giovedì 4 marzo 2010

black history month

Con tutti quei post sul razzismo, il mese scorso, alla fine mi sono dimenticata di parlarvi del Black History Month. Che cos’e’? E’ un mese, febbraio, in cui a scuola si studia in modo particolare la storia deglipop martin luther king afroamericani. Ve lo racconto anche se in ritardo perche’ io stessa non ne sapevo nulla e mi era sembrato un argomento molto interessante. In parte e’ proprio da qui che erano nate le varie riflessioni che ho condiviso con voi il mese scorso.
All’inizio, mi sono chiesta perfino se fosse giusto. Insomma, a prima vista mi era sembrata anche quella una discriminazione, una divisione: la storia e la storia dei neri. Poi pero’ ho capito che sono i fatti che contano. Se in questo modo si punta finalmente l’attenzione su una parte della storia mai sufficientemente esplorata e su personaggi che in modo concreto possono essere un valido esempio per tutti noi perche’ no?
Cosi’ un giorno, mi e’ stato chiesto da una maestra di usare l’ora di arte per fare dei ritratti da abbinare alle ricerche che i bambini avevano fatto su vari personaggi. Mi e’ stata data una lista di nomi e molti dei quali mi erano sconosciuti purtroppo, ma non mi sono persa d’animo e ho colto l’occasione per imparare qualcosa di nuovo anch’io.
La storia di Jesse Owens e’ una di quelle che mi hanno colpito di piu’. Si tratta del ragazzo nero dell’Alabama che, nel 1936, davanti agli occhi di Hitler vinse quattro medaglie d’oro, un record tutt’ora imbattuto. E poi tanti altri personaggi come George Washington Carver, per esempio. Nacque in una famiglia di schiavi, fu adottato dal suo padrone, divenne uno scienziato e si dedico’ all’insegnamento di sistemi di autosostentamento per gli ex-schiavi. Donne incredibili come Herriet Tubnail che fuggi’ dalla schiavitu’ nella quale era nata e divenne una spia durante la guerra civile. Fu la prima donna a guidare una spedizione armata in una guerra e libero’ piu’ di settecento schiavi. Nella mia lista ci sono anche diversi nomi noti come Martin Luther King e Rosa Parks, ma anche un personaggio come Bill Cosby che non e’ solo un attore come pensavo, ma anche un educatore e una figura di spicco della cultura afroamericana.
Le nebbie molto lentamente si diradano.   

7 commenti:

Nat ha detto...

Anche la storia di Booker T. Washington (che si intreccia con quella di George W. Carver) e' molto interessante.
E un altro gruppo di ragazzi coraggiosi furono i Little Rock Nine...

Personalmente non sono sicura che mi piaccia il "Black History Month"..non tanto per il contenuto, ma per la "separazione". Nel mio mondo ideale certi avvenimenti dovrebbero essere integrati nello studio "normale" della storia... Ma forse mi sbaglio io.

nonsisamai ha detto...

ti capisco, ma intanto si imparano delle cose importanti e poi se l'alternativa e' il nulla...

nonsisamai ha detto...
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Nat ha detto...

Infatti .. era nel mio mondo *ideale*..
:-)

MarKino ha detto...

anche a me come, Nat, il "Black History Month" lascia un po' perplesso: capisco l'efficacia pragmatica di fornire contenuti ... ma nel mondo ideale, io avrei semplicemnete ampliato i programmi scolastici ...
e dedicarvi un mese, così, a me sembra ulteriormente sottolineare lo stato di minoranza etnica, di diverso, di altro ... bho ... ma io non vivo lì, le mie son tutte impressioni così, che lasciano il tempo che trovano ...

nonsisamai ha detto...

non so se puo' aiutare in qualche modo, ma non e' una cosa solo americana, il BHM viene fatto anche in altri paesi.
la verita' e' che si studiano personaggi in genere marginali. e' un po' come per le donne. non sono le donne ad aver fatto la grande storia come sappiamo, perche' non gliene e' stata data la possibilita', pero' sarebbe bello approfondire quello che le donne sono riuscite a fare nonostante tutte le restrizioni a cui sono sempre state soggette. credo che lo spirito sia un po' questo, fare conoscere un'esperienza 'minore', ma fondamentale.
un'altra cosa interessantissima e' che BHM non e' stato istituito negli anni sessanta sulla scia del movimento per i diritti civili, ma nel '26, a riprova di quanto sia facile per l'uomo progredire ma anche regredire nella sua crescita e nella civilta'.
per questo credo che in un modo o nell'altro, certe informazioni devono arrivare e certi fatti devono essere conosciuti dal maggior numero di persone possibile.

nonsisamai ha detto...
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