sabato 11 giugno 2011

giorgio celli

Proprio ieri mi perdevo cercando di tornare a come ero da piccola e quali erano i miei sogni allora. Me lo ricordo benissimo, volevo fare la veterinaria piu’ di tutto per anni e anni. Poi finalmente i miei mi regalarono l’agognato cane che avevo sognato e voluto piu’ di ogni altra cosa, Charlie, e la prima volta che si ammalo’, decisi che no, decisamente non volevo fare la veterinaria. Un bel problema a quel punto, quale altro lavoro sarebbe andato bene per me? Lo capii leggendo Quattrozampe. Era una rivista che mi pare costasse tipo cinquemila lire alla fine degli anni Ottanta. Per comprarla davo fondo a quasi tutte le mie risorse economiche. La aspettavo impaziente ogni mese. A casa dei miei credo ci siano ancora da qualche parte pile di Quattrozampe, non riuscivo a buttarli. Ogni tanto andavo dal giornalaio a vedere se era arrivato il numero nuovo e lui scorbutico, mi faceva capire che o compravo o andavo (roba che a pensarci ora, alla luce dell’esperienza americana fa un certo effetto, magari ne parliamo in un altro post…). Dopo aver letto i Quattrozampe, copiavo le foto degli animali, una cosa che mi piaceva da morire e che poi in effetti aveva a che vedere con quello che poi avrei fatto nella vita, ma fino a quel punto e per un po’ di anni a venire, no: volevo fare l’etologa. Volevo essere come Giorgio Celli, che scriveva le sue osservazioni ogni mese su Quattrozampe. Ogni mese mi ripromettevo di scrivergli, ma poi mi vergognavo e alla fine non l’ho mai fatto. Ho visto che oggi se n’e’ andato e ho sentito forte il bisogno di raccontarla a qualcuno questa cosa. Ci sono persone che hanno in qualche modo un’influenza profonda su di noi, eppure non glielo diciamo mai. Che strano come a poco a poco se ne vanno i pezzi dell’infanzia per poi tornare in parte attraverso i figli.  

3 commenti:

fabio r. ha detto...

per me è stato una specie di fratellone (televisivo e letterario) buono, grande, sorridente e sempre pieno di attenzione per tutti gli animali.
Ho letto alcuni suoi libri, ed anche a voce alta ai miei mici, lo ammetto.. ☺
è triste quando uno così se ne va, per me e per tutti i gattofili in giro..

nonsisamai ha detto...

mi sento un po' una gattofila mancata. probabilmente non avro' mai il piacere di vivere con un gatto, ma giorgio celli mi piaceva tanto leggerlo lo stesso.

e.l.e.n.a. ha detto...

sapevo che stava male a seguito di un'operazione e di tanto in tanto cercavo notizie in rete per sapere se c'era qualche miglioramento. mi è spiaciuto tantissimo. come qualcuno che conosci di persona.