stanno mettendo in malattia, i musei sono chiusi, i parchi nazionali si stanno riempiendo di spazzatura e Trump vuole andare avanti a oltranza perchè dice che tenere i criminali, i terroristi e gli stupratori sudamericani fuori di qui è l'unica vera emergenza. Poco importa se poi in realtà i terroristi arrivino comodamente in aereo e alle frontiere ci siano più che altro famiglie che spontaneamente si consegnano alle forze dell'ordine per chiedere asilo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà, probabilmente anche a lampedusa si respira la stessa aria.
Io sono atterrita dai commenti che sento ,ovunque qui in Italia, sulle situazioni dei migranti.Sai che ci sono 49 persone , salvati da navi di OONG che non hanno un porto a cui attraccare? Nessuno li vuole...men che meno l'italia.
E io penso: ma davvero queste persone affrontano dei rischi immani per arrivare in Europa ,portano i bambini con loro, sottopongono loro a questi rischi per arrivare in Europa e delinquere?
Non credo proprio.Vorrei proorpio sapere quanti spacciatori immigrati sono arrvati su un barcone e quantio in aereo.Ma queste cose non ce le dice nessuno.
E poi, 49 persone su 200 milioni di europei, che cosa sono??una goccia, dove sta la minaccia? Sento addirittura dire che l'abbassamento degli stipendi italiani è da imputare agli immigrati, che accettano di lavorare per pochi euro.Balle,balle gigantesche.E la maggioranza ci crede.
simona

nonsisamai ha detto...

Simona concordo con te.

Bean far away ha detto...

È vero che la maggior parte delle persone sono tranquille e super friendly, durante un viaggio in giro per gli USA con mio figlio l'estate scorsa, abbiamo preso tantissimi voli e dopo i vari video virali di gente che si mena al check-in o viene trascinata fuori dall'aereo con la forza, eravamo un po' sul chi va la. Invece niente, solo grandissima cortesia, una volta un volo era 2 hours late e al gate niente, tutti tranquilli che leggevano, si facevano i cavoli loro col telefono, perfino la hostess che chiamava mio figlio di 18 anni HONEY e lui tutto goduto...