mercoledì 29 novembre 2017

living it all

In questi giorni mi sono tornati in mente gli ultimi tempi dell'Erasmus. C'erano gli esami e dovevo studiare molto, ma allo stesso tempo volevo divertirmi. Cose tipo, viaggiare, ubriacarmi, andare a ballare. Era stato senza dubbio l'anno più esaltante della mia vita. In inglese, c'è un termine perfetto per l'esperienza che avevo fatto: life-changing. Ma di lì a breve avrei dovuto dire addio a tanti amici e compagni di avventure indimenticabili e anche a un grande amore, un certo texano biondo e arrabbiato col mondo che sicuramente non avrei mai più rivisto né sentito (perchè sono sempre stata un'ottimista io, eh).
Ricordo che per qualche giorno ci provai a fare tutto, poi a un certo punto scattò qualcosa. Per la prima volta, mi ribellai al mio micidiale superego di ventenne con la testa fin troppo sulle spalle e decisi, sì decisi, che non avrei rinunciato a nulla. In fondo se i Queen ci hanno insegnato qualcosa, è proprio questo, no? Avrei continuato a uscire fino a tardi e andare in giro e avrei anche superato i miei esami. E lo feci. Volevo tutto e mi presi tutto con una determinazione che non avevo mai saputo nemmeno di avere.
Adesso, dopo tanto tempo, mi sento esattamente nello stesso modo. Ho un esame enorme la settimana prossima e tante altre cose fondamentali da fare non solo affinché questa casa non crolli con tutti i suoi abitanti umani e non, ma anche per raggiungere il mio agognato obiettivo professionale. Ecco, se vi dico che mi sento friggere dalla voglia di tornare a insegnare, immaginate una sensazione fisica. Ho veramente bisogno di tornare nella classe di arte, se non metto tutte le idee folli che ho nella testa da qualche parte, rischio di perdere la ragione. Però friggerei nella stessa misura se perdessi anche solo una tappa della crescita dei miei bambini. A loro, in fin dei conti, cosa frega dell'esame? Loro vogliono solo fare i bambini, pensare a Babbo Natale, ai nonni che arrivano, alla festa di compleanno e sapete che vi dico? Anch'io. Poi le cose prima o poi andranno come devono andare anche senza sbattere la testa contro il muro.
L'importante, certe volte, è sapere quello che si vuole.

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