lunedì 9 novembre 2009

I love being reduced to a cultural stereotype*

Siccome sono italiana, mi chiedono sempre di consigliare un ristorante italiano e io, un po’ da snob, sono costretta a  rispondere che non lo so perche’ io nei ristoranti italiani non ci vado. Spendo una fortuna negli ingredienti e sto imparando a cucinare, ma preferisco cosi’ piuttosto che sottopormi a certi scempi culinari che si vedono in giro. Perche’ un conto e’ se non sai com’e’ l’originale.

Insomma, e’ successo che in questi giorni sono stata da Olive Garden [fate attenzione alle delizie menzionate in questo spot], famigerato ristorante italiano di catena. Evento per il quale un amico americano sostiene che meriterei il ritiro del passaporto italiano, per farvi capire il tipo. Ad ogni modo, sono stata invitata e ci sono andata, ed ero anche molto curiosa. La lunga coda per entrare, mi aveva fatto per un attimo ben sperare, ma una volta dentro, ho subito capito che chiunque abbia aperto quei ristoranti non e’ ma stato in Italia. Era tutto cosi’ artificiale. Il vino Ecco domani per esempio. Vogliamo parlarne? A me queste cose fanno impazzire. Del vino in se’ non do nessun giudizio, ma il marketing? Sempre la solita storia! Mettere insieme in paio di parole italiane a caso solo perche’ secondo loro fanno chic. Un po’ come da Starbucks dove invece che grande medio e piccolo, per fare  gli originali hanno inventato tall, grande e venti che’ ti tocca ordinare la cosa sbagliata dieci volte prima di capire che hanno arbitrariamente deciso di cambiare il significato alle parole.    

Tornando a Olive Garden, forse e’ meglio addirittura soprassedere sul cibo. Non era nemmeno orribile poi alla fine, ma su tutto quello che ho provato aleggiava una qualche spezia comune, non so davvero cosa fosse, che rendeva tutto estremamente pesante e improbabile, non sono riuscita a finire nemmeno la grigliata.

Ieri sera, si parlava di cucina italiana anche nell’ultimo episodio di Desperate Housewives. In quel caso, invece, la raffinatissima chef Bree storceva il naso di fronte alla volgarita’ della nostra gastronomia. Anche li’ veramente, banalita’ a non finire. Quando mai si mangiano gnocchi, lasagne verdi, arancini, tortelloni e chi piu’ ne ha piu’ ne metta nello stesso pasto? Evabe’. Una volta facciamo la figura dei raffinati e un’altra dei buzziconi. Che noia gli stereotipi.   

* Da qui.

30 commenti:

camu ha detto...

Mah, sarà ma a me Olive Garden non è sembrato poi così male... se non altro perché adoro (letteralmente) i breadsticks all'aglio, ne mangerei a non finire :) Per il resto, in fondo che male fanno a storpiare un po' la cucina italiana? D'altro canto anche noi storpiamo Halloween e loro mica si lamentano... lasciali vivere nella loro beata ignoranza eheh

nonsisamai ha detto...

nooo, ti prego! io ho odiato quei bread sticks! non ho mai capito da dove gli viene quest'idea del pane all'aglio :))
de gustibus...

Gio ha detto...

Monaco di Baviera.
Un giovane Gio affamato alla ricerca di una pizzeria italiana per mettere qualcosa sotto i denti, visto che la cucina locale mi sembrava improponibile.

Pizza Margherita d'ordinanza.

Niente mozzarella, ma un simil emmenthal.

DISASTROSA

nonsisamai ha detto...

gio, pensa che qui c'e' il culto della cucina tedesca...

mario ha detto...

Vogliamo parlare della Alfredo sauce e della faccia che fanno gli americani quando gli dici che in Italia una cosa del genere non esiste?

nonsisamai ha detto...

si, pero' non e' malaccio, e' solo una pasta con panna e parmigiano in fondo...

Gio ha detto...

Santi numi ... la cucina tedesca è qualcosa di imperdonabile.

nonsisamai ha detto...

ma no dai! fa un po' a pugni con quella italiana, ma non e' detto che non abbia il suo perche'

Salvietta ha detto...

Ma che dire della carbonara con la panna??? No, dico....con la panna! E quando dico agli spagnoli che ci si mette l'uovo, storcono il naso!

nonsisamai ha detto...

si, ma scusa senza uovo che carbonara e'? incredibile. comunque gli scempi opeggiori con la pasta li ho visti fare proprio ai miei amici spagnoli. cose tipo olio e condimenti vari nell'acqua della pasta...terribile...

MarKino ha detto...

ma da come ne parli, sembra che questi abbiano l'idea di aver inventato tutto loro, al meglio. di essere al top della civilta` umana.
mi sembra che proprio tu, tempo fa, hai postato un link al tizio che sostiene la paternita` statunitense della pizza ...
adesso bree van der kamp che da lezioni di cucina .... bha ...

comunque io sono convinto che ogni tradizione culinaria, non storpiata, abbia un suo perche` ... persino quella statunitense .... non so, a me l'idea di mangiare un T-Bone mi alletterebbe ... od uno di quei tacchini da thanksgiving che si vedono in TV ...
e vogliam parlare dello stinco della hofbrauhaus a monaco? o dei wurstel e bretzel che si trovano anche solo nei baracchini in giro per strada in germania?
certo, i casini comiciano quando fai cucinare la pasta all'ammaricano ed i wurstel all'italiano ...

cowdog ha detto...

@mario della pasta alfredo ne abbiamo parlato in precedenza. esiste, l'ha inventata un tizio italianissimo in italia (http://www.alfredos.com/roma.html), ma in italia non se la fila nessuno perche' e' pasta burro e parmigiano, ovverosia il nostro ripiego quando non si ha niente in dispensa.

@gio maaaale molto maaaale. la cucina tedesca esiste e non e' male, e' solo molto molto molto molto robusta. un po' come la cucina contadina e montanara del nord italia. non e' certamente raffinata, ma lo stinco e' buono, esistono degli arrosti alla senape molto buoni e poi il cervo, il maiale... non e' la cucina mediterranea, ma esiste una tradizione. la pizza in germania e' da evitare accuratamente perche' non usano la mozzarella e la pasta ha una consistenza strana (quasi da pita).

io concordo con nonsi: all'estero il cibo italiano e' meglio farselo da se'. pero' non dimentichiamo che le nazioni europee hanno le loro tradizioni culinarie. solo che spesso le famiglie hanno perso l'abitudine di cucinare il cibo tradizionale e mangiano microwave food o altre schifezze ready-to-eat (vedi UK, che ha una cucina tradizionale molto simile a quella francese, ma completamente perduta dai locali).

Elisen ha detto...

secondo me era il cilantro la spezia ;) comunque era prevedibile, no? uno stereotipo anche qst!!!

@LLERTA ha detto...

da un vecchio post, in cui parlavo di un amico coreano.

Mi ricordo quando si stupí di come si facessero gli spaghetti al pomodoro, piatto elementare per eccellenza. Gli chiedemmo cosa non gli tornava della nostra ricetta e lui rispose che oltre ad aver sempre sospettato che il sugo fosse ketchup (espressioni di orrore sui nostri volti indoeuropei), credeva che gli spaghi (Moccagatta era la marca. Ma dico, una marca piú sfigata no?) si buttassero nell’acqua da subito. Forse perché da loro si usa trangugiare - sorbendo e ruttando alla fine - delle zuppe preconfezionate con noodles (spaghetti piú sottili di riso o soia) e diversi ingredienti di ignota provenienza, in cui si aggiunge un po’ di acqua calda e voilá, il capolavoro é pronto.

E ho avuto altre esperienze di ristoranti italiani all'estero, alcune mica male, altre su cui stendere veli pietosi, ma comunque il mio approccio, quando non mi accompagno con connazionali che rimpiangono la pasta della mamma il giorno dopo l'espatrio, e' di provare (e talvolta riprovare) con la cucina locale. QUalcosa di buono c'e' sempre. E se non altro si cambia, si impara, ci si siede a tavola con persone di altri posti. Cio' e' quanto piu' di vicino io intendo al concetto di viaggiare.
e chiudo - per la seconda volta in un commento oggi, io che non commento praticamente mai - con una bella frase che ho letto oggi.

Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi. [Andrea Pazienza]

ciao

Baol ha detto...

Ecco, allora la cosa che ho sempre pensato è vera: mai cercare di mangiare italiano se non si è in Italia...

Un abbraccio

Baol ha detto...

@ MarKino: E fai bere birra ad un italiano...


:D

nonsisamai ha detto...

markino: assolutamente d'accordo! la cucina tedesca non la conosco molto, ma quella americana e' buonissima, c'e' molto piu' di quello che si pensa.

cowdog: che competenza!

elisen: conosciamo la tua passione per il cilantro... ;)

@llerta: bentornato! bellissima la citazione, grazie. sono d'accordo un po' su tutto. e' per questo che poi noi si va sempre in ristoranti non italiani, anche se bisogna anche dire che un conto e' un viaggio e un conto il vivere in pianta stabile all'estero.
l'importante e' essere di bocca buona :)

baol: non lo so, io cerco di evitare...

MarKino ha detto...

@Baol: guarda, IO non ho problemi con la birra di Lambrate .... :D
la resa dei conti sara` quando mi cimentero` col primitivo ...

cowdog ha detto...

@markino e nonsi:
anch'io sono convinta che ogni cultura abbia una tradizione culinaria. e in visita da amici in upstate NY ho avuto conferma che anche gli US hanno i loro piatti: siamo stati una settimana dai genitori di un'amica e abbiamo mangiato benissimo: pollo, verdure, mais, pancakes, uova... mmmmmm

ecco, il problema e' stato quando il padre dell'amica in questione si e' cimentato in una cena italiana: ravioloni (da un chilo l'uno) e meatballs e caffe' fatto con la moka (ma preparato con il caffe' da macchina americana e la moka non era nemmeno piena... non ho mai assaggiato un caffe' piu' disgustoso).

@LLERTA ha detto...

@llerta: bentornato! bellissima la citazione, grazie. sono d'accordo un po' su tutto. e' per questo che poi noi si va sempre in ristoranti non italiani, anche se bisogna anche dire che un conto e' un viaggio e un conto il vivere in pianta stabile all'estero.
l'importante e' essere di bocca buona :)

La citazione puo' essere modificata nel caso specifico mettendo "nuove papille gustative" al posto di "nuovi occhi".
A proposito, conoscevi Andrea Pazienza?
Sai bene che io non mi riferivo a viaggi, ma neanche alla pianta stabile. I miei soggiorni erano sempre nell'ordine di qualche mese.
E la bocca buona mi e' venuta proprio allora (va', anche la naja prima ha dato una mano).
salut

@LLERTA ha detto...

ops, c'ho lasciato anche il copia&incolla del tuo commento. Mi sono svegliato presto stamattina...

fabio r. ha detto...

la citazione Alleniana è stupenda!
certo che la cucina è un campo di battaglia culturale eh?
poi vai a spiegare come ingredienti base delle cucine nazionali vengano da posti sperduti, e che la cucina popolare e povera di una volta ora sia la più chic...
la globalizzazione in ambito gastronomico c'è da secoli!!
buon appetito, mi aspettano costolette di maiale al sugo con fagioli stasera!! gnam...

tizi ha detto...

Il vino Ecco Domani , lo portava sempre a cena un mio amico americano, fiero di aver trovato un vino ...italiano.
che dire , a me e` bastato vedere messo il ketchup sulle cozze in un ristorante "italiano" per farmi ancora una volta esclamare: il mondo e` bello perche` e` vario!

palbi ha detto...

anatema! Sono anch'io per il ritiro del passaporto

mario ha detto...

@cowdog: non sapevo la storia della Alfredo sauce.

Per quanto riguarda la cucina americana ho notato che qui fanno fatica a concepire le ricette semplici.
Ad esempio quando un mio amico mi ha visto cucinare unaa carbonara era scandalizzato per il fatto che ci fossero POCHI ingredienti.

nonsisamai ha detto...

cowdog: gia', e' tutta una questione di competenze.

allerta: no, non lo conosco molto, hai qualcosa da consigliarmi? non sono una grande appassionata di fumetti pero', qualcosa di semplice per farmi un'idea...

fabio r: ma come sono felice che qualcuno abbia colto!

nonsisamai ha detto...

tizi: sulle cozze noooooo

palbi: pieta', ho fatto pubblica ammenda!

mario: si, e' la prima cosa che ho notato anch'io.

@LLERTA ha detto...

Nonsi, non definire sbrigativamente "fumetti" il grande Pazienza. A parte che i fumetti saranno rivalutati a breve come forma di comunicazione alta, il nostro nella sua seppur - ahime' - breve vita ha fatto l'artista a 360 gradi, non limitandosi appunto ai fumetti, ma spaziando nelle varie forme e nella pittura non fermandosi mai ad una tecnica.
Per conoscere la sua vita ci sono diversi volumetti che se interessa posso indicarti, come opere con la trilogia Pompeo - Pentothal - Zanardi non si sbaglia. Poi e' pieno di microstorie divertentessime come Pertini, Perche' Pippo e' uno sballato, etc etc.
Se curiosi in rete qualcosa trovi gia'.

@LLERTA ha detto...

Nonsi, non definire sbrigativamente "fumetti" il grande Pazienza. A parte che i fumetti saranno rivalutati a breve come forma di comunicazione alta, il nostro nella sua seppur - ahime' - breve vita ha fatto l'artista a 360 gradi, non limitandosi appunto ai fumetti, ma spaziando nelle varie forme e nella pittura non fermandosi mai ad una tecnica.
Per conoscere la sua vita ci sono diversi volumetti che se interessa posso indicarti, come opere con la trilogia Pompeo - Pentothal - Zanardi non si sbaglia. Poi e' pieno di microstorie divertentessime come Pertini, Perche' Pippo e' uno sballato, etc etc.
Se curiosi in rete qualcosa trovi gia'.

Baol ha detto...

@ markino: non vedo l'ora....



>:)