martedì 27 novembre 2012

due modi di essere di sinistra

L’altro giorno parlavo con un mio amico americano di politica. Lui nella vita fa altro, non se ne occupa direttamente per ora, pero’ e’ da sempre una delle sue passioni. Ne parlavamo tra l’altro perche’ ultimamente ha avuto un po’ di grane con i suoi amici su Facebook: alcuni hanno cominciato a lamentarsi dei suoi post a sfondo politico e lui a un certo punto, sotto elezioni, ha deciso di cominciare ogni post con un disclaimer ‘questo e’ un post politico’ oppure ‘questo non e’ un post politico’ cosi’ le persone sapevano a cosa andavano incontro continuando a leggere. Gli dicevo piu’ o meno che mi sembrava una stupidata e che se fossi stata in lui suppongo che o avrei continuato a scrivere le mie cose incurante dei commenti negativi o avrei direttamente scancellato (unfriend) quei cosiddetti amici che mi importunavano. Non mi sembra giusto lamentarsi perche’ qualcuno esprime un’idea diversa dalla propria oppure semplicemente perche’ ha voglia di parlare di un argomento che a me non piace.

Lui mi ha risposto che invece scrive quei post politici proprio per arrivare a quelle persone apparentemente ottuse, che per lui non c’e’ soddisfazione piu’ grande che discutere con quelli che la pensano in modo diverso dal suo. Che in fondo li deve ringraziare perche’ sono proprio loro a costringerlo ad argomentare, a informarsi, ad andare a fondo delle cose, non quelli che sono gia’ dalla sua parte.

Come dargli torto?

Vi confesso che mi piacerebbe essere come lui, ma non lo sono. Non credo nemmeno di averceli degli amici che la pensano in modo cosi’ diverso dal mio. Amo discutere, ma fino a un certo punto. Se una persona ha delle idee davvero lontane dalle mie, mi avvilisco. Anzi, piu’ che avvilirmi mi innervosisco. Non riuscirei mai a discutere pacatamente come fa lui con un razzista o un omofobo ad esempio. Eppure e’ cosi’ che si fa politica, confrontandosi, cercando di portare l’altro dalla tua parte senza giudicarlo.

Ecco c’e’ una mia conoscente italiana che oggi ha scritto sempre su Facebook un post riguardante le primarie del Centrosinistra. Questa persona ha la mia eta’, ma si occupa da molti anni di politica. Esordisce affermarndo che fa uno strappo alla regola perche’ non scrive mai su Facebook, come se fosse una cosa imbarazzante da cui prendere le distanze e finisce la sua riflessione (che tra l’altro trovo condivisibile almeno in parte) con questa frase:

“Chiediamocelo, elettori di sinistra (quelli di destra che hanno votato per Renzi non mi interessano...)...”

Ma come non ti interessano? Mi veniva da dirle.

Vedete quanto e’ diverso l’approccio? E lo dico facendo tutta l’autocritica del caso. Usiamo un mezzo di comunicazione, ma non fino in fondo per non confonderci nella massa. Facciamo una riflessione, ma ci rivolgiamo solo ai nostri. Questo approccio, tipico della sinistra italiana, direi piu’ o meno tutta, trasuda senso di superiorita’ da tutti i pori. In questo modo non si va da nessuna parte, ci tocca cambiare, parlare a tutti, per forza.

3 commenti:

MarKino ha detto...

a me invece piace tantissimo argomentare (senza togliere che in casi particolarmente ostici il vaffanculo possa scappare) e trovo che l'impostazione del tuo amico americano sia molto "salutare".
l'altra la trovo un'impostazione dogmatica e coi dogmi non si va da nessuna parte.

Anonimo ha detto...

La penso esattamente come markino.
Anzi ti dirò, quelli che si circondano solo di persone identiche a loro nel modo di pensare e sentire, mi fanno pure un po' paura
Silvia

Anonimo ha detto...

La sinistra italiana è naturalmente snob e i rappresentati di sinistra di solito si comportano come se appartenessero a un club, dal vestito al giornale fino al pensiero tutto estremamente classificato e poco propenso alle critiche o al pragmatismo. D'altro canto la politica di sinistra italiana, non è mai riuscita a gestire il potere quelle (poche) volte che sono riusciti ad averlo, si sono divisi in modi conflittuali,ideologici e stupidi perdendo di vista l'obbiettivo. Cosa che alla destra non è mai successo, peccato che la loro meta era a proprio esclusivo interesse e non per il bene del paese.

P.s.
da quando ho 18 anni ho sempre votato PCI, fin quando c'era..