venerdì 1 dicembre 2017

living it all / 2

Mr J é stato qualche giorno a New York per lavoro. La sera prima che partisse mi è venuto un brutto mal di gola, ma poi mi sono sentita meglio. L'avevo anche rassicurato: "A parte questo leggero mal di gola, mi sento benissimo!".
Ieri, dopo che mi ha mandato un messaggio per dirmi che si era imbarcato e che stava tornando a casa, mi sono improvvisamente resa conto che non solo il mal di gola non se n'era andato, ma non mi reggevo quasi in piedi. 
Streptococco. 
Mi sono dovuta mettere a letto, fortuna che a quel punto c'era lui a prendersi cura di tutti gli esseri umani e non la cui sopravvivenza dipende solo da noi due. La mia unica preoccupazione, nel delirio dell'improvvisa malattia, era che avevo una lezione di arte questa mattina e non avrei mai e poi mai voluto cancellarla all'ultimo momento. E poi l'esame. Non potevo certo studiare in quelle condizioni. Dico con quel filo di voce che mi resta: 
- Però non è giusto! Già ho i minuti contati per studiare, per di più mi becco una bronchite e uno streptococco in tre settimane...
- Allora smettila di stressarti.
- Stressarmi? Io? No, guarda che io sono tranquillissima. Se non passo l'esame, lo rifaccio, che sarà mai.
- E' evidente che ti stanno venendo tutte queste cose adesso perché sei sotto stress. Stai tranquilla e vedrai che starai meglio e andrà tutto bene. 
E niente. Dice che lo stress non si vede, il disonesto.
E siamo ancora a novembre. 
Realisticamente dubito di poter superare l'esame e tutte le feste indenne.

                                              ...

Il giorno dopo, mi sento meglio. Ma sì, facciamo un salto al supermercato dopo scuola.
Avete presente quando i bambini di due anni fanno i capricci senza motivo, solo per stanchezza, e si disperano e non c'è assolutamente niente da fare tranne aspettare che si calmino da soli e ti si fa il vuoto intorno e tutti ti guardano e vorresti far finta di passare di là per caso, ma ti rendi conto che l'abbandono di minore è reato e così stai lì e abbozzi e rispondi di sì a tutti i geni che hanno consigli da darti anche se ti piacerebbe mandarli a fare un giro? Ecco così. 
Del tipo che se avessi scritto questo post in inglese sarebbero bastate due banalissime parole: temper tantrum.
Venti minuti. Non sapete le lacrime. La disperazione allo stato puro, l'angoscia. E adesso? Come se non fosse successo nulla, come se me lo fossi sognato. 



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