giovedì 2 luglio 2009

chi ci capisce

In questo periodo mi e' capitato di ricevere un aiuto inaspettato da una persona a cui non avevo mai nemmeno prestato attenzione. Qualcuno che conoscevo da un po' ma che, sinceramente, non mi interessava frequentare, non mi divertiva e non mi provocava nessun sentimento particolare. Si' perche' un po' di farfalle nello stomaco ci vogliono sempre nella vita per cominciare le cose, no?
Quando ho ringraziato per questo aiuto prezioso e' successa una cosa interessante.
Questa persona mi ha messo una mano sul braccio con grande confidenza e ha detto una cosa che stranamente sembrava pensasse sul serio e che in effetti aveva dimostrato con il suo comportamento:

- Ma non devi ringraziarmi, noi siamo amiche! Ed e' questo che le amiche fanno, si aiutano!


Ah, davvero?
ho pensato guardandomi intorno, come a cercare il coltello nascosto nella manica. E un po' mi sono anche vergognata di questo pensiero, ma in questo periodo mi succede una cosa un po' singolare. Non riesco piu' a riconoscere gli amici. Soprattutto le donne. Chi pensavo mio amico e' venuto fuori che non lo e' assolutamente e viceversa. Prima era piu' semplice, prima usavo l'istinto per queste cose, e non andava malaccio bisogna dire. Poi probabilmente, dovendo ricominciare daccapo, senza nemmeno deciderlo devo aver cominciato a limare gli angoli, ad adattarmi. E cosi' sono cominciati i problemi grossi. Visti i risultati immagino di dover eventualmente tornare al passato, ma ora come ora ve lo dico: non ci capisco niente. Ho una confusione totale in testa e non ho voglia di fidarmi piu' di nessuno. Troppo male, troppo difficile. Chi e' dentro e' dentro chi e' fuori e' fuori.
Basta. Fine. Chiuso per ferie. O piu' che altro per inventario.

6 commenti:

tizi ha detto...

...secondo me e`che stiamo crescendo e si e` piu` disillusi,piu` guardinghi .Non credo che esista una eta` per diventare buoni amici con qualcuno , ma di certo scattano meccanismi che ci rendono sospettosi e prevenuti quando siamo di fronte a potenziali amici;un po` come quando si va al supermercato (straniero e non solo) in cui ti chiedi : vado sul sicuro prendendo pasta Barilla o mi butto sulla marca locale???
In ogni caso e` proprio vero : l`amicizia e` un fatto di alchimia o la si ha o nada de nada!

nonsisamai ha detto...

ancora barilla per il momento, ma non pensavo avesse altri significati :)

manukag ha detto...

anche a me capita un sacco questa cosa...
addirittura io m'interrogo sulle amicizie già esistenti se si possono ancora definire tali o meno... soprattutto quando succede che un'amica fa o dice qualcosa che mi fa rimanere male oppure al contrario penso di essere io sbagliata, di essere troppo esigente a volte con le persone e cerco di capire come mi devo comportare, se fosse il caso di cambiare qualche mio atteggiamento... non lo so, mi faccio un sacco di problemi.
un gran casino. ed é vero, le persone che conosco adesso prima che diventino mie amiche come quelle d'infanzia ce ne passa di acqua sotto i ponti...
forse sono naturali questi pensieri e questi comportamenti, non lo so.
devo dire che rileggendo... ho fatto un commento utile oggi, eh?
non si capisce niente... almeno forse sono in tema col post! :)

nonsisamai ha detto...

si e' capito si e' capito ;)

Anonimo ha detto...

ma..."fidarsi" è parola grossa. a volte dubito persino di me!! sarà che l'essere umano ha le sue debolezze, ma per mille motivi la nostra fiducia può essere tradita, consapevolmente o meno da chi ci tradisce. forse però il gioco ci piace, e continuniamo a provarci.
ciao maria grazia

eccemarco ha detto...

Ciao Emanuela,
preferisco contribuire con l'antica saggezza degli ateniesi:

"E anche per quanto riguarda la nobiltà d’animo, noi ci comportiamo in modo opposto a quello della maggioranza: ci procuriamo gli amici non già col ricevere i benefici ma col farli. Chi ha fatto il favore è un amico più sicuro, in quanto è disposto con una continua benevolenza verso chi lo riceve a tener vivo in lui il sentimento di gratitudine, mentre chi è debitore è meno pronto, sapendo che restituisce una nobile azione non per fare un piacere ma per pagare un debito. E siamo i soli a beneficare qualcuno senza timore, non tanto per aver calcolato l’utilità del beneficio ma per la fiducia che abbiamo negli uomini liberi."

spero sia interessante come spunto di riflessione, io ci mi rivedo moltissimo. a presto.
marco