giovedì 13 marzo 2014

di spagnoli e sudamericani. e anche di noi

Ho conosciuto degli spagnoli molto simpatici e interessanti l’altro giorno. Professionisti che hanno viaggiato, che parlano due o tre lingue, in teoria persone dalla mentalita’ aperta. Eppure una cosa mi ha colpito: come si riferivano ai sudamericani. Provano orrore per il modo in cui parlano spagnolo ad esempio e un po’ lo posso capire. Anche io ho imparato lo spagnolo in Spagna e all’inizio ero abbastanza frastornata. Devo confessare che in particolar modo, quando mi e’ capitato di fare da supplente di spagnolo qui, un po’ mi ha sconcertato vedere che non solo si usano altri termini, ma perfino le regole grammaticali vengono insegnate diversamente. Mi sembrava sbagliato perche’ era contrario a quello che avevo sempre saputo, pero’ non ho mai giudicato male nessuno per questo, so che si tratta di un’evoluzione naturale della lingua, non e’ una questione di ignoranza. Chi dice che una lingua e’ migliore di un’altra poi? Le lingue non sono una cosa morta e fissa, sono vive e si modificano in continuazione a seconda di chi le usa.

Tante volte vengo scambiata per sudamericana e la cosa mi e’ completamente indifferente. Se mi parlano in spagnolo rispondo in spagnolo, mica spiego che sono italiana. Invece questi spagnoli mi sembravano proprio desiderosi di distinguersi. In particolare, non mi e’ per niente piaciuta l’espressione che ho visto sulle loro facce quando a un certo punto e’ apparsa una quinceañera. Una quinceañera e’ una ragazzina che compie quindici anni. In Messico e’ una festa importantissima, ancora di piu’ dei nostri diciotto. Ignoro come vengano festeggiate in patria, di certo qui i messicani non badano a spese. Il fatto e’ che di solito e’ davvero una tamarrata incredibile, perfino i miei amici messicani ci scherzano su. Servizi fotografici, vestiti coordinati con gli invitati, limousines, tutto molto kitsch. Pero’ a vederli fanno comunque tenerezza questi genitori emozionati con queste ragazzine vestite da principesse che si godono il sogno di essere al centro dell’attenzione per un giorno. Gli spagnoli invece avevano un senso di compatimento che non mi e’ piaciuto, il classico guardare dall’alto in basso, senza simpatia, con superiorita’.

Insomma, mi sono chiesta se anche noi italiani facciamo la stessa impressione quando parliamo di come gli stranieri rovinino i nostri piatti o di come storpino la nostra lingua. 

Se e’ vero che critico chi cerca di preparare la nostra pasta in maniera improbabile, e’ anche vero che adoro gli egg noodles americani. Se e’ vero che per me la pizza italiana nel forno a legna e’ il massimo della vita, e’ anche vero che una pizza americana fatta bene la mangio piu’ che volentieri. Insomma, una cosa non esclude mai l’altra, c’e’ spazio per tutto e tutti.

3 commenti:

Luciano ha detto...

Bello questo post, mi piace tanto.
Posso permettermi una pignoleria? Spesso si parla dei messicani come "sudamericani", e non lo sono affatto. Il Messico è quasi tutto in America del nord e solo per un pezzettino in America centrale. Il sudamerica comincia dal canale di Panama, ben lontano. Io uso sempre il termine America Latina per definire un territorio così ampio.
La festa dei quindici anni per le ragazze corrisponde alle nostre feste dei 18, con, in più, una messa di ringraziamento. Poi ci sono feste sobrie e tamarrate.
Riguardo alla lingua, devo dire che trovo brutto lo spagnolo di gatto Silvestro che si parla in Spagna.
A me, a scuola, facevano passare l'inglese britannico come corretto e quello americano come un brutto dialetto che storpia tutto, privo della dignità di lingua. Ma chi dice che una lingua è superiore a un'altra?
Gli spagnoli, quando hanno invaso il messico hanno imposto l'uso dell'ustedes perché volevano essere chiamati "lor signori".Così lo spagnolo americano ha preso la sua strada.
Sulla cucina, non credo che ci sia un italiano pronto a tradirla. Per quanto riguarda la pizza americana, dovrai scrivere 20.volte sul tuo quaderno "non lo faccio più.

Zion ha detto...

Ahahaha Luciano, ma dai, la pizza americana è diversa, tipo come se fosse "finta", ma spesso ha un buon sapore, quindi può piacere.
Rido tantissimo!

Ps nonsi, questa cosa è eterna. Quando parla uno svizzero italiano, noi si ridacchia.

Luciano ha detto...

Questo "noi si ridacchia " tradisce un'origine toscana. Ho visto giusto?