domenica 8 ottobre 2017

perché le statue dei confederati no ma l'architettura fascista sì

Come sapete qui negli Stati Uniti si stanno pian piano rimuovendo o ricollocando i monumenti dedicati alla celebrazione dei soldati confederati. 

Il New Yorker si è chiesto allora come mai in Italia, a differenza di molti altri paesi come la Francia o la Germania, ancora ci siano così tanti monumenti fascisti e nessuno se ne lamenti. 
Ecco, può essere anche una provocazione intrigante questa, ma si tratta di due questioni a mio parere assolutamente non comparabili. 

Qui stanno rimuovendo non edifici perfettamente inseriti nel contesto culturale dell'epoca come la stazione Centrale di Milano o il Palazzo della Civiltà Italiana a Roma, ma banalissime statue equestri dedicate alla celebrazione di chi ha cercato attivamente di dividere il paese in due e promuovere lo schiavismo. 

Le statue americane oltretutto sono state erette soprattutto agli inizi del Novecento o negli anni Sessanta come risposta ai movimenti per i diritti civili, con lo scopo principale, dunque, non di preservare la memoria storica o portare avanti un ideale estetico, ma di intimidire chi si batteva per l'uguaglianza e auspicare un futuro dominato dai bianchi.

Se la questione vi interessa quanto interessa a chi scrive, è in arrivo un lungo post sull'argomento. 

Nel frattempo i neonazisti sono tornati a marciare su Charlottesville come ad agosto.

4 commenti:

Napee ha detto...

L'argomento è molto interessante, non sono informata sull'argomento, ma ritengo che i monumenti fascisti facciano parte della nostra storia e se sono solo arte, senza richiami alla politica, non offendono nessuno.

Anonimo ha detto...

a me interessa, molto. sui monumenti fascisti devo riflettere meglio. comunque un conto sono monumenti, edifici o stradoni, un altro statue o busti, e ci mancherebbe ancora avere figure di mussolnii n giro!
anna

La perfezione stanca ha detto...

Bell'argomento. Approfondiamo.

MarKino ha detto...

uhm. argomento complesso, però mi sembra che ci siano più differenze che similitudini.
Il problema corrente, negli USA, sono questi monumenti che, come dici te, nella maggior parte sono stati eretti 50-100 anni dopo la guerra, per affermare/celebrare idee segregazioniste. L'equivalente italiano potrebbe essere intitolare strade o erigere monumenti (nuovi) a gerarchi fascisti. E, nonostante concordi che lo stato italiano ha tenuto sempre un atteggiamento vago ed un po' cerchiobottista, direi che in generale siamo d'accordo che si tratti di una cazzata (qua bisognerebbe aprire il discorso sul fatto che non abbiamo mai fatto veramente i conti col nostro passato, anche perché la maggior parte dei fascisti han convenientemente gettato la camicia nera alle ortiche l'8 settembre e alcuni son stati eletti in parlamento con la coscienza "pulita").
L'altro aspetto son gli edifici storici ed i monumenti d'epoca. Ora: a me non sembra (magari mi sbaglio) che negli USA si parli di abbatere edifici di interesse storico perché legati al periodo dellaguerra di secessione. Perché di questo, si tratterebbe. E la mia idea è che quegli edifici vadano preservati, per interesse storico ed artistico. La cosa "corretta" da fare sarebbe "contestualizzarli", ma non puoi mettere la Casa del Fascio di Como in un museo ...