lunedì 16 ottobre 2017

asia argento e rose mcgowan

Il caso delle molestie sessuali compiute dal produttore cinematografico Harvey Weinstein ai danni di numerose attrici, mi interessa soprattutto per un motivo: mette in luce in maniera lampante l'enorme differenza culturale e di mentalità fra gli Stati Uniti e l'Italia. 
L'unica cosa che ho sentito dalle mie amiche americane è che sono contente e fiduciose perché per la prima volta si parla apertamente di abusi che sono sempre stati noti, e riguardano anche altri ambienti professionali, ma non sono mai stati condannati né tantomeno discussi dall'opinione pubblica. Certo, ammettere che ci sia un problema è sempre il primo passo, però io francamente non ci riesco a essere così ottimista considerando che questo paese che non ci mette nulla a licenziare un produttore sporcaccione, è tuttora guidato da un altro sporcaccione che ha vinto le elezioni pochi giorni dopo essere stato ascoltato da tutto il mondo mentre si vantava di poter afferrare qualunque donna per i genitali (l'ha detto lui e in modo molto più volgare) in quanto ricco e famoso. 
Tornando a Weinstein, c'è un'attrice americana, Rose McGowan che nell'ultimo anno ha raccontato diverse volte di essere stata violentata da un importante produttore che molti ritengono essere Weinstein, ma di cui lei non ha mai fatto il nome in modo diretto. Perché? Lo ha scoperto in questi giorni il New York Times: all'epoca l'attrice firmò un accordo legale in cui si impegnava a mantenere il silenzio in cambio di una grossa somma di denaro da Weinstein.
La situazione di questa attrice è piuttosto controversa quindi, tanto quanto quella di Asia Argento, che ha dichiarato di aver subito delle violenze vent'anni fa, ma di aver taciuto per paura di ritorsioni professionali. 
Il fatto interessante è che Asia Argento in Italia la stanno spolpando viva, mentre Rose McGowan, con delle critiche, sì, ma in generale qui viene difesa.   
Su questa vicenda posso offrirvi solo tanti dubbi e nessuna certezza. Faccio molta fatica a immedesimarmi in queste donne, però non le condanno, mi limito a cercare di capire come tutti
Quello che mi fa impressione è l'accanimento con cui in Italia ci si scaglia contro chi denuncia, soprattutto Asia Argento, in quanto italiana immagino. 

Perché non si è mai vista tutta questa indignazione contro uno stupratore o, in questo caso, anche contro tutti quelli intorno a lui che lo hanno coperto per decenni?

Che conclusioni staranno traendo in questo momento tutte quelle donne vittime di violenze che stavano considerando l'ipotesi di denunciare? 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

la storia di weinstein mi lascia tanto basita.Più che latro mi sembra ipocrita parlarne così tanto , anche sui nostri media.A holliwood probabilmente era uno dei soliti segreti di pulcinella: tutti sapevano e facevano finta di niente.Ora che il mostro è stato smascherato tutti en prendono le distanze.Davvero nessuno sapeva o immaginava?? Io non sto dicendo che le donne che hanno denunciato fanno male, e non voglio neanche giudicare: consenzienti o no, le donne che si sono prestate alle sue richieste non erano in posizione paritaria, c'è stata sicuramente coercizione.Cosa che capita e può capitare in tutti gli ambiti di lavoro, non solo alle donne.Francamente credo alla clinton, credo alla moglie, e anche a chi denuncia.Ma tutti qeusti attori che negli anni lo hanno ringraziato, i registi suoi amici, i soci, Lombardo: non sapevano nulla di nulla??Nessuno ha fatto neinte per fermarlo??E no ..troppo facile ora sbattere il mostro in prima pagina,e fare la figra dei "puri".La Argento purtroppo "paga" per la sua figura di donna trasgressiva,di femme fatale , per un'immagine che ha qui in Italia ma non negli USA dove, forse, non è così famosa econtroversa. Una donna ceh si mostra forte e trasgressiva, che in realtà si è piegata al sistema.Ha tutte le attenuanti, secondo me.Ma probabilmente le donne italiane non glielo perdonano.Complice anche una cultura che tendenzialmente fa dire "se l'è cercata".
Io sono dalla parte di Asia Argento.Penso che sia una vittima,non solo di Weinstein , ma soprattutto dei suoi genitori.Che, in quanto persone di quel sistema, avrebbero dovuto metterla in guardia, che avrebberoro dovuto farle capire che il suo valore di attrice ( e di persona) lo è "a prescindere" , e che non bisogna cedere alle lusinghe di un "capo".Certo, poteva dire di no, ma ha avuto paura.Come tanti, come tante, di fronte a chi ha il potere di decidere della tua vita, professionale o no.Quante donne (e uomini) ricevono avance da un superiore e stanno zitte, per paura di perdere il lavoro??Oppure pensano che quello sia il solo modo per emergere?
Ecco, il problema è questo: cambiare testa, soprattutto per noi donne, capire che il nostro valore è "a prescindere" , che non dobbiamo sempre dire di si, adeguarci.
Simona

MaryA ha detto...

...un'analisi verosimile l'ha fatta la Lucarelli. In parole povere dice che nel caso della Argento, come in chi ha accettato, usufruito e ha tratto beneficio dalle avances del produttore, poteva sia lei che le altre dire di no, sottrarsi, denunciare e perseguire la strada del successo in modi più leciti. La violenza è stata sicuramente subita ma anche accettate al fine di ottenere un beneficio ed è questa la differenza non da poco a mio avviso, da chi è stata stuprata ina una situazione e contesto fatto di violenza pura e gratuita. Insomma più che critica la mia è un velato dubbio sulle finalità delle molestie...mi pare più concreto lo sfogo e le denunce di quelle (poche) donne che hanno rifiutato le molestie e magari ora fanno le cameriere nei caffè di Hollywood ma con una dignità che sovrasta le montagne Rocciose! Asia Argento come tutte le altre, è una vittima ma oltre che del produttore anche del sistema ma ripeto, il dubbio di quel NO non detto mi lascia perplessa. Non mi sento di giudicare, perché quando si è giovani e ribelli non ci si sofferma molto sulla questione etica e morale, ma con il tempo a volte le azioni del passato si rivelano più pericolose di quelle che credevano.

nonsisamai ha detto...

Si possono fare mille considerazioni. L'aspetto più interessante della vicenda per me è che in Italia l'attenzione è tutta su un caso specifico (caso non privo di contraddizioni, sono d'accordissimo anch'io) mentre qui si è colta l'occasione per dare vita a un movimento più ampio. Molte mie amiche qui stanno usando l' #metoo per dare l'idea della vastità del fenomeno. In Italia invece rimane un caso di cronaca come tanti altri, mi pare.

MaryA ha detto...

Su questo hai pienamente ragione. È solo un caso di cronaca e si limita solo ad una singola persona, ed è così che viene trattato anche dai media come se il fatto riguardasse solo Asia Argento. Però sentivo proprio questa sera un'intervista alla radio a Roberto D'Agostino (non so se lo conosci) uno che nel gossip quello più torbido ci sguazza, che denunciava proprio un costume anche italiano e molto diffuso per giunta. Roma, Milano, Cologno Monzese...ci sono dei produttori, talent scout, registi di una certa notorietà, ma anche semisconosciuti con molte attrici e starlette che fanno tappa prima nelle loro alcove per poi passare nei vari studi televisivi e set cinematografici. Come al solito anche se sanno tutto, a tutti conviene, ma si sa, a nascondere la polvere sotto al tappeto siamo campioni, ed è più facile attaccare e giudicare alla carlona. Tipico italian style.
Un caro saluto. Ti leggo spesso ma è la prima volta che commento...credo.

nonsisamai ha detto...

MaryA: grazie per esserti palesata, è sempre un piacere sentire l'opinione di chi c'è dall'altra parte. A presto!

Giupy ha detto...

Credo che tu abbia colto perfettamente nel segno. La questione non e' se una singola persona (Asia Argento) sia colpevole o no di qualcosa. Il punto e' avere il coraggio di parlarne, di denunciare, e di fare qualcosa per cambiare un sistema di potere sbagliato che fa del male a donne e uomini assieme. Mi pare che certa gente, Lucarelli in primis, abbiano un po' mancato il punto della questione.

Anonimo ha detto...

credo che ,comunque, in Italia si sia dato peso alle sole dichiarazioni di Asia perchè, comunque, i fatti riguardano principalmente personaggi americani e attori americani o comunque naturalizzati tale.E poi la polemica su Asia è tutta via social.Non ci sono dossier giornalistici o interviste mirate .
Fosse stato protagonista, che ne so, un De Laurentis allora forse i nostri giornali ne avrebbero parlato diversamente.
Comunque ricordo ceh, all'epoca degli scandali delle papi girl, credo fosse il 2010 anche in Italia ci si era un pochino "movimentati" sull'argomento, con alcune manifestazioni sui diritti delle donne.
Certo, caso del tutto diverso..
simona