lunedì 21 gennaio 2013

l’ammutinamento

Siamo a tavola e lo tengo d’occhio mentre mangia un piatto di pasta che sembra piacergli molto. Del resto non devo imboccarlo da un pezzo, all’asilo mangia e beve da solo e non e’ mai tornato a casa impiastrato.

Dopo un minuto, cosi’ per gioco o sfida, prende il piatto con la sua pasta, la sua preferita che gli ho fatto apposta, e lo scaraventa per terra.

Mi coglie completamente impreparata non ha mai fatto una cosa simile.

Che faccio?

Lo tiro giu’ dalla sedia, gli spiego che non si fa e che ora e’ rimasto senza pasta e che deve anche aiutare a pulire. Gli faccio raccogliere le conchigliette una a una. Lo aiuto, ma ci mettiamo comunque un po’ e quando il piatto e’ quasi pieno…non posso credere ai miei occhi: rovescia di nuovo tutto per terra.

Io a quel punto vorrei tanto, ma tanto urlare. Mi sento come se mi stessi fisicamente gonfiando dallo sforzo che faccio per trattenere il fiato.

Lui oltretutto pensa che quello che ha fatto sia divertente, cosi’ lo prendo, lo porto nell’altra stanza dal padre e chiudo la porta, sapendo perfettamente che non c’e’ niente che lo ferisca di piu’ che una porta chiusa.

Infatti piange e si dispera mentre io sbollisco un attimo.

Quando e’ tutto pulito, apro, facciamo un discorsetto, mi abbraccia forte, mi dice che gli dispiace per la prima volta, ma in inglese e in un modo che mi fa capire che deve averla gia’ detta o sentita all’asilo questa frase e la conosce molto bene.

Continuo a fare le mie cose e dopo un po’ noto che e’ tutto insolitamente silenzioso, mi giro per controllare che non ne stia combinando un’altra e…

Sta pulendo!

Con immensa fatica ha aperto la porta della lavanderia, l’ha richiusa, ha preso il mocho e tutto concentrato, sta ‘pulendo’ per terra. E’ di una dolcezza infinita, tutto serio lui, che sembra che abbia capito e voglia davvero farsi perdonare.

Ma com’e’ che si fa a fare i genitori? C’e’ un libretto delle istruzioni, qualcosa? Perche’ finche’ si tratta di cose pratiche, pappe pannolini, uno si informa ed e’ fatta, ma quando cominciano a prendere delle decisioni autonome e imprevedibili e sciocche e bisogna reagire nell’immediato, come ci si regola?

Quest’estate in Italia, ho rivisto una carissima amica dei tempi del liceo che ha avuto il primo bambino piu’ o meno quando l’ho avuto io e un giorno mi ha chiesto con una certa solennita’:

- Ma tu non ti chiedi mai se stai facendo la cosa giusta come madre?

Diciamo piu’ o meno un paio di volte al giorno come minimo. Tipo in questo caso…ho fatto la cosa giusta? Ho fatto la cosa sbagliata? Chissa’ quante diverse cose giuste o sbagliate si possono fare in ogni situazione.

A volte, guardando i miei ragazzini a scuola e anche i figli dei miei amici che sono piu’ grandi, penso che con I figli ci voglia non solo tanto lavoro di braccia e di pensiero, ma anche tanta fortuna.   

4 commenti:

Crazy time ha detto...

piu' crescono e piu' diventa difficile capire se si sta sbagliando o meno. Avrei fatto come te. riuscire a non urlare, riuscire piuttosto a spiegare, riuscire a capire che devi allonanarti da lui per evitare che la rabbia esca fuori nel modo sbagliato e' tantissimo.

valescrive

Marica ha detto...

oh, ma che bel post!
sei stata bravissima sai!

anche io sono nella fase in cui sto realizzando che la fase "facile" e' finita, ora bisogna dargli i giusti valori, educarlo nel modo giusto, farne per quanto possibile una personcina per bene... e le mie idee sono totalmente diverse da quelle di mia mamma o mia suocera per esempio, che ci stanno ospitando in questi giorni, quindi sono un po' come dire...non a mio agio ecco e mi chiedo se sto facendo la cosa giusta :-/

Anonimo ha detto...

:) che bello immaginarlo che pulisce! vi leggo sempre ma non so com'e' che non commento mai. ma vi leggo sempre nonsi. ciao.

Starsdancer ha detto...

oh non sai quante volte al giorno me lo chiedo, tutti i giorni! in ogni caso sei stata bravissima non sempre io riesco a essere calma e a non arrabbiarmi, soprattutto ultimamente.