martedì 26 agosto 2008

back to school

In tutto questo e' anche ricominciata la scuola. A parte il fatto di aver battuto tutti i miei (in)gloriosi record precedenti e di essermi ammalata dopo tre giorni, sono proprio contenta. Non sono sicura che verso aprile saro' dello stesso avviso, ma i bambini nuovi sembrano meravigliosi, piccini piccini e bravissimi. O forse sono solo io ad essere un po' meno sprovveduta. Di sicuro vorrei vantarmi di una cosa: ho scoperto di avere una capacita' sorprendente di imparare i nomi. E anche gli spelling fantasiosi [ma come si fa a chiamare un bambino Jaxson con la "x" o Brendan con la "a"?] e le facce abbinate. E' incredibile, mi stupisco da sola. Anzi, mi vanto anche di un'altra cosa gia' che ci sono, ma e' una cosa un po' misteriosa. Certe volte le altre maestre madrelingua vengono da me a farsi tradurre quello che dicono i bambini. E' veramente strana questa cosa: io che ancora ho problemi con gli adulti capisco perfettamente il bambino indiano o quello che ancora non ha capito bene come funziona. Ma tant'e'. E cosi' oggi mi vanto un po'. Per scherzo.
Seriamente invece, c'e' una cosa che mi da' proprio fastidio: la pubblicita' continua del back to school, il ritorno a scuola.

[Da wikipedia: Back to school, in clothing retail, is a product season and is characterized by a display of items appropriate to a school wardrobe. Many department stores advertise back to school sales as a time when school supplies and children's and young adults' clothing goes on sale. Many states offer tax-free periods (usually about a week) at which time any school supplies and children's clothing purchased does not have sales tax added. This period of time usually lasts from mid-August through early September, before the school year starts in the US, UK, and Canada. In Australia and New Zealand, this usually occurs in January]

E' da almeno un mese o due che ci bombardano con questa cosa. Sconti, offerte, qualunque cosa per fare venire voglia a tuo figlio di tornare a scuola. Perche' poi e' questo il messaggio chiarissimo: il primo giorno di scuola e' terribile, non conoscerai nessuno e sara' difficile fare nuove amicizie, pero' se indossi il capo firmato avrai piu' fiducia in te stesso e tutti ti sorrideranno. I genitori poi si sentono in colpa e comprano. Che glielo spiegassero invece a questi ragazzini che la vita certe volte, tipo il primo giorno di scuola, fa schifo. E' cosi' da che mondo e mondo. Ci siamo passati tutti. Va bene essere particolarmente puliti e in ordine per dare un'ottima prima impressione, ma non si puo' inculcare l'idea che il successo sociale dipenda dal denaro. E non lo dico per moralismo, ma anche perche' banalmente non e' per niente vero. E crea infelicita' e frustrazione sia nei genitori che nei figli.

Un'ultimissima cosa: grazie a tutti quelli che mi hanno scritto riguardo al post di ieri, ma io non ho ancora le idee per niente chiare, per cui se vi va continuate a rispondermi. Ancora mille arigato :)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Succede anche a me, straniera in Italia, di riuscire a capire meglio i ragazzini stranieri di quanto non lo facciano le mie colleghe italiane. Forse è solo questione di empatia, chi lo sa!
:)
Per la pubblicità, anche qui ci stiamo dando da fare parecchio ed io (che ho fatto le scuole sotto al dittatura) sono sempre dell'idea che un bel grembiule non ha mai fatto male a nessuno...
Buon inizio di anno scolastico!

Anonimo ha detto...

Come inizia presto la scuola... Ma inizia ad agosto anche quella per i piu' grandi?
E' triste ma per una volta non penso ci sia molta differenza con l'Italia... anche qui siamo ormai a dei livelli in cui la cosa fondamentale é apparire...

riguardo al post di ieri invece sono perplessa, l'ho letto anche ieri ma non saprei proprio cosa pensare... tu sei al 100% sicura che abbia capito che era un regalo? perché se é cosi', non penso che esista una società o una cultura al mondo che preveda di lasciare indietro i regali... di cose strane se ne sentono, pero' non portarsi via un regalo, anche se ti fa schifo, mi sembra proprio strano... sei anche sicura che non sia stato fatto non apposta? nel senso, magari li ha appoggiati in un posto con l'intento di prenderli e se li é dimenticati senza volerlo... hai mai provato a toglierti i dubbi chiedendole quello che non capisci, che ne so magari buttandogliela li' al telefono viene fuori qualcosa che ti spiega il mistero e che non avresti mai pensato...

MarKino ha detto...

c'e` di peggio.... si vuole educare i bambini ad essere consumatori solerti... cosa gliene frega a chi8 vende astucci e cartelle di comunicare che la vita fa schifo...

Daniele ha detto...

Bentornata a scuola allora! Avessi io la tua conoscenza dell’inglese… Invece sono qui che lotto fra grammar lessons, letture e dvd di film da vedere in lingua originale e vivisezionare in stile didattico…

Signor Ponza ha detto...

Mi ricordo che quando sono arrivato in Canada c'era questa cosa. Condivido in toto le tue perplessità.

fabio r. ha detto...

per me l'inizio di ogni anno scolastico (e da qualche anno anche accademico) è un po' una palingenesi; insegno da un po' di anni ormai (forse più di 10, oddio..penso proprio di sì!)ma senza la tranquillità del "ruolo", una vita da precario, un funambolo della scuola, destinato a cambiare classi, facce, colleghi e microlinguaggi di anno in anno..
ogni anno quindi è una sorpresa, a volte un felice ritorno in una vecchia scuola, dove ho già insegnato ed ho amici, oppure un tuffo in un mare diverso, pieno di onde anomale, non so mai (come te!) come andrà a finire...
la sindrome da back to school la vivo oggi, così come la vivevo da studente, passano gli anni, invecchio eppure mi confronto ancora con teenagers svogliati, libri che profumano di nuovo e classi sgarrupate dove passerò molti giorni...
Il mio capodanno è ufficialmente il 1 settembre (un mese che comunque adoro)ed allora, in questi ultimi giorni roventi di agosto, mi prende un po' la malinconia, la paura del futuro incerto, ma sono pervaso anche dalla curiosità, proprio come a 17 anni...

p.s. fare l'insegnante è una vocazione faustiana (o sindrome da Dorian Gray) all'incontrario: noi invecchiamo di anno in anno, mentre gli studenti sono sempre più giovani, ovvero, la loro età è sempre quella, cristallizzata... nessun mestiere al mondo ti fa sentire più vecchio, credo..

Ciao

nonsisamai ha detto...

sancla: no, il grembiule pero' no!! io ce l'avevo nero "per non sporcarci"...tristissimo...

manukag: il fatto e' che li ha lasciati due volte, non credo possa essere stata entrambe le volte una dimenticanza...

markino: come darti torto?

daniele: puoi invidiarmi per tutto, ma non per il mio inglese!!! ;)

fabio r: ma che commento meraviglioso, grazie!