martedì 27 ottobre 2009

contro l’ottimismo americano acritico

Uno degli aspetti che mi hanno piu’ scioccato e allo stesso tempo affascinato della cultura americana, non quella letteraria o cinematografica, ma quella della gente comune che ho imparato a conoscere vivendo qui, e’ l’ottimismo. L’ottimismo americano e’ qualcosa che senti immediatamente e che ti contagia anche. Io per esempio, caso disperato, dal pessimismo cosmico leopardiano in tre anni sono passata a un cauto realismo e sono piu’ tranquilla devo ammettere. Qui trovate qualcosa in proposito se siete nuovi di questa pagina. A me personalmente ha fatto un gran bene, credo.  Pero’ c’e’ stato un momento della mia vita in cui non ne potevo davvero piu’. Mi era successa una cosa tremenda seguita a ruota da una serie di cose tremende, un periodaccio insomma, e ho sentito di non poter provare quello che provavo perche’ sovrastata da questo ottimismo cieco. Era tutto un susseguirsi di frasi fatte. Che devi controllare le tue emozioni, che se soffri finisci per ammalarti di piu’, che se hai i limoni bisogna che ti fai una limonata, che alla fin fine pero’ queste cose fortificano e altre amenita’ simili che per carita’, hanno il loro perche’, ma possono finire per schiacciarti. Se tu sei malato per dire, di solito non sei felice, e’ piuttosto comprensibile, ma se ti dicono che se non cerchi di essere piu’ contento ti ammali di piu’ tu non e’ che ti senti piu’ contento, ti senti in colpa. Idem se hai perso il lavoro, se stai divorziando, se sei inseguito dai creditori e via dicendo. Con il passare del tempo ti entra in testa l’idea che in qualche modo sei tu che ti provochi quello che ti fa stare male perche’ non hai la giusta “attitude” e…non e’ vero! Grazie al cielo c’e’ qualcuno che lo ha detto finalmente, e’  Barbara Ehrenreich che ci ha pure scritto un libro. Un libro che non ho intenzione di leggere perche’ dopo tutto non vorrei tornare con un passo falso, al vecchio pessimismo cosmico, per il quale ahime’ sento sempre una fatale attrazione, ma che mi fa piacere sia stato scritto. In mezzo alle decine di vuoti ciao come stai? sweetheart e sweetie che ti vengono indirizzati da qualunque sconosciuto durante la giornata e che ho presto imparato ad apprezzare, ho trovato le parole della Ehrenreich liberatorie, mi sembra giusto sia stato raccontato anche questo risvolto della faccenda e credo che aiutera’ un sacco di gente. Non credo esista una societa’ piu’ buonista e allo stesso tempo spietata sotto certi aspetti di quella americana.

(Chissa’ perche’ mi viene in mente questa canzoncina…)

10 commenti:

NotreAnne ha detto...

grazie della segnalazione. Quella donna scrive sempre dei libri necessari!

MiKo ha detto...

Ma lo sai che proprio ieri esattamente la stessa cosa, esattamente pensando a te? Inquietante...

Gio ha detto...

Premesso che sono la reincarnazione di Leopardi, solo un po' piu' bello ...
... e premesso anche che non sono mai stato negli USA, ma da quasi 10 anni, forse di piu', sono su una mailing list popolata per lo piu' di americani che tratta di una malattia, devo ammettere che concordo totalmente con te.
Questo 'ottimismo infantile' per noi europei, li è degli adulti.
E' straordinaria, ma al tempo stesso mette un poco in sospetto.
Sono felice di constatare che non era una mia impressione farlocca.
Have a nice day!

mario ha detto...

Io apprezzo tantissimo l'attitude americana soprattutto perche' ti porta a cercare la via d'uscita anche per le situazioni piu' intricate piuttosto che subirle passivamente.

palbi ha detto...

sai che c'e'? che il loro ottimismo e' abbinato alla propositivita', non e' solo un "mi faccio andare bene questa minestra". E' una cosa ammirevole ma anche a me e' un vestito che mi sta sempre o troppo largo o troppo stretto.

nonsisamai ha detto...

anja: in realta' non la conosco, mi informero'

miko: ma...ma...mi sa che manca un verbo!? comunque se mi hai pensato gia' sono contenta :)

gio: le impressioni non sono mai farlocche

mario: assolutamente, lo ripeto a me ha aiutato tanto

palbi: si, quando e' sano e' cosi', ma quando scopri che stampano magliette come questa

http://t-shirts.cafepress.com/item/thank-you-cancer-blue-dark-tshirt/335585179

ti viene anche voglia di dire una parolaccia.

Elisen ha detto...

first: fico morgan!!!
che dire sul resto..meglio smielati-tex che acidi-deutsch :) no?? e poi un pò di vero c'è..se tu la vita l'affronti con la morte nel cuore non vedrai un sacco di cose belle come chi cammina sempre a testa bassa a contare i sassi su cui potrebbe inciampare.

Bruja ha detto...

...anche dall'esterno si ha l'impressione che sia contraddittoria la sociietà americana...perlomeno io la percepisco così...
p.s però le cose buone vanno prese e tenute...:-)

nonsisamai ha detto...

elisen: ma si, infatti lo sai che alla fine questa cosa mi piace, e' che a volte e' proprio troppo (vedi link del commento precedente) e poi 30 anni di nichilismo all'italiana non si cancellano in un minuto...
p.s. oddio proprio fico... :P

bruja: anche perche' le contraddizioni ci sono in ogni societa' (e in ogni persona) e noi italiani lo sappiamo molto bene

MiKo ha detto...

Ovviamente intenevo: "proprio ieri pensavo..."