giovedì 26 marzo 2015

la chiamano gelosia

Confesso. Sono il genitore che arriva all'uscita di scuola trafelato all'ultimo minuto. Mi consola solo il fatto di non essere mai proprio l'ultima di tutti, per fortuna ci sono sempre una o due che fanno perfino peggio di me. Pensavo che Joe non ci facesse caso, anzi non pensavo niente. Ma oggi avevo appuntamento con la maestra e quindi sono arrivata mezz'ora prima della fine delle lezioni. Sono andata a prenderlo al solito orario, alla fine forse anche piu' tardi, ma lui deve avermi individuato perche' la prima cosa che mi ha detto, pieno di orgoglio, appena mi ha visto e' stata: "Oggi sei stata la prima di tutte le mamme!". Avrei voluto sprofondare.
Avevo completamente rimosso quella sensazione dei bambini. Quando non vedono la mamma nel pubblico della recita, quando scrutano la strada davanti alla scuola e i minuti non passano mai.
Senza dubbio Joe e' nel pieno dell'elaborazione dell'arrivo del fratellino. Tutti parlano di gelosia, ma quello che vedo e' solo tanta insicurezza nei confronti dei genitori, specialmente io. E' strano perche' tu li ami in una maniera sconsiderata totale e ti accorgi che loro, ancora, nonostante tutto quello che ti sembra di fare, hanno bisogno di conferme ogni giorno, non ne sono mai poi cosi' sicuri.

4 commenti:

Drusilla ha detto...

Mi hai fatto riflettere, credo tu abbia proprio ragione, loro hanno bisogno di conferme ogni giorno.

Mamma in Oriente ha detto...

Hai ragione, è come se tutto quello che fai non servisse a nulla. Niente è ovvio per loro. Io non lavoro e,nonostante mi sembri di fare tanto per loro, soprattutto il grande e' sempre a sottolineare se una mamma ha fatto un'altra cosa che io non ho fatto!

ciacco29 ha detto...

Un po' si e un po' no.
Nel senso: i bambini (e non solo loro a dire il vero) hanno bisogno di conferme ogni giorno ed il fatto che noi li amiamo oltre ogni limite non significa per ciò solo che si sentano amati. Purtroppo o per fortuna, come in ogni rapporto, occorre dare ciò che serve.
E lo dico perchè uno dei miei figli è molto diverso da me nel modo di essere e sentire, quindi ciò che per me è immediato o istintivo, semplicemente, a lui non arriva o nona rriva nello stesso modo.
La questione è complicata, ma diciamo che esserci emotivamente parlando è fondamentale, sempre e soprattutto nel momento in cui ci si prepara ad accolgiere una persona in più.
Allo stesso tempo, se ogni conferma porta con sè l'esigenza di una conferma ulteriore, in una specie di gara in cui l'asticella si alza smepre, allora no. A un certo punto si deve mettere un limite, spiegandolo, rassicurando, ma anche un po' sottraendosi.
Sono contorta lo so, ma non sempre i percorsi sono facili e lineari

nonsisamai ha detto...

e' vero che ci deve essere un limite. in realta' non sono per niente sicura che nonostante tutto mi scapicollero' a scuola per essere la prima, mia madre non lo faceva e non ho mai messo in dubbio il suo amore, mi dava solo fastidio ;) e' giusto venirgli incontro, ma anche fargli capire che bisogna imparare ad amare le persone cosi' come sono, anche con i loro piccoli e grandi difetti. del resto, e' quello che facciamo noi con loro e con tutti, e' la vita.