giovedì 11 giugno 2015

l'incidente di mckinney

McKinney e' una cittadina qui vicino. Forse per questo l'incidente del poliziotto Rambo che viene chiamato a risolvere una banale lite durante una festa di ragazzini (quasi tutti di colore) e dopo una rocambolesca entrata in capriola finisce per puntare la pistola e bloccare una pericolosissima quindicenne in bikini sedendocisi sopra, mi ha colpito tanto. Avrebbero potuto essere i miei studenti, i figli dei miei vicini di casa.

Mi ha colpito la violenza, il sessismo, il razzismo e soprattutto la stupidita' che poteva facilmente causare ancora una volta la morte di qualche innocente (come spiega Steven W Thresher nell'editoriale piu' appassionato che abbia mai letto su un giornale come il Guardian).

La notizia ha fatto subito il giro del mondo e la condanna e' stata pressoché unanime. L'agente e' stato definito indifendibile dai suoi stessi colleghi e alla fine si e' dimesso. Ha poi spiegato attraverso il suo avvocato di aver agito in maniera avventata perche' ancora sconvolto dopo essere intervenuto sulla scena di un suicidio e di un tentato suicidio quello stesso giorno. 

Umanamente lo si puo' anche capire al limite - io mi sconvolgo per molto meno - ma se scegli di fare quel mestiere devi avere i nervi piu' saldi del cittadino comune, altrimenti non ha senso, peggiori solo le situazioni.

A me e' sembrato, leggendo quella dichiarazione dell'avvocato, che il poliziotto non si rendesse conto di far parte della storia di questa societa'. E' un momento molto particolare, contrassegnato da enormi tensioni razziali e le ragioni personali -ho avuto una giornata no- in una prospettiva simile contano zero perche' la tua cosiddetta giornata no  ora come ora, puo' scatenare una rivolta senza precedenti, basti pensare a Ferguson.  

Poche settimane fa, a Waco, sempre qui in Texas, due bande di motociclisti si sono affrontate in pieno giorno, davanti a un ristorante affollato, uccidendosi a vicenda. Nove morti. Anche quella notizia ha oltrepassato i confini nazionali, ma la polizia e' intervenuta in modo completamente diverso. Nelle foto che giravano ovunque si vedevano questi pericolosi energumeni accusati di omicidio seduti tranquillamente ad aspettare che li portassero via senza nemmeno le manette, quasi annoiati. Quindi tu che osservi, e nel mio caso da molto vicino, hai questa sensazione netta e avvilente di ingiustizia: la polizia si accanisce con una violenza spaventosa contro degli adolescenti neri a una festa in piscina in un quartiere residenziale perche' teme per la propria incolumita', ma tratta questi motociclisti bianchi, assassini dalla pistola ancora fumante con i guanti, li lascia perfino liberi con in mano cellulare a giocare per ingannare il tempo.

In questo paese, e in Texas sicuramente piu' che altrove, c'e' un problema razziale, e' evidente, ma qualcuno si ostina a non vedere.

5 commenti:

MarKino ha detto...

ma lo processano, o dimissioni e pace fatta? che poi magari le dimissioni son molto di piu` di quello che si raggiungerebbe con un processo (vedi cucchi), pero` ...

Anonimo ha detto...

Senza voler difendere un indefendible, però non sono molto d'accordo con la frase "Per fare il poliziotto devi avere nervi sopra la media". Mi sembra una visione molto romantica... come se tutti i medici avessero "la vocazione" o tutti gli insegnanti avessero "il dono". La maggior parte della gente vuole solo un lavoro e cerca di trovare il meno peggiore che gli permetta di vivere. Il che vuol dire sforzarsi a fare alcune cose che magari non ci piacciono o per cui non siamo portati e non ci riescono bene.

Zion ha detto...

la frase chiave è proprio " il poliziotto non si rendesse conto di far parte della storia di questa società". Non credo che molte persone vedano le conseguenze delle proprie azioni, e le responsabilità personali possono assolutamente diventare sociali se si ricopre un ruolo come quello del poliziotto, politico, etc.

Il problema razziale cmq c'è anche in Italia ma non si nota perchè le persone con colore della pelle diversa sono ancora una percentuale molto molto bassa e spesso non hanno diritti.

nonsisamai ha detto...

markino: secondo me dimissioni e pace fatta, a dir tanto. staremo a vedere.

anonimo: capisco la necessita' di trovare un buon lavoro, ma bisogna anche essere onesti, sia con se stessi che con gli altri. lo dico anche perche' faccio parte di una categoria altrettanto sensibile, quella degli insegnanti, e purtroppo vedo quotidianamente i danni fatti da chi non ha nessuna attitudine a svolgere quel tipo di lavoro. non tutti possono fare tutti i lavori, ma ce ne sono tanti fra cui scegliere, almeno qui.

nonsisamai ha detto...

zion: hai ragione, e' un problema di moltissimi paesi e anche italiano in forme diverse, ma altrettanto pericolose.