venerdì 22 giugno 2018

bello essere qui

La tragedia dei rifugiati, al momento, è una delle tue più grandi preoccupazioni nella vita. Hai il cuore a pezzi pensando a quei viaggi della disperazione. Bambini separati dai genitori, navi abbandonate alla deriva.
Poi tocca a te.
Devi prendere i tuoi due bimbi, un paio di aerei e tornare in Italia -non in Siria- per l'estate.
I biglietti ce li hai, i passaporti ce li hai, il cibo e i soldi pure. Lo stress e lo stomaco chiuso non mancano all'appello. Del resto, non è mica un viaggio semplice.
Da sola. Due bambini. Due aerei.
Il sistema di intrattenimento del secondo volo, quello di otto ore: rotto.
ROTTO.
Appena lo hanno annunciato sono scoppiata a ridere in maniera isterica. Nemmeno nelle mie più perverse fantasie ansiogene ero riuscita a immaginarmi uno scenario simile.
Si può sapere io a questi due (soprattutto al piccolo che già dopo il primo volo è stanco morto e vuole tornare a casa e vuole il papà) che accidenti gli racconto per otto ore?
E niente. Non gli racconto proprio niente perché grazie alla noia (o all'abbassamento del livello di ossigeno?), si addormentano quasi subito e continuano a dormire beati praticamente per tutto il viaggio.
La compagnia aerea ci ha già mandato dei voucher per scusarsi del terribile errore, ma che errore? Li ringrazierei! È la prima volta in tutti questi anni che dormono non solo sull'aereo, ma anche la prima notte in Italia.
Loro dormono e io invece sono qui alle due di notte a scrivere, ma quello è un altro discorso.
Ciò che più conta: bello, dopo un anno, essere qui.
🇮🇹❤️

1 commento:

Nuvola ha detto...

:D :D

Goditi la tua permanenza in Italia!!!!