venerdì 13 gennaio 2017

il bambino scomparso

L'altra sera io e Mr J abbiamo ricevuto una telefonata contemporaneamente. Si sentiva un messaggio registrato. Una voce femminile, giovane all'apparenza, spiegava che un bambino di otto anni era scomparso nel nostro quartiere e di consultare la pagina Facebook della polizia locale per maggiori informazioni. Si scusavano per il disturbo durante le ricerche e si dicevano a disposizione per tranquillizzare i bambini che si fossero spaventati vedendo i poliziotti in giro.
Quando ho visto la foto del bambino, poco piu' grande di Joe, mi si e' come aggrovigliato lo stomaco. Per prima cosa ho pensato a questo clima folle che abbiamo. Tre giorni prima avrebbe rischiato come minimo di morire di freddo, ma quella sera sembrava primavera, almeno questo, anche se questi quartieri residenziali sono cosi' bui. Se di giorno non sono molto trafficati, la notte sono deserti. Infatti, la polizia chiedeva di accendere tutte le luci nei giardini delle case per facilitare le ricerche. Su Facebook si formavano gruppi di volontari, una mobilitazione generale. L'idea di un bambino da solo, nella notte, mette un'ansia incredibile, si pensa subito al peggio. Un elicottero ha cominciato a sorvolare la zona. Avrei voluto smettere di preoccuparmi visto che non potevo farci nulla, ma non ci riuscivo. Fortunatamente dopo cinque ore il bambino e' stato trovato sano e salvo. Ha preso un brutto voto o qualcosa del genere e ha avuto paura di tornare a casa. 
Ieri si e' presentato alla stazione di polizia con i suoi genitori e ha offerto il pranzo a tutti gli agenti che lo hanno cercato. Quel sorriso, quella faccia da monello, mi sono un po' commossa.
Al di la' di questo e' stato davvero bello vedere la comunita' accorrere in aiuto di uno dei suoi membri anzi forse e' stato bello per me piu' che altro accorgermi che una comunita' esiste, peccato esca fuori al meglio quasi sempre in circostanze straordinarie di pericolo o difficolta'.
Mi ha colpito anche lo sforzo della polizia non solo nelle ricerche, quello spero sia normale, ma soprattutto nel coinvolgere i cittadini e nel dare un'immagine di se' efficiente e allo stesso tempo umana e gentile. C'e' un estremo bisogno di questo tipo di rassicurazioni in questo periodo. Oltretutto il bambino e' afroamericano ed e' venuta fuori una gran bella immagine, con tanti strati di significato. Speriamo di vedere piu' storie come questa in futuro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E, quando succedono, raccontarle. Ne abbiamo bisogno. Grazie per averlo fatto
Mila

mocaliana ha detto...

Speriamo! Davvero!

NonPuòEssereVero ha detto...

Tutto è bene quel che finisce bene...

Sabina ha detto...

Che ansia! Fortuna che tutto si è risolto per il meglio!

Ogni tanto anche a San Francisco mi è capitato di ricevere gli allarmi mandati dalla polizia per i bambini rapiti... mi hanno sempre messo in agitazione! Non riesco ad immaginare cosa possano provare i genitori di quei bambini in una situazione del genere...