giovedì 21 febbraio 2013

e poi ci siamo anche noi

E poi in queste elezioni, ci siamo anche noi, gli expat, quelli che guardano tutto molto attentamente, ma pur sempre dall’esterno e che si scandalizzano delle pochezze della politica italiana perfino piu’ degli altri. Ogni volta che ci si vede e’ tutto un hai visto che roba? Ma come si fa? Pero’ succede che a un certo punto, le elezioni si avvicinano e ti cominciano ad arrivare una serie di messaggi tipo vota per questo qua che e’ amico mio. E io non dico che sia sbagliato o che questo tale personaggio non sia un candidato valido, ma non lo conosco, convincimi, dammi delle motivazioni. Perche’ mi dici che dovrei votarlo?

Le risposte sono state tutte piu’ o meno di questo tenore.

Prima stava con questo partito ora con quest’altro, ma l’importante e’ che e’ di qui, se verra’ eletto si dara’ da fare per noi.

Sono perplessa. Tutti questi uomini di mondo, questi viaggiatori incalliti, che si scandalizzano tanto per quello che succede in Italia, al momento opportuno dimostrano di ritenere anche loro nel profondo che la politica sia un mero tornaconto personale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ask not what your country can do for you.
Ask What you can do for your country.

Sabina ha detto...

Ah, perchè un italiano si convinca che è lui ad avere in mano lo Stato dovrà passarne ancora molta di acqua sotto ai ponti.
Non siamo pronti alla rivoluzione, non siamo capaci di reagire a questo torpore che ci avvolge e, vista da fuori, questa pigrizia mentale conngenita sembra davvero inguaribile, ahimè!