giovedì 8 agosto 2013

differenze nell’educazione?

Forse qui tocchiamo un altro tasto dolente, ma parliamone pure. I bambini italiani mi sono sembrati piu’ teppistelli di quelli americani ed e’ un’impressione non solo mia, ma abbastanza comune anche fra altri italiani che conosco qui.

Le mie amiche mamme li’ mi hanno raccontato che ci sono bambini che gia’ a tre o quattro anni dicono le parolacce e parolacce vere da adulti che mi hanno fatto fare un salto dalla sedia perche’ saranno casi limite, ma qui non ho mai (mai) sentito una cosa del genere ne’ come mamma ne’ come insegnante da un bel po’ di anni in una scuola elementare con asilo annesso.

Anche il piccolo Joe ha avuto qualche brutta esperienza, niente di che’. Una volta, ad esempio, era su una di quelle giostrine in cui si mette il gettone e tre bambini piu’ grandi hanno cominciato a chiamarlo faccia di serpente e faccia di maiale senza nessun motivo, per divertimento. Lui non ci ha nemmeno fatto caso, ma a me aveva fatto un po’ specie questa cosa. Prima di tutto perche’ non mi aspettavo che i bambini italiani usassero ancora gli stessi insulti di quando ero piccola io e poi perche’…insomma non si fa. Quelli di cinque anni che se la prendono in gruppo con quello di due che nemmeno capisce cosa stia succedendo? Non si fa o non si faceva almeno, e’ proprio una cosa meschina. Poi, un’altra volta, c’e’ stato un bambino dolcissimo che al parco, ha chiesto per favore di salire su una sorta di altalena con lui e invece dopo si e’ capito che voleva solo schiaffeggiarlo a ripetizione. Sono una mamma terribile lo so, ma dopo averglielo tolto di dosso mi e’ venuto un po’ da ridere, era una scena obiettivamente buffa. Ad ogni modo, nessuno si e’ fatto male e la nonna del bambino era a dir poco mortificata, non la smetteva piu’ di scusarsi. Pero’ come si scusava?

Qui se succede una cosa del genere, ti aspetti che l’insegnante o il genitore o chi per lui faccia qualcosa. Si puo’ trattare di un discorso o di un castigo, il famoso timeout, ma ad azione corrisponde reazione. E poi eventualmente le varie scuse all’altro genitore.

Invece la nonna ignorava il bambino e con me usava un solo argomento che in Italia sentivo sempre come se fosse normale, ma che di normale forse non ha proprio niente.

- Sa, prima era cosi’ bravo, ma da quando va all’asilo….

Incolpare l’asilo o la scuola, mi sembra il colmo eppure e’ la scusa che ho sentito piu’ spesso in questo tipo di situazioni. Ma cosa insegnano a questi bambini? Le maestre non li controllano? Sicuramente si’, ma a sentire questi discorsi viene il dubbio.

Non solo non assisto abitualmente a comportamenti di questo tipo nella scuola in cui lavoro qui, ma per quanto riguarda la mia esperienza personale di genitore, posso testimoniare l’esatto opposto: il comportamento migliora all’asilo e spesso purtroppo tende a peggiorare nei periodi di vacanza.

Come al solito, vi racconto solo le mie impressioni e mi fa sempre molto piacere confrontarle con le vostre, ma a me pare che fondamentalemente la differenza sia una per quanto riguarda l’educazione dei bambini.

In Italia si tende a dare tantissima attenzione ai bisogni del bambino (hai mangiato? devi mangiare, non sudare, copriti che prendi freddo, ecc… ). Qui invece, ti puo’ capitare benissimo di vedere un bambino a maniche corte in pieno inverno perche’ l’attenzione non e’ poi tanto sui bisogni primari del bambino stesso, ma su chi c’e’ intorno al bambino e su come lui ci si rapporta. In sostanza, e prendetela un po’ cosi’ com’e’ questa cosa, secondo me si impara fin da piccoli a non disturbare. Non fare nulla che possa dare fastidio agli altri, non alzare la voce, chiedere permesso, chiedere con gentilezza e soprattutto ringraziare, ringraziare e ringraziare.

Qui le emozioni vengono abbastanza represse, da noi a volte buttate fuori con troppa facilita’. Mi pare che una sana via di mezzo gioverebbe a tutti.

28 commenti:

Sabina ha detto...

Qualche settimana fa sono stata ad un concerto di musica classica all'aperto qui a San Francisco e c'erano moltissimi bambini. Per due ore non è volata una mosca! Sono rimasta molto sorpresa... Non so se in Italia i bimbi sarebbero rimasti fermi e zitti per un tempo così lungo, godendosi lo spettacolo o giocando silenziosamente sull'erba senza disturbare neanche mamma e papà!

Marica ha detto...

questa delle parolacce e' vero, o meglio.. ogni volta che torno in italia resto stupita da quante parolacce dicano i bambini, e ogni genitore dice "le ha imparate all'asilo dagli altri bambini"

senza parole :-/

nonsisamai ha detto...

Del resto se al telegiornale sentono che tale senatore ha dato della faccia da orango alla tale ministra, é chiaro che l'unica cosa che gli rimane é che le parole non valgono nulla.

Valentina VK ha detto...

La mia e' molto molto energica, tante' che a quasi tre anni la devo portare in giro nel passeggino xche x strada si butterebbe sotto le auto e corre dovunque ma mai dritto.ciononostante nei negozi nn tocca le cose o se lo fa le prende con attenzione e le rimette al posto, ai ristoranti mangia seduta e poi gioca sotto I'll tavolo, in aereo o in treno nn disturba nessuno.ha I'll brutto vizio di strappare I fiori,preso con le margherite nei prati di quando abitavamo in francia ma ci stiamo lavorando.zero parolacce, sempre grazie e prego e buongiorno e arrivederci, in italiano in polacco e data l importanza delle 4 parole,anche in inglese e francese. Io pero credo molto nell insegnare con l esempio. Ogni cartaccia che cade mi chino a raccoglierla e lei ora fa uguale.mi domando questi bambini teppisti quante parolacce sentono in casa o alla tivu' lasciata accesa con noncuranza, quanto vedono I piu grandi schiaffeggiarsi e trattarsi senza rispetto, buttar le cose x strada etc

Valentina VK ha detto...

Insomma mia figlia e' la prova che un bambino puo avere un carattere da terremoto eppure capire le buone maniere:non e' che siccome non e' una tipa tranquilla mi sono arresa. Ovviamente ogni giorno cento vecchie sul bus mi devono dire che la bambina e troppo poco vesdtita x I'll freddo,che fa troppo caldo x portarla fuori, che e sporca di latte o di briciole, che la pizza che le ho messo in mano e' calda, che I'll gelato le si sta sciogliendo. E' una palla campare in un ambiente dove tutti ti dicono come dovresti fare su argomenti che tu invece ritieni nn importanti,xche se la bambina ha freddo lo fa capire e la copro,se la pizza e calda impara a soffiarci sopra e se I'll gelato le si scioglie impara a mangiarlo piu veloce la prossima volta. Pero' nessuna di tutte queste persone ti dice:ma che brava la tua bambina che non mi manda a quel paese! :-)

Valentina VK ha detto...

Ultima cosa:quanti bambini teppisti sono portati dai genitori regolarmete fin da piccoli ai concerti o ai ristoranti? Certo che sde per 3 anni vivono in casa o all aperto spadroneggiando senza limiti,poi nn si puo girare l interruttore al primo concerto...

cowdog ha detto...

le parolacce, be', si sa da dove vengano ultimately. in italia si parla come scaricatori di porto, una cosa che in UK, in germania e in US di sicuro non si fa. anche se devo dire che il mio tappo un paio di giorni fa se n'e' uscito con una parolaccia in tedesco che di sicuro non veniva da noi ;-) per quanto riguarda l'eta', e' molto vero che i bambini in eta' da asilo (3-6 qui in germania) diventano teppistelli, ma credo sia una coincidenza, una caratteristica dell'eta', una fase di crescita, un reclamare l'indipendenza. io non so come siano gli asili italiani, ma qui in germania la disciplina e le regole sono un must negli asili, ci sono punizioni (adeguate) per chi disturba la quiete pubblica, si enfatizza la necessita' di adeguarsi alla societa'. non so nemmeno come siano i bambini italiani, a dire il vero, a me qui non sembrano particolarmente angelici, ma qualcuno mi ha fatto notare che il mio tappo si comporta bene quando e' in giro con me, mi ascolta e ubbidisce (anche se e' un teppista, intendiamoci) e cosi' anche i bambini tedeschi in vacanza pare siano visti come educati. non so dove stia il problema, ma sospetto che lo sforzo congiunto genitori-scuola sia necessario per crescere una persona educata.

cowdog ha detto...

in generale comunque io vedo molta piu' cortesia fuori, qui e in UK (scherzando a mio marito dico che in UK prima di accoltellarsi ci si dica may I? sorry). questo non solo la dice lunga sul tipo di regole che vengono insegnate, ma anche sul tipo di influenza che questo tipo di societa' educata ha sui bambini. in italia, e questo lo vediamo soprattutto da lontano, si sbraita, ci si manda a vaffa, si e' normalmente scortesi col cliente. e quello che mi colpisce e' che lo si fa con gli sconosciuti, come se fosse scusabile, mentre poi con gli amici si e' tutti sorrisi e cerimonie.

Isa ha detto...

Non ho figli, quindi ti do il mio punto di vista di bambina :D 1) verissimo che qui tutti parlano come scaricatori di porto. È un problema che ho anche io a 30 anni. Non mi rendo conto di parlare così e la cosa viene considerata "da scaricatori di porto" dalle generazioni più vecchie "un parlare colorito e deciso" dai miei contemporanei. Non dico tante parolacce perché voglio insultare o pormi in modo minaccioso, è una cosa che ormai è insita nei miei pattern linguistici. 2) in Italia in generale c'è questo sentimento "fotti per non essere fottuto" con cui si tende a giustificare un certo farsi giustizia da soli/arraffare alla prima occasione/pretendere perché se aspetti il tuo turno non ti verrà dato. Per cui mostrarsi aggressivi aumenta le tue chance di ottenere ciò che ti interessa nel minor tempo possibile.

A me quello che dà più fastidio è che i genitori italiani abbiano questo atteggiamento da "io prima", per cui ovunque vai, chi è arrivato prima occupa tutto lo spazio, figli inclusi, e ad ogni modo sia loro sia i loro figli vengono prima di qualsiasi altra persona. Per cui poco importa se il bambino prende a calci il sedile del vicino sul pullman, chissene se in spiaggia anziché parlare ci si urla come aquile, nessuno che guarda che il bambino non dia fastidio agli altri (tipo alla cassa del supermercato, dove il bambino rigorosamente si appende allo scivolo dopo la cassiera proprio mentre tu devi riempire il sacchetto...

Baol ha detto...

Il fatto di trovare la colpa in qualcun altro è una deriva che ho visto avvenire nelle ultime generazioni. Se ai miei fosse stato detto che avevo combinato qualcosa sta sicura che la colpa l'avrebbero data a me, non ad una eventuale istituzione.

Valentina VK ha detto...

pero' vedi Pola, secondo me tutto parte dal fatto che i genitori urlano anziche' avvicinarsi ai figli e quindi poi quelli imparano che urlare per comunicare e' normale...poi appunto ci si preoccupa che il bambino non sudi ma non che rispetti il sedile del prossimo. insomma le priorita' sono molto diverse.
Contemporaneamente molte persone senza figli quando io vado in giro in italia con le mie pargole, appena mi vedono si spaventano e si allontanano, tipo che se mi siedo al bar cambiano tavolo dicendo a bassa voce ommioddiooooo, ma non puo' lasciarli alla babysitter o ai nonni per farsi l'aperitivo?? (no, non posso, e francamente non voglio, ho diritto anche io a sedermi al bar con loro) salvo poi venirmi a fare i complimenti che le bambine 'era come se non ci fossero". Anche questo e' sbagliato, a vlte in Italia mi e parso ci fosse piu' tolleranza verso animali da compagnia che verso bambini, e alla fine se un bambino piange per un minuto (non dieci, coi genitori che nn si preoccupano di risolvere la crisi), non e' una cosa cosi' grave da non poter sopportare un attimo. Avendo vissuto in francia dove tutti gli adulti, genitori e non, rispettano molto i bambini e i bambini rispettano tutti gli adulti, penso che la grossa differenza con l italia derivi dal fatto che ormai da noi sono tanti anni che di bambini ce ne sono pochi: i bambini non sono abituati a giocare con fratelli piu piccoli e piu grandi, imparando a condividere spazi e oggetti e a essere protettivi dei piu piccoli, gli adulti o sono iperprotettivi e pieni di attenzioni fino ai vizi perche' il bambino e' il figlio unico e nipote unico di 4 nonni, oppurenon avendo figli nipoti o cuginetti non hanno assolutamente comprensione per i piccoli...

Anonimo ha detto...

Ma una volta i genitori non usano le sberle per educare i bambini? Poi questa cosa è stata definita "barbarica" e ora qualcosa nella loro educazione è cambiata. Col giusto buonsenso credo che qualche tradizione si potrebbe ripristinare.

cowdog ha detto...

le sberle anche no. non solo non servono a niente (ho due maschi e nei momenti duri, ma duri davvero, mi e' capitato di allungare una botta sul sedere), ma sono davvero da barbari. tra l'altro in germania e UK picchiare i bambini e' assolutamente illegale (si', anche se si tira una sberla si e' passibili di denuncia)

ero Lucy ha detto...

Bello questo post e I punti di vista qui sopra. Non ho ancora esperienza qui, mentre so fin troppo bene, da educatrice, quello che accade in italia. E mi piacerebbe che tu potessi approfondire questo discorso delle "punizioni". Spessissimo in italia, almeno nelle scuole da me frequentate, un bambino manesco verso gli altri non viene redarguito.

cowdog ha detto...

@ero Lucy: nell'asilo tedesco del mio grande (ha 4 anni) la punizione e' un "Klugesspiel", ovverosia un gioco intelligente, tranquillo, come un puzzle o un rompicapo. il bambino viene allontanato dal gruppo, messo a sedere ad un tavolo da solo a fare il rompicapo. in questo modo il bambino viene distratto e si tranquillizza, poi tutto ricomincia come prima. In UK invece c'era una zona time-out, ovvero un'area della stanza dove il bambino veniva messo (lontano dal resto del gruppo) a tranquillizzarsi per qualche minuto. in entrambi i casi l'idea e' di allontanare il bambino dal gruppo (cosa che non e' in genere presa bene) e dargli tempo di calmarsi e ricominciare senza musi da parte di nessuno

nonsisamai ha detto...

valentina vk: complimenti! non sembra un tipetto facile :) ma sono completamente d'accordo con te. se le fai trovare tutto pronto, lei non avra' mai il bisogno di chiedere quello che vuole. e' un discorso di indipendenza che condivido. e anche sul fatto dei genitori che urlano sistematicamente. mi sembra chiaro che poi trasmettano qeul tipo di metodo comunicativo.

cowdog: e' quello che ti dicono sempre anche qui come un mantra: consistency consistency consistency

nonsisamai ha detto...

pola: non saprei... ma forse il parlare 'da scaricatori di porto' e' molto una cosa sudeuropea perche' vedevo lo stesso, anzi molto peggio, in Spagna.

nonsisamai ha detto...

baol: si, non so cosa sia successo, ma a un certo punto sono le maestre che hanno cominciato ad avere paura delle note.

nonsisamai ha detto...

70mm: contrarissima alle punizioni corporali. sempre e comunque.

Luciano ha detto...

Mi interessa, e anche molto, l'opinione di una professionista come te, così come considero anche importante la tua esperienza di mamma.
Per quanto mi riguarda, non penso che tutto ciò che i bambini portano a casa dall'asilo sia positivo. In gran parte, per mia figlia, lo è, ha anche delle ottime maestre. Ora che è in vacanza tende a fare più capricci. Ma all'inizio abbiamo dovuto correggere dei cattivi comportamenti appresi all'asilo.
Anzi, mi ritengo anche fortunato perché, abitando in una delle due regioni dove la bestemmia è un intercalare, la bimba non dice parolacce.
Se è lei a fare la prepotente con gli altri bambini la costringo a chiedere scusa, ma non mi faccio scrupolo di rimproverare i figli altrui se si comportano male con la mia.
Ho visto però anche dei genitori che hanno lasciato che il figlio picchiasse altri bambini e prendesse le meritate sberle di rimando dai suddetti. I genitori erano lì a vigilare che non si facessero male sul serio e dicevano "deve imparare che se prova a picchiare gli altri può anche prenderle". Approvo questo comportamento, è giusto che il piccolo apprenda con l'esperienza diretta a relazionarsi, non ci può sempre essere un adulto.
E poi è vero che bisogna insegnare il rispetto verso gli altri, ma è anche importante insegnare ai nostri figli a farsi rispettare. Altrimenti, come è successo a me, si diventa zerbino dei prepotenti e si deve imparare da grandi a non farsi calpestare, ed è molto più difficile

nonsisamai ha detto...

ero lucy: le maestre sono sempre a caccia di 'teachable moments', quel qualcosa che puo' dare l'occasione al bambino di portarsi a casa un insegnamento nuovo e le scaramucce funzionano benissimo.
ti dico quello che vedo.
di solito si parla con il bambino e si fa dire a lui cosa e' successo, anche se si e' visto tutto. poi gli si chiede perche' lo ha fatto e gli si chiede di parlare con l'altro bambino, chiedergli scusa e 'farlo sentire meglio', magari dandogli un abbraccio o facendogli usare il gioco o qualunque cosa sia necessario. se questa procedura si inceppa c'e' il timeout. esci dal gruppo a meditare e torna quando hai capito cosa hai fatto e sei pronto a parlarne.
poi certo dipende dalle eta'. per i piu' piccoli a scuola vedo molto anch'io quello che raccontava cowdog. io stessa, se ho un bambino particolarmente moltesto, gli chiedo di fare qualcosa di tranquillo come mettere a posto un'enorme scatola di pastelli, cose cosi'. spero di avere risposto, non mi viene in mente altro in questo momento.

fabio r. ha detto...

da insegnante (senza figli) in liceo ed alle medie ho esperienze con il comportamento dei teenagers più che con i bambini. e quando arrivano da me il danno (se c'è) è già fatto, posso solo provare a limitare.. però per 2 anni ho avuto l'esperienza di fare l'insegnante di lingue in 4a e poi 5a elementare e devo dire che a volte la gestione dei bambini è difficile. I genitori oggi non aiutano: molti di loro - per età miei coetanei - quando venivano "interrogati" sul comportamento dei figli si giustificavano con la mancanza di tempo a casa, il lavoro, e (sempre più spesso) l'impossibilità di controllarli perchè separati/divorziati e quindi davano la colpa al coniuge. Questa cosa del divorzio sta crescendo a vista d'occhio: in una 2a media quest'anno su 18 bambini ben 14 erano figli di separati ! i genitori delegano tutto alla scuola, ho sentito frasi del tipo: lo porto a scuola (ce lo lascio dalle 8 alle 15...) quindi ci dovete pensare coi all'educazione, io pago (le tasse, la retta) per questo! - io non so come obiettare...
Tasto punizioni: in comportamenti al limite del criminale (davvero!) minacciamo spesso provvedimenti disciplinari duri, beh... i genitori - scocciati per la chiamata - vengono a scuola con l'avvocato... ditemi voi cosa dovrei fare allora... morire per danzica? non se ne parla!

Anonimo ha detto...

Io capisco pienamente "l'orrore" delle punizioni corporali (che dette cosi sembrano torture) ma l'abbassarsi della soglia educativa ha portato i genitori moderni a trovare altri fattori esterni alla famiglia a cui scaricare la colpa della loro "disattenzione" , la punizione corporale a volte serviva come promemoria per il futuro e non doveva essere mai fine a se stessa.

nonsisamai ha detto...

luciano: ti ringrazio per la stima e il commento lungo e articolato. sono in disaccordo solo sul discorso di farli picchiare. per me proprio no. sinceramente mi sembra un comportamento irresponsabile. non si sa mai come vanno a finire queste cose. e poi quali sarebbero i limiti? no, non e' un esperimento che farei o che vorrei qualcun'altro facesse con mio figlio.

fabio r. si presentano con gli avvocati??? questo si' che e' assurdo! hai tutta la mia solidarieta'.

Anonimo ha detto...

All'asilo (in Italia)di mia figlia ad ogni infrazione di regola corrisponde sempre una sosta nell'angolino del pensare, a seconda dei casi anche l'esilio temporaneo nella classe dell'altra maestra se l'hai fatta proprio grossa.
Anche io credo che il problema siano soprattutto i genitori che tendono a giustificare i figli senza mai volerne mettere in discussione i limiti; non so, giustificando loro forse giustificano se stessi, come se ammettere che il figlio ha fatto una sciocchezza fosse un segno negativo sul curriculum del genitore perfetto...

mammapiky ha detto...

Ci credo poco in quel "prima era così bravi ma ora va all'asilo", mi sembra un modo per scaricare i propri sensi di colpa e mancanze.

Anonimo ha detto...

Anche nell'asilo di mia figlia (in Italia, scuola gestita da suore ma con insegnanti laiche) utilizzano il sistema del timeout per interrompere comportamenti scorretti e lei non vi ha appreso nè parolacce nè modi violenti. Devo dire però che, all'inizio, sia io che mio marito abbiamo percepito una sorta di "timore" nelle maestre quando ci riferivano comportamenti scorretti di nostra figlia, e questo non mi sorprende se, come riportato in uno dei commenti precedenti, ci sono genitori che si presentano ai colloqui accompagnati dall'avvocato. Quando alle maestre è stato chiaro che noi eravamo intenzionati a collaborare con la scuola per l'educazione della bambina, il loro atteggiamento è cambiato.

L.A.F. ha detto...

mah... a livello generale, ma molto generale di USA, non direi che sono particolarmente attenti a non disturbare, a chiedere il permesso ecc ecc in giro per il mondo. Mi sembra che quando gli USA decidono che vogliono andare da qualche parte (Viet-nam, Irak, Siria?) a fare quello che LORO hanno deciso, ci vanno senza chiedere ne scusa ne permesso. E non tiratemi fuori la storia del "andiamo ad aiutare la democrazia..." In seconda battuta, direi che parolacce e linguaggio da scaricatori li trovate ovunque, USA e Germania inclusi. Certo, se frequentate solo il Rotary forse no... ma se scendete in strada, nelle strade normali intendo, ne sentite per così. O forse il rap sono solo filastrocche dell'asilo? Secondo me stando lontane avete un po' perso il senso della realtà e vi viene facile mal giudicare quello che avete lasciato. D'altra parte se lo avete lasciato... ciao e grazie.