lunedì 1 ottobre 2012

paroline

Assistere allo sviluppo del linguaggio del piccolo Joe e’ incredibilmente affascinante per me. Non ho mai avuto a che fare con bambini della sua eta’ e non avevo idea di come un bambino cominciasse a parlare. Da mesi oramai alterna lunghe frasi incomprensibili o parzialmente comprensibili ad altre, molto piu’ rare, assolutamente perfette che ti lasciano senza respiro dalla sorpresa. La maestra, che e’ anche una mia vecchia amica, l’altro giorno mi ha detto ‘ho dovuto dire a tuo figlio di rallentare, io non lo capisco l’italiano e lui parlava, parlava…’. L’italiano certo. Tante volte non lo capisco nemmeno io, ma lasciamo credere anche a lei che parli in italiano, e’ molto piu’ divertente.

Ci sono delle parole che sono dei veri e propri rompicapi. Per mesi ha ripetuto invano questo cachi cachi cachi con estrema frustrazione mia e sua. Solo un paio di giorni fa, ho scoperto che si riferiva a un certo gioco. Al momento il mistero piu’ grande riguarda la nostra macchina: la chiama qualcosa tipo ‘paimi’. Solo la nostra macchina, pero’ le altre sono ‘car’. Ma perche’ paimi? Che senso ha? E soprattutto: ha senso chiederselo?

Da tante piccole cose che capitano, pero’, sono convinta che capisca molto di piu’ di quello che potrebbe sembrare.  L’altro giorno ha fatto una cosa che non fa spessissimo. Ha abbracciato forte Mr. Johnson e ha detto chiaramente I need you. Noi ci siamo guardati sbalorditi. Un’illusione collettiva?

Un’altra volta qualcuno gli ha mostrato una sua foto, lui l’ha guardata un attimo, l’ha indicata con quel suo piccolo indice e ha esclamato I know you! Ci ha fatto molto ridere.

Stamattina, sono rimasta di nuovo sbalordita. C’era una scritta e lui mi ha indicato due lettere e ne ha ripetuto il suono come se davvero le leggesse. E’ da un po’ che ha questa passione per l’alfabeto, come vi raccontavo, ma non pensavo che stesse gia’ imparando, dopo tutto ha solo 21 mesi.

Un altro aspetto appassionante e’ il connubio fra italiano e inglese. Capisce entrambe le lingue allo stesso modo, pare. Ci sono parole, pochissime, che pronuncia in entrambe le lingue (water= quaqua), ma normalmente sceglie. Quindi, per esempio, dice star e una (luna), e’ tutto mischiato.

I denti sono titi, da teeth immagino.

Una scarpa pappa, due scarpe pappi.

I pesci, una delle sue cose preferite in assoluto, sono un universo piu’ che una parola: in principio erano pifpi, un miscuglio di fish e pesci. Recentemente sono diventati fish e ora stanno diventando pesh. Non e’ proprio un progresso, ma attendiamo sviluppi.      

Un’altra cosa che gli piace moltissimo sono i versi degli animali, li sa tutti.

Il cane fa bau, ma i suoi cani fanno proprio quel rumore li’ che sente con le sue orecchie quando si rincorrono in giardino. Uououou. Piccolo Mowgli.

Ora che sta prendendo dimestichezza con l’inglese pero’, anche sui versi degli animali, c’e’ un bel po’ di confusione.

Come fa l’orso? Bear!

Come fa il cavallo? Horse!

E poi dice ‘uppa’ come James Brown.

O come me?

Povero bambino.

4 commenti:

Marica ha detto...

questi tuoi post mi preparano al futuro :-)

Anonimo ha detto...

Mi incuriosisce il termine "paimi" , volevo chiederti che auto è o meglio di solito come la chiamate in casa (tipo per modello o per marca o in altro modo) e chi la guida di solito ?

Rabb-it ha detto...

Piccoli trilingui crescono.
(Non bi... tri, che il miscuglio tra le due lingue potrebbe benissimo diventare un nuovo italinglese!)

nonsisamai ha detto...

marica: non vedo l'ora di sentire delle sue paroline!

70mm: e' questo il fatto, che apparententemente non ha proprio senso! abbiamo due macchine, ma solo una e' 'paimi', quella dove lui viaggia piu' spesso. noi diciamo 'macchina' al massimo 'macchina rossa', 'car', quanto mi piacerebbe saperlo!! :)

rabb-it: e' vero! :)