venerdì 7 luglio 2017

cancellare i ricordi

L'anno scorso ho mandato Joe a un campo estivo qui vicino. Non è andata bene. Le sue maestre avevano un senso dell'umorismo molto italiano, se così si può dire, che lui non capiva minimamente. Mi viene in mente quando si fece male e loro, dopo essersi appurate che non si fosse fatto nulla di grave, cominciarono a prenderlo in giro per "fargli tornare il buon umore". Non funzionò. È che le maestre americane non manifestano nessun senso dell'umorismo, si comportano sempre come se ti credessero anche quando non sono convinte e di solito si limitano a aiutarti. Ci furono molti molti episodi sgradevoli. Una volta, gli assegnarono il premio "Pisolo". Lui tornò a casa tutto orgoglioso con la sua coccarda senza capire che si trattava di un altro scherzo dovuto al fatto che i primi giorni aveva ancora un po' di fuso orario e tendeva ad addormentarsi ovunque. Alla fine, il campo estivo era diventato un dramma e non ce lo mandai più.
Immaginate la mia sorpresa quando lui, arrivati qui quest'anno, mi ha chiesto esplicitamente di tornare nello stesso campo estivo.
Pare che non si ricordi nulla di negativo, -assolutamente nulla è stranissimo- anzi al contrario ha idealizzato tutto.
Ieri ha cominciato ed è andata molto bene. Lui è contento e le maestre probabilmente hanno capito meglio la situazione perché poi l'anno scorso ci fu un lungo e interessantissimo chiarimento fra noi.
Insomma non capisco, non capisco come Joe abbia cancellato tutti i brutti ricordi così, ma se è contento lui, sono contenta anch'io.

6 commenti:

La perfezione stanca ha detto...

Bhè, forse lui, essendo ancora abbastanza piccolo, ha percepito meno di te la negatività dell'esperienza. Forse gli è rimasta solo un'idea di estraneità e poiché è curioso e sempre interessato a nuove scoperte, vuole approfondire la conoscenza di questi strani italiani.
In fondo, se ci pensi bene, se provi a ricordare quando eravamo bambini, restavamo colpiti da cose di nessuna importanza per gli adulti e invece ignoravamo avvenimenti macroscopici, a cui gli adulti attribuivano grande importanza.
Fossi in te la prenderei bene, pur restando in guardia, "non si sa mai". 😂😂😂

Anonimo ha detto...

Probabilmente tuo figlio ha vissuto l'ex situazioni diversamente da come le hai vissute tu, magari qui che ti sono sembrati piccoli drammi per lui forse non lo erano... Io non riesco ancora a capire quando. Mio figlio ingigantisce le situazioni per ricevere coccole e attenzioni e quando la "sofferenza "è effettivamente tale. Ma lui comunque è ancora piccolo..mi fa impressione sentirti parlare di senso dell'umorismo, non credo lo sia,forse è un approccio culturale diverso:il premio pisolo non è una presa in giro,ma un "premio "alla peculiarità del bambino... Le maestre avevano trovato questa particolarità in lui, non si trattava di una presa in giro.. Anche al nido di. Mio figlio a fine anno consegnarono delle coccarde,a chi laurea in lettere per la propietâ linguistica, a chi in arte drammatica, per i capricci palesi, chi scienze motorie.. Mio figlio ebbe il premio moto da corsa perché giocava solo con quella.. Mi dissero al colloquio che mio figlio era "triste" e poco entusiasta, io che lo conosco so che lui non ama farai notare ,e se le situazioni non gli piacciono si isola, ma al nido semplicemente non trovava il suo ambiente ideale. Questo per dire che, con tanti bambini e poco tempo da dedicare ad ognuno non sempre le maestre trovano subito l'approccio migliore.. Simona

nonsisamai ha detto...

Ho riassunto,ma ci sarebbero mille aneddoti sul campo estivo dell'anno scorso. Purtroppo ne scrissi solo sulla pagina FB e ora non saprei come linkare tutto. Qualche volta proietto come tutti i genitori, ma non in questo caso. Era stato un vero dramma e non per me. Io capivo perfettamente l'approccio delle maestre italiane. Pur non apprezzando i loro metodi capivo e sentivo il loro affetto per i bambini e la loro buona fede, Joe no. Volevo che imparasse i modi di qui, ma non funzionò. Smisi di mandarlo perché piangeva disperato al solo pensiero, lui che non piange praticamente mai. Sui premi poi ...assolutamente no. Lui non sapeva nemmeno chi fosse Pisolo, è una presa in giro sì se l'altro non ha la possibilità di capire lo scherzo. C'erano vari "premi" ambigui. Mi rimase impresso il premio "veline" ad esempio: non saprei come interpretarlo io che sono un adulta, non capisco che messaggio possa arrivare a due ragazzine...di essersi comportare come due ochette? Di essere belle? Non riesco nemmeno a immaginare premi simili in una scuola americana.
Ma ciò che conta è che sia tutto superato e che quest'anno per un motivo o per l'altro tutto fili liscio.

Anonimo ha detto...

Beh orario che mi dici così è un centro estivo un po' particolare... Io forse non lo avrei riscritto. Ma se il bambino reagisce bene.... Meglio così

nonsisamai ha detto...

A me l'anno scorso è sembrato​ molto "vecchio stampo", un po' come ai miei tempi, però mi va bene che Joe faccia un'esperienza un po' meno protetta. Voglio che impari a stare con tutti. L'anno scorso lo shock è stato troppo forte, quest'anno invece sembra aver assorbito le differenze e probabilmente anche il chiarimento con le maestre è servito. Ci siamo capiti tutti meglio. Lui adesso sa cosa fare se non capisce qualcosa: deve solo chiedere spiegazioni e nessuno lo prenderà in giro o lo sgriderà. Mi fa piacere che sia riuscito a trasformare un'esperienza negativa in qualcosa di buono.

Zion ha detto...

direi che è un ENORME successo, direi! In bocca al lupo. :-)