venerdì 14 dicembre 2012

il senso della performance

Oggi c’era la prima recita di Natale del piccolo Joe. Ero emozionatissima e anche un po’ preoccupata perche’ sapevo che tutti gli altri bambini sarebbero andati a casa subito dopo e lui sarebbe rimasto da solo per tutto il pomeriggio visto che io avevo ancora da lavorare.

La recita e’ stata divertentissima. Erano talmente buffi tutti quanti, ognuno nel suo mondo. Immaginavo che lui se ne sarebbe stato li’ impalato o che avrebbe fatto finta di cantare come facevo io e invece devo dire che a modo suo la sua parte l’ha fatta (oddio veramente anche quella degli altri…). La maestra dice che ha il ‘senso della performance’, che ridere, di sicuro se ce l’ha non l’ha preso da me. Dopo lo spettacolo, abbiamo pranzato tutti insieme e gli hanno regalato un piccolo salvadanaio a forma di maialino (lo sponsor credo…). Poi siamo usciti fuori a giocare in giardino finche’, approfittando di un momento di sua distrazione, sono riuscita a svicololare fuori. Il problema e’ che all’ultimo momento mi ha visto uscire e ha cominciato a piangere e a urlare, una tragedia che e’ proseguita per un bel po’. Immaginate che tortura sentirlo e non poter fare nulla. Non appena ho finito la prima lezione, sono corsa a controllare come stesse.

Dormiva lui. Abbracciato al suo salvadanaio.

La maestra mi ha raccontato che era inconsolabile, erano tutti preoccupatissimi perche’ non piange davvero mai e poi e’ il piu’ piccolo della scuola e si sentono tutti un po’ piu’ protettivi nei suoi confronti. Una collega ha perfino proposto di portarmelo in classe mentre facevo lezione, idea folle quanto disperata. Poi qualcuno ha realizzato una cosa fondamentale, che non stava dicendo ‘mommy mommy’, stava dicendo ‘my piggy my piggy”.

Non voleva me, voleva il maiale!

Cioe’ lui non era disperato perche’ la mamma se ne era andata e anche tutti i suoi amici e rimaneva da solo, no. Lui era triste perche’ pensava che fossi andata a giocare con il suo maiale.

Dopo di che’ sono stata lo zimbello della scuola per tutto il pomeriggio.

- Non preoccuparti per Joe, voleva il maiale!

- Tranquilla, Joe non voleva te!

- Ma ti hanno detto che ridere…Joe piangeva per il maiale! Hilarious!

- Hai saputo del maiale? La segretaria voleva proprio essere sicura che te lo raccontassero…

Mio figlio preferisce un maiale di plastica a me, fantastico. E io che mi illudevo che la fase di adorazione della madre durasse ancora qualche annetto.

 

 

 

p.s. Nonsisamai ha un po’ di problemi tecnici in questo periodo e questo e’ il motivo per cui e’ stato chiuso per qualche ora. Non e’ ancora tutto risolto, ma siamo qui. Se doveste ancora trovare ancora chiuso nei prossimi giorni, potete scrivermi (nonsisamai.nonsisamai@gmail.com) o venire a trovarmi qui.

Buon fine settimana!

5 commenti:

Sabina ha detto...

Fantastico buffissimo ometto!
Quando gliela racconterai, quando sarà grande, se la riderà pure lui alle tue spalle...

Anonimo ha detto...

Non era per il maialino... il maialino era un salvadanaio , farà un sacco di soldi da grande, ha espresso l'anima capitalista americana ;)

Anonimo ha detto...

Anche se non c'entra, sto facendo qualche prova, in pratica dal post il commento si può inserire, dalla pagina principale e cliccabile solo il titolo del post, questo con chrome, se uso IE invece tutti i link risultano cliccabili.

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